PROLOGO Silenzio, solo silenzio, in quel posto così perverso, così distante dall’ immaginario. Il sole picchiava forte, non si vedeva un tramonto da secoli ormai, la terra presentava delle spaventose spaccature, quel deserto sembrava il pavimento dell’inferno. L’aria divenne pesante, non c’era traccia di esseri viventi, o almeno non fino a quando un uomo apparse dall’orizzonte. Era accompagnato da altri tre individui. Dovevano essere completamente pazzi a gironzolare in quel posto maledetto che negava l’esistenza di qualsiasi essere in cui poteva regnare la vita. Il primo uomo, un anziano di cui l’età poteva parlare insieme alla sua notevole esperienza guidò gli altri tre verso una roccia, situata al centro del deserto. Era appuntita, la sua vetta sembrava spaccare il cielo. Un imponente roccia di venticinque metri. Emanava un energia che risplendeva nei cuori dei presenti, un energia positiva. All’improvviso la terra iniziò a tremare, qua e la si crearono delle fosse, mentre il terriccio sprofondava inabissandosi nelle oscurità dell’ entroterra. I tre individui iniziarono ad urlare e a scappare, mentre il vecchio rimaneva li, immobile, con un sorriso scolpito nel volto, un sorriso di vittoria… Di colpo, sembrò che tutto si placò all’improvviso. Il vento, la terra, il mare… La roccia gigante, iniziò a brillare di una forte luce dorata sotto gli sguardi scrutatori dei quattro presenti. La luce avvolse completamente la roccia, dopodiché susseguì un esplosione che spazzò tonnellate di terra. Il vecchio per qualche strano motivo non fu colpito dall’onda di energia. Era stato scelto per non essere colpito, per sopravvivere. Passarono interminabili secondi di attesa, prima che il vecchio potesse vedere in mezzo alla polvere un ingresso, una cavità scavata nella roccia gigante che prima non c’era, o forse non si poteva notare. Si avvicinò lentamente all’ingresso, poi si guardò attorno per cercare i suoi compagni, ma, naturalmente, non poteva trovarli, i loro corpi potevano esser stati scaraventati a miglia di distanza da lui. Allora, si fece forza, ed entrò in quel posto. Qualcosa lo aveva salvato dal suo Destino, ma non si poteva sfuggirgli per molto e questo o suoi anni di esperienza lo sapevano perfettamente. Era buio li dentro, afferrò la torcia che aveva nello zaino e illuminò la via. Si trovava nel bel mezzo di un corridoio assai stretto, all’apparenza senza uscita. Camminò per molto, sembravano passare ore, ma erano solo pochi minuti. Ad un tratto, risentì quell’energia positiva, la stessa che avevano sentito anche i suoi compagni poca prima di morire. In fondo al corridoio c’era una luce verdastra, mentre si sentirono delle leggere vibrazioni provenire dallo stesso punto in cui nasceva quella luce. Il vecchio fece dei rapidi passi, avvicinandosi al punto, prima che la luce della torcia si spense. Dei sussurri gli attraversarono la mente, sembravano circondarlo, ma erano indecifrabili. Ed ecco che le vibrazioni si fecero sempre più forti, mentre qualcosa di diverso stava nascendo, qualcosa di differente da tutto ciò che era noto alla conoscenza universale. Un qualcosa che avrebbe sconvolto la storia, un intero fumetto di vignette destinato a perdersi nei secoli, una storia destinata a cambiare. Il vecchio sentì un brivido dentro di se, mentre raggiunse la zona della luce. Qualcosa di abbagliante gli investì gli occhi, pochi istanti prima di compiere l’ultimo sospiro, pochi istanti prima di esplodere tralasciando dietro di se, solo la sua sconosciuta esistenza. Nel frattempo, quel qualcosa era nato, e aspetta li, cauto silenzioso, aspettava il momento di essere trovato e quanto questo accadrà, beh allora sarà tutta un'altra storia.