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Autore: Shirley_Malfoy    13/11/2005    7 recensioni
Amicizie e amori che nascono e si fortificano sempre più nel sesto anno alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per Harry e "amici" con la minaccia sempre più crescente di un Voldemort sempre più smanioso di vincere questa lunga ed estenuante lotta...
Genere: Avventura, Commedia, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Pansy Parkinson, Remus Lupin, Ron Weasley, Theodore Nott
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 “La confessione al nemico”

 

Capitolo 1 “La confessione al nemico”

 

 

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Stava per iniziare il sesto anno di Harry James Potter alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts e questo sembrava presentarsi con molte novità e sorprese.

Harry era nella stanza che condivideva con Ron alla Tana, l’unico posto che ormai riuscisse a chiamare casa.

Dopo la morte di Sirius Grimmuld Place non la sentiva più come casa sua.

Aveva anche deciso di non tornare più a scuola, ma si sa com’è Hermione, quando si mette in testa una cosa….chi gliela toglie più? Aveva deciso che loro non l’avrebbero data vinta a nessuno, avrebbero frequentato l’ultimo anno come se non fosse successo niente, forse solo un pochino più attenti.

Non che fosse riuscita a convincerlo facilmente.

C’erano state urla, pianti, e giorni e giorni di assoluto silenzio, ma alla fine Harry aveva ceduto: Sirius non avrebbe voluto che lui si lasciasse andare così.

 

Harry era solo nella casa; i ragazzi erano andati a giocare a Quiddich, Arthur era al lavoro, Molly chissà dove e le ragazze in giardino a parlottare fra loro, se allungava l’orecchio riusciva anche a sentirle.

Sorrise pensando che forse era lui che era pazzo, tutti si stavano divertendo e lui era l’unico a preoccuparsi, per Sirius, Piton…e poi quella cosina che aveva scoperto suo conto e che lo aveva abbastanza sconvolto…si trovava sempre sommerso da pensieri orribile e sfortunatamente non aveva mai tempo da passare da solo.

 

Si perché Piton era sparito. di punto in bianco un giorno no era più stato trovato, ma su strane morti avvenute quell’estate sembrava fosse stata trovata la sua “firma”.

Severus Piton probabilmente si era riunito ai mangiamorte.

Questo era quello che pensava la gente. Ma era davvero andata così? Silente era convinto del contrario, ma mai avrebbe detto la sua opinione in giro, non ci avrebbero messo molto a rinchiuderlo al quarto piano del San Mungo, per i malati psichiatrici.

 

Ed erano tutti sempre intorno a lui a chiedergli come stava…

-Male dannazione!- urlò a se stesso prima di scoppiare a piangere.

Tante volte gli avevano detto che quella fosse la soluzione migliore, ma non era mai riuscito veramente a piangere.

Lasciò che le lacrime scivolassero sulla sua bella pelle abbronzata per qualche minuto, poi le asciugò e prese la lettera che gli era appena arrivata.

Era la lettera di Hogwarts arrivata quella mattina, e lui continuava a porsi quella domanda che a colazione era stata tanto ignorata dalla famiglia Weasley.

 

Appena aveva chiesto chi sarebbero stati i nuovi insegnanti di Pozioni e Difesa, dato che la McGranitt non ne diceva niente, ma avevano iniziato ad alzarsi tutti,come se all’improvviso si fossero ricordati di importanti appuntamenti. Come se tutti sapessero la risposta a quella domanda, ma che volessero tenerlo all’oscuro i tutto, come sempre.

 

Si, perché se la McGranitt aveva mandato la lettera come tutti gli anni, senza però fare nessuna precisazione sui nuovi insegnanti.

Che poi era quello che era sempre successo, ormai era “do moda” cambiare tutti gli anni il professore di difesa.

Ma Piton…gli dispiaceva quasi che se ne fosse andato, gli sarebbe mancato. E poi questo significava un mangiamorte in più in giro!

