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Autore: GwenCassandra    09/10/2010    11 recensioni
[Storia Prima Classificata al contest "I miss you" indetto da malandrina4ever] Avrebbe dato la vita per percepire ancora quell’illusione.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Autore: PurpleMally
Personaggi principali:
Remus Lupin
Genere:
Malinconico, Introspettivo
Rating:
Verde
Avvertimenti:
FlashFiction (439 parole)
Introduzione:
Avrebbe dato la vita per percepire ancora quell’illusione.
Personaggio scelto:
6, Remus Lupin

 

 

Dannata rosa nera

Continuare a respirare.
Solo quello importava in quel momento: continuare a respirare.
Remus Lupin non aveva altri pensieri quella sera, fermo nel mezzo di una strada deserta alla periferia di Londra.
Le braccia erano incrociate al petto, le mani stringevano la stoffa pesante del suo mantello cercando quel minimo di calore indispensabile per sentire ancora qualcosa.
Era in quella posizione ormai da un’ora: si era fermato così, di punto in bianco, quando una strana sensazione prese possesso del suo stomaco.
Per qualche secondo scivolarono nei suoi occhi chiusi delle immagini confuse, sbiadite, forse ricordi di un tempo lontano. Poteva sentire tutte le cellule del suo corpo tendersi e stridere fra loro come per cercare di raggiungere quelle immagini. Quella sensazione, quel moto improvviso verso qualcosa di inesistente fecero accelerare il suo cuore fino al punto da non poter più riconoscere i suoi singoli battiti. Quando riconobbe quelle immagini il suo respiro si fermò: per quanto si impegnasse non riusciva a far passare l’aria per la sua gola ormai chiusa.
Erano il suo passato, il suo presente, il suo futuro.. Tutte quante accompagnate da un’unica, macabra, assassina didascalia: mostro.

 

Per tutta la vita non aveva fatto altro che considerarsi un mostro.
Anche in quel momento, racchiuso in un mantello in balia dei gelidi venti londinesi, non riusciva a non definirsi come tale.
Una rosa nera in un mazzo di rose rosse.

Tonks era incinta. Il loro amore avrebbe generato un altro mostro, un’altra rosa maledetta. Quel pensiero, la consapevolezza di rinchiudere suo figlio nella stessa stanza di vergogna e disperazione nella quale aveva vissuto per anni lo stava sgretolando.
Avrebbe dovuto costruire un muro fra sé e gli altri.
Sarebbe voluto morire: quel pensiero lo fece sentire ancora di più un maledetto, sporco mostro.

Eppure c’era stato un tempo, c’era stato un luogo in cui quella parola non aveva significato nulla.
Hogwarts, la scuola, i Malandrini.
-Diventeremo tutti Animagus.-
Digrignò i denti e riuscì a concentrarsi sullo scorrere di poche immagini: quelle del suo passato, le uniche degne d’essere prese in considerazione.


Avrebbe dato la vita per tornare indietro, per sentire ancora quelle voci.
Avrebbe dato la vita per percepire ancora quell’illusione.
Un’illusione che si era rivelata leggera come cartapesta stracciata voracemente dalla punta acuminata della realtà.
James, Sirius, Peter… Loro erano la chiave della sua libertà. Una chiave ormai perduta da troppo tempo per percepire ancora la speranza. Le immagini del passato, della sua illusione correvano nella sua mente come flash impazziti.

Quella sera, in balia dei gelidi venti londinesi, avrebbe dato la vita per sentirsi di nuovo così.
Una rosa nera in uno splendido mazzo di rose nere.

Angolo di PurpleMally

Come già detto, questa storia si è classificata prima al contest "I miss you" di malandrina4ever, che ringrazio immensamente e alla quale mando mille e mille baci. Sei stata veramente gentilissima. <3

PRIMA CLASSIFICATA: Dannata Rosa Nera - PurpleMally

Grammatica: 10/10
Stile: 9.5/10
Caratterizzazione: 15/15
Originalità: 10/10
Trama: 10/10
Attinenza al tema (ovvero la nostalgia): 15/15
Gradimento Personale: 5/5
Totale: 74.5/75

Ho letteralmente adorato la tua storia e non appena la pubblicherai finirà dritta tra i miei preferiti. Grammatica perfetta e stile semplice e chiaro, uno stile che mi ha fatto immergere completamente nella storia: ho visto chiaramente Remus come se fossi davanti a lui. Ed era proprio Remus, non c’è che dire: lo hai caratterizzato perfettamente. Pensa di aver condannato suo figlio ad essere un mostro, come lui. Ed ho trovato perfetto che ora senta su di sé il peso di quella parola, mentre una volta, quando era con i malandrini, non ne era toccato. E sento il suo desiderio di tornare indietro come se fosse mio, ogni singola parola di questa fic è nostalgia, una nostalgia dolorosa e struggente. La trama è perfetta, seguendo i pensieri chiarissimi e logici di Remus si spiega come l’essere una rosa nera sia diventato fonte di dolore per Remus, da fonte di gioia qual’era una volta. L’argomento della storia in sé non è particolarmente originale e a questo punto ti chiederai perché allora ti ho dato il massimo nella voce originalità. Semplice: l’importante, almeno per me, non è quante persone abbiano già trattato un determinato argomento, in questo caso la nostalgia di Remus per i malandrini, ma il modo in cui lo si tratta. Ed è la prima volta che leggo una fic come la tua, che è davvero originale. In particolare mi ha colpito molto il paragone con la rosa nera: rosa nera che una volta era al suo posto, in un bellissimo mazzo di rose nere, mentre ora è circondata da rose rosse...è davvero qualcosa di bellissimo, mi ha letteralmente fatta innamorare di questa storia, ti meriti i miei più sinceri –e adoranti xD- complimenti^^

   
 
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