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Autore: valeria988    14/10/2010    3 recensioni
Questa storia parla di Damon, Bonnie e di un loro ipotetico primo "approccio" ..... Ho preferito i personaggi del telefilm perchè li preferisco a quelli del libro...spero che questa storia vi piaccia e che siate clementi..è la mia prima FF. Buona lettura!
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie Bennett, Damon Salvatore
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo Primo

Il sole bagnava il mio viso, il vento cullava i miei capelli, i miei piedi camminavano spediti sul viale della scuola e il profumi dei primi fiori di primavera mi riempiva le narici ….. tutto era perfetto quella mattina mi sentivo carica come non mai, forse aiutata anche dalle canzone che ascoltavo attraverso il mio I-Pod, She So High, non so perché ,ma quella canzone mi dava sempre una grande carina. Insomma era tutto perfetto, davvero, nulla avrebbe potuto demoralizzarmi. Tutto tranne quello che vidi appena rivolsi il mio sguardo verso l'ingresso del mio liceo. Lui era li, come ogni mattina, con quel suo sorrisetto da “so di essere guardato e desiderato da ogni essere che respiri e la cosa mi fa immensamente piacere”. Quanto l'odiavo, nessuna persona al mondo riusciva ad infastidirmi come lui. Damon Salvatore, uno dei due bellissimi fratelli italiani che si erano trasferiti da poco qui a Fell's Church, conquistando l'intero corpo studentesco prima tra tutte la mia migliore amica Elena, pazzamente innamorata del fratello minore e ricambiata se possibile con maggior ardore. Ma non era questo che rendeva i due fratelli una minaccia per la mia città, no per niente, la cosa “interessante” era che loro sono due vampiri centenari e a quanto pare la cosa non sconvolse più di tanto nessuno.....non riuscirò mai a capire come tutti, primi i miei amici, abbiano potuto accettare con tale indifferenza questo fatto. Io sono sempre stata indifferente nei loro confronti....beh non proprio indifferente, ma di sicuro non mi sono sempre schierata dalla loro parte, soprattutto con il maggiore dei Salvatore. Con lui ogni occasione era buona per litigare caratteri troppo divergenti forse o semplicemente il fatto che lui quasi si vantasse di essere un vampiro e di utilizzare la sua incredibile bellezza, questo era un fatto oggettivo, per accattivare le giovani donne cosi da poter banchettare col loro sangue. Per queste ultime ragioni, quando mi avvicinai alla porta della scuola, rimasi di stucco quando vidi Damon con un sorrisetto, che avrebbe fatto svenire tutte le mie compagne di classe (su di me non aveva alcun effetto), avviarsi nella mia direzione. Mi voltai credendo di trovare Elena alle mie spalle, lui aveva un certo debole nei suoi confronti forse perché era la copia esatta di Katherine la secolare donna-vampiro che lo trasformò e che amava alla follia, ma questa è un'altra storia. Quando mi fu praticamente davanti cercò di sfiorarmi la guancia con la mano, ma io mi scansai in tempo non volevo che mi toccasse non si è mai troppo sicuri con un vampiro, gli domandai << Cosa sei venuto a cercare Damon? Lo sai che da me non riceverai mai una assaggio.>>

Lui rise, di gusto anche, e mi guardò con una luce negli occhi molto preoccupante, non preannunciava nulla di buono.

<< No ragazzina. Non sono venuto a cercare questo, lo sai che se lo volessi davvero non verrei a chiedertelo, ma lo prenderei da solo.>>

Aaaarrrggghhh!!! Che screanzato! Eppure sapeva con chi aveva a che fare, sapeva che i miei poteri di strega potevano essere molto “fastidiosi” per lui.

<< Stai attento Damon... Lo sai che non si gioca col fuoco. Non ti hanno insegnato questa regola base all'accademia per vampiri? >>

Immediatamente nel suo sguardo si accese quella luce di sfida che si illuminava sempre quando iniziavamo un battibecco, ma questa volta si spense subito come se volesse mettere da parte il suo orgoglio per intraprendere una conversazione “da adulti” con me.

