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Autore: itsjones_    24/10/2010    2 recensioni
«non è facile, la vita del pirata» ridacchiò prendendo i piatti e portandoli al lavello
«ma tutto sommato è divertente» fece girandosi e continuando a osservarla
«non hai paura di me?» continuò il giovane andando verso Hana che se ne stava ancora seduta sullo sgabello
Lei deglutii «penso di potermi fidare di te, Ace, non mi farai del male, vero?»
«No.» affermò deciso «mai»
Il suo viso non la smetteva di brillare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The princess and the pirate.~








Odiava navigare da sola.
Ma amava incredibilmente vedere il cielo colorato del rosso sfocato che le regalava il tramonto, la rilassava, e la faceva pensare, pensare a quanto sia bello avere qualcuno da tenere vicino e da amare. Per quanto riuscisse a ricordare era sempre stata sola, sempre per conto suo; non c’erano mai stati grandi amori, ne grandi amicizie, solo persone che andavano e venivano.
[…]
Quella sera il mare era incredibilmente calmo e permetteva una tranquilla e serena navigazione; la sua non era una grande imbarcazione, anzi era alquanto piccola, ma con ogni conford che avesse potuto desiderare. C’era tutto quello che poteva servire, ma era da sola, e non aveva senso avere un sacco di cose da fare se non c’era nessuno con cui divertirsi.
Se ne stava rilassata sulla sdraio bianca e blu su cui amava fare i suoi pisolini pomeridiani, ma sta volta non voleva addormentarsi, voleva guardare il cielo in tutto il suo splendore prima di chiudere i suoi occhi nocciola e lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo, in un lungo sonno ristoratorio.
Fu allora che la vide, non molto in lontananza la vecchia imbarcazione di chissà quale pirata vecchio e rinsecchito.
La fissò mentre si avvicinava, incuriosita e determinata a vedere che ci fosse a bordo.
Avrebbe tanto voluto che vi fosse un viso conosciuto sull‘imbarcazione,magari qualcuno da poter riabbracciare.
Appoggiò le mani sulla superficie legnosa e ruvida della nave e si sporse un po’; il vento le accarezzò il viso, facendo svolazzare i lunghi capelli neri.
L’altra nave si accosto alla sua facendo tremare un po’ il pavimento sotto i piedi della ragazza che cercò di rimanere ferma immobile al contatto tra le imbarcazioni.
«salve!» disse una voce forte e decisa che arrivò diretta e soave nelle orecchie della mora che esitò pochi secondi prima di reagire
«s-salve» ripetè la ragazza con un filo di incertezza Poi lo vide, avrà avuto vent’anni, anche se di fisico ne dimostrava al massimo diciotto; sul suo viso anche se non le scandiva bene, c’era una deliziosa spruzzata di lentiggini, un naso sbarazzino e quegli occhi, neri come il petrolio. Portava un cappello da cowboy sull’arancione acceso, ma ciò che la fece stupire di più fu ciò che indossava o meglio, ciò che non indossava. Portava solo un paio di bermuda blu e degli stivali. ‘simpatico’ fu il suo primo pensiero sul ragazzo.
«non è sicuro per una giovane tanto attraente girare in mare aperto; sola alle sette passate di sera, mi creda è meglio se rientra non porto più vicino» affermò il giovane con un sorriso beffardo sulle labbra «dico davvero» continuò.
Lei continuò a fissarlo immobile, poi si decise a rispondere «potrei farti la stessa identica domanda,sai» rise,allora.
Lui fece una smorfia divertita e poggiò entrambi i gomiti sul bordo del legno e ridacchiò «hai ragione,scusa tanto» esitò un attimo e poi riprese «posso sapere il suo nome?» domandò
La giovane si avvicinò al punto dove il ragazzo si era appoggiato e si mise davanti ad esso «Hana» affermò «e non darmi del lei te ne prego»
si alzò «ora capisco del perché il fiore tra i capelli, comunque io sono Ace»
Ci fu un secondo di silenzio prima che lui riaprisse bocca e l’anticipasse nel rispondere
«cosa ne dici Hana di cenare a bordo della mia nave, sono molto stanco e cenare in compagnia sarebbe il massimo, ma se non vuoi..» tossicchiò «non importa, credo d‘averti disturbata abbastanza»
Lei Annuì. «mi farebbe molto piacere »
«molto bene allora»
Si sentì felice, per la prima volta dopo sei anni sarebbe riuscita a fare ‘conversazione’ o meglio qualcosa che si avvicinasse di più, ad un semplice scambio di opinioni.
