§ Ultimo respiro §

Male che vada non mi può ammazzare, insomma l’ha visto l’intera classe che sono uscita con lui, o no?
Se trovassero il mio corpo riverso in una pozza di sangue non sarebbe lui il primo sospettato?
No, perché dico io, non si può pensare di continuare a vivere se davanti si ha un pazzo furioso che ti incenerisce con il solo sguardo.
Ecco, lo sapevo io che finiva così, poi dicono che il giorno si vede dal mattino, sarà per questo che sono rinchiusa con questo gran stronzo qui, in uno sgabuzzino di due metri per due, scope, stracci dalle varie dimensioni, polvere che aleggia in aria. È un piacere, ci manca solo che mi metta a starnutire come una povera deficiente e sono a posto, concludo questa giornata di merda, ecco, ora l’ho detto!
- A questo punto l’ho capito che sei una povera ritardata ma sarò gentile, ed ora genio, spiegami da dove diavolo ti è venuta in mente una simile cazzata. - mi sibila duro.
- Avevo bisogno di un modello per il progetto da presentare al concorso e vedendoti ho indicato te, in teoria stiamo lavorando da due settimane, tutta la disposizione per il dipinto è stata decisa, e tu… mm… vedi… come posso dire ti sei offerto, di… di… insomma hai capito.-
- No, perché mi ritrovo una balbuziente che si mangia le parole, spiegati e prega che abbia capito male. -
- Il soggetto sei tu. -
È stata un piacere mondo, dopo questa mia brillante uscita, posso pure fare testamento.