<< Ok ok Bonnie, ho capito non sei in vena di scherzi questa mattina, come sempre, ma neanche io. Vorrei parlarti di cose importanti ed anche in un luogo più adatto e questo non mi sembra appropriato. >>

Ormai lo conoscevo, avevo capito che c'era qualcosa sotto, Damon Salvatore non fa mai qualcosa senza uno scopo dietro e doveva essere anche una cosa seria visto che lo aveva costretto a svegliarsi presto la mattina e a raggiungermi qui a scuola.

<< Ok Damon ma lo sai che se si tratta di cose da vampiri io non voglio essere messa in mezzo.>>

<< Ti piace proprio questa parola vero? Vampiri....ti sei resa conto che da quando abbiamo incominciato questa interessantissima conversazione l'hai usata già un paio di volte e non oso immaginare in quella tua testolina da streghetta....>>

Ecco che tornava l'irritante di sempre e io non lo sopportavo davvero, lo superai e andando verso la scuola dicendogli: << Va bene Damon forse non hai altro da fare di più importante ma io si....A mai più...>>

<< Dai streghetta.... Lo sai che scherzavo. Devo dirti davvero qualcosa d'importante, e potrebbe anche trattarsi dell'incolumità della tua cara amica Elena..>>

Bastardo! Sapeva che quello era il mio unico punto debole e che quindi l'avrei seguito ovunque, ero troppo preoccupata per Elena e soprattutto per le sue scelte sbagliate in fatto di uomini.

<< Ok Damon ti seguirò, ma stai molto attento. Se dovessi scoprire che questa è soltanto una delle tue trappole per costringermi a fare qualcosa che non voglio fare dovrai vedertela con i miei poteri, e sai benissimo che non sono mai troppo clementi con te.>>

<< Benissimo! Ti sei convinta, sapevo che non sarebbe stata facile ma mi aspettavo di peggio....adesso devo solo convincerti a venire a casa mia, saltando le lezioni....>>

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Esclamai completamente sconvolta. Sapevo che c'era qualcosa sotto ma non mi aspettavo qualcosa del genere. Ma cosa potevo aspettarmi da uno come lui, è un vampiro!!

<< Scordatelo! Non verrò mai a casa tua da sola....saltando le lezioni!>>

<< Cerca di essere ragionevole non possiamo parlare qui! Lui ci sentirebbe! >>

Lì capii tutto, voleva parlarmi di Stefan, ecco perché aveva tirato in ballo Elena. Non potevo tirarmi indietro adesso, soprattutto dopo tutto quello che era successo ultimamente, dopo il ritorno di katherine che rivendicava Stefan come suo e minacciava Elena e tutta la sua famiglia se non lo lasciava immediatamente, cosi da poter avere di nuovo il suo grande amore. Mi ritrovavo con le spalle al muro e fui costretta ad accettare il suo “invito”.

<< Verrò a casa tua per parlare di questa situazione e cercherò di aiutarvi, ma dopo non voglio più saperne di voi due fratelli. MI hai capito bene?>>

<< Recepito tutto perfettamente streghetta!>>

<< E smettila di chiamarmi streghetta!!!>>

<< Ok streghetta.>>

 

Arrivammo a casa sua circa cinque minuto dopo, anche se la sua villa era praticamente dal lato opposto della cittadina rispetto alla scuola, guidava come una pazzo e il fatto di avere una porsche non lo aiutava affatto.

Scesi dalla macchina con un po' di nausea neanche avetti il tempo materiale di sentirmi seriamente male. Entrammo dentro casa e cercai di arrivare subito al punto, cosi da poter andare via il prima possibile da quel luogo e da lui soprattutto.

<< Allora di cosa vuoi parlarmi?>>

<< Siamo appena arrivati streghetta! Non vuoi metterti comoda e magari bere qualcosa prima?>>

Per fortuna non mi offrì del sangue, anche se sono sicura che con il suo macabro senso dell'umorismo avrebbe potuto farlo. Mi offrì dell'alcool che vista l'ora era ancora più disgustoso, ma forse lui non era neanche andato a dormire..

