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Autore: Fuffy91    17/10/2010    6 recensioni
“ Ehi, avete sentito la novità? Quest’anno ci saranno nuovi arrivati ad Hogwarts.”
Disse Ginny, sedendosi accanto ad un’assorta Hermione.
“ Come ogni anno.”
Disse laconico Ron, con la bocca impegnata a masticare l’ennesimo boccone di brioche.
“ Non intendo solo i bambini del primo anno, ma proprio di nuovi studenti.”
“ Sono ragazzi provenienti da un’altra scuola, esattamente la Woodgreen High Magic School.”
Specificò Hermione, riponendo il giornale di lato.
“ La cosa?!”
Esclamarono Harry e Ron in contemporanea.
“ La Woodgreen High Magic School. E’ una scuola molto prestigiosa, che possiede gli stessi metodi di insegnamento di Hogwarts, solo più duri ed impegnativi. È divisa anche lei in case, ma sono solo due. Questo vi fa capire quanto sia altolocata. So anche che gli studenti del primo anno, vengono sottoposti ad un test per essere ammessi e se non lo superano, vengono rimandati al prossimo anno.”
SALVEEEEEEEEEEEE!!! SI, NON E' UN FANTASMA CHE VI PARLA, SONO PROPRIO IO, LA VOSTRA FUFFY91!!XD ASCOLTATE, TRATTENETE IL FIATO E FATE RULLARE I TAMBURI, PERCHE' STO TORNANDO! PER FARMI PERDONARE PER LA PROMESSA MANCATA, AGGIORNERO' SABATO 6 AGOSTO!! NON MANCATE! BACIIIIIIIIIIII!!! FUFFY91!! ^________^***
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da VII libro alternativo
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Capitolo1

Quel giorno, Harry era pervaso da un senso di calda euforia. Sorrise, ancor prima di aprire gli occhi, di quel verde intenso che aveva ereditato da sua madre, Lily. I raggi del sole accarezzarono il suo viso, i pulviscoli si posarono sulle lenti dei suoi occhiali, poggiati negligentemente sul comodino, accanto al suo letto. Ron russava ancora nel letto accanto al suo e rise quando, alzatosi a mezzo busto, una volta inforcato i suoi occhiali, lo vide avvolto come una crisalide azzurra nelle sue lenzuola, a pancia in giù, la bocca aperta,  i capelli rossi sparpagliati sulla federa del cuscino blu e le braccia penzoloni dai lati del materasso.

Trasse un profondo sospiro, stiracchiando le braccia e voltando il viso verso il paesaggio verdeggiante che si intravedeva dalla finestra chiusa, sentì le labbra stiracchiarsi in un nuovo sorriso involontario. Finalmente, oggi tornava alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. La Signora Weasley aveva insistito che lui, i suoi figli, Ron e Ginny e la stessa Hermione -che era d’accordissimo con lei- riprendessero gli studi, dopo il tragico anno trascorso a salvare il mondo da Tom Riddle, conosciuto con il nome di Lord Voldemort, che Harry aveva sconfitto definitivamente, insieme all’aiuto indispensabile dei suoi migliori amici.

Sapeva che Hogwarts, senza Silente, non sarebbe più stata la stessa, ma la professoressa Minerva McGranitt, nuova preside della scuola, gli sembrava più che adeguata a prendere il suo posto, nonostante la sua poca inflessibilità riguardo alla trasgressione delle regole, di cui Harry era veterano. Tuttavia, alla richiesta di molti genitori di riammettere anche quest’anno i loro figli, prossimi al diploma di M.A.G.O, lei si era dimostrata più che accondiscendente.

Hermione era entusiasta quanto lui di ricominciare il loro ultimo anno scolastico, mentre Ron era convinto che, per tutto quello che avevano trascorso da soli, durante la lotta contro Voldemort, non c’era più nulla che gli insegnanti potessero insegnargli. Si zittiva solo quando Hermione, sbuffando, replicava in tono secco:

“ Non esserne così convinto, Ronald. Ci sono magie che ancora non conosciamo e poi, come pensi di trovare un buon lavoro, senza uno straccio di diploma in tasca?…E non ricominciare con la storia di George e Fred! Anche tua madre, dice che, per loro, era un caso a parte.”

