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Autore: Alex Simon    11/10/2010    2 recensioni
[Autrice:_Titti_(ho solo cambiato il Nik)] Allora, questa nuova Fic parla di un'agenzia di spionaggio che al suo interno purtroppo ha diversi traditori che si sono uniti al nemico... in particolar modo ce n'è uno che dovrà essere scovato da Edward (spia perfetta) e Alphonse (spia per scelta). Come andrà a finire...? Chi è il misterioso traditore che controlla il tutto?
{Buona Lettura} Per la vostra gioia... RoyxEd!
Genere: Azione, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Roy Mustang, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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E' una giornata abbastanza grigia a Central City, la pioggia scende copiosa da tutta la notte e nonostante sia già mattina, non sembra voler smettere o lasciare spazio al sole.
Nel suo letto un giovane dai capelli lunghi e biondi, dorme ancora profondamente anche se la sveglia suona ormai da minuti.
-Nii-san... alzati!-
Lo chiama il fratello minore, già vestito e con due tazze di caffè in mano una delle quali destinate al maggiore.
Apre finalmente gli occhi dorati stiracchiandosi alla grande per poi bere qualche sorso della bevanda bollente e spegnere la sveglia.
-A che ora dobbiamo essere lì?-
Chiede alzandosi e iniziando a vestirsi: Entrambi indossano un'inoforme, che fa molto "Agente segreto", un maglione nero, pantaloni neri, stivali, e una cinta munita di fondina per la pistola e altri accessori.
-Il capo ci aspetta nel suo ufficio tra dieci minuti esatti, sai che non dobbiamo tardare!-
Sorride maliziosamente alludendo al loro lavoro: I fratelli Elric non sono solo comuni ragazzi, ma sono agenti segreti in incognito, la loro seconda vita è nascosta a tutti per la sicurezza e danno la caccia ai criminali, giorno e notte.
-Andiamo!-
Infine lega i capelli in una coda di cavallo alta ed esce di corsa seguito da suo fratello, salgono in macchina guidando verso un tunnel "senza uscita", ma quando lo imboccano e arrivano alla fine, attivano un passaggio segreto che li conduce all'interno dell'Agenzia di spionaggio per cui lavorano.
-Cinque minuti!-
Esclama allarmato Alphonse iniziando a correre verso l'ufficio del capo, Edward è sempre stato un'agente praticamente perfetto ed è il così detto: Cocchino del capo.
Il quale lo considera non solo il miglior agente che ha, ma anche il figlio che avrebbe voluto avere.
Lo chiama sempre per nome, nonostante chiami chiunque per cognome persino suo fratello, che è semplicemente "Elric".

-Elric...-
Saluta infatti il capo una volta che il minore è entrato nel suo ufficio, facendogli segno di accomodarsi su una delle due poltrone, per poi continuare.
-Dov'è...-
Ma non termina la frase perchè il maggiore con molta nonchalance varca la soglia chiudendosi la porta alle spalle.
-Oh eccoti qui Ed!!-
Lo accoglie in modo totalmente diverso, sembrerebbe proprio suo padre, con le braccia aperte e un enorme sorriso sul volto, mentre lo abbraccia quasi stritolandolo.
-Il mio ragazzo!! E' stato un caso difficile?-
Chiede mettendogli un braccio dietro le spalle sotto lo sguardo timido di Al: lui è stato salutato e accolto in modo così glaciale, formale al massimo.
-Abbastanza facile... dei ragazzini che spacciano droga non sono all'altezza delle mie potenzialità-
-Non ne avevo dubbi! Tu sei sempre il migliore!-
Dopo una fragorosa risata però si fa serio, anche troppo.
-Per questo ho chiamato voi...-
E con quel "Voi" intende "Te Edward", presume il minore restando seduto in disparte.
-Abbiamo un grosso problema tra le mani... ladri di diamanti, può sembrare banale ma il problema è che testimoni e sospettati sono stati uccisi e le prove scomparse...-
Alphonse è molto stupito, non gli è mai capitato un criminale così astuto da riuscire ad eliminare tutti i loro appigli, deve essere di sicuro un professionista.
-Siamo arrivati alla conclusione... che deve essere di sicuro uno di noi! Solo un'agente può avere una preparazione così perfetta, solo uno di noi può accedere a tutte le informazioni e le liste nel sistema-
Si volta verso la finestra accigliandosi, sentirsi impotente è una brutta sensazione ma soprattutto il fatto di essere stato tradito, lui, il capo dell'azienda, da uno dei suoi.
-In altre parole abbiamo una talpa... vuole che la scoviamo?-
Edward invece non si scompone più di tanto, è una spia da più tempo del fratello e bene o male non è il primo caso che gli si presenta davanti.
-Scova e distruggi... questa è la vostra missione-
Sibila minacciosamente, per il traditori non è stata mai dimostrata la minima pietà, e anche in questo caso sarà così.
