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Autore: martozza    11/10/2010    6 recensioni
Due mondi apparentemente opposti che entrano in collisione. Lei, casta e pura, buona e fortunata. Lui, reietto dell' ultima classe, chitarrista e poco di buono. Gli opposti si attraggono? O uno dei due deve avvicinarsi inevitabilmente all' altro? Scopritelo leggendo!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lo so lo so lo so.
Cosa diavolo combini, Martozza?? XD
Ho lasciato incompiuta la storia precedente.. mi si è distrutto il pc, e non mi ricordo più dove volevo arrivare con quella storia.. appena ricorderò posterò!!

Parliamo ora di questa nuova storiella!
Una BulmaxVegeta in tempi moderni.. un universo alternativo nero, pieno di corruzione, droga e problemi.  Su commentate però, ci tengo ad un vostro giudizio!!! *-*

Gli opposti si attraggono? Fino a che punto? O è più giusto che uno dei due cambi totalmente carattere??

Lacrime di Cristallo.

Facciamo le Presentazioni.

"Ricordati che un amico sarà sempre felice per te
se tu sarai felice.. l' invidia esiste nelle creature che non sanno
accettare la tua felicità"

Era l' alba a Satan City. Il sole nasceva dietro le colline, sembrava quasi stesse giocando a nascondino dietro queste. Un ragazzo la osservava quasi sprezzante dal balcone della sua villa. Abitava fuori città, in una villa che avrebbe fatto gola a qualsiasi riccone dell' intera terra. Aveva cinque piani, palestra, piscina, terme, bowlin.. e altre stanza noiose come sala lettura, biblioteca, studio privato. Cuochi e domestici si davano da fare per garantire a Vegera Prince una vita perfetta.. così come aveva voluto il padre per lui.
Sul balcone in soli boxer Vegeta osservava quella scena, fumando una buona sigaretta. Nuvole di fumo uscivano di colpo dalle sue labbra strette. Era un bellissimo ragazzo, Vegeta. Fisico palestrato e scolpito, capelli neri come la pece quanto gli occhi.. gli occhi erano il suo punto forte. Freddi e razionari non esprimevano alcun sentimento. Solo vuoto.
Finita la sigaretta la lasciò cadere a terra e rientrò. La sua stanza era enorme, tanto grande che si potrà pensare non fosse riempita. Al contrario e stracolma di roba.
Una grande scrivania copriva una parete. Computer ultimo livello, accanto ad un televisore uscito da 24 giorni. Stereo di ultima generazione e postazione di registrazione. Accanto alla scrivania c'erano cinque chitarre. Elettrica, classica, acustica, elettroacustica e la sua preferita, una elettrica dodici corde doppio manico. Questo perchè Vegeta era uno dei chitarristi migliori sulla piazza.
Il resto della stanza era occupato da biliardino, piccolo tavolo da biliardo, letto due piazze pieno di drappi sfarzosi. Era su quel letto che ancora dormiva beata una donna. I caplli blu elettrico erano sparsi per il cuscino, la bocca carnosa era socchiusa, immersa in chissà quale sogno. Due seni gonfi di intravedevano sotto il lenzuolo.
Vegeta ghignò. Questa era stata decisamente brava.. con quella bocca sapeva lavorare proprio bene.
Ma come diavolo si chiamava? Bah non aveva importanza.
Si avvicinò e la guardò.
-Hey.-
Disse freddamente alzando la voce. La ragazza si svegliò e notandolo così vicino subito si mise seduta, spaventata.
-E' l' alba.. guarda che casino che hai fatto ieri.. tutti i vestiti per terra!! Dopo pulisci eh, mi raccomando.. mio padre ti potrebbe licenziare se non lo fai..- Disse cinico e sgarbato. La ragazza ancora senza parlare annuì. Era una delle tante domestiche di casa Prince. Anche se per la sua bellezza era stata scelta dal ragazzo come.. concubina. Tutto questo per pagare le cure al padre..
-E comunque.. devi finire il lavoro!-
Sempre sprezzante Vegeta si abbassò i boxer. Iniziare una giornata così era la cosa migliore del mondo.