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Si riempì il bicchiere con una lentezza snervante e si sedette nella poltrona davanti a me, ma prima di iniziare a parlare bevve due lunghe sorsate di liquore. Riusciva davvero a farmi innervosire in una maniera incredibile, ma alla fine si decise a parlare .

<< Allora non riesco a trovare parole meno brusche per chiederti quello che ho in mente, ed è una cosa davvero incredibile vista le mie capacità oratorie che sono conosciu...>>

<< Vai al dunque Damon!>>

Non lo lasciai finire, non mi andava davvero di sentirlo mentre si elogiava.

<< Sei davvero snervante streghetta lo sai? Comunque stavo dicendo....ah si! Stavo cercando di scusarmi per quello che dovrò dirti prima che tu mi interrompessi...Allora voglio che convinci Elena a far bere del sangue umano a Stefan... >>

Quasi mi soffocai, non sono bene con cosa visto che non stavo ne bevendo ne mangiando, rimasi sconvolta da quella proposta. Stefan era un vampiro “vegetariano” si nutriva solo di sangue animale e questo ai miei occhi lo collocava a centinai di gradini più sopra rispetto a Damon che non era riuscito a mettere da parte i propri bisogni come aveva fatto il fratello pur di non far del male al prossimo. No! Decisi che questo non avrei potuto farlo, assolutamente. Dopo essermi ripresa dall'improvvisa mancanza di ossigeno guardai Damon con estrema calma dritto negli occhi e gli risposi: << Assolutamente no! Non farò mai quello che mi hai chiesto!>>

Il cambiamento del colore dei suoi occhi non fu repentino come mi sarei aspettata, fu più un montare inesorabile della rabbia dentro di lui. I suoi occhi diventarono completamente neri, si alzò con estrema calma ed eleganza dalla poltrona e con un tono di voce incredibilmente sprezzante che non gli avevo mai sentito usare mi disse: << Tu! Saccente ragazzina come osi? Vuoi forse sapere meglio di me quello che è giusto per mio fratello?>>

<< Certo! Cosa credevi che ti avrei risposto? E' come se stessi chiedendo ad un drogato di drogarsi di nuovo!>>

<< Non è la stessa cosa mio fratello è questo, è un vampiro e deve bere sangue umano come faccio io!!>>

<< Tuo fratello non è come te è molto meglio proprio per questo motivo devi rispettare la sua decisione!!! E poi sta benissimo anche bevendo solo sangue animale!>>

Fu in quel momento che lo vidi cambiare del tutto e soprattutto che lo vidi “davvero” arrabbiato per la prima volta in vita mia. Mi urlò: <>

<< So invece quanto basta! E sono sicura che ci sarà un'altra soluzione, magari qualche incantesimo che potrei fare per rendere più forte Stefan!!>>

<< Non ci sono soluzioni! Non credi che ci avrei pensato anche io??!!>>

<< NO non lo credo affatto è da quando sei tornato che cerchi di tentare Stefan!>>

<< Brutta impertinente!>>

<< Stupido foglio di p....>>

Quell'insulto cosi poco consono ad una ragazza mi morì in gola non appena vidi il suo sguardo. Non saprei spiegare come poté cambiare cosi tutto ad un tratto. All'improvviso mi accorsi per la prima volta quanto il suo volto fosse davvero bello. I suoi occhi che adesso erano tornati celesti, di un celeste mai visto prima che avrebbe fatto vergognare qualsiasi mare tropicale; i suoi capelli neri come la notte che ricadevamo ribelli sulla sua fronte, corrucciata in quel momento, e la sua bocca socchiusa creata appositamente per baciare che conteneva un segreto tanto terribile quanto accattivante. In quel momento non mi accorsi che i nostri corpi si andavano avvicinando forse era una forza sconosciuta ed oscura a far muovere i nostri piedi, ma ci avvicinammo talmente tanto che le nostre bocche furono ad un soffio di distanza e sarebbe bastato davvero pochissimo a congiungerle.

Dopo un tempo che a me sembrò interminabile, ci guardammo negli occhi senza riuscire a dire una parola ma conversando ugualmente, lui annullò quella minima distanza che ci separava e con una dolcezza, che non gli avrei mai attribuito, mi baciò.

