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Autore: NonnaPapera    21/10/2010    4 recensioni
Sapeva perfettamente che era pericoloso, il piccolo biplano rosso non era assolutamente il mezzo adatto per affrontare una tempesta di sabbia nel deserto, però doveva tentare.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA TEMPESTA

h 2:00 p.m.

Il rumore del motore quasi non si riusciva a percepire, coperto com’era dal fischiare insistente del vento.

La sabbia turbinava vorticosa intorno alle pale che ruotavano furiosamente, pareva che anche loro avessero fretta di arrivare.

Sapeva perfettamente che era pericoloso, il piccolo biplano rosso non era assolutamente il mezzo adatto per affrontare una tempesta di sabbia nel deserto, però doveva tentare.

Arcuò le sopracciglia, restringendo a piccole fessure i suoi occhi castani, nel vano tentativo di scorgere qualcosa.

Dove diavolo si erano cacciati?

L’ultima comunicazione radio era disturbata per via della perturbazione, sapeva solo che il motore del vecchio camion era fuso.

Doveva ritrovarli…avrebbe potuto aspettare che la tempesta passasse, ma Luke era asmatico e tutta quella sabbia…non ci voleva neppure pensare.

Inclinò la cloche dei comandi e l’aeroplano virò con difficoltà sulla destra.

La mente ritornò a poche ore prima, all’ultima stupida litigata.

Era sempre stato una persona sanguigna e testarda, non era il tipo d’uomo che sapeva esprimere bene i suoi sentimenti, non ci poteva fare nulla…certo aveva esagerato, però Simon sembrava fatto apposta per farlo incazzare.

Non ci poteva fare nulla se era geloso di Luke!

Non si era mai  innamorato in trentatré lunghi anni di vita, poi era arrivato lui: fresco di studi, senza esperienza ma pieno di voglia di fare.

Lo amava, cazzo! Anche se non glielo aveva mai detto.

Tutto era stato perfetto, fino all’arrivo al campo di Simon!

Jakob sbuffò infastidito a quel pensiero.

Simon era tutto ciò che lui non era: simpatico, estroverso, laureato con il massimo dei voti, giovane ed anche molto premuroso…soprattutto nei riguardi di Luke. Del suo Luke.

Che cretino che era stato! Per colpa della rabbia non li aveva fermati, sapeva bene che stava cambiando il tempo, ma aveva lasciato che prendessero il vecchio camion verde, per uscire in ricognizione nella zona degli scavi.

I giri del motore erano al massimo, ma il biplano faticava a stare in quota.

 

***

 

h 11:00 a.m.

- Luke dove stai andando?- la voce era risuonata acida persino alle sue orecchie.

- Esco con Simon, facciamo ricognizione nel settore 3C-

-Si certo come no…ricognizione! Sei solo uno stupido, non ti accorgi di come quello ti sbava addosso?-

Luke guardò Jakob con sguardo incazzato.

-Io so badare a me stesso…oppure è solo che non ti fidi di me?-

Quello sarebbe stato il momento buono per dirgli che lo amava e che di lui si fidava ciecamente…

-Non mi fotte un cazzo! Ti puoi far sbattere da chi ti pare-

Negli occhi color verde acqua di Luke era passato un lampo di dolore e umiliazione, poi si era subito ripreso.

-Sei solo uno stronzo Jakob! Ed io sono un coglione ad essermi innamorato di uno come te! Ma tranquillo non sono recidivo…- detto questo si era avviato verso la porta, richiudendosela con forza alle spalle.

 

***

 

h 2:30 p.m.

La sabbia finissima si infilava ovunque frustando dolorosamente la pelle.

Simon non aveva perso il suo buon umore, era certo che Jakob sarebbe comparso da un momento all’altro, con il pezzo di ricambio sotto il braccio.

-Vedrai che arriva, non lascerebbe mai la sua dolce metà nei guai, sarebbe anche disposto a rischiare la pelle per aiutarti!- aveva detto con il sorriso sulle labbra.

Peccato che Simon non sapesse come stavano realmente le cose, Jakob non avrebbe mosso un dito, di sicuro non per salvare lui.

La sua dolce metà? Lui per Jakob era solo un passatempo!

Il respiro si stava facendo difficoltoso, la sabbia e il vento non davano tregua.

Fortuna che c’era Simon a tenerlo su di morale, da quando, pochi mesi prima era arrivato al centro archeologico per fare uno stage, loro due erano diventati subito amici.

Aveva preso l’abitudine di confidargli i suoi problemi con Jacob.

Era bello avere qualcuno con cui sfogarsi!

Non si trovano facilmente persone disposte ad ascoltare i problemi sentimentali di un ragazzo…soprattutto se i problemi in questione sono con un altro uomo.

Simon non era gay, ma non gli dava fastidio conversare di certi argomenti e trova sempre il modo per rimetterlo di buon umore. Era davvero un ottimo amico.