I suoi recenti ricordi, vennero interrotti dallo schianto improvviso della porta contro lo stipite.

“ Sveglia! E’ pronta lo colazione.”

Urlò Hermione, entrando in camera di Ron senza bussare, i capelli cespugliosi svolazzanti ai lati del suo volto sorridente. Era da un mese che lui era stato ospitato alla Tana, mentre Hermione era lì solo da sole tre settimane.

Ron sussultò, svegliandosi di colpo, guardandosi intorno circospetto, per poi focalizzare la situazione e rintanare la testa sotto il cuscino.

Hermione, guardandolo, roteò gli occhi al cielo, esasperata, per poi sorridere ad Harry con ari soddisfatta.

“ Ah, bene, sei già sveglio. Su, andiamo, o arriveremo in ritardo al binario nove e tre quarti. Ron, spicciati!”

Esclamò spazientita, tirandogli le coperte, scoprendolo interamente.

Senza aggiungere altro, uscì con la stessa velocità con cui era entrata. Grattastinchi balzò sul suo letto, miagolando ed acciambellandosi sul suo grembo, richiedendo le sue attenzioni. Harry gli concesse una carezza sulla testolina fulva, guadagnandosi una vagonata di fusa. La testa di Ron sbucò da sotto il cuscino e borbottando parole incomprensibili, si alzò dal letto barcollante, sbadigliando.

“ Buongiorno, Ron.”

Gli augurò Harry divertito, levandosi dal letto, scatenando i risentimenti di Grattastinchi, che scivolò sul pavimento, soffiando indignato. Ron lo scavalcò con un calcio involontario, che causò la sua ritirata verso la rampa di scale.

“ Anche il gatto adesso…ah, si, ‘giorno Harry.”

Rispose dopo un po’, grattandosi la nuca. Harry sghignazzò, spingendolo verso l’uscita, prima che Hermione ritornasse, per un ulteriore strigliata. Anche se ora lei e Ron stavano insieme, le cose, tra loro, non erano cambiate. Alternavano momenti di cortesia reciproca ad ore intere di litigi. Erano rare le volte in cui Harry li aveva visti scambiarsi effusioni, ad eccezione di qualche bacio occasionale. Ma del resto, per lui, non faceva molta differenza.

Scesero le scale a due a due, cullati dall’odore dolciastro dei cornetti appena sfornati, brioche alla crema, crostate ai mirtilli, uova al tegamino e pancetta affumicata. Solo quando atterrarono in cucina, Harry vide Ron sedersi alla tavola imbandita con un’espressione più tranquilla e rilassata. L’odore del cibo lo aveva reso più gioviale. Hermione, ora, vestita di tutto punto, era china sul nuovo numero della Gazzetta del Profeta, una mano a sostenersi il capo, l’altra a girare le pagine.

“ Buongiorno, ragazzi. Bene alzati. Mangiate tutto e poi subito a vestirvi.”

Disse la signora Weasley, riempiendo il piatto di Harry di altra pancetta, nonostante avesse già trangugiato due cornetti al cioccolato.

Ginny entrò in cucina, anche lei ancora in vestaglia, con in braccio un ridente Teddy Lupin, di cui Harry era diventato il padrino. Aveva appena un anno e mezzo, gli occhietti vivaci, il ciuffo di capelli azzurro che gli cadeva sulla piccola fronte, le manine rosate che tiravano le ciocche esposte di Ginny, che ricambiava la sua risata infantile con un caldo sorriso, che sciolse il cuore di Harry.

I signori Tonks, genitori della loro defunta figlia Ninfadora, avevano acconsentito che, per quell’estate, Harry, con l’aiuto indispensabile della signora Weasley, si occupasse del piccolo Ted, per abituarlo alla sua presenza ed istaurare un rapporto duraturo con lui. Harry ne era stato più che felice, manifestando lo stesso entusiasmo di Molly ad accogliere quella richiesta.

