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Autore: blackpearl_    18/10/2010    14 recensioni
-Ehm.. io..- balbettò, torcendosi le mani come voleva fare da tempo –Cioè.. stavo.. parlando-
-Parlando- ripetè James confuso.
-Si. Parlando. Con l’altra me stessa, sai?-
Ora si che lo fai fuggire commentò Asdrubala.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Giglio con gli occhiali'
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Asdrubala*



La mente affollata di pensieri di Lily Evans non faceva che ragionare a sbuffo, quella sera. Ogni tanto pareva dare un soffio di vita, ogni tanto si spegneva e non ne voleva sapere di ragionare. Naturalmente la ragazza non aveva assolutamente fatto i conti con la presenza del ragazzo che aveva di fronte. Certo che no.

Perché si dava il caso che, quel maledetto giorno di uscita ad Hogsmeade, lei, il Prefetto, lei, Lily Evans, avesse accettato il suo invito, di lui, il Cercatore, lui, James Potter. Naturalmente se qualcuno avesse osato accennarglielo anche solo sei mesi prima, lei se ne sarebbe uscita con una di quelle risate sonore che lasciano uno sgradevole dolore alla milza.
Adesso, invece, non aveva proprio nulla da ridere. James Potter era stato assolutamente, fastidiosamente, estasiatamente perfetto. L’aveva guidata ad un giro panoramico del piccolo villaggio (anche sapendo benissimo che lei lo conosceva a memoria) tenendola sottobraccio, ma a distanza, come si doveva ad un vero gentleman.
Non aveva fatto un solo commento inopportuno, né su di sé, né su di lei, né sulla scuola o chicchessia. Non si era sfiorato i capelli ribelli neanche una mezza volta! E questo aveva avuto l’effetto di sconvolgerla profondamente.
Era stato gentile, dolce, premuroso, generoso (soprattutto quando le aveva comprato tutti quei dolci da Mielandia), simpatico ed educato. L’aveva accompagnata dai Tre Manici Di Scopa, insistendo per pagare, e l’aveva intrattenuta piacevolmente mentre lei beveva con calma la sua tazza di cioccolato caldo.
E adesso stavano ridendo come vecchi amici alle prese con dolci ricordi, sulla via della scuola. Era stato tutto dannatamente perfetto. Ma allora perché c’era qualcosa che non andava?
Non ti ha baciata.
Il pensiero la colpì tanto all’improvviso che la rossa quasi si fermò di botto per la strada. James, però, che sembrava cogliere ogni sua espressione come una margherita in un campo vuoto, subito scattò.

-Lily, tutto a posto?- chiese con voce preoccupata, avvicinandosi.

Non sapeva se quella strana sensazione alla bocca dello stomaco fosse dovuta al fatto di esser chiamata con il nome di battesimo, o al fatto che improvvisamente lui si fosse fatto così vicino. Troppo vicino. Decisamente troppo.
Non può essere per il nome, sciocca! Vi chiamate ‘James’ e ‘Lily’ da un paio di giorni ormai!
Ma tu chi sei?!

-Ehm, no, cioè si! Tutto okay- gli sorrise in risposta, e lui subito ricambiò.

Ritornarono a camminare avvolti in un leggero silenzio. L’unica differenza era che James non si era allontanato, affatto. Adesso le loro braccia aderivano quasi del tutto e, camminando, di tanto in tanto i loro fianchi si sfioravano. Ad ogni contatto, il cuore della rossa faceva le bizze, e poteva quasi sentire il sangue fluirle alle guance ogni due.
Ammettilo che vuoi solo saltargli addosso!
Ma cosa stai dicendo?! Manco ti conosco.
Era perfettamente normale il fatto che stesse intrattenendo una conversazione con se stessa.
Asdrubala, piacere di conoscerti.
Una risata mal trattenuta fuoriuscì dalle labbra rosee della ragazza, che abbassò subito il viso per permettere ai capelli color del fuoco di celarla alla vista. Ma le orecchie di James Potter erano allenate a catturare il suono più fino, come quello delle ali di un Boccino. Si voltò verso di lei con espressione curiosa.