Peccato che con Jakob non avesse un rapporto così.

Con lui era sempre come camminare su un filo sottilissimo, in bilico su di un precipizio senza fine.

Amava Jakob…anche se si era accorto, appena poche ore prima, che il sentimento non era reciproco.

Senza parlare Simon si alzò dal loro rifugio dietro al camion, e si mise a fissare un punto indefinito nel cielo tempestoso.

Pochi istanti dopo anche Luke sentì qualcosa di indistinto in mezzo al suono della tempesta.

Il profilo rosso di un aeroplano si fece largo, a fatica, in mezzo al turbinio di sabbia.

-Ma è impazzito? È nel bel mezzo di una tempesta, con quel trabiccolo?-

-Che ti dicevo? Qualunque cosa pur di aiutarti!-

Il biplano superò il vecchio camion e nel farlo sganciò un piccolo pacco, che planò a fatica, sorretto da un mini-paracadute, di fianco a loro.

Senza perdere altro tempo Simon cambiò in tutta fretta il pezzo rotto del motore.

- Luke muoviti torniamo al campo – urlò Simon all’indirizzo dell’amico, che era rimasto immobile a fissare il punto in cui era scomparso l’aereo all’orizzonte.

Luke si riscosse e senza perdere altro tempo, montò al volo sul vecchio camion per ritornare finalmente alla base.

 

h 4:00 p.m.

 

L’acqua della doccia si portava via, scivolando sul corpo stanco per la troppa tensione, lo sporco;  lo scroscio rilassava la mente piena di pensieri.

Una volta pulito sarebbe andato a bussare alla sua porta per implorare perdono. Si sarebbe messo anche in ginocchio a supplicare, pur di scusarsi per la sua idiozia.

Jakob chiuse l’acqua e con movimenti lenti uscì dalla doccia afferrando l’accappatoio ed avvolgendocisi dentro.

Continuando a frizionarsi i capelli, attraversò la porta del bagno per recuperare i vestiti puliti appoggiati sul letto.

- Ciao – la voce di Luke lo fece sobbalzare per la sorpresa.

Si scostò una ciocca di capelli bagnati dagli occhi e rimase fermo a fissare il compagno, che se ne stava seduto sul letto ad osservarlo.

- Grazie per essere venuto a tirarci fuori dai guai!- un sorriso sincero si allargò sulle labbra di Luke.

- … senti io…-

Da dove partire? C’erano così tante cose per cui chiedere scusa!

Una mano si intrufolò invadete, sotto la stoffa di spugna morbida dell’accappatoio e Jakob sobbalzò per lo stupore.

Non si era accorto che Luke si era alzato dal letto e con fare felpato gli si era avvicinato, tanto da toccarlo.

Il pilota fissò stupefatto il compagno, non era mai capitato che Luke prendesse da solo l’iniziativa, poi sorrise, evidentemente gli stava dando la possibilità di fare pace senza bisogno di parole.

Jakob non si mosse, lasciando  all’altro il controllo della situazione, voleva farsi perdonare ed era anche curioso di vedere fino a che punto la sua dolce e timida metà si sarebbe spinta.

Senza preavviso Luke slacciò il nodo che teneva allacciato l’accappatoio lasciandolo nudo e basito.

Con mossa fulminea l’archeologo utilizzando tutto il suo peso sbatté Jakob sul letto e gli ci si posizionò sopra a cavalcioni, iniziando a baciarlo con foga.

Ok , ora era veramente spiazzato, sicuro che quello fosse realmente Luke?

Jakob osservò il volto del compagno intento a  sbottonarsi la camicia e i pantaloni.

Nei suoi occhi leggeva una sicurezza che non aveva mai visto prima.

- Cosa ti prende? Non sei mai stato così…intraprendente-

Luke alzò il viso e si rispecchiò negli occhi scuri del suo amante.

-Prima non ero certo che tu provassi per me lo stesso sentimento che provavo io per te…ma dopo quello che hai fatto oggi…- un sorriso si allargò sul viso dell’archeologo.

-…ti amo…- ecco l’aveva detto, non era poi stato così difficile.

-Lo so! Comunque Simon è solo un buon amico niente di più-

-Lo so- rispose di rimando Jakob con un sorriso, mentre ribaltava le posizioni e si tuffava in quello che sarebbe stato un pomeriggio indimenticabile.

 

FINE

 

Piccolo spazio privato:

 

La storia è stata scritta per il contest “Da una réclame”

La pubblicità scelta è stata quella dell'Amaro Montenegro

Non è una delle più ispirate che ho scritto, però sparo che abbiate gradito comunque!

Partecipante alla challengeThe One Hundred Prompt Project 4° Argomento: Eventi Atmosferici 20. Tempesta

Alla prossima

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