..
«parlami di te,Ace» sorrise Hana, sfiorando il bicchiere colmo di vino rosso che le era appena stato versato
«beh» abbassò lo sguardo fissando il piatto «sono un pirata..» rise tra se e se «un pirata in cerca di qualcosa, forse, in qualcosa di stabile»
«oh» lo interruppe «anche io, piu che altro, ogni tanto prendo la mia nave e vado in giro, incontro persone, spesso belle persone, ma poi, poi me ne torno sulla mia isola, lontana dal mondo e da tutto»
Ace mandò giù una sorsata di vino e tornò a guardarla «che isola?»
«l‘isola dei fiori» affermò «non mi chiedere dove si trovi, perché non ne ho idea»
«come mai?» domandò curioso Ace
«beh.. Non ha coordinate, ti basta pensare di volerci arrivare, sai, non è difficile» disse prendendo una forchettata di insalata
Lui la guardò mangiare
«capisco»
Hana rialzò lo sguardo e lo guardò, ma quando si accorse che lui la stava già guardando, riabbassò lo sguardo incerta e imbarazzata «sono una principessa» disse solamente, mentre continuava a giocherellare col cibo.
«non avevo mai incontrato una principessa che parlasse tanto di sé, sai di solito non sono così socievoli, non so, forse ne conosci altre»
Lei scosse il capo «no, non conosco nessun‘altra principessa, ma una volta ne ho incontrata una, non faceva altro che parlare del principe azzurro e di quanto si sentiva bella e speciale.. Mi viene il vomito,dico davvero!» ghignò alzando le sopracciglia
Sentiva i suoi occhi puntati addosso, ma sul suo viso e non sul suo corpo come molti uomini avevano fatto; se ne stava lì, attendendo che lei continuasse a raccontare, senza rispondere, senza dar nessun segno di vita
«non mi piace essere una principessa, non mi piace dover aspettare il principe azzurro, i principi sono come le principesse, barbosi e pieni di sé. Invece la tua vita sembra interessante, o almeno la vita di un pirata deve essere interessante, ogni giorno un‘avventura, ogni giorno potrebbe essere l‘ultimo e quindi si vive al massimo, io se potessi rinascere, vorrei essere libera, libera come un pirata» poi alzò il viso di scatto e notò che sul volto di Ace era posato un leggero sorriso e i suoi occhi profondi come il vuoto la guardavano, la fissavano ancora.
«non è facile, la vita del pirata» ridacchiò prendendo i piatti e portandoli al lavello
«ma tutto sommato è divertente» fece girandosi e continuando a osservarla
«non hai paura di me?» continuò il giovane andando verso Hana che se ne stava ancora seduta sullo sgabello
Lei deglutii «penso di potermi fidare di te, Ace, non mi farai del male, vero?»
«No.» affermò deciso «mai»
Il suo viso non la smetteva di brillare.
Avrebbe avuto voglia di toccarlo, di toccare il suo corpo, un uomo, nonostante i suoi vent’anni, il suo corpo era decisamente provocante e la tentava in una maniera assurda.
«non avevo mai avuto una conversazione tanto lunga con un uomo»
Lui rise «dici davvero?» chiede mettendosi a carponi sul pavimento
«non me lo hanno mai permesso» sbuffò
Ace si sistemò il cappello «sei molto bella,sai»
Ebbe una scossa, la pelle d’oca.
«il tuo fisico mi fa gola,non so che darei per averti» fece il ragazzo portando avanti il collo, senza far il benché minimo movimento col resto del corpo
«è un complimento?» domandò
Lui annuì «pensavo saresti scappata Hana»
Sorrise. «no, questa volta non scapperò»
le prese la mano ed insieme uscirono fuori, dove li aspettava una magnifica notte illuminata dalla luce delle costellazioni.