-Che c’è da ridere?- chiese con un sorriso divertito.

Inventa. Inventa. Inventa. Inventa!

-Pensavo alla faccia che ha fatto Mary quando le ho detto che uscivo con te- mentì con scioltezza Lily, scrollando le spalle.

James ridacchiò, ma non disse nulla. Era stato stranamente silenzioso e pacato per tutto il giorno, e ad una parte segreta di Lily Evans dispiaceva. Dopotutto, lei aveva accettato di uscire sia con il maturo James Potter che con il coglione James Potter. Ancora non riusciva a credere di averlo fatto veramente. Accettare il suo invito.

La Sala Grande era affollata come tutte le mattine, mentre ragazzi di tutte le età si servivano dalle tavole imbandite per fare colazione. Il tavolo dei Grifondoro era pervaso di un allegro chiacchiericcio, che tanto riscaldava il cuore di Lily. Stava tranquillamente parlando con Mary McDonald quando una voce familiare la raggiunse.

-Ehy Evans!-

Si voltò. James Potter si era appena seduto poco lontano, circondato dai fidati amici Malandrini. Lily si diede immediatamente un’espressione profondamente seccata, anche se il suo cuore aveva dato in una capriola.

-Si, Potter?- chiese con falsa impazienza.

-Vieni con me ad Hogsmeade questo weekend?- la domanda che le rivolgeva trenta volte al mese.

Il ragazzo aveva chinato la testa sulla colazione subito dopo aver parlato, talmente abituato a ricevere un rifiuto da darlo per scontato. Lily si alzò con un mezzo sorriso, superando i compagni di Casa e lasciando una Mary alquanto inebetita. Si chinò su Potter, che si era improvvisamente bloccato fissandola a bocca aperta, e gli scompigliò i capelli rendendoli ancora peggio di quanto non fossero.

-D’accordo- rispose con noncuranza, prima di uscire dalla Sala con un gran sorriso divertito.

Il fatto era che James Potter era cambiato. Molto cambiato. Non era quasi più lui. O forse si.
Sta di fatto che ti piace.
Potrebbe darsi.
Continuarono a camminare in silenzio, con i loro respiri che si condensavano nell’aria formando minuscole nuvolette. Lily si sentiva quasi a disagio.

-Allora..- fece per sdrammatizzare -..a quando la prossima partita?-

Subito si diede della stupida cento volte. Ma quando mai le era interessato il Quidditch?
Anche James parve parecchio sorpreso, e perplesso, ma non commentò e si limitò a rispondere con il suo solito modo affabile.

-Fra tre settimane. Ci stiamo spezzando la schiena pur di essere pronti- lo vide sorridere con gli occhi persi nel vuoto, sicuramente rivolti a qualche episodio di squadra.

Senza neanche accorgersene, un dolce sorriso si disegnò sul volto di Lily, che osservava quello di James. La sua era una vera passione.
E dillo che vorresti anche baciarlo!
Le sue guance presero subito una violenta tinta scarlatta, mentre gli occhi strabuzzavano. Diede un colpetto di tosse e si voltò, mentre James la cercava contemporaneamente con lo sguardo.
No, no, no, no, no, no, no, no, mille volte no!
Si, si, si, si, si, si, si, si, mille volte si!

-Scusa se te lo dico.. ma ti vedo un po’ strana- fece esitante James, fermandosi.

Lily mise velocemente le mani nelle tasche del giubbotto, per impedire loro di giocherellare nervosamente. Si diede un contegno, mentre Asdrubala sogghignava maleficamente.

-Sto benissimo- commentò con voce seccata, rivolta più che altro ad Asdrubala.