Fu un bacio all'inizio dolce e quasi casto, ma dopo un cercarsi ed un trovarsi infinito con le labbra, il nostro ardore incominciò a farsi largo ed il bacio a diventare sempre più profondo. Le nostre lingue incominciarono a danzare un ballo antico come il mondo senza mai interrompersi, cercando di dare sempre più piacere all'altra.

Fu il mio cellulare, fu lui a risvegliarci da quell'oblio dove eravamo ormai caduti. Quando mi ridestai mi allontanai di colpo da lui sconvolta. Non potevo credere a quello che avevo fatto. Avevo baciato il nemico! E la cosa peggiore era che avevo provato piacere nel farlo, anzi molto piacere. Alzai gli occhi verso di lui e lo trovai se possibile ancora più sconvolto di me, questo mi fece capire che lui non aveva fatto nessuno dei suoi giochetti psichici, era stata proprio la mia mente a fare tutto e da sola!

<< Cosa è accaduto? >> Gli domandai.

<< Non lo so! Ma sicuramente qualcosa di stupido che non deve assolutamente ripetersi! Io non provo nessuna attrazione per te, quindi sarà stato qualche squilibrio ormonale, non so come si chiami, dovuto alla rabbia. >>

<< Si esattamente sarà stato questo non c'è altra spiegazione...E poi sono io che non provo nessuna attrazione per te! Sei tu il mostro della situazione!>>

La sua testa scattò subito verso la mia direzione con il solito sguardo di sfida.

<< Io sarei un mostro? E allora tu? Mi risulta che anche tu hai dei potere magici e non mi sembra un fattore comune della specie umana questo!>>

Capendo dove voleva andare a parare, lo guardai assolutamente sconvolta.

<< E con questo vorresti dire che sarei un mostro?>>

Bene, per la secondo volta, nel giro di pochi minuti, quel giorno non mi resi conto delle mie azioni e mi ritrovai di nuovo tra le sue braccia.

Questa volta il bacio aveva tutta un'altra “consistenza” era urgente, pieno di passione e i nostri corpi sembravano incollati. E sempre per la seconda volta in quel giorno mi staccai da lui come fulminata da migliaia di wolt e con il fiatone.

<< BASTA!!!>> gli urlai << Dobbiamo smetterla! Ma che ci prende? Noi siamo nemici non possiamo fare certe cose!!!Oddio!! Io sono una strega e tu un vampiro!>>

<< Esatto! É tutto sbagliato!>> Il suo volto dimostrava una certa incertezza mentre ripeteva queste parole, infatti dopo pochi attimi con una voce disperata disse : << Ma se è tutto cosi sbagliato perché ho voglia di rifarlo??>>

<< Anche io!!>> Risposi con il suo stesso tono di voce disperato.

E fu cosi che per la terza volta ci ritrovammo avvinghiati, senza poter smettere di baciarci se non per ripetere all'infinito le prole << ora la smettiamo>>, <>, ed è stato proprio mentre pronunciavo quelle ultime parole che mi ritrovai in un letto con lui sopra di me che mi baciava in un modo disperato e che veniva ricambiato allo stesso modo.

Dentro, mentre ero distesa su quel letto con il suo corpo cosi perfetto sopra il mio, sentivo una piccola Bonnie che mi urlava << Ma cosa stai facendo??!! Inceneriscilo con i tuoi poteri e scappa finché sei in tempo!!>> ma in quello momento penso che avrei dato retta a quella voce solo se avesse incominciato a prendermi a colpi di mazza in testa.

Non riuscivo a smettere di pensare a quanto fosse bello quel momento a quanto fosse giusto toccarlo e baciarlo con una passione mai provata prima.

Sentire la sua calda lingua che tracciava sentieri di fuoco sul mio collo fino al petto. Mi parve anche incredibilmente perfetto sentire le sue mani esperte che alzavano la mia semplice t-shirt bianca fin sopra la testa per poterla togliere.

