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Autore: Sapphire313    25/10/2010    3 recensioni
Aprì un occhio e si stiracchiò soddisfatto, guardò fugacemente l'orologio sul comodino: erano le sette in punto e si sentiva straordinariamente bene.
Quella ragazza era una vera pantera.
Rimase a crogiolarsi un altro po' in quel letto dalle lenzuola pulite e profumate, osservandola. Guardò le linee sinuose del suo corpo coperto solo da un lembo del lenzuolo, guardò ancora i suoi seni morbidi e le labbra rosse, guardò il suo viso addormentato ed i lunghi capelli neri e lisci.
-E' davvero bella ma...- Scese dal letto e incominciò a cercare i suoi vestiti sparpagliati per la stanza anche se in tutto quel caos non sarebbe stato semplice.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi presento con immensa soddisfazione il personaggio di Alexander Dubnius.

E’ nato per un GDR e mi ci sono affezionata così tanto che ho deciso di dargli una vita anche tra le mie fanfic (soprattutto perché tre ore di fisica a settimana sono tante e in qualche modo bisogna pur passarle…), poco a poco scoprirete i suoi segreti ed i suoi colleghi ancora più “particolari” di lui perché effettivamente è un professore di chimica anche se fa di tutto fuorché insegnare…

 

Spero che vi piaccia!

 

~*~

 

ORGOGLIO PERSONALE

 

Aprì un occhio e si stiracchiò soddisfatto, guardò fugacemente l'orologio sul comodino: erano le sette in punto e si sentiva straordinariamente bene.
Quella ragazza era una vera pantera.
Rimase a crogiolarsi un altro po' in quel letto dalle lenzuola pulite e profumate, osservandola. Guardò le linee sinuose del suo corpo coperto solo da un lembo del lenzuolo, guardò ancora i suoi seni morbidi e le labbra rosse, guardò il suo viso addormentato ed i lunghi capelli neri e lisci.
-E' davvero bella ma...- Scese dal letto e incominciò a cercare i suoi vestiti sparpagliati per la stanza anche se in tutto quel caos non sarebbe stato semplice; prima di tutto recuperò i boxer ed i pantaloni da sotto il letto, la camicia era per terra accanto alle calze e... -Che fine ha fatto la mia scarpa destra? Che palle, mi tocca cercarla ancora.- Borbottò irritato -Prima me ne vado e meglio è per tutti...-
-Alexander?-
-Wow si è svegliata, tanto per migliorare la situazione...-
-Hai detto qualcosa, caro?-
L'uomo si trattenne dal far fuori la ragazza ancora mezza addormentata. Caro?! Caro poteva dirlo a suo nonno!
-Dov'è la mia scarpa?-
-Eh?- Lei si mise a sedere sul letto -Come mai sei già vestito? Potevi rimanere ancora un po' con me...- Frase accompagnata da uno sguardo languido e dal seno un po' più scoperto di prima.
Gli fu difficile non saltarle nuovamente addosso.
-Io...io me ne vado, ti mollo.-
Silenzio.
-P-prego? Credo di non aver capito bene...hai detto che...che mi lasci?-
Lui non si lasciò intenerire dalla voce spezzata dall'incredulità e dalle prime lacrime.
-Si, ti mollo, un bel gioco dura poco e con te sono già stato anche troppo...sei mesi sono molti, Jessica.-
Lei elaborò la notizia per un paio di minuti e poi saltò in piedi, furiosa -Elisabeth! Mi chiamo Elisabeth!-
-Ah già, Jessica era quella precedente...-
Un urlo isterico.
-E così sarei solo un gioco per te?! SOLO UNA BAMBOLINA CON CUI DIVERTIRSI?! Al contrario di te io ho dei sentimenti sai? Questi sei mesi per te sono stati solo un modo per...passare il tempo o cosa?! Stronzo! Pervertito!-
Sul volto dell'uomo comparve un sorrisetto divertito, dopo il portarsele a letto questa era la parte che amava di più, le donne sanno essere imprevedibili e conoscono un sacco di modi fantasiosi per insultarti.
La fissò con i suoi occhi di ghiaccio -Devo ammettere che sei stata una sfida impegnativa, è stato difficile conquistare prima la tua fiducia e poi il tuo amore...ma ne è valsa la pena, te lo assicuro.-
-Ma come osi?! Pezzo di merda!- Incominciò a lanciargli tutto ciò che le capitava sotto mano, doveva scaricare tutta quella frustrazione, la rabbia e quell'orribile sensazione di essere stata presa in giro fin dall'inizio. Eppure...eppure le era sempre sembrato una persona così rispettabile, un onesto professore di chimica e invece... -Figlio di...-
Crash.
-Oh! Mi sa che dovrai ricomprarti il vaso di vetro e...grazie! Hai trovato la mia scarpa!
Finì di prepararsi e aprì la porta che conduceva al cortile esterno mentre lei gli corse dietro semisvestita. -Dove vai? Come ti permetti?! Prima mi fai innamorare e poi te ne vai? Mi hai rovinato la vita, sei soddisfatto ora, Alexander Dubnius?-
L'uomo si girò appena -No- rispose -Non sono ancora felice.-
Un attimo di silenzio, di incertezza, che fosse tutto uno scherzo di cattivo gusto, uno sbaglio?
Altro mezzo sorriso divertito -Non mi hai ancora dato del bastardo.-
E il delirio ricominciò.


   
 
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