James se ne accorse, ovviamente, e subito aggrottò la fronte. Lily se ne dispiacque e fece un passo avanti, posandogli istintivamente una mano sul braccio con fare rassicurante. Uno più sorpreso dell’altro, posarono entrambi lo sguardo su quella piccola mano rosea posata sul giaccone del Cercatore. Lily immediatamente andò in fiamme.
Lo sapevo.
James le prese la mano e la strinse con delicatezza, accarezzandone il dorso con il pollice. Lily sentì il corpo rilassarsi sotto quel movimento circolare e morbido, e non potè impedirsi un sospiro estasiato. James la guardò con una scintille di divertimento negli occhi nocciola, ma la sua espressione era seria. Portò la mano sinistra alla guancia della ragazza e gliel’accarezzò con tenerezza infinita. Gli occhi smeraldini di Lily erano fissi in quelli color cioccolato al latte del Cercatore, ma la sua mente teneva una furibonda lotta contro se stessa.
Non ci vuole niente! Ti sporgi e posi le tue labbra..
Non voglio baciarlo!
Seh, si vede.
No!
Si!
No!
Si!
No!
Si!

-Basta!- urlò senza accorgersene, facendo sobbalzare violentemente il ragazzo.

Quando si accorse del danno fatto, lo guardò sconvolta, come si trovasse davanti uno Schiopodo Sparacoda impazzito.
Ops.
Ahah
Oltre al danno, la beffa!

-Ehm.. io..- balbettò, torcendosi le mani come voleva fare da tempo –Cioè.. stavo.. parlando-

-Parlando- ripetè James confuso.

-Si. Parlando. Con l’altra me stessa, sai?-

Ora si che lo fai fuggire commentò Asdrubala.

Ma un sorriso incurvò le labbra del Cercatore –Ah, si? E di cosa parlavate?-

Del fatto che non ti ha baciata. Del fatto che non ti ha baciata. Del fatto che non ti ha baciata. Del fatto che non ti ha baciata. Del fatto che non ti ha baciata. Del fatto che non ti ha baciata. Del fatto che non ti ha baciata. Del fatto che non ti ha baciata..

-Del fatto che non ci hai baciate- fece con voce esausta, poi si corresse velocemente –Cioè, mi. Mi-

James probabilmente non sapeva se scoppiare a ridere, a piangere, o rimanere in silenzio. Aprì la bocca un paio di volte, ma non disse niente, quindi decise di chiuderla definitivamente.

-Non che voglia saltare alle conclusioni!- si affrettò a riparare Lily, ansiosa –Si, insomma, mi sono divertita, e non voglio che pensi che a me interessa solo quello quando esco con un ragazzo, anche se, visto che siamo noi due, non si potrebbe dire, però poi Asdrubala mi ha fatto notare che qualcosa non andava, ovvero che non ci avevi baciate, cioè, mi, scusa, e allora ero d’accordo, ma continuavo a parlare con lei, e mi distraevo, poi tu così vicino, ed io, e tu, e lei..-

E dopo aver concluso il discorso più sconclusionato della sua vita Lily Evans ebbe la decenza di tacere.
Abbassò lo sguardo sulla neve che ricopriva il sentiero ormai buio e decise che non avrebbe più incrociato gli occhi di Potter. Mai, mai più. Si sarebbe sotterrata e si sarebbe lasciata morire di fame. O di sete. Una delle due.

O magari entrambe.
Poi sentì quello che meno si sarebbe aspettata: una risata. Ma non una risata derisoria, o spaventata, o preoccupata, no. Una risata dolce. Subito dopo sentì le braccia di James afferrarla e in men che non si dica si ritrovò imprigionata in un suo abbraccio, il petto a stretto contatto con il suo. Poteva sentire il suo respiro regolare, il suo cuore che batteva un ritmo.. frenetico?

-Lily Evans- sentì la sua voce vicinissima all’orecchio destro –Tu sei.. fantastica-

Lily, contro tutto il proprio buonsenso, sciolse quel contatto afrodisiaco per fissarlo ostinata negli occhi. Il lupo perde il pelo..
..ma non il vizio di fare la seccante saputella.