Purtroppo, il lutto del gemello di George, Fred Weasley, incombeva sulla famiglia in maniera sofferta e dolorosa, e le risate e le piccole gioie di Teddy, avevano alleviato, almeno in parte, quella sottile disperazione. Anche Ginny sorrideva di più e questo ad Harry bastava, per adorare ancora di più Teddy.

“ Oh, Ginny, non strapazzarlo così! Ha appena mangiato.”

Le intimò la signora Weasley, prendendolo fra le sue braccia robuste e depositandolo nel suo angolo box, pieno di giocattoli e dadi gommosi al sapore di fragola, ultima creazione di George, che subito Ted mise in bocca, mordicchiandolo soddisfatto.

“ Ehi, avete sentito la novità? Quest’anno ci saranno nuovi arrivati ad Hogwarts.”

Disse Ginny, sedendosi accanto ad un’assorta Hermione.

“ Come ogni anno.”

Disse laconico Ron, con la bocca impegnata a masticare l’ennesimo boccone di brioche.

“ Non intendo solo i bambini del primo anno, ma proprio di nuovi studenti.”

“ Sono ragazzi provenienti da un’altra scuola, esattamente la Woodgreen High Magic School.”

Specificò Hermione, riponendo il giornale di lato.

“ La cosa?!”

Esclamarono Harry e Ron in contemporanea.

“ La Woodgreen High Magic School. E’ una scuola molto prestigiosa, che possiede gli stessi metodi di insegnamento di Hogwarts, solo più duri ed impegnativi. È divisa anche lei in case, ma sono solo due. Questo vi fa capire quanto sia altolocata. So anche che gli studenti del primo anno, vengono sottoposti ad un test per essere ammessi e se non lo superano, vengono rimandati al prossimo anno.”

Harry e Ron la guardarono sbalorditi. Hermione aprì il Profeta a pagina cinque, sporgendolo dalla loro parte. C’era un articolo che prendeva tutta la pagina, il cui titolo recitava:

WOODGREEN vs HOGWARTS.

Nuovi acquisti alla Scuola di Magia e Stregoneria più conosciuta dal mondo mago! La Preside Minerva MacGrannit ha dichiarato il suo consenso per il gemellaggio tra gli studenti di Hogwarts e la rinomata scuola di magia Woodgreen.

 Hogwards ospiterà dieci studenti, scelti scrupolosamente dalla scuola, ciascuno oscillanti dal sesto al diciassettesimo anno, per un totale di quaranta novelli maghi e novelle streghe, aggiunti alla carrellata di nuovi e vecchi studenti che quest’anno la Scuola di Magia e Stregoneria ospiterà fra i suoi antichi antri. La Preside di Woodgreen, Camilla Amelia Mary Jane Taylor ( età sconosciuta), si è detta entusiasta della disponibilità della sua collega MacGrannit, con cui, si vocifera, abbia intrattenuta un’intera serata ai Tre Manici di Scopa, celebre locale di Hogsmead, a bere idromele, ridendo e  scherzando come vecchie amiche.

Ad Hogwarts, oltre agli studenti, arriveranno anche due nuovi acquisti dal gruppo docente di Woodgreen, entrambi o entrambe molto qualificati/e, avente il compito non solo di tenere a bada l’entusiasmo delle proprie classi, ma anche di quelle di Hogwarts. Ebbene si, è proprio quello che tutti voi immaginate: due professori di Woodgreen insegneranno anche agli studenti di Hogwarts, giudicandoli ed istruendoli per tutto il corso del nuovo anno.

Non resta augurare a tutti un felice ed istruttivo nuovo anno.

“ Molte cose vengono omesse nell’articolo, ma in una nota in fondo viene enunciato il Tutto Ciò Che Volete Sapere E Non Sapere Su Woodgreen, una specie di catalogo ricco di notizie sulla scuola. C’è proprio di tutto, da dove trovarla all’albero degli insegnati che si sono succeduti dal 1730 ad oggi. E’ pazzesco.”

