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Autore: Lizzie_Siddal    11/10/2010    2 recensioni
[Vicky Cristina Barcelona]
Lei si accende una sigaretta quando lui ha appena finito la propria con la stessa continuità distratta con cui spesso l'uno termina il pensiero dell'altra, senza guardarsi negli occhi.
Mischiano i baci agli insulti, i graffi alle carezze, la dolcezza al veleno, come fanno coi colori, con un'alchimia stupefacente.
Sembrano loro stessi due opere d'arte.
E Cristina li ama.
[Juan Antonio/Cristina/Maria Elena]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Obra maestra del amor
Autrice: Nemo From Mars
Fandom: Vicky Cristina Barcelona
Personaggi/Pairing(s): Juan Antonio/Cristina/Maria Elena
Genere: Introspettivo, Romantico
Rating: giallo
Avvertimenti: oneshot breve (704 parole secondo OpenOffice)
Note iniziali: ho messo qua e là un po' di frasi in spagnolo, mi suonava carino ^^

tu éres un hijo de puta” , se non si intuisse significa “sei un figlio di puttana”XD
coño” è un'imprecazione che equivale al nostro “merda/cazzo”.
para siempre”, ovviamente è “per sempre”
Il titolo invece sta per “capolavoro d'amore”, e – ci tengo a sottolinearlo –
non vuole assolutamente essere un'impropria e autocelebrativa mancanza di modestia, tutt'altro. Solo che il “tema” è più o meno quello, ed è l'unica cosa che mi è venuta in mente come titolo ^^'' Lo dico sempre che non ce la posso fare con i titoli ._.




Alla mia sorellina Laura,
con un bene sconfinato <3




Obra maestra del amor





Tu éres un hijo de puta, Antonio! Hijo de puta!”
Maria Elena, calma! Coño, sta' calma, ti dico!”
Juan Antonio e Maria Elena stanno litigando, ma non è nulla di serio, nonostante possa sembrarlo.
Cristina li guarda da lontano e si morde le labbra, masticando il sentore vago di un'invidia priva di gelosia.
Sa che è questione di attimi e si calmeranno, faranno pace e saranno paradossalmente più uniti di prima.
Anche se poi, quei due riescono ad essere perfetti e complementari perfino mentre litigano, poetici urlandosi addosso i peggiori epiteti, creativi e appassionati anche nel prendersi a schiaffi.
E innamorati.
Su questo Cristina non ha dubbi.
Juan Antonio e Maria Elena sono anime gemelle.
Non ha mai visto nessuno amarsi come loro, letteralmente.
Una coppia di ex-coniugi che si accapiglia a intervalli regolari e che può vantare trascorsi a dir poco burrascosi - durante una delle loro ultime liti, lei ha tentato di farlo fuori con un rasoio e lui s'è difeso a colpi di sedia - non è proprio l'emblema dell'amore, a una prima occhiata, no?
Ma Cristina non si è mai fermata alle apparenze, nonostante Vicky le abbia sempre rimproverato una certa superficialità.
Convivendo e bevendo a poco a poco piccoli sorsi della loro presenza, della loro arte, ha capito.
Ha visto.
Loro hanno qualcosa – divisi e insieme – che lei non avrà mai e non troverà sul corpo di nessuno dei due.
Juan Antonio - il fuoco calmo che lo anima mentre spiega la sua visione di vita, morte, amore, tutto; il modo di gesticolare, la bocca sensuale e l'accento adorabile di una voce seducente come la marea; gli avambracci perennemente macchiati di tempera secca che stringono a sé Cristina con irruente dolcezza quando fanno l'amore, e sembra sempre la prima volta.
Maria Elena – i capelli selvaggi come i suoi dipinti, l'ombra indecifrabile che muove ogni suoi gesto, la convinzione con cui ripete a Cristina che il sentimento romantico, quello perfetto, è para siempre solo se è incompleto e imperfetto; la lucida follia dei suoi occhi neri – che gridano tempesta e parole d'amore rabbiose senza bisogno della voce, che rubano il respiro più di quanto possano fare le sue labbra con un bacio.
Hanno il rapporto più ambiguo e aperto che Cristina abbia mai conosciuto, accettano una terza presenza in casa e tra le loro lenzuola con tranquillità esagerata, ma perdono la testa per vere e proprie sciocchezze.
Si muovono come legati a un filo teso, sottile, fragile, che pure non si spezza mai.
Si cercano e si allontanano senza motivi apparenti.
Lei si accende una sigaretta quando lui ha appena finito la propria con la stessa continuità distratta con cui spesso l'uno termina il pensiero dell'altra, senza guardarsi negli occhi.
Mischiano i baci agli insulti, i graffi alle carezze, la dolcezza al veleno, come fanno coi colori, con un'alchimia stupefacente.
Sembrano loro stessi due opere d'arte.
E Cristina li ama.
Dio, sente di amarli come non ha mai amato nulla in vita sua.
Eppure sa che non è lì, il suo posto. Non è a loro che appartiene.
Nonostante le abbiano detto entrambi che lei è l'ingrediente mancante e fondamentale, l'anello che unisce ed equilibra tutto, nonostante la loro vicinanza l'abbia ispirata e le abbia fatto scoprire il suo vero potenziale nella fotografia, Cristina sa che non basta.
Non è colpa loro – non le fanno mancare niente e in tre hanno raggiunto una stabilità a dir poco perfetta.
La colpa è solo sua.
Si sente – ancora - una banale macchia di grigio.
Nulla che pennellate di luce viventi come Juan Antonio e Maria Elena potrebbero mai rendere speciale, anche se per un po' è stato bello sperarci.
Ed ora Cristina si trova al punto di partenza: al solito, insoddisfatta per motivi sconosciuti, in cerca di altro e di nuovo, diverso da ciò che ha ottenuto.
Sospira.
Non sa cosa stia cercando - da sé, dai suoi amanti, da quella vita nomade, camaleontica e meravigliosa - ma non è lì, a Barcelona: non può continuare a essere una linea indefinita di confine e unione, un dettaglio che - per quanto importante - diventa invisibile tra i colori violenti e brillanti di un capolavoro.





*





Note finali: questa cosuccia mi frullava in mente da settimane alla fine è uscita...la sera prima di un esame, come mi è accaduto altre volte °-° . Anziché ripassare come sarebbe stato giusto, da brava cazzeggiatrice ho spento il cervello e mi sono messa a scrivere -> non sono normale e mi faccio paura da sola. Per fortuna l'esame è andato bene comunque XD *-*

Grazie a chiunque abbia letto/leggerà/lascerà un parere. Bye!

   
 
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