-Ti ho appena detto che parlo con me stessa..- iniziò, ignorandola -..e tu mi dici che sono fantastica?-

James Potter scrollò le spalle –Io parlo con il mio Boccino-

-Io..- riprese Lily, prima di rendersi conto delle parole di lui –Tu che cosa?-

Lui sorrise, prendendole il viso fra le mani calde e mandando il suo cuore in tilt. Quant’erano magnetici i suoi occhi? Non riusciva a distogliere lo sguardo, neanche volendo. La sua pelle liscia e calda sembrava esser composta per poter accarezzare la sua. Avrebbe voluto che non finisse mai, mai, di accarezzarle il viso..
Oddio, mi faccio schifo da sola.
Oh, è così romantico..
Asdrubala era totalmente in estasi.

-Si, parlo con il mio Boccino- ripetè James alzando gli occhi al cielo –Ma non parlavamo di me-

Lily scosse la testa senza una ragione precisa, scrollando i lunghi capelli rosso scuro. James seguì il loro movimento incantato, ma lei non se ne accorse. Era troppo impegnata a prendersi in giro da sola.

-Non ti ho baciata..- perché quella parola, detta da lui, la faceva rabbrividire? -..perchè non volevo che pensassi che volessi andare al sodo al primo appuntamento-

Lily saldò lo sguardo in quello dell’altro, ora serio –Ho aspettato così tanto, Lily, che tutto ha assunto improvvisamente un significato nuovo. Anche solo parlare civilmente con te mi sembra una manna dal cielo-

Entrambi sorrisero, persi com’erano l’uno nell’altro. Poi James parve riprendere la sua aria giocosa.

-Signorina Asdrubala?- chiamò educatamente.

Si bellissimo e affascinantissimo uomo della nostra vita?

-Ti ascolta molto attentamente- fece Lily, divertita.

-Bene- annuì lui –Allora. Signorina Asdrubala, mi concede il permesso di baciare questa bellissima fanciulla dai capelli di fuoco senza incappare nella sua ira funesta?-

Lily scoppiò a ridere, ma il suo cuore aveva risposto in modo spezzato. Tump.. Tu tump.. Tump.. Tu tump, Tu tump, Tu tump..
Fallo! Fallo! FALLO! Urlava intanto Asdrubala.

-E’ disposta a concederti questo permesso- rispose Lily con tono indifferente ed accondiscendente, come nulla fosse.

James fece un sorriso malizioso.

-Perfetto- mormorò rauco, prima di avvicinarsi a Lily con tutto il corpo.

Il fiato del Prefetto le si bloccò in gola, mentre la sua mente non faceva che scandire:
Oh no, Oh no, Oh no, Oh no, Oh no, Oh no, Oh no, OH NO!
Poteva quasi vedere Asdrubala alzare gli occhi al cielo, scuotendo la testa di fronte al suo caso disperato. Nonostante questo, James era più vicino di quanto lo fosse stato, anche contando l’abbraccio di prima. I loro sguardi erano rimasti incatenati l’uno all’altro, le mani di lui sul suo viso, i loro petti che si alzavano e abbassavano allo stesso ritmo, i nasi che si sfioravano..
Lily sentiva le palpebre farsi dannatamente pesanti, come quando si ha molto sonno. E chi era lei per ostacolarle? Sarebbe stata anni ad osservare le pagliuzze nocciola negli occhi di James, ma adesso ne poteva fare anche a meno. Sentì il respiro caldo ed irregolare dell’altro sulle guance, mentre il buio cadeva su di lei. Un leggero, leggerissimo, contatto sulle labbra. Uno sfioramento. Ma lei voleva di più.
Si sporse in avanti e finalmente incontrò le labbra di James Potter. Erano.. morbide. Calde. Dolci. Saporite.
Sanno di cioccolato..
Lily si chiedeva come avesse potuto passare diciassette anni senza assaporarle ogni giorno e senza impazzire per questo. Le sembrava di non averne mai potuto fare a meno. La carezza di James si spostò sul collo e si trasformò in una solida presa, mentre le mani di Lily salivano ad accarezzare i capelli ribelli del ragazzo.
Anche quelli erano come non si era aspettata. Belli nella loro follia. Ordinati nel loro caos. Le sembrava di seguire uno schema ad ogni carezza. La lingua di James saettò nella sua bocca e fu la fine.
Non fosse stato per me..
Oh, ma sta zitta.
   
 
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