“ Hermione, ne parli come se provenisse dallo spazio. Io sono convinto che sia solo una scuola per figli di papà, con piscine di galeoni al posto dell’acqua.”

Commentò Ron, mentre Harry, ridendo, metteva nel lavello il piatto sporco, le posate, il bicchiere vuoto e la tazza di latte mezza piena.

 Hermione gli strappò il Profeta dalle mani, consegnandolo a Ginny, che cominciò a sfogliarlo distratta.

“ Tu la pensi così, Harry?”

Harry fece spallucce.

“ Non so, giudicherò quando vedrò.”

“ Molto saggio.”

Lo prese in giro Ginny, prendendo Grattastinchi dal pavimento e posandolo sulle sue gambe, accarezzandolo come un peluche. Harry ricambiò il suo sorriso, più divertito che offeso.

“ Be’, io dico che sarà interessante ed istruttivo. E poi, ci saranno nuovi insegnati.”

“ Sicuramente, per Trasfigurazione e Difesa contro le Arti Oscure. Sono le uniche cattedre vuote.”

“ E Pozioni?”

Chiese Ron, mentre si stiracchiava, ancora assonnato. Harry ebbe un tuffo al cuore e una sensazione di vuoto incompleto lo invase. La cattedra di Pozioni, per anni, era stata tenuta da Severus Piton, che lui tanto aveva odiato e che ora, solo nella morte, era riuscito a comprendere.

“ Ci sarà Lumacorno, no?”

Disse Hermione, rivolgendo un labile sguardo ad Harry.

“ Ah, già. Dimenticavo.”

I vagiti di Teddy richiamarono l’attenzione su di lui e in un baleno il senso di vuoto scomparve dallo stomaco di Harry, riempiendolo di un sentimento simile alla dolcezza.

La signora Weasley accorse accanto a lui, sollevandolo tra le braccia e cullandolo per calmare il suo pianto scontento.

Harry gli si avvicinò, pizzicandogli dolcemente una guancia paffuta, facendolo sorridere. Teddy adorava Harry, come se lo conoscesse da sempre.

“ Su, avanti, ora basta chiacchiere. Hermione è già pronta, mentre voi tre…” ed indicò Harry, Ron e Ginny: “…siete ancora in pigiama. Forza, a vestirvi. Volete forse perdere il treno?”

Una volta vestiti, trascinando i loro bagagli, si recarono al binario nove e tre quarti, raggiungendo King’s Cross, con la macchina nuova del signor Weasley, una Lancia di seconda mano modificata a suo piacimento, che lui guidava con soddisfazione.

“ Molto bene, ragazzi. Si scende.”

Disse, con aria compiaciuta, tirando il freno con decisione ed aiutandoli a scaricare i loro bagagli e mettendoli sul carrello.

“ Forza, forza! Il treno sta per partire. Sono quasi le undici.”

Li incitò la signora Weasley, facendosi spazio fra i babbani sbigottiti ed irritati dai suoi spintoni e gomitate involontarie. Riuscirono ad attraversare la barriera ignorati e fu con immensa gioia che gli occhi di Harry si saziarono dell’immagine imponente della locomotiva a vapore rosso scarlatto, fumante e pronta per la partenza. Fu, invece, con irritazione che intravide il volto pallido e la testa bionda di Draco Malfoy salire le gradinate in ferro battuto, seguito da Goile e Blaise, che degnò loro solo un breve cenno del capo a cui nessuno rispose.

“ Anche Malfoy ripete l’anno?”

Disse Ron, per nulla contento alla prospettiva. Hermione sbuffò, trascinando il suo bagaglio all’entrata della prima carrozza, superando un gruppetto del secondo anno, intenti a chiacchierare.

“ Ignoriamolo come abbiamo fatto sempre.”

“ Non credo che, dopo quanto successo l’anno scorso, voglia fare più il gradasso.”