 Si addormentò, e come spesso accadeva, iniziò a sognare Sirius.

Lui era li, sembrava tutto così vero, allungava una mano, piano piano, molto lentamente, mentre Harry aspettava impaziente quel contatto, e alla fine il suo padrino gli sfiorò delicatamente la guancia.

Si svegliò di soprassalto.

*Sirius mi sta veramente toccando la guancia!* pensò prima di aprire gli occhi.

Accanto a lui però non c’era Sirius ma Hermione che seduta sul letto con gli stava appunto accarezzando una guancia.

-Non volevo svegliarti, scusa- gli disse sorridendo e abbassandosi per dargli un bacio sulla fronte.

-Figurati piccola, non mi hai svegliato. Come mai qui? Preferisci la mia compagnia a quella di Ginny?- chiese inarcando un sopracciglio e mettendosi su un fianco appoggiato su gomito per avere di fronte la ragazza.

-Certo che no! cosa credi! Si sta preparando per la cena, così io sono passata a salutarti!- gli disse ridendo alla faccia arrabbiata del ragazzo.

-A davvero?! Ma come sei gentile! E io che stavo pensando una cosa…ma probabilmente non ti interessa…- le disse, sapendo benissimo quale sarebbe stata la reazione della ragazza.

-No! ti prego dimmelo! Dai! Sarò brava te lo prometto! Non ti farò più i dispetti papà!- disse la ragazza ridendo inginocchiandosi con le mani giunte, come a pregarlo.

-Ma non so…- iniziò il ragazzo iniziando a ridere contagiato dall’amica –ma si dai…poi però voglio un favore!- vedendo Hermione fare un gesto con la mano, come a farlo continuare mentre si stava rotolando sul letto dalle risate continuò –pensavo che magari finita la scuola potremmo andare io, te, Ron e i nostri futuri fidanzati a vivere tutti insieme a Grimmuld Place, che ne dici?- le chiese dopo essersi disteso a pancia in su sul letto a fianco a lei.

-Ma è fantastico!- quasi urlò la ragazza saltandogli addosso per abbracciarlo.

Scoppiarono nuovamente a ridere, e questa volta attirarono l’attenzione di Ron che li raggiunse per vedere cosa stessero facendo.

-Ma…che fate?- chiese vedendo Harry sdraiato per terra che si contorceva dalle risate e Hermione invece seduta piegata in due sempre per il troppo ridere.

-Niente!- riuscirono a rispondere dopo essersi ripresi e due.

-Si certo. Va beh dai scendiamo…la cena è pronta.- disse poco convinto il rosso iniziando a scendere le scale.

 

Ben presto arrivò il primo settembre, e così la partenza per Hogwarts.

C’era stata una gran agitazione quella mattina, ognuno si era dimenticato di mettere qualcosa nei bauli e solo alle dieci e mezza riuscirono finalmente ad uscire di casa.

Fortunatamente il ministero aveva prestato al signor Weasley un’auto, così che in solo un quarto d’ora furono in stazione.

Mentre raggiungevano la barriera Harry rimase un po’ indietro, intento a scovare due persone che potevano avere l’aspetto di due insegnati.

Doveva ammettere che non sapeva molto su come si era organizzata la scuola ma, dato che all’inizio non aveva nessuna intenzione di tornarci all’epoca non aveva neanche nessuna intenzione di interessarsene e poi aveva cercato di dimenticare le cose successe l’anno prima.

E questo implicava non pensare ad Hogwarts, dato che il suo cervello ci metteva troppo poco tempo a fare il collegamento Hogwarts-Sirius, anche se in realtà tutti gli ricordava il suo padrino.

Quindi semplicemente faceva finta di fregarsene, ma ora che si trovava quasi a scuola un po’ di curiosità ce l’aveva.

Pensò che però mai nessun insegnate era arrivato ad Hogwarts in treno, probabilmente arrivavano tutti prima, per prepararsi.

A parte Remus al terzo anno, naturalmente.

Gli mancava