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Autore: Mei91    28/10/2010    1 recensioni
AELITA SINCAI una ragazza cresciuta in un villagio umano ma che ha perdudo la memoria...
Abigor demone spetato alla ricerca spasmodica della sua compagna sparita anni prima...
MI SCUSO, MA QUESTA STORIA PURTROPPO è SOSPESA AL MOMENTO
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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SALVE SONO NUOVA D A QUESTE PARTI E SPERO CHE LA STORIA POSSA PIACERE UN KISS MEI

 

 

 

Mi chiamo Aelita Sincai e stavo passeggiando per le vie del villaggio di Serafia. Al mio fianco il mio eterno amico che non faceva altro che provarci. Robbie Smith. Certo, è un amico fidato ed è anche molto simpatico, ma diciamola lunga è un tantino brutto. Basso e con i capelli scuri, gli occhi neri fossati all’ indentro. Stava ricurvo e il suo sorriso era poco curato. Ogni sera, quando usciamo per il solito giro,mi domanda sempre le stessa cosa.

 

“Aelita, che farai sta sera?” mi chiese Robbie, prevedibile come al solito.

“Che vuoi che faccia Robbie! Starò a casa Asia. Ti ricordo che zia Beth sta molto male e siamo le sole che possiamo prenderci cura di lei.” Dissi spazientita dalla sua eterna insistenza.

 

“Ma Aelita dovrai pure divertirti di tanto in tanto!”chiese Robbie.

 

“Dovrei divertirmi alle spalle dell’ unica donna che mi ha prese con se dodici anni fa, quando a solo 8 anni mi trovò mezza morta al limite della foresta oscura. A l’unica donna che si è presa cura di me nonostante non ricordassi nulla del mio passato nemmeno il mio nome. L’ unico indizio era una A rappresentata su questo medaglione e che sono certa sia l’ iniziale del mio nome. L’ unica donna che mi ha dato un nome quando non lo ricordavo. Aelita , oggi tu mi chiami così, ma se non fosse stato per Beth io non avrei nemmeno quello!” gridai infuriata verso Robbie.

 

Non mi ero mai comportata così, ma quella sera zia Beth stava veramente male e lui è stata la prima persona su cui ho potuto sfogare il mio malessere. Mi dispiace di aver gridato a Robbie, ma Beth, la zia, è importante per me. E’ lei che mi ha salvata da un destino infausto e infelice.

 

“Mi dispiace Ae, scusa.”

 

“Non chiamarmi Ae, non lo sopporto!” gli urlai ancora infuriata. Poi intuendo che quel nomignolo era detto in modo affettuoso mi calmai..

 

“No, scusa Robbie non avrei dovuto gridare contro di te è che sono preoccupata!”

“Lo so, Aelita. Non ti preoccupare ,vai!”

 

Io annui lo abbraccia e gli stampai un bacio sulla guancia poi corsi a casa.

 

Entrando in casa, mi osservai allo specchio. I miei lungi capelli neri mossi, erano sfuggiti all’ acconciatura rivendo qualche ricciolo mosso. I mie occhi di un blu profondo con sfumature d’ argento. Il respiro affannoso e gli occhi colmi di lacrime, le guancia arrossate. Decisi di riprendermi. Asciugai gli occhi e sistemai i capelli, poi entrai nella stanza di zia Beth. Trovai Asia china sulle ginocchia al fianco al letto di zia Beth. I lunghi e lisci capelli biondi,legati a treccia e poggiati sulla spalla sinistra. I caldi occhi color cioccolato erano tristi e lucidi.

 

“Oh, Alita sei tornata? Non eri con Robbie’”

 

“Si, sarei dovuta essere con lui, ma ero troppo preoccupata per la zia e abbiamo deciso di rimandare la passeggiata!”

 

“Ae, tu sai che piaci a Robbie’”

“Si, Asia lo so ma non mi interessa, sei come una sorella per me e dovresti capirmi.”