Disse Harry, quasi divertito alla prospettiva di punzecchiarlo se avesse voluto provocarlo.

“ Stiamo parlando di Malfoy.”

Aggiunse Ginny affiancandolo, come se questo bastasse a chiarire le cose. Infatti, Ron annuì, appoggiando le parole della sorella.

“ Già, Ginny ha ragione. Non demorderà.” Disse, infatti subito dopo.

“ Be’, qualunque cosa vorrà fare, noi lo ignoreremo, chiaro? Non voglio risse o combattimenti, quest’anno. Dobbiamo pensare allo studio. Quindi, voi due, dimenticate Malfoy.”

Ordinò Hermione, guardando minacciosa sia lui che Ron, che le sorrise.

“ Si, signora.”

Disse, mettendosi sull’attenti come un soldato davanti al suo generale. Harry notò Hermione sorridere mentre seguiva Ginny, per salutare i signori Weasley.

“ Da quando la McGrannit l’ha eletta Caposcuola, si da’ arie da capitano delle forze dell’ordine.”

In effetti, sulla nuova divisa di Hermione spiccava una argentata ‘C’, che lei mostrava con relativa modestia, ma comunque orgogliosa del suo compito.

“ Arrivederci, signora Weasley.”

“ Arrivederci, Harry caro. Non preoccuparti per Teddy, lo accudirò come un altro mio figlio.”

“ Si, ma non dimenticarti dei tuoi veri figli.”

La rimbeccò scherzoso Ron.

“ Oh, Ron! Cosa dici? Be’, Harry, volevo solo rassicurarti. Dopotutto, sei il suo padrino.”

“ Non si preoccupi, signora Weasley. So che sarà in buone mani.”

E non mentiva, conosceva le amorevoli cure della signora Weasley e nonostante le sue parole gli sembrarono un ovvietà evidente, ebbero comunque il risultato di commuovere la signora Weasley, che lo abbracciò di slancio.

“ Oh, Harry caro, grazie mille. Sono lusingata.”

“ Be’, è solo la verità.”

Si schermì , aggiustandosi gli occhiali quando venne lasciato libero, imbarazzato.

“ Su, Molly cara. Ora lascialo andare, o perderà il treno.”

Le ricordò il signor Weasley, cingendole le spalle con un braccio. In effetti, la locomotiva sbuffava impaziente e alcuni sportelli si stavano già chiudendo.

“ Arrivederci, Harry. Passa un buon anno scolastico.”

Gli augurò il signor Weasley, tendendogli la mano libera che Harry afferrò e strinse con vigore.

“ Senz’altro, signor Weasley.”

“ Si, e cerca di stare lontano dai guai, l’ho già detto anche a Ron. E impegnati nello studio, così passerai brillantemente gli esami del MAGO. È una fortuna che con te e Ron ci sia Hermione. Il suo senso del giudizio, vi tratterrà con i piedi per terra.”

Gli disse la signora Weasley, mentre lo accompagnava allo sportello dell’ultimo vagone del treno, già in movimento.

“ Harry!”

Gli urlò Ron, che gli tese una mano per aiutarlo a salire, mentre in lontananza la signora Weasley li salutava da lontano e urlava loro qualcosa che, tra gli stridii del treno, Harry interpretò un “mi raccomando” accorato.

Vide i signori Weasley salutarli instancabili, fino a quando non scomparvero nella prima curva.

“ Vieni, Harry. Raggiungiamo Hermione e Ginny.”

Gli disse Ron, mentre trascinavano i bagagli nella seconda carrozza, dove, al terzo scompartimento, c’erano Hermione, Ginny , Neville e Luna, assorta nella lettura del Cavillo.

“ Ciao, Harry, Ron. Che bello rivedervi. Passato buone vacanze?”

Chiese loro immediatamente Neville, facendo posto ad Harry che si sedette accanto a lui allegro.