-Lasci fare a noi... troveremo la talpa e la distruggeremo, tutto sarà coperto secondo la procedura, nessuno oserà pensare al tradimento dopo-
Sorride allo stesso modo del superiore, senza alcuna pietà però non dimostra la stessa frustrazione... la cosa semplicemente non lo tocca e perdere un compagno non gli dispiace.
Dopotutto è il suo lavoro e uccidere i traditori ne fa parte, infatti infliggerà a quella persona una sofferenza senza fine e ci godrà infinitamente, perchè lui è il miglior agente: Guarda le cose da un punto di vista oggettivo senza lasciarsi trasportare dai sentimenti.
-Conto su di voi, potete andare-
Alphonse si alza e insieme a suo fratello dopo aver fatto un breve inchino esce dalla stanza, si chiede però perchè è stato chiamato visto che è evidente che sarà Edward a risolvere il caso come sempre, prendersi tutti gli elogi e affermarsi ancora una volta come il migliore, la sua collaborazione dopotutto non è necessaria.

-Nii-san... tu hai qualche sospetto?-
Inizia il minore mentre carica la pistola del fratello, sono al poligono di tiro e Edward si sta allenando come ogni giorno, non solo è il miglior agente ma anche il miglior tiratore e viene anche scelto per le missioni difficili, dove alcuni tiratori scelti devono appostarsi in punti strategigi ed eliminare il soggetto senza essere visti.
La cosa gli riesce sempre perfettamente... come tutto del resto.
-Non saprei, devo indagare... ma ricorda che questa faccenda deve rimanere tra noi, se qualcuno lo scoprisse, a maggior ragione quella persona, potrebbe ingannarci e nascondere ulteriormente le sue tracce- Prende l'arma puntandola verso la figura molto distante dalla sua postazione -E non possiamo permettere che ciò accada...-
E con un sorriso perfido spara un colpo centrando perfettamente la figura, proprio nel centro.
-Si lo so... anche io inizierò ad indagare-
Non è geloso della perfezione del suo Nii-san... è una spia da molto più tempo, moltissimo, in pratica è stato scelto fin dalla nascita ed è stato addestrato segretamente da quel momento.
I suoi genitori gli raccontavano di lui, ma non lo aveva mai incontrato prima di qualche mese fa, preso alla nascita, allontanato totalmente dalla propria famiglia e addestrato per diventare una spia perfetta.
In realtà non lo avrebbe mai conosciuto se non si fosse messo in testa di diventare un agente segreto, appositamente per incontrarlo, sapeva solo questo di lui.
Ma ovviamente tra i due corre una differenza abissale... Edward è una spia perfetta, Alphonse una spia per scelta... non è stato addestrato fin dalla nascita, non è stato trovato nessun talento particolare in lui... ma se vivere nell'anonimato serve a stare al fianco del fratello che non ha mai potuto incontrare... allora va bene.
-Nii-san, stavo pensando... perchè non... torniamo a casa per Natale?-
Chiede timidamente dopo una lunga pausa, essendo cresciuto nell'istituto per formazione di spie, Edward non ha mai incontrato nessun suo parente oltre ad Alphonse, che poi lo ha cercato di sua iniziativa, e trovato per puro caso.
Edward però sospira e toglie gli occhiali trasparenti protettivi, rivolgendogli uno sguardo... confuso.
-Cosa sarebbe questo Natale adesso...?-
E' l'ennesima volta che il minore se ne esce con qualcosa che lui non conosce... come le vacanze di pasqua o le vacanze estive, le feste in generale e altre cose.
-Non dirmi che non lo hai mai festeggiato! Nii-san... vuoi dire che non conosci Babbo Natale? Il 25 Dicembre? Non c'è bambino che non lo aspetti con impazienza!!-
E' meno di un anno che si conoscono, e Alphonse ha già avuto modo di conoscere le lacune infantili di suo fratello, ma non sono lacune intellettuali, perchè è dotato di un'intelligenza sopra ogni limite... più che altro è come se... non avesse avuto un'infanzia al di fuori degli addestramenti e delle lezioni particolari, riservate alle giovani spie.
-Tu non hai capito com'è stata la mia infanzia credo...- Gli sfugge una risata mentre rimette gli occhiali puntando il bersaglio -Questo è quello che faccio fin da quando ne ho ricordi: resistenza fisica, destrezza con le armi, combattimenti, missioni mortali... molti dei miei compagni sono morti subito, di certo non c'era spazio per... ridicole Feste-
-Ma tutto ciò è... orribile!-
Però l'espressione del maggiore non cambia.
-Per me è sempre stata la normalità... ma comunque, la risposta è no-
Dopo aver centrato più e più volte il punto più difficile, ormai stanco della perfezione finite le altre munizioni posa la pistola e leva gli occhiali protettivi andando a cambiare la sagoma bucherellata.
