Serie TV > One Tree Hill
Ricorda la storia  |      
Autore: diariers91    03/10/2010    3 recensioni
One shot che racconta di un evento molto precedente a quelli raccontati nella prima stagione. Siate clementi. E' solo un esperimento.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haley James Scott, Nathan Scott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Abiiamo provato a postare questa fic per gioco. All'inizio pensavamo di farne una fic a capitoli, ma non pensiamo di riuscire a finirla anche se il primo capitolo era già quasi finito. Chi lo sa, vedremo.

 

Erano le sei del mattino. Di solito a quell'ora la spiaggia era affollata di corridori, intenti a rimettersi in forma senza però privarsi della splendida vista e il magnifico odore salmastro che il mare offriva poco dopo l'alba. Lydia James adorava andare lì di prima mattina insieme alla sua migliore amica, Karen Roe. I loro figli, rispettivamente, Haley e Lucas, erano migliori amici da ... praticamente dalla nascita. Passavano la maggior parte del tempo insieme, giocando a basket, la grande passione di Lucas, o fingendo di essere delle grandi rock-star impegnati in un tour mondiale che li coinvolegeva in strane e avventurose vicende, gioco ovviamente messo a punto dettaglio per dettaglio da Haley. 
Come ogni mattina, da quasi tre mesi, la mattina prima di andare a scuola, le loro madri si incontravano in spiaggia e loro avevano l'occasione di vedersi e giocare con la sabbia o qualsiasi altro gioco che venisse loro in mente.  
<> raccomandò docilmente Karen, mentre Lydia spalmava la crema solare sul viso dei bambini in modo da evitare che si ustionassero, nonostante il sole non fosse così caldo ancora. 
I due amici si armarono di palette e secchielli e si avviarono verso la riva. Per loro sfortuna, quella mattina il mare era troppo agitato per avvicinarsi, così lasciarono perdere la gara di castelli di sabbia che avevano progettato e passarono al piano B. Nascondino. 
<> spiegò il piccolo bambino dagli occhi azzurri e i capelli biondi all'amica, che senza protestare si avvicinò a una delle tante cabine per le attrezzature da salvataggio, poggiò la testa nell'incavo del braccio e prese a contare. 
1, 2, 3, ... 18, 19, 20. 
<> gridò Haley a voce alta senza sapere se Lucas fosse abbastanza vicino da sentirla. Si guardò intorno qualche istante poi prese a correre all'impazzata per tutta la spiaggia alla ricerca del suo migliore amico. Di tanto in tanto gettava l'occhio alle sue spalle per controllare che Lucas non fosse già arrivato alla tana. Cercò dappetutto, ma di Lucas non c'era traccia ovunque. Cercò anche invano di corrompere le loro madri a confessarle almeno la direzione. Sconfortata, ritornò con il visino triste alla tana. Lì c'era un bambino dai capelli scuri e gli occhi azzurri proprio come quelli di Lucas. Stranamente si somigliavano anche. Continuava a fissarla. 
<> le disse poi, puntando il dito in direzione del bar a circa cento metri da lì. <> aggiunse il piccolo quando vide che Haley non si allontanò dal posto per continuare a giocare. 
<> si presentò.  
<> commentò Nathan dopo averci pensato un po' su. <> le spiegò, dandole così una sorta di permesso per farle usare quel nome. 
<> gli chiese Haley con quegli occhioni marroni colmi di speranza, forse più per gentilezza che per voglia di unire un nuovo giocatore. Quel bambino le stava davvero molto simpatico e sapeva che sarebbe stato così anche per Lucas e inoltre le dispiaceva vederlo solo, senza un amico con cui giocare. Se lei si fosse trovata nella sua stessa situazione, avrebbe voluto che qualcuno le facesse compagnia.  
Nathan annuì sensibilmente e corse a nascondersi, mentre Haley lo osservava allontanarsi. Una volta sparito dalla sua vista, nascosto sotto un telo da mare, gli si precipitò accanto per "scovarlo". Sollevò il telo e trovò Nathan accovacciato sotto di esso con i jeans e la camicia sporca di sabbia. 
<> si lamentò Nathan con la delusione dipinta in volto. 
<> rispose Haley con tanta naturalezza che il piccolo Nathan si chiese come mai non ci aveva pensato da solo, mentre vedeva la sua nuova amica correre nella direzione che lui stesso le aveva indicato qualche minuto prima. 
<> le spiegò Taylor, una delle sue sorelle maggiori, che l'aveva accompagnata al campetto, dove lei e Lucas passavano quasi tutti i pomeriggi a divertirsi insieme a Keith, lo zio di Lucas. Avevano giocato fino a quel momento, poi il cellulare squillò e, a guidicare dal tono vagamente eccitato della sorella, Haley capì che era una sua amica. 
Si allontanò di qualche passo dalla sorella, quando vide dall'altro lato della strada il suo amichetto Nate avvicinarsi con un signore, molto probabilmente suo padre, e un grande pallone da basket arancione. 
<> salutò il bambino sventolando la mano minuta con energia. 
La piccola Haley ricambiò il saluto. Poi vide Nathan alzare lo sguardo verso il padre e chiedergli, con voce speranzosa, se poteva giocare con la sua amica e rimandare l'allenamento di basket. 
<> rispose il padre con un tono che non accettava repliche. 
Nathan volse lo sguardo a Haley, per poi abbassarlo quando le passò accanto per posizionarsi poco più lontano di uno dei due canestri. La piccola li osservò seduta sulle gradinate bianche, con i gomiti ossuti poggiati sulle gambe, mentre aspettava che la sorella chiudesse la telefonata. Passò più di venti minuti in quella stessa posizione a vedere Nathan esercitarsi con i tiri liberi, quando la suoneria di un altro cellulare si diffuse nell'aria. Il padre di Nathan rispose e proprio come la sorella si spostò più in là.  
<> chiese Nathan a Haley non appena il padre si era allontanato abbastanza da non riuscire a controllare se stesse continuando ad allenarsi. 
La biondina saltò giù dalle gradinate e con un secco e deciso "no" rispose alla domanda, scoraggiando qualsiasi tentativo di Nathan di chiederle di giocare con lui.
<>
<> rispose garbatamente la piccola Haley. Quando il suo migliore amico le diede la notizia che quel pomeriggio non potevano vedersi per giocare, in un primo momento non fu molto contenta; in quel momento invece si sentì sollevata della sua assenza. Così poteva giocare con Nate senza correre il rischio di dover andar via in fretta e furia come era capitato una volta con Karen. Quest'ultima non spiegò loro il motivo, ma Haley intuì che aveva a che fare con Lucas perché quando lo chiese alla madre, lei le disse che poteva giocarci. 
<> chiese a un certo punto Haley dopo qualche secondo di silenzio. Non si conoscevano da tanto tempo e non avevano nemmeno giocato spesso insieme, ma sapeva che sarebbe stato un buon amico. 
Il bambino sorrise e afferrandole la mano, le disse <>. 