Era felice di rivedere i suoi vecchi amici. Neville portava ancora, sul volto paffuto, i segni delle ferite riportate durante gli scontri con i Mangiamorte. Il rospo Oscar saltò sulla sua gamba, gracidando soddisfatto di essere nuovamente libero. Harry lo afferrò prima che potesse balzare intrepido, riconsegnandolo ad un grato Neville, che lo ringraziò.

“ Prego. Si, direi le vacanze più felici della mia vita.”

“ I Nargilli ti hanno lasciato in pace?”

Gli chiese una voce trasognata, che poteva appartenere solo a Luna Lovegood.

“ Si, fortunatamente.”

Annuì Harry, mentre una risatina di Ron veniva soffocata da una gomitata di Hermione, che si schiarì la voce, chiedendole:

“ E tu, Luna? Hai passato delle belle vacanze?”

“ Si, notevoli in effetti. Io e mio padre siamo andati a caccia dei Ricciocorni Schiattosi nella Foresta Notturna e credo che all’alba del terzo giorno di averne intravisto uno nell’incavo di una quercia, il che è strano.”

“ Perché è strano?”

Le chiese curiosa Ginny, guadagnandosi un’occhiata stralunata di Luna, che ripose in grembo il Cavillo ripiegato.

“ Perché tutti sanno che i Ricciocorni Schiattosi adorano ritirarsi al tramonto, nelle loro tane, che si trovano sotto le radici delle querce, non all’interno dei loro tronchi.”

“ Oddio, è terribile. Dentro e non sotto le querce.”

Disse melodrammatico Ron, guadagnandosi un’altra gomitata di Hermmione, con l’aggiunta di un calcio di Ginny, che ignorò il suo lamento soffocato, come il sorriso che sfuggì ad Harry, che cercò di nasconderlo con un improvviso attacco di tosse.

“ Non hai mai pensato, Luna, che potesse essere solo uno scoiattolo?”

Chiese, cercando di avere un minimo di tatto, Hermione, assumendo un tono basso e persuasivo, come ci si rivolge, di solito, ad un bambino ostinato.

Luna la guardò impassibile con i suoi occhi chiari e sporgenti, per poi risponderle con tono vagamente offeso.

“ E’ impossibile. Nella Foresta Notturna, non esistono scoiattoli. Sono immigrati con una coalizione di topi di campagna tredici anni or sono, per colpa del Serpente Due Facce, che vive nell’Antro del Diavolo, che si trova ai piedi della Vallata Brucosa, poche miglia più in là del castello di Woodgreen.”

Harry dubitava che esistesse un Serpente Due Facce, come anche che scoiattoli e topi potessero essere fuggiti insieme, per rintanarsi altrove, ma era più incline al credere che la fantasia di Luna non potesse aver potuto creare luoghi magici La Foresta Notturna, l’Antro del Diavolo o la Valle Brucosa, era nomi troppo verosimili per essere frutto della sua immaginazione, e poi il fatto che fra questi sorgesse Woodgreen, rendeva la cosa ancora più veritiera.

Fu per questo motivo che Harry, vinto dalla sua innata curiosità, chiese a Luna:

“ Hai visto la scuola di Woodgreen, Luna?”

Luna spostò lo sguardo su di lui, investendolo con il suo sguardo più penetrante.

“ Si, di sfuggita. Però, in compenso, ho visto una fenice con piume blu.”

A questa confessione, seguì un silenzio innaturale, che venne rotto, incredibilmente, da Neville.

“ Ma non esiste.”

Tutti, inclusa Luna, lo guardarono.

“ Come?”

Disse in un sospiro soffice Luna. Neville deglutì, nervoso.

“ Non esiste una fenice con le piume blu.”

Come dargli torto. Era impensabile che una fenice fosse nata con piume di quel singolare colore, dato che, l’unica fenice che avesse mai visto, Fanny, la fenice di Silente, aveva un piumaggio di un magnifico rosso fuoco, con riflessi incredibilmente dorati.

“ Non era tutta blu. Solo le estremità delle ali. Credo fosse stata morsa dal Serpente Due Facce e che il suo veleno l’abbia contagiata, rendendo alcune sue piume blu.”

