Nella lettera Alyson lo informava che qualche anno prima aveva saputo della sua esistenza e che, se lui fosse stato d'accordo sarebbe giunta a Los Angeles per conoscerlo, allora lui si consulto' col resto della squadra e quando essi si dissero d'accordo, in fin dei conti era sempre sua nipote, Hannibal rispose affermativamente e le dette appuntamento alla periferia della citta' nn molto lontana dalla stazione dove sarebbe scesa
Guardo' l'orologio: erano le 14.30 ormai non doveva mancare molto, dopo aver fissato per qualche minuto i graffiti sul muro di fronte si volto' e vide una ragazzina non molto alta con lunghi capelli neri sciolti sulle spalle, era piuttosto magra e indossava un vestitino azzurro che le arrivava alle ginocchia con infradito nere, dietro di se trascinava due grosse valige, gli occhi del colonnello si posarono su quelli della ragazza: erano identici ai suoi, azzurri e vivaci. lei gli sorrise: "lei e' il colonnello Smith?" "si certo, tu sei Alyson?" chiese lui di rimando.
"si, io sono sua nipote", fece lei porgendogli la mano, se la strinsero brevemente. "oh andiamo" disse lui in tono bonario "chiamami zio, anche se penso non sia facile dato che praticamente non ci siamo mai visti" "va bene zio, allora se vuoi puoi chiamarmi Aly" disse lei senza smettere di sorridere.
John la fece salire sul furgone e le presento' gli altri membri dell'a-team dopo di che' le mostro' un bagno pubblico in cui pote' darsi una rinfrescata, dopo circa mezzora Alyson era seduta davanti a loro sul sedile stringendo una coca tra le mani, si era cambiata ed ora indossava una maglietta bianca con un paio di pantaloncini grigi ed era a piedi nudi.
"allora" esordi' Hannibal, "come sei venuta a sapere della mia esistenza?" "beh," disse lei, " sai che i miei genitori divorziarono quando io avevo otto anni, io fui affidata a mia madre ma purtroppo mori' in un incidente stradale e mi misero in un orfanotrofio siccome mio padre era irrintracciabile, dopo qualche tempo seppi che era morto di cancro" "non ce l'avevi mai detto" intervenne Sberla rivolto al suo colonnello, "mi dispiace ma in tutti questi anni tra una cosa e l'altra non mi e' mai passato per la testa, non che non mi dispiacesse per Micheal" disse rivolgendosi alla nipote "ma devi capire che abbiamo avuto non pochi problemi da allora...." "si lo so," disse Alyson " non ti biasimo per questo, comunque sia, dopo la morte di mia madre e fino a un mese fa son vissuta in un orfanotrofio, eravamo trattati bene sono andata a scuola e mi sono diplomata. quando ebbi quattordici anni lessi sul giornale un articolo che vi riguardava" "fammi indovinare" disse Baracus stappandosi la seconda birra "ci descrivevano come pazzi criminali senza scrupoli" "si qualcosa del genere" fece lei un po' imbarazzata "tuttavia , per mezzo di alcune persone venni a sapere che aiutate la gente a risolvere i problemi e questo non mi sembra proprio tipico del criminale anche se siete evasi, cosi decisi che vi avrei cercato appena raggiunta la maggiore eta'" concluse.
"ascoltami bene Aly" disse John sedendosi di fianco a lei "tu non sei una bambina quindi devi sapere bene a cosa vai incontro vivendo con noi: siamo clandestini, per vivere dobbiamo fare i mercenari e nasconderci, tu sei cosi giovane, non devi sacrificarti"
lei rispose: " ci ho riflettuto, e ho pensato, che tanto non voglio continuare a studiare, potrei trovare un lavoro e vi darei una mano."
"non e' una cattiva idea colonnello" intervenne a quel punto Murdock stranamente tranquillo, "se dovesse succedere qualcosa potrebbe anche esserci utile: in fondo chi sospetterebbe mai di una ragazzina?" "e poi"
aggiunse Sberla "le autorita' non sanno che hai una nipote quindi tanto di guadagnato"
"Bene ragazzi, ho il piacere di annunciarvi che da oggi l'a-team ha un nuovo elemento: Alyson Smith disse Hannibal solennemente, "non ti deludero' zio" disse compiaciuta facendo il saluto militare.