Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: Dils    11/10/2010    3 recensioni
Nick e Miley, semplicemente.
Perché credo che siano assolutamente perfetti l’uno per l’altra, perché sono tormentati, complicati e terribilmente stupendi. Perché mi fanno emozionare come pochi altri.
Un sospiro. L’ennesimo. Poi un sorriso, amaro, questa volta. Le sembrava di poterlo vedere, in camera sua, circondato da qualche spartito e appoggiato allo schienale del letto. Magari con una chitarra in mano e quella vecchia tuta che non voleva mai buttare perché, diceva, gli portava ispirazione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I look up at the stars, hoping you’re doing the same.


Dedicate to Maggie perché sei riuscita
ad ammettere che questi due si appartengono.
Ti loggio (?) più di me stessa.


Capitolo 1. I dont wont to lose her, i don't wanna let her go.

C’erano momenti in cui, semplicemente, avrebbe voluto chiamarlo. Solo per sentire la sua voce. Calda, sensuale, dolce, cristallina. Sapeva che sarebbe stata molto più matura di quanto non fosse quando l’aveva conosciuto, d’altra parte era passato molto tempo e lui era cresciuto. Erano cresciuti entrambi. Se in meglio o in peggio, questo non lo sapeva.
Pubblicamente facevano finta di niente, agli eventi facevano le usuali foto insieme, sorridevano, con studiata naturalezza, ma in realtà era molto tempo che non parlavano veramente. Non era nemmeno sicura di ricordare l’ultima volta che l’aveva chiamata, o che aveva pronunciato il suo nome, in quel modo che solo lui riusciva a fare.
Non ci aveva più pensato. Si era buttata nel lavoro in modo quasi ossessivo, tanto che, volutamente, erano rari i momenti in cui poteva pensare. Sfortunatamente, quello, era uno di quei momenti. E così, eccoli, i ricordi. Beffardi, malefici, e terribilmente reali. Come se non fossero, oramai, passati due anni, come se solo il giorno le aveva chiesto di parlarle, in lacrime, per poi dirle che era meglio, forse, per entrambi se avessero chiuso lì.
Guardò una sua recente foto, rubata da una qualche rivista scandalistica di sua madre, e sorrise. Non era cambiato di una virgola. Gli stessi occhi castani, lo stesso sguardo magnetico, gli stessi riccioli terribilmente perfetti, gli stessi nei sparsi sulla parte destra del viso, la stessa bocca piena, la stessa pelle lattea…. Soltanto era più, be’, grande. I vestiti erano più curati, la posa più studiata, la sicurezza in se stesso era aumentata e sembrava, ora come non mai, che nessuno sarebbe mai riuscito a buttare giù quell’aurea di perfezione che gli aleggiava attorno.
Ci avevano provato, dopo essersi lasciati, a rimanere amici, davvero. Ma faceva troppo male, da entrambe le parti. Lei, con il cuore spezzato, non riusciva a guardarlo senza farsi scappare qualche lacrima. E lui che, nonostante tutto, teneva ancora terribilmente a lei, non riusciva a capire come fare per farla stare meglio. Così si erano allontanati.
Poi c’erano stati i paparazzi, le fan, le domande, le interviste, tutti che premevano di sapere cosa fosse successo tra “il più piccolo dei Jonas e Hanna Montana”, così era scoppiata. Lo aveva detto, a tutti. E aveva scritto quella canzone. Be’, in realtà più di una. Per lui. Forse il suo unico sbaglio era stato quello di ammettere pubblicamente a chi fossero dedicate, ma ormai la frittata era fatta ed era inutile piangere sul latte versato. Erano stati mesi terribili, ma poi erano passati, e lei era andata avanti, almeno in apparenza.
Sì, era uscita con qualche ragazzo. Be’, con più di “qualche”. Ma ogni volta che pensava che fosse quello giusto, arrivavano quei momenti di solitudine in cui i ricordi tornavano a galla e le sue certezze svanivano, magicamente.
Ma che ci poteva fare? Nick era stato il suo primo amore. Il primo –e forse unico- ragazzo che era riuscita ad amare veramente. Ci aveva creduto, davvero. Aveva creduto davvero che potesse durare per sempre. Sapeva che erano piccoli, ma come poteva anche solo immaginare, guardando in quegli occhi sinceri mentre diceva di amarla, che sarebbe finita?
Scosse la testa, sentendo le lacrime iniziare a scendere, non poteva permettersi quell’attimo di debolezza, non ora. Aveva deciso di chiudere per sempre quel capitolo della sua vita, aveva promesso a se stessa che non avrebbe più pianto per Nick Jonas, e così sarebbe stato.
La familiare suoneria del suo cellulare partì, così, sbuffando, fece per spengere il cellulare, non aveva voglio di sentire nessuno. Stava per cliccare il tasto di spegnimento, quando non vide il mittente. Un solo, semplice, fin troppo conosciuto, nome di quattro lettere.
«Non è possibile…» sussurrò più a se stessa che a chiunque altro. Non riusciva a crederci.
Eppure il cellulare era lì, palpabile, e quel nome lampeggiava sul display, impossibile da ignorare. Facendosi coraggio, quel poco che le rimaneva, schiacciò il tasto verde e portò l’apparecchio all’orecchio destro. «Pronto?» Silenzio. Qualcuno, dall’altra parte, stava respirando, dei sospiri che avrebbe riconosciuto tra milioni. Poi il suono cambiò, e ai sospiri si susseguì uno strano verso di... timore?
«Miley…»
Quella voce. Calda, sensuale, dolce, cristallina, profonda. Era lui, non poteva essere altrimenti. Ma perché? Perché proprio quel momento, dopo mesi? Cosa voleva da lei, ancora?