«sono noiosa, scusami»
Ace si voltò a guardarla «affatto, sei alquanto loquace, mi diverti»
«quindi vorresti il mio corpo, Ace?» cambiò totalmente discorso
Lui la voleva, dal primo momento che l’aveva vista.
Era vero.
«sfido io, un uomo, davanti a una donna come te, sarebbe allettato, ma io che sono un pirata, ho dei principi e non ti farò mia senza il tuo consenso»
Ne rimase esterrefatta, si sarebbe con ceduta, all’istante.
«il mio corpo, così come il mio cuore, sono puri, non vi è mai entrato nessuno, non è mai stato violato, Ace, la purezza di una principessa è venduta a peso d‘oro, la purezza di una principessa non è data prima del matrimonio» sospirò guardando a terra
«il fatto che tu rispetti i tuoi doveri di principessa ti fa onore, davvero» la interruppe lui
Hana alzò il viso e lo scrutò «una notte con te, mi renderebbe l‘unica principessa a non rispettarli..»
«lo so, perdonami»
Fece finta di non averlo sentito e andò avanti, superandolo e saltando a bordo della sua nave «tuttavia, io non voglio essere una principessa; Ace..»
Lui alzò lo sguardo, nei suoi occhi nerissimi vi era riflessa la luna piena «sì?»
«sarei lieta di donarti il mio corpo, una notte, una notte soltanto, ma in cambio..»
«in cambio?»
Lui la voleva davvero.
Lei si sarebbe concessa davvero.
«dovrai amarmi, amami Ace e sarò tua, il mio corpo e il mio cuore, amami stanotte non ti chiedo altro»
Annuì. «ti amerò, come non ho mai amato nessuna donna in vita mia, Hana»
Non mentiva.
Un’onda le colpì il cuore, ma l’organo fu forte e non si fece trascinare via, non lo conosceva bene, ma sapeva già che il suo destino oramai gli apparteneva..
Lo portò nella sua camera e lo fece sedere nel suo letto, un letto troppo bello per essere usato quella notte. Lasciò che le togliesse la camicetta e la gonna che mostrava le sue linee perfette. Lasciò che toccasse ogni parte del suo corpo, si lasciò andare quella notte, questa volta l’avrebbe fatto.
«ti sento caldo, il tuo corpo è caldo»
Lui sorrise e si avvicinò all’orecchio della mora «ho mangiato il frutto Foco Foco»
Sobbalzò «non finirò incenerita, vero?»
Scosse il capo divertito «assolutamente no»
Ogni spinta sembrava essere piu piacevole, si sentiva protetta tra le sue braccia così possenti. Il suo petto attaccato così al suo seno e il resto del suo corpo nudo sul suo, la faceva vibrare, la faceva sentire come mai in vita sua.
«sei mia» sussurrò
Hana se lo ritrovò davanti e gli scocco un bacio severo sulle labbra «questa notte sono tua»
«no» rise il ragazzo «dopo questa notte non ti lascerò andare, sai»
Gli strinse le braccia intorno al collo senza fargli male e ne sentì tutto il calore che il suo corpo emanava «una principessa e un pirata»
«quando il tuo principe arriverà sarà troppo tardi» ridacchio Ace
Aveva avuto paura, all’inizio, ma adesso non ne aveva piu.
«rimani.»
«rimarrò,finchè non sarai tu a mandarmi via.»

Quella mattina, il rosso sfocato dell’alba, dava un senso strano di freschezza che ben presto si tramutò in un leggero venticello che giocava con le onde, facendo muovere soavemente la nave della principessa, che dormiva tra le braccia del suo bel pirata.








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questa notte ho fatto un sogno, ebbene il sogno è questo, è stato strano e devo dire di aver aggiunto parecchie cose, ma come idea mi è piaciuta e poi adesso che sono andata completamente in tilt per il mio bel pirata Ace, dovevo inaugurare questa cosa con una ficci nuova di zecca, lo so non è proprio il massimo, ma ho cercato di rendere l'idea nel miglior modo possibile. :)
ARIGATOU. susy <3.

  
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