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Autore: Fae    25/10/2010    6 recensioni
"Lo so" dice inginocchiandoglisi dietro, senza toccarlo ma restandogli ad un soffio di distanza. "So che potevi farcela." [Killjoys!AU]
Genere: Azione, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gerard Way, Mikey Way
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: You'll never walk alone
Autrice: Fae
Prompt: And you can't touch my brother (Notte Bianca @ maridichallenge); La canzone che scrivo per te (Fuckin' Good Music @ casti_puri)
Fandom: My Chemical Romance (Killjoyverse)
Personaggi/Pairing: Gerard Way (Party Poison)/Mikey Way (Kobra Kid)
Rating: PG13
Warnings: NaNaNa!AU (dovete aver visto il video o non capirete un tubo :D), violenza, angstfluff, brotherness o incest implicito a vostra discrezione (= NON C'E' incest a meno che non ce lo si voglia vedere)
Parole: 633 (FDP)
Disclaimer: tutti i personaggi sono realmente esistenti e si appartengono da soli, mentre il Killjoyverse e la sua meravigliosità appartengono al signor Way e ai suoi degni compari Per il titolo si ringraziano il Liverpool e le Reds della mia twitlist che mi hanno ispirato senza volerlo *ride* e amore sulla Will per il prompt :*


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Pure frigid waters from these eyes that always miss you
nothing but violence from my empty gun
I'm using silver to light up these blackheart faces
blinding your fingers with my skin that burns for you



La prima cosa che vede, riaprendo gli occhi, è la sabbia rossastra contro cui è premuta la sua faccia. La sente pizzicargli gli occhi e impastargli la bocca, ed ha appena il tempo di sputarla via insieme al sangue che un calcio gli centra in pieno la schiena, facendolo ringhiare per il dolore e mandandolo a rotolare su se stesso.
 
Il ghigno mostruoso del Draculoide si staglia contro il cielo limpidissimo riempiendo completamente il suo campo visivo. L'istante che gli occorre per riprendere fiato è quello che basta all'altro per abbassare una mano e serrargliela attorno al collo.
 
"Kobra Kid" gli sputa addosso con voce gracchiante, mentre le sue dita stringono fino a soffocarlo. "E' così che ti chiamano, giusto?"
 
Lo fissa con odio, divincolandosi come può e raccogliendo ogni briciolo di lucidità per individuare un punto debole da colpire. Un attimo dopo, però, la presa sotto la sua mandibola vacilla per poi allentarsi del tutto. Il peso gli crolla addosso di schianto ed è solo grazie alla prontezza dei propri riflessi che riesce a spostarsi.
 
Gli occhi di Party Poison, dietro la maschera, sono vuoti e privi di qualunque espressione. Lo restano anche mentre scarica contro il cadavere altri tre colpi di laser perfettamente inutili, spargendo attorno l'odore della carne bruciata.
 
"Tutto a posto?" domanda, e Kobra annuisce, alzandosi da terra e scrollandosi la sabbia di dosso. Per qualche secondo resta immobile a fissare il terreno, poi rialza lo sguardo.
 
"Potevo farcela da solo" dice soltanto, con voce altrettanto vuota, nell'istante in cui scivola accanto a Poison e lo supera sfiorandogli la spalla con la propria.
 
 
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Si accampano dopo aver percorso miglia intere di deserto, perchè non è il momento per un attacco né lo è per cercare grane, ed è meglio mettere quanta più distanza possibile tra loro e un luogo che non è più sicuro. Kobra si chiede distrattamente se esista ancora un luogo sicuro, sforzandosi di non pensare a quanto ogni ritirata somigli a una fuga e a quanto ogni palmo di terra persa intorno a Battery City lasci in bocca il gusto amaro di una sconfitta definitiva.
 
Poison gli arriva alle spalle silenziosamente, ore dopo, quando Ghoul e Jet e Grace dormono già e il fuoco è quasi spento e lui vi siede accanto con le ginocchia strette al petto, osservando gli ultimi guizzi consumarsi tra la legna e la polvere.
 
"Lo so" dice inginocchiandoglisi dietro, senza toccarlo ma restandogli ad un soffio di distanza. "So che potevi farcela."
 
Si irrigidisce senza volerlo. "Allora perchè?" chiede, dopo un attimo di silenzio. Si pente della domanda mentre ancora gli sta uscendo dalle labbra, perchè la risposta la conosce già e ritrovarsi nel ruolo del ragazzino petulante è esattamente quello che sta cercando di evitare.
Sente il petto di Poison alzarsi e abbassarsi in un sospiro e poi scivolare contro la sua schiena, una mano che sale a posarglisi delicatamente sulla spalla. "Perchè siamo una squadra, Mikes" mormora accanto al suo orecchio, cingendogli l'altra spalla con il braccio, e lui deglutisce e quasi ride per l'effetto che gli fa sentirsi chiamare così, per quanto suona stonato e fuori luogo e dolorosamente familiare al tempo stesso. "Perchè l'avrei fatto per chiunque, ed è finito il tempo in cui avevi qualcosa da dimostrare."
"E perchè sprecare tre colpi per un cadavere?"
 
Poison chiude gli occhi e lo stringe un po' più forte, appoggiando la fronte contro la sua tempia. Lo sente tremare impercettibilmente e avverte in modo quasi fisico il peso che gli grava sulle spalle, la corazza di responsabilità che si è costretto a indossare, che scivola via rivelando le fragilità che lui conosce una per una.
 
"Perchè nessuno" sussurra, la pelle ruvida e consunta del suo guanto che gli sfiora casualmente una guancia "nessuno tocca mio fratello."
 
Il fuoco muore lentamente accanto ai suoi piedi. Senza dire una parola, chiude gli occhi anche lui.


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Risposte alle recensioni: rispondo sempre, qui in fondo alla storia: quindi se recensite poi ripassate a leggere la risposta, se vi va :P

  
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