Disse, con un tono di voce così convincente da far apparire logico il suo ragionamento del tutto illogico. Ripiombò un nuovo silenzio in cui nessuno sembrava voler aggiungere altro.

“ Avete saputo che ci saranno quaranta studenti provenienti proprio da Woodgreen? E anche due insegnati. Chissà come saranno. Spero non troppo severi, ma comunque preparati.”

Disse sbrigativa Hermione, per rompere quel silenzio plumbeo. Subito l’atmosfera ritornò calma e serena.

“ Mio cugino Albert ha visitato Woodgreen, qualche anno dopo il diploma. Sapete, voleva fare l’insegnate di Incantesimi e dopo aver tentato ad Hogwarts, in cui lo invitarono di riprovare l’anno successivo, tentò lì di avere un colloquio con la preside Taylor. Al mi ha detto che è una cara donna, che mette subito a tuo agio, ma anche a Woodgreen non ha avuto successo, però fece alcune supplenze e ne è rimasto soddisfatto. È andato in Italia e lì ha trovato lavoro, come insegnate privato. Guadagna bene.”

Disse entusiasta Neville, riprendendo Oscar fra le mani, saltato questa volta sulla testa di Ginny.

“ Mi ha detto anche che, a quel tempo, alla cattedra di Difesa contro le Arti Oscure, c’era una nuova arrivata, una strega molto potente, convertitasi al bene da poco tempo. La Preside aveva parlato di una conversione e un pentimento totale. Però, ad Albert, non è piaciuta molto comunque.”

“ Per qual motivo? Era forse troppo dura con gli studenti?”

Gli chiese interessata Hermione, per avere più notizie possibili sui nuovi insegnanti.

“ No, però…diciamo che era proprio il suo carattere che non piacque ad Albert. Diceva che era inquietante.”

“ Naturalmente che è inquietante. È una vampira.”

Fu nuovamente Luna a parlare, la voce così fievole che sembrava provenisse dall’oltretomba.

Di nuovo, tutti la guardarono. Hermione fece un gesto vagamente spazientito, Ron nascose un nuovo sorriso, mentre Ginny la guardava incuriosita. Harry non si stupì di quella considerazione. Del resto, Luna aveva dato del vampiro anche a Rufus Schrimgeor, il sesto anno, durante la festa di Natale organizzata da Lumacorno. Secondo lei, bisognava mostrarsi fermi e severi per essere vampiri. Si sorprese di non aver esposto questa sua teoria anche nei riguardi di Piton.

“ Una vampira?”

Disse titubante Neville, scosso da un improvviso tremito alla prospettiva di avere una possibile insegnante, allettata dalla vena arteriosa pulsante sul suo collo esposto.

“ Si. E’ per questo che è così pallida e bella. E’ il sangue vampiro.”

Hermione sembrò aggiungere qualcosa, ma la vecchietta del carrello dei dolci la interruppe. Per tutto il resto del viaggio, i cinque amici trascorsero il tempo a mangiare Bacchette Liquirizia, Caramelle Bolle Bollenti, Tutti Gusti + Uno e Scatole di Cioccorane, di cui Harry e Neville si scambiarono le figurine, discutendo di Quiddich insieme a Ron. Hermione e Ginny parlarono dei nuovi corsi da seguire e della Foresta Notturna, che Harry scoprì che esisteva davvero. Luna si introdusse nella conversazione solo per descrivere gli alti alberi di faggio e i ciclamini bianchi che, di notte, si riempivano del luccichio della polvere delle Fate Azzurre e Bianche, per poi ritornare alla lettura del Cavillo, leggendo rigorosamente a rovescio, con gli Spettrocoli colorati in bilico sulla punta del naso.

L’Espresso arrivo alla stazione di Hogwarts puntuale come sempre e all’uscita videro Hagrid, il volto barbuto e la giacca pesante ad avvolgere la sua alta e massiccia figura, che richiamava a sé i bambini del primo anno, che lo guardavano con un misto di terrore ed ammirazione.