Fu il suo turno di sospirare a vuoto, cercando una forza che non aveva, il coraggio di chiudere quella chiamata e lasciarsi il passato alle spalle.
«Ciao, Nick».
Lo aveva detto freddamente, come se non le importasse, ma sapeva che lui era riuscito a cogliere quella piccola, se pur percettibile, nota di agonia. D’altro canto lei percepì, dall’altra parte del telefono, il suono di un sorriso. Si conoscevano ancora così bene, dopo tutto quel tempo. Non erano cambiati così molto, alla fine.
Erano ancora Miley e Nick.
I Miley e Nick che guardavano un film rannicchiati tra le coperte e poi finivano per giocare a tirarsi i pop-corn. Gli stessi Miley e Nick che si erano baciati la prima volta sotto le stelle, come la più romantica delle scene, per poi finire vittime di zanzare e insetti vari. Gli stessi Miley e Nick che si erano imparati a conoscere e amare, pregi e difetti. Gli stessi Miley e Nick che si erano amati in modo completo, spiazzante, coinvolgente, profondo. Erano solo loro due, ancora una volta, e i loro sentimenti sbagliati che li perseguitavano.
Stettero qualche secondo in silenzio, ascoltando il suo del respiro dell’altro, cercando di capire cosa stessero facendo.
«… perché mi hai chiamato, Nick?»
Un sospiro. L’ennesimo. Poi un sorriso, amaro, questa volta. Le sembrava di poterlo vedere, in camera sua, circondato da qualche spartito e appoggiato allo schienale del letto. Magari con una chitarra in mano e quella vecchia tuta che non voleva mai buttare perché, diceva, gli portava ispirazione.
«Stavo pensando a te».
Avrebbe voluto dire tante cose, alcune terribilmente sdolcinate, altre che nemmeno riusciva ad esprimere, così rimase in silenzio, ancora una volta. Nick l’aveva chiamata nello stesso attimo in cui lei aveva bisogno di lui, come poteva essere solo una coincidenza?
«Anche io».
Questa volta sorrisero entrambi, davanti a questa piccola verità.
Ma Miley sapeva che c’era dell’altro. Non sapeva esattamente perché ne era così sicura, semplicemente lei lo sapeva. Come una sensazione alla bocca dello stomaco, una certezza quasi inspiegabile.
Sapeva che Nick l’aveva chiamata per un qualche motivo che non riusciva a dire, e se c’era qualcosa che non riusciva a dire nemmeno a lei, be’, doveva essere qualcosa di importante.
«In realtà volevo farti sentire una cosa».
«Mmh…»
Non aveva detto molto, ma Nick aveva comunque capito. Ricordava i primi tempi in cui erano stati assieme, quando lei rispondeva con quel suono a qualsiasi domanda e lui, ogni volta, doveva decifrare quel piccolo verso. Era come un gioco. Lui le chiedeva “In senso negativo o positivo?” e lei si rifiutava di rispondergli finché non finivano per rotolarsi dalla risate a suon di solletico.* Era così semplice, allora, quando erano giovani e ingenui.
