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Autore: Maggie_Lullaby    06/10/2010    7 recensioni
[Nick/Miley]
Esistono tre diverse fasi del dolore.
La prima: la negazione.
La seconda: la rabbia.
La terza: l'accettazione.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho scritto una one-shot triste su Kevin (Romeo&Giulietta), ne ho scritta un'altra deprimente su Joe (Our Promise – Forget Me), mancava solamente Nick, no?

A questa fic, per quanto non penso sia scritta benissimo, sono molto affezionata. Non chiedetemi il perché; forse perché questi sono stati i miei pensieri quando uno dei miei più cari amici ha avuto un incidente, anche se erano – e sono – solo pensieri di amicizia, fratellanza.

Consiglio di leggerla ascoltando questa canzone http://www.youtube.com/watch?v=ywJSu0VLm9A (My Immortal; Evanscene).

A Matteo.

See you in another life.


 

Esistono tre diverse fasi del dolore.

La prima: la negazione.

La seconda: la rabbia.

La terza: l'accettazione.

Nick era sicuro di aver passato le prime due; la prima quando era caduto in mezzo al salotto ripetendosi che non poteva essere vero, mentre sua madre cercava di consolarlo passandogli una mano tra i ricci.

La seconda quando, gridando, aveva rovesciato ogni cosa, distruggendo il vaso preferito di sua madre e la propria chitarra portafortuna, quella con cui aveva scritto la gran parte dei suoi successi, e Joe che tentava di calmarlo con parole pressoché inutili in un momento simile.

Ma la terza fase no. La verità non gli entrava in testa nemmeno in quel momento, una volta che la bara era stata calata nella terra, il prete aveva celebrato il suo elogio funebre e uno alla volta i suoi parenti e i suoi amici più intimi erano saliti su una piccola pedana per parlare di lei, del suo sorriso, della sua perfezione.

Avevano chiamato anche lui, ma Nick non era riuscito a dire niente se non il suo nome e che le sarebbe mancata. Mancata terribilmente.

Dopo il funerale si erano tutti stretti intorno ai fratelli, ai genitori e a Liam, Liam che era il suo ragazzo, Liam che diceva di aver perso l'amore della sua vita.

Ma non era Liam quello che, ora come ora, era caduto in ginocchio sul prato verde, davanti alla tomba di Miley, e piangeva lacrime salate di fronte alla foto di lei che sorrideva, come sempre, con quel sorriso bellissimo, contagioso.

Accarezzò il volto in fotografia con il pollice, sentendo i singhiozzi che rompevano l'aria quasi silenziosa, mentre poco lontani qualcuno parlava della terribile disgrazia. Miley era così giovane...

Aveva solo diciassette anni, si ripeteva, incessantemente, nella testa Nicholas. Solo diciassette anni di vita, diciassette anni cui non era riuscita a finire nulla di ciò che aveva iniziato.

In quella lunga lista, c'era Nick.

Nick, che era stato l'amore della sua vita. Il diciottenne lo sapeva bene, sapeva bene che Miley non aveva mai amato nessuno come aveva amato lui, gliela aveva detto lei in centinaia di modi diversi.

L'ultima conferma era arrivata la sera prima che se ne andasse da quel mondo, quando si erano sentiti al telefono.

«Nick», aveva sospirato al telefono, piano, quasi timorosa, «Liam mi ha chiesto se voglio andare a vivere con lui».

Il ragazzo si era irrigidito, mentre un gelo freddo gli pulsava nelle vene e nelle orecchie.

«Ah».

Miley aveva sospirato, chiudendo gli occhi. Nick sapeva che aveva chiuso gli occhi, la conosceva troppo bene.

«Non voglio farlo, Nick, io non voglio stare con lui, non dopo di noi».

Era come se qualcuno, qualcosa, avesse aperto il suo cuore. Per la prima volta da anni Nick era pienamente felice, felice come non lo era mai stato.

«Ti amo ancora», sussurrò lui alla cornetta del telefono, reggendola come se fosse un'ancora di salvezza. «Non mi lasciare mai più, te ne prego».

Miley aveva fatto un risolino sollevato.

«Vediamoci dopodomani a casa mia, alle tre».

Era morta dodici ore dopo, un incidente domestico, Nick non voleva sapere esattamente cos'era accaduto, sapeva solo che non avevano fatto una veglia perché il suo volto era troppo sfigurato.

Ma per lui sarebbe stata per sempre bellissima. Sarebbe rimasta per sempre la sua Miley.

Un pianto lontano, simile a un ululato. Liam?, Billy Ray?, Trace? Se stesso?

Non l'avrebbe mai saputo.

Chiuse le mani a pugno sino a far sanguinare i palmi, chinandosi e stampando un bacio sul vetro freddo della fotografia.

Non seppe per quanto rimase lì immobile, quando si alzò erano rimasto solamente i membri della famiglia Cyrus, stretti in un abbraccio cercando in qualche modo di consolarsi a vicenda.

Nick si allontanò a testa alta, il sangue che colava lungo le mani sempre strette a pugno, mentre si dirigeva verso la propria macchina.

Miley gli aveva insegnato la vita, gli aveva insegnato a sorridere, a ridere, gli aveva insegnato cosa significava amare.

Uno dei tanti modi in cui gli diceva di amarlo erano le canzoni, le canzoni sulla loro storia.

Una di queste era See you in another life.

Brian Weiss diceva che i veri amori, le anime gemelle, si ritrovano in tutte le vite future e passate.

Nick si sedette sul sedile della sua Mustang e fece retromarcia, un lieve sorriso rotto dalle lacrime sul volto mentre ingranava la marcia e partiva alla volta di casa sua.

Ci vediamo in un'altra vita.

 

  
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