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Autore: _V a l e_    11/10/2010    12 recensioni
"Lacrime incessanti cadevano sul mio viso e non c'era modo di fermarle. Neanche la vicinanza del mio ragazzo alleviava il forte senso di vuoto che mi imprigionava e che mi impediva di respirare. Avevo detto addio al mio migliore amico, all'unica persona che mi era stata accanto quando non ero altro che un cadavere, distrutta per la perdita del mio vampiro. Avevo rinunciato alla persona che mi capiva anche con un solo sguardo, un solo gesto, perchè lui non aveva bisogno di poteri soprannaturali per leggermi dentro. Avevo sputtanato un sentimento puro, VERO, VIVO per inseguire qualcosa di irreale, di ossessivo, una droga. Avevo rinnegato il mio SOLE, la mia aria, la mia linfa vitale per avvicinarmi al mondo dei vampiri, al mondo della mia unica ragione di vita,Edward. Ed era la scelta giusta, sapevo che lo era."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black, Quileute | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse
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Salve a tutte! Questa è la mia prima fanfiction e non so cosa ne verrà fuori ma vi garantisco che ci metterò tutto il mio impegno e tutta la mia passione! Parto dal presupposto che ADORO la coppia Jacob/Bella e ho deciso di scrivere questa storia per poter dare una possibilità al loro amore, farlo crescere attimo dopo attimo e far capire a Bella che è Jacob il ragazzo giusto per lei!
Ok mi sto dilungando troppo! Vi lascio il primo capitolo! Buona lettura e mi raccomando RECENSITE!!

-La mia storia inizia dalla fine del capitolo 26 di Eclipse, quando Bella dice addio a Jacob.

 

 

CAPITOLO 1:
Consapevole e vuota



 


Non sentivo più nulla.
Il dolore era talmente forte che mi squarciava il petto e distruggeva il mio cuore ormai ridotto a un cumulo di cenere. Avevo lasciato la mia anima su quel letto e non l'avrei più pretesa. Era nel posto giusto, tra le sue braccia, inebriata dal suo immenso calore, protetta dal suo amore.
Arrivai in camera mia e sfinita mi lasciai andare sul pavimento. Le lacrime incessanti cadevano sul mio viso e non c'era modo di fermarle. Neanche la vicinanza del mio ragazzo alleviava il forte senso di vuoto che mi imprigionava e che mi impediva di respirare. Avevo detto addio al mio migliore amico, all'unica persona che mi era stata accanto quando non ero altro che un cadavere, distrutta per la perdita del mio vampiro. Avevo rinunciato alla persona che mi capiva anche con un solo sguardo, un solo gesto, perchè lui non aveva bisogno di poteri soprannaturali per leggermi dentro.
Avevo sputtanato un sentimento puro, vero, vivo per inseguire qualcosa di irreale, di ossessivo, una droga. Avevo rinnegato il mio Sole, la mia aria, la mia linfa vitale per avvicinarmi al mondo dei vampiri, al mondo della mia unica ragione di vita,Edward.
Ed era la scelta giusta, sapevo che lo era.
Ma allora perchè non riuscivo a fermare quelle maledette lacrime? Perchè non riuscivo a levarmi dalla testa il suo sorriso? Perchè agoniavo un altro paio di braccia, più forti e più calde?
Perchè?
Perchè sentivo ancora sulle mia labbra il suo sapore? Perchè?
Edward continuava a fissarmi e a tenermi stretta fra le sue braccia fredde e marmoree ma nonostante questo non riuscivo a fermare i miei singhiozzi, le mie convulsioni, le mie urla. Sapevo di ferirlo come non mai, ma dovevo cacciare tutto fuori, dovevo eliminare dal mio cervello il suo viso, cancellare dal mio cuore l'amore che provavo per lui. Perchè quel muscolo che batteva all'impazzata doveva appartenere solo ad Edward.
Era lui la mia scelta. Non poteva essere altrimenti. 

Non so per quanto tempo rimasi in quello stato, non sapevo più niente. L'unica cosa di cui riuscii a rendermi conto fu che adesso non mi trovavo più sul pavimento, ma distesa sul mio letto caldo avvolta nelle coperte.
Edward era ancora accanto a me e non aveva ancora pronunciato una parola, stava immobile, fermo ad aspettare che mi calmassi.
Adesso i respiri si facevano più naturali e più normali, dai miei occhi non uscivano più lacrime. Il mio corpo si era prosciugato.
"Scu-sami.. non suc-cederà più t-e lo prom-etto.."
Edward mi guardò accigliato.
"Bella, amore mio, siamo in camera tua da un giorno intero e non hai fatto altro che piangere e disperarti. Com' è possibile che hai fatto la scelta giusta se stai così male? Tesoro io voglio che tu ci rifletta.. non essere così avventata."
Ma non riusciva proprio a capire che senza di lui non potevo vivere? Cercai di ricompormi, feci due respiri profondi per calmare i singhiozzi e gli risposi.
"Io non posso vivere senza di te. Edward, io mi trasformerò e io e te vivremo felici, insieme. Per l'eternità."
Cercai di essere il più decisa e tranquilla possibile perchè non avrei più permesso che Edward assistesse ad un'altra performance del genere. Lui non disse nulla, avvicinò il suo viso al mio e mi sfiorò delicato le labbra. A quel contatto però un immagine mi si parò d'avanti agli occhi: altre labbra avevano preso il posto di quelle del mio vampiro, più carnose, più passionali, più calde.
Staccai bruscamente quel contatto.
"Edward forse è meglio se per stasera mi lasci sola."
Deviai lo sguardo ma Edward capì e decise di assecondarmi.
"Tranquilla amore mio. Fa sogni d'oro. Ci vediamo domani."
Si alzò dal letto e mi stampo un leggerissimo bacio sulla fronte per poi scomparire nel bel mezzo della notte. I miei occhi stavano ricominciando a pizzicare e non potei non provare repulsione verso me stessa. Ma cosa diavolo stavo combinando? Possibile che distruggevo tutto quello che toccavo? Come potevo fare del male a quelle due creature meravigliose che mi avevano donato amore? Come potevo comportarmi da egoista?
E come per distruggermi nuovamente il cuore, ecco che le sue parole di qualche ora prima, riecheggiarono nella mia testa impertinenti.

"Io sono perfetto per te, Bella. Non avremmo dovuto sforzarci, mai...sarebbe stato immediato, facile come respirare"

"Ma io sarei stato una scelta più sana. Non una droga: io sarei stato l'aria, il sole"

Quelle parole mi martellavano il cervello a intervalli regolari e a quel punto non potei fermare le lacrime che iniziarono a scendere copiose sul viso. Com'era possibile che ancora non fossi riuscita a liberarmi di lui?
Perchè sapevo che quelle lacrime appartenevano solo a lui.
"Basta! Vattene! Vattena dal mio cuore, dalla mia testa!Io amo Edward, è lui che ho scelto! Ti prego permettimi di dimenticarti!".
Lo urlai con quanto fiato avevo in corpo e lasciai andare la mia testa sul cuscino continuando a piangere e a torturare la coperta che mi avvolgeva. Ma nonostante questo non riuscii a calmarmi minimamente. Charlie non era in casa e quindi decisi di urlare ancora e ancora fino a sentire la gola bruciare e pizzicare per il forte sforzo a cui l'avevo sottoposta.

Niente.

Il dolore era ancora li. Mi muovevo come una forsennata sul letto per cercare di calmare i miei spasmi e le mie convulsioni,quando stanca e sfinita,finalmente, mi addormentai.


 
   
 
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