«Una canzone, su di te, su di noi… Per ora non c’è molto, solo la musica e qualche strofa ma vorrei che tu la sentissi».
E Nick iniziò a cantare, con quella sua voce calda, sensuale, dolce, cristallina, profonda, e tutto si fermò. E per un attimo, sembravano essere tornati ad essere solo Nick e Miley, senza alcun dramma, senza fan, senza gossip, erano solo… loro due. Ancora una volta.
«… Standing out in the rain, need to know if it's over 'cause I will leave you alone».
Non ricordava quando aveva iniziato a piangere, forse perché nemmeno lei lo sapeva esattamente, tutto ciò che riusciva a capire, a vedere, a toccare, ora, era solo la voce di Nick, quelle parole, quella musica.
La canzone non era ancora finita, certo, ci doveva ancora lavorare un po’ su, eppure a Miley sembrava che fosse perfetta così, non finita, incompleta. Come la loro storia, d’altro canto.
Non appena le note cessarono, quasi come la fine di un qualche incantesimo, anche le lacrime di Miley smisero di scendere a fiocchi, improvvisamente.
Poi, per un tempo che non seppe definire, d’altro capo del telefono non sentì niente, era come se Nick stesse trattenendo il respiro.
Fece un verso strano, un sorriso di orgoglio, forse, davanti alla sua reazione?
Poi sentì distintamente la mano di lui passare per i riccioli scuri, e potette quasi vederlo. Le sembrò di riuscire a toccare quella massa di riccioli morbidi che l’avevano affascinata da sempre, ricordava ancora, ai primi tempi, quando non stavano ancora assieme, quanto si era dovuta trattenere per non toccarglieli.
«Perché me l’hai fatta ascoltare?»
Nick ancora taceva, e non era un buon indizio. Quando si trattava delle cose che amava, riusciva ad essere incredibilmente diretto, Miley non riusciva a capire perché in quella –strana, stranissima- situazione stesse vacillando.
Poi, con tono neutro seppur pieno di emozioni che, forse, riusciva a leggere solo lei, disse la frase che aspettava dall’inizio di quella telefonata.
«Ti va di finirla con me?»



Note.
Allora, per prima cosa vorrei precisare che io amo questi due assieme. Per mio modesto parere, sono due anime gemelle. Quindi sapevo che prima o poi sarei finita per scrivere qualcosa su loro due, era solo questione di tempo. Benché sia una fan-fiction sia sui Jonas che su Mils, ho deciso di pubblicarla sul fandom dei Jonas Brothers semplicemente perché è più visitato.
Avevo pensato di fare una specie di raccolta di shot su la coppia Niley, ognuna come tema una delle miriadi di canzoni che si sono dedicati a vicenda (tali o presunte tali che siano)… Questo sempre che questa roba piaccia a qualche anima pia, certo.
Dils. ♥

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: Dils