Sentii il suo sguardo di fuoco percorrermi dalla testa ai piedi ed ammirarmi, ma non mi sentii imbarazzata anzi provai quasi un senso di vittoria e questo mi diede la forza di prenderlo per le spalle e di riportare la sua dolce bocca sulla mia.

Le sue labbra, allora, ripresero a viaggiare sul mio corpo e si fermarono proprio dove speravo: i miei seni. Incominciò a prendersi dura di essi con una incredibile maestria, facendomi perdere la cognizione dello spazio, quella del tempo l'avevo già persa da tempo. Si allontanò dai miei seni solo il tempo di liberarlo da quella inutile costrizione che era ormai diventato il mio reggiseno. Fu impressionante sentire l'aria fresca su quella zona resa ormai cosi calda dalle sue attenzioni, ma nulla in confronto a quello che provai quando sentii la sua lingua sopra di essi. Sembrava un pittore che con incredibile precisione dipingeva i particolari della sua tela, e lui con con questa incredibile precisione stava cercando di farmi perdere il controllo e ci riuscì. Non potei non evitare di urlare il suo nome.

<< Damon>>

Quando le feci vidi quel suo sorriso di vittoria che poco prima lui aveva visto sulle mie labbra, anche in quei momenti non potevamo evitare di essere rivali in qualche modo.

La sua bocca riprese il suo viaggio sempre più a sud, fino a quando venne bloccata dai miei pantaloni, e fu quasi comico vedere il suo sguardo contrariato quando si accorse di questo ostacolo. Una volta liberatosi di questo inconveniente poté continuare. Il suo cammino lasciava piccoli baci che avevano la stessa consistenza dello battere delle ali di una farfalla e questo aumentò soltanto la mia frustrazione. Volevo di più e lui lo sapeva ma non velava accontentarmi, voleva fare a modo suo, fino a quando quel gioco fu troppo anche per lui e la passione lo sopraffece del tutto. Si liberò dei suoi ultimi indumenti e si riavvicinò al mio volto. Mi guardò negli occhi chiedendomi tacitamente se poteva andare avanti, io , come fece lui, non usai le parole per rispondere, ma lo baciai delicatamente sulla bocca e questo bastò a fargli capire tutto.

Quando entrò dentro di me, piano per fare abituare il mio corpo a questa presenza estranea, mi sembrò che l'intero mondo andasse a rallentatore. Come se tutti stessero condividendo la mia gioia ed il mio piacere di quel momento sublime che stavo condividendo con lui, l'ultima persona al mondo che avrei immaginato ma che in quel momento mi sembrava l'unica che potesse essere con me in quel momento. Tutto fu sia estremamente veloce ma incredibilmente lento, le sue spinte che da lente e delicate incominciarono ad essere sempre più vigorose, ed il piacere che aumentava con loro. I suoi occhi che fino a quel momento erano sempre stati dentro i miei ad un certo punto si dovettero allontanare ed intuii che non ero l'unica a provare certe sensazioni. Anche lui stava raggiungendo l'estasi e lo stava facendo con me. Ad un certo punto arrivò il momento tanto atteso l'apice di tutto, l'attimo più incredibile della mia vita.

Mi sembrò di estraniarmi dal mio corpo, sentivo tutto, ogni sensazione ogni rivolo di piacere ma era come se io non fossi più dentro al mio corpo, era come se fluttuassi in un mare meraviglioso. Ad un certo punto questa sensazioni incominciò a scemare, ma non fu spiacevole era una cosa che doveva accadere e lasciava nel cuore un calore enorme che mai nessun altra cosa avrebbe potuto riempirlo a sua volta. Riaprii gli occhi e rividi quelle pozze azzurre che mi fissavano, piani di soddisfazione, di piacere ancora.

In quei momenti quella piccolissima parte di me, che mi urlava di tornare in me, era completamente scomparsa, messa da parte dalla passione, ma dovette ritornare immediatamente e sempre più grande quando le mie orecchie sentirono

una chiave che girava nella toppa di casa e le voci di Stefan ed Elana.

I miei occhi si riallacciarono a quelli di Damon preoccupati e li mi accorsi dopo non so quanto tempo che avevo combinato davvero un gran bel CASINO!

  
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