Il Guardiacaccia si aprì in un luminoso sorriso alla loro vista.

“ Harry, Ron, Hermione! Come state? Le vacanze?”

“ Bene, Hagrid. Tutto bene.”

Harry ebbe il tempo di dire solo questo, visto che venne trascinato, insieme a Ron ed Hermione dalla valanga di studenti, fino alle carrozze.

Harry aveva perso di vista Ginny, ma la ritrovò accerchiata dalle sue amiche, che stavano prendendo posto su una carrozza quasi piena. Ginny lo vide e lo raggiunse sorridendo.

“ Ti dispiace se vado con loro, Harry? Ci vediamo al banchetto.”

“ Ma si, certo. Vai pure.”

Ginny gli regalò un altro luminoso sorriso, sporgendosi per baciarlo sulle labbra. Fu un bacio lieve, ma abbastanza forte da scombussolargli l’anima. Si accorse di averla abbracciata, cercando di prolungare il bacio, solo quando si staccò con un sospiro, improvvisamente imbarazzato dalle risatine delle sue amiche, che li fissavano in lontananza. Ginny, invece, sembrava solo divertita e piacevolmente sorpresa.

“A dopo, Harry.”

Lui annuì, incapace di parlare, a causa della gola improvvisamente arida, lasciando che lo congedasse con una carezza sul viso e uno sguardo dolce.

Si risvegliò dal torpore solo quando la vide allontanarsi a bordo della carrozza, che si confuse con il luccichio delle lampade ad olio e i raggi perlacei della luna. Una mano sventolante gli oscurò la vista e si voltò ad incontrare lo sguardo ridente di Hermione, che lo stava scuotendo per un braccio.

“ Su, sveglia. La carrozza ci attende.”

Disse, salendo accanto ad un Ron visibilmente imbarazzato, come testimoniavano le sue orecchie rosse, che si confondevano con i suoi capelli. Era ovvio che lo avesse visto baciare Ginny.

Si schiarì la voce, cercando di apparire indifferente, mentre Hermione sorrideva sorniona.

“ Allora, Harry…ehm…fra te e Ginny va bene, vedo.”

“ Si, molto bene.”

Anche Harry ora mostrava segno di inquietudine, torcendo le mani ed agitandosi nervoso sul posto.

Si rilassò solo quando Ron trasse un sospiro, sollevato.

“ Bene, mi fa piacere, amico.”

Harry alzò lo sguardo dalle sue ginocchia unite, sorridendogli.

“ Grazie. Anche a me.”

Hermione li guardò entrambi, portando gli occhi al cielo, divertita. Rovistò nella tasca destra dei pantaloni, porgendo ad entrambi dei dolciumi:

“ Cioccorana? Ne sono rimaste giusto tre.”

Harry e Ron afferrarono le proprie, le scartarono ed insieme, in contemporanea con Hermione, mangiarono il cioccolato. Subito dopo, risero felici.

Arrivati al cancello, scesero dalla carrozza e mentre Harry, accarezzando distratto il fianco lucido del Thestral, che nitrì compiaciuto, pose lo sguardo nostalgico sulle alte torri del castello di Hogwarts, la sua vera e propria casa, fu in quel momento che vide un uccello grande ma dalla figura aggraziata, volteggiate intorno alla torre di Astronomia, illuminato dalla luna argentata.

Con l’occhio attento del cercatore, vide un bagliore bluastro, provenire dal piumaggio dell’uccello.

Strizzò gli occhi, incapace di crederlo. Quando li riaprì, l’uccello era scomparso.

 

 

 

 

Angolo dell’autrice.

 

Be’, salve a tutti e a tutte!!! Questa è la mia prima storia di Harry Potter, un saga che io ho sempre amato! Mi è venuta in mente questa idea, mentre rifacevo i letti di casa, ascoltando una musica briosa!! Spero vi piaccia e che mi facciate sapere le vostre opinioni in proposito!!

Baci baci e a presto, Fuffy91!!! ^____________________^***

  
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