Erano le sei del mattino. Di solito a quell'ora la spiaggia era affollata di corridori, intenti a rimettersi in forma senza però privarsi della splendida vista e il magnifico odore salmastro che il mare offriva poco dopo l'alba. Lydia James adorava andare lì di prima mattina insieme alla sua migliore amica, Karen Roe. I loro figli, rispettivamente, Haley e Lucas, erano migliori amici da ... praticamente dalla nascita. Passavano la maggior parte del tempo insieme, giocando a basket, la grande passione di Lucas, o fingendo di essere delle grandi rock-star impegnati in un tour mondiale che li coinvolgeva in strane e avventurose vicende, gioco ovviamente messo a punto dettaglio per dettaglio da Haley.

Come ogni mattina, da quasi tre mesi, la mattina prima di andare a scuola, le loro madri si incontravano in spiaggia e loro avevano l'occasione di vedersi e giocare con la sabbia o qualsiasi altro gioco che venisse loro in mente. 

<< Non allontanatevi. Lydia ed io siamo qui >> raccomandò docilmente Karen, mentre Lydia spalmava la crema solare sul viso dei bambini in modo da evitare che si ustionassero, nonostante il sole non fosse così caldo ancora.

I due amici si armarono di palette e secchielli e si avviarono verso la riva. Per loro sfortuna, quella mattina il mare era troppo agitato per avvicinarsi, così lasciarono perdere la gara di castelli di sabbia che avevano progettato e passarono al piano B. Nascondino.

<< Tu conti ed io mi nascondo >> spiegò il piccolo bambino dagli occhi azzurri e i capelli biondi all'amica, che senza protestare si avvicinò a una delle tante cabine per le attrezzature da salvataggio, poggiò la testa nell'incavo del braccio e prese a contare.

1, 2, 3, ... 18, 19, 20.

<< Sto arrivando >> gridò Haley a voce alta senza sapere se Lucas fosse abbastanza vicino da sentirla. Si guardò intorno qualche istante poi prese a correre all'impazzata per tutta la spiaggia alla ricerca del suo migliore amico. Di tanto in tanto gettava l'occhio alle sue spalle per controllare che Lucas non fosse già arrivato alla tana. Cercò dappertutto, ma di Lucas non c'era traccia ovunque. Cercò anche invano di corrompere le loro madri a confessarle almeno la direzione. Sconfortata, ritornò con il visino triste alla tana. Lì c'era un bambino dai capelli scuri e gli occhi azzurri proprio come quelli di Lucas. Stranamente si somigliavano anche. Continuava a fissarla.