“Ti capisco Ae. Ti capisco non si può certo dire che Robbie sia bello, ma è simpatico. Ma ti assicuro è meglio che tu sia chiara con lui.”

“Lo so, lo so, ma per ora abbiamo altro a cui pensare. Come sta’”

“Male Aelita. La mamma sta male.”

La voce roca di zia Beth ci risveglio dallo stato di silenzio in cui eravamo piombate.”

 

“Ae …Ae… Aelita..” gracciò la zia. Io mi precipitai al suo capezzale, preoccupata e tesa.

 

“Zia non ti sforzare sono qui!”

 

“Aelita …Aelita …la foresta…la for.. cof..scopri chi sei bambina. Scopri chi sei!”

“Ma che dici zia!”

 

“Una second..seconda lettera era incisa sul tuo m…medaglione.. Osservalo meglio..”

 

Io osservai la zia. Che stava dicendo. Un seconda lettera? Presi il medaglione e lo osservai attentamente. Sul medaglione c’ era impressa una seconda lettera, una G. Che significava?

 

AG!

 

 

Che significava quelle due iniziali?

 

“Zia ma che significa?”

 

“Q..Quelle sono le iniziali del tuo n…nome com..completo. Scopri chi sei!”

 

“Zia cosa sai di questo medaglione?’” chiesi titubante.

 

“So …So solo che …che la tua metà, l..la tua anima gemella, .po..porta lo stess..stesso medaglione con le stesse iniziali. Aelita scopri te stessa e trova la tua anima gemella.

 

“Ma zia…”

 

“Vai!” gracciò ancora lei poi cadde addormentato sul letto.

 

Asia era senza parole. Mi guardava come se non capisse cosa aveva detto sua madre. Ma nemmeno io lo sapevo. Sapevo solo che dovevo andare nella foresta oscura, nella foresta proibita e scoprire chi fossi e un tizio che aveva il mio stesso medaglione con le mie stesse iniziali.

 

 

 

Abigor demone maggiore e assai potente vagava per la foresta, in cerca della sua promessa sposa, la piccola Abigail. Dodici anni fa Abigail sparì e Abigor avrebbe fatto di tutto per trovarla. Gli umani davano loro la caccia perché creature potenti ma anche assai pericolosa e probabilmente Abigail da dodici lunghi anni era caduta in mano loro. Il solo unico ricordo che aveva della sua Abigail era un medaglione. Il suo medaglione. Prima di sparire se lo erano scambiati in segno d’ amore. Abigail aveva il suo medaglione d’ oro con su incise le sue inziali.

 

AG!

 

Come Abigor e lui aveva il suo medaglione d’ argento con su inciso

 

AG!

 

Come Abigail, la sua amata, la sua compagna, la sua sposa.

 

“Abigail aspettami sto arrivando mio tesoro! Ti salverò!”

 

 

Aelita era davanti la foresta oscura incerta se entrare o meno, poi in lontananza vide un uomo un qualcosa volare tra gli alberi. Tentò di mettere a fuoco, ma era buio e la luce della luna non illuminava bene.

Lentamente entrò nella foresta e l’uomo si rivelò essere un demone. Aveva lunghi capelli Argento legati a coda bassa, occhi blu profondo con sfumature ambrate, un corpo magnifico e muscoloso, zanne che le ringhiavano contro e artigli affilati.

 

Aelita terrorizzata tentò di correre al villaggio ma il medaglione gli cadde di mano rivelando le iniziali al demone che sussurrò.

 

“Abigail” sussurrò Abigor ritraendo le zanna afferrando Aelita per la vita chinandosi a raccogliere il medaglione e inoltrandosi nella foresta. Aelita intanto gridava disperata in soccorso d’ aiuto, ma Abigor non le prestava attenzione.

 

 

 

 

To be continued…

 

   
 
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