Al centro della città una ragazza dormiva beata nel suo letto azzurro. La canotta bianca copriva bene il seno, una spallina era rilassata sulla sua spalla. Era una bella ragazza, magra e alta, capelli turchini quanto gli occhi. Bulma Brief era la figlia del proprietario della Capsule Corporation, un uomo ricco ma magnanimo, che solentemente faceva donazioni per orfanotrofi e case di cura nella città. Con questo clima la ragazza, diciassettenne, era cresciuta buona e gentile, casta e pura. Era un pezzo di pane, la migliore della classe, popolare e bella, ma non una poco di buono.
In quel momento la sveglia a forma di stella iniziò a suonare. La ragazza aprì gli occhi.
-Yaahhw...- emise un sostanzioso sbadiglio spegnendo la suoneria della sveglia e si alzò. La cameretta si irradiava della luce di un sole ormai sorto ma ancora fresco. Era una cameretta dalle pareti bianche, tappezzate di foto e poster, piena di pupazzi dalle più svariate dimensione.
-Mi ci vuole un bel bagno!-
Era il primo giorno di scuola quello. Avrebbe iniziato il quinto quel giorno.. era felice, avrebbe intrapreso presto la carriera della scienza, che amava particolarmente. Infelice per lasciare i suoi amici migliori. Si soffermò a guardare la foto grandezza poster davanti a lei.
Lei era al centro, cappellino con visiera in testa e sorriso mille denti che la illuminava. Stava sottobraccio con un ragazzo dai capelli corvini, l' aria bonaria e amichevole. Il suo migliore amico. Accanto a lui c'era Crilin, altro suo amico, tanto disponibile ma un po' pelato, oltre che bassino. Accanto a lei c'era invece Lunch, una ragazza buonissima, un pezzo di pane. Poi Yamcha che faceva smorfie da dietro e infine Chichi, l' ultima aggiunta al gruppo, razionale e scettica, aveva proprio un bel caratterino.
Non vedeva l' ora di rivederli tutti. Soprattutto voleva rivedere il suo migliore amico!
Prese il cellulare ultimo modello dalla scrivania e iniziòa scrivere un messaggio, velocemente.

Hey pigrone sveglia!! Oggi di inizia il quinto!! Non vedo l' ora :-) :-)!
Non fare tardi, prendo i posti migliori come al solito.
XXX La tua Bulmina ;)”

Rilesse il messaggio una sola volta e poi schiacciò per cercare il numero in rubbrica, sotto il nome di Goku.

Vegeta era sotto la doccia. L' acqua calda gli scorreva lungo il corpo palestrato ed insaponato, provocandogli bei brividi. La donna se n'era andata. Lavorava da loro il pomeriggio e la notte.. beh la notte lavorava da lui. Era brava, ci sapeva fare.. l' aveva fatto divertire quella notte.
-Che palle.-
Peccato che anche se iniziata bene, la giornata non era destinata a continuare allo stesso modo. Il padre l' aveva minacciato. L' avrebbe cacciato di casa se non avesse finito gli studi. Dopotutto lui avrebbe preso le redini di Vegeth, la cooperazione della quale il padre era a capo. Aveva diciannove anni Vegeta, era stato espulso da tutte le scuole dove era stato. Aveva avuto storie con le professoresse e una volta anche con la preside. Quella volta con i professori doveva starci attento. Che palle. Odiava la scuola. Almeno ci sarebbero state ragazze a profusione. Almeno quello.


Dall' altra parte della città, Sui monti paoz un ragazzo usciva di casa. Era alto e muscoloso, l' aria rilassata e bonaria. Dietro di lui uscì anche un vecchietto dalla barba lunga e bianca.
-Goku, sbrigati! Se fai tardi è solo colpa tua!!-
Il ragazzo si voltò ridacchiando.
-Eddai vecchietto!!! Non faccio tardi, sono in tempo per l' autobus!-
-Se tu non perdessi tempo ad ingozzarti ad ogni colazione!!- lo rimbeccò ancora. Goku lo salutò con un cenno e partì di corsa.. in effetti era un po' tardi, e la fermata distava un po' dalla sua casetta.
Son Goku era stato ritrovato dal vecchio Muten diciotto anni prima davanti alla porta, con un solo foglietto dove c'era scritto il nome. Non si saepeva nulla delle sue origini ma al vecchio muten non interessava. L' aveva lo stesso cresciuto come fosse stato un figlio. E Goku era riconoscente all' uomo che non chiamava papà solo per abitudine.
Ora era arrivato alla fermata. Goku amava l' aria di campagna, detestava lo smog della città. Al suono dei grilli e delle cicale si rilassava molto di più che al suono delle macchina. Non capiva come facesse Bulma a sopportarlo.
Bulma.
Bulma era la sua migliore amica da quando erano bambini. Il vecchio Muten conosceva i propretari della Capsule Corporation e i due ragazzi erano cresciuti insieme. Erano migliori amici da sempre, lei lo aiutava a studiare (Son Goku non era una cima in studio) e lui la consolava sempre, le dava sempre una mano e una presenza con la quale andare a fare shopping.
Amava Bulma.. la amava come fosse stata sua sorella ma ultimamente anche in modo diverso. Era stato quell' estate al mare, quando aveva visto il suo corpo con solo il costume addosso. Si era vergognato molto di quei pensieri quel giorno e per tutta l' estate. Era così bella, così attiva.. così dannatamente eccitante.
I pensieri del ragazzo vennero interrotti dal vibrare del telefonino. Era stata proprio la Brief a regalarglielo.
Sorrise vedendo che la ragazza lo pensava anche appena sveglia.

Non prendere i posti davanti se no ti giuro che ti disintrego!!
Ahahah.. ci vediamo tra poco, ciao bella.
XXX ti voglio bene.”

Inviò.

  
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