<< E' andato da quella parte >> le disse poi, puntando il dito in direzione del bar a circa cento metri da lì. << Io sono Nathan >> aggiunse il piccolo quando vide che Haley non si allontanò dal posto per continuare a giocare.

<< Haley, ma puoi chiamarmi Hales >> si presentò. 

<< Hales, carino >> commentò Nathan dopo averci pensato un po' su. << Tutti mi chiamano Nate >> le spiegò, dandole così una sorta di permesso per farle usare quel nome.

<< Vuoi giocare anche tu? >> gli chiese Haley con quegli occhioni marroni colmi di speranza, forse più per gentilezza che per voglia di unire un nuovo giocatore. Quel bambino le stava davvero molto simpatico e sapeva che sarebbe stato così anche per Lucas e inoltre le dispiaceva vederlo solo, senza un amico con cui giocare. Se lei si fosse trovata nella sua stessa situazione, avrebbe voluto che qualcuno le facesse compagnia. 

Nathan annuì sensibilmente e corse a nascondersi, mentre Haley lo osservava allontanarsi. Una volta sparito dalla sua vista, nascosto sotto un telo da mare, gli si precipitò accanto per " scovarlo ". Sollevò il telo e trovò Nathan accovacciato sotto di esso con i jeans e la camicia sporca di sabbia.

<< Ma non vale! Hai visto dove mi sono nascosto >> si lamentò Nathan con la delusione dipinta in volto.

<< Tu mi hai detto dove si è nascosto Lucas >> rispose Haley con tanta naturalezza che il piccolo Nathan si chiese come mai non ci aveva pensato da solo, mentre vedeva la sua nuova amica correre nella direzione che lui stesso le aveva indicato qualche minuto prima.

 

<< Hales, aspetta. Devo rispondere al cellulare >> le spiegò Taylor, una delle sue sorelle maggiori, che l'aveva accompagnata al campetto, dove lei e Lucas passavano quasi tutti i pomeriggi a divertirsi insieme a Keith, lo zio di Lucas. Avevano giocato fino a quel momento, poi il cellulare squillò e, a giudicare dal tono vagamente eccitato della sorella, Haley capì che era una sua amica.

Si allontanò di qualche passo dalla sorella, quando vide dall'altro lato della strada il suo amichetto Nate avvicinarsi con un signore, molto probabilmente suo padre, e un grande pallone da basket arancione.

<< Ciao, Hales >> salutò il bambino sventolando la mano minuta con energia.

La piccola Haley ricambiò il saluto. Poi vide Nathan alzare lo sguardo verso il padre e chiedergli, con voce speranzosa, se poteva giocare con la sua amica e rimandare l'allenamento di basket.

<< Non è possibile, Nathan. Devi allenarti se vuoi diventare un bravo giocatore da grande >> rispose il padre con un tono che non accettava repliche.

Nathan volse lo sguardo a Haley, per poi abbassarlo quando le passò accanto per posizionarsi poco più lontano di uno dei due canestri. La piccola li osservò seduta sulle gradinate bianche, con i gomiti ossuti poggiati sulle gambe, mentre aspettava che la sorella chiudesse la telefonata. Passò più di venti minuti in quella stessa posizione a vedere Nathan esercitarsi con i tiri liberi, quando la suoneria di un altro cellulare si diffuse nell'aria. Il padre di Nathan rispose e proprio come la sorella si spostò più in là. 

<< Ti piace il basket? >> chiese Nathan a Haley non appena il padre si era allontanato abbastanza da non riuscire a controllare se stesse continuando ad allenarsi.

La biondina saltò giù dalle gradinate e con un secco e deciso "no" rispose alla domanda, scoraggiando qualsiasi tentativo di Nathan di chiederle di giocare con lui.

<< Dov'é Lucas? >>

<< E' dal dentista >> rispose garbatamente la piccola Haley. Quando il suo migliore amico le diede la notizia che quel pomeriggio non potevano vedersi per giocare, in un primo momento non fu molto contenta; in quel momento invece si sentì sollevata della sua assenza. Così poteva giocare con Nate senza correre il rischio di dover andar via in fretta e furia come era capitato una volta con Karen. Quest'ultima non spiegò loro il motivo, ma Haley intuì che aveva a che fare con Lucas perché quando lo chiese alla madre, lei le disse che poteva giocarci.

<< Pensi che saremo amici per molto tempo? >> chiese a un certo punto Haley dopo qualche secondo di silenzio. Non si conoscevano da tanto tempo e non avevano nemmeno giocato spesso insieme, ma sapeva che sarebbe stato un buon amico.

Il bambino sorrise e afferrandole la mano, le disse << Sempre e per sempre >>.

 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > One Tree Hill / Vai alla pagina dell'autore: diariers91