-Dai Nii-san... io torno a casa per le vacanze... vieni-
Cerca di convincerlo ma non sembra esserci verso, per il maggiore non esiste altro che l'agenzia e il suo lavoro, ma soprattutto la nuova missione che gli è stata assegnata.
-Non ho il minimo interesse a venire con te... e poi devo lavorare-
Lo congeda in fretta uscendo dalla stanza per dirigersi alla mensa centrale, per indagare fin da subito.
Ma Alphonse non molla e continua a seguirlo con ostinazione, sa bene che sua madre soffre molto per questo: Lui ha avuto l'opportunità di conoscere suo fratello... mentre lei non lo vede da quando è nato... strappatole dalle braccia subito, ritenendolo "Uno dei prescelti".
E ovviamente sente molto la sua mancanza e si sente frustrata perchè solo Alphonse torna a farle visita... il maggiore mai... anche se il fratello cerca di convincerlo.
Ed è questa la cosa che fa più male, sapere che tuo figlio non torna a casa di sua spontanea volontà.
Mentre suo padre ha sviluppato una specie di rabbia, un rifiuto nei confronti del primogenito, come se pensasse: Lui non vuole tornare, perchè non ci considera la sua famiglia essendo cresciuto altrove... allora mi comporterò di conseguenza.
E ignora tutta la faccenda, ostinandosi a pensare di avere soltanto un figlio.
Quando arrivano alla mensa Edward si ferma sulla balconata in alto, osservando attentamente tutti i presenti.
-Non lo capirai mai in questo modo...-
Gli fa notare affiancandolo l'altro: come fa a capire chi sia sospetto in questo modo? Semplicemente osservando?
-Invece si... guarda per esempio le matricole, la loro agitazione è lampante... sanno benissimo che almeno la metà di loro non arriverà alla fine dell'anno, e non si ritrovano in questo posto. Poi ci sono quelli del secondo anno, i così detti: sopravvissuti, pensano di essere al sicuro adesso ma non sanno quanto sbagliano... anche loro sono a rischio-
Sembra sapere perfettamente tutto quello che passa per la testa degli altri, e effettivamente ha ragione... le matricole non fanno altro che bisbigliare e guardarsi intorno, sono tesi come un pezzo di legno. Mentre quelli del secondo anno di accademia hanno un atteggiamento superiore e lo dimostrano palesemente, si sentono i Re del mondo.
-Nii-san anche io sono una matricola eppure sono ancora vivo... e perchè i ragazzi del secondo non dovrebbero essere al sicuro?-
In un certo senso questo suo atteggiamento freddo e distaccato lo irrita.
-Vedi Al, c'è una differenza tra voi e me... io sono stato addestrato fin da subito mentre le matricole iniziano l'accademia a qualsiasi età, perchè non sono tra i "Prescelti", io sono già una spia a tutti gli effetti... voi dovete ancora imparare molto e cercare di sopravvivere sarà la sfida più grande...-
-Perchè?-
-Ti basti sapere questo... io sono l'unica spia rimasta del mio anno... tutti i miei compagni, pur essendo stati Prescelti sono morti, e avevano subito un duro addestramento... mentre voi matricole, quanto durerete ancora? Se anche i migliori, sono caduti?-
I Prescelti vengono prelevati, allevati in un certo modo e addestrati rigidamente, per prepararli alla vita dura che li aspetta.
Essere uccisi non è impossibile per loro... però si suppone sia l'ultima cosa che possa accadere.
Le matricole invece hanno più probabilità di morire, iniziando la loro vita da spie a qualsiasi età, senza nessuna preparazione, senza essere stati cresciuti in un certo modo.
Ecco perchè Edward è considerato la spia perfetta e viene ammirato da tutti, lui è l'unico rimasto...
-Be' io sopravviverò! Non sottovalutarmi-
Esclama divertendo il maggiore che sorride, alla sua ostinazione così ingenua.
-Lo spero per te...-
E continua ad osservare, senza mostrare altri sentimenti... come se perdere il suo unico fratello, ritrovato da poco non lo toccasse.
Poi però dopo diversi minuti di silenzio, si volta incamminandosi verso l'uscita con un sorrisetto furbo.
-Che c'è, hai visto qualcosa?-
Chiede il minore non capendo che cosa gli sia preso.
-Resta qui, potrebbe essere pericoloso... per una matricola-
Si lascia sfuggire una risatina canzonatoria e scompare nell'ombra definitivamente.
Riuscirà mai a capire la complessità che avvolge suo fratello...?

[Angolino Autrice]
^___^ eccomi qui, sono sempre io! (_Titti_) ma ho cambiato Nik XD spero di non avervi confusi u.u
Questa fic è nata guardando un film *-* sarà piuttosto corta veramente... O.o ma sempre bellissima ù.u
Lasciatemi un commento e ditemi che ne pensate *___* spero piaccia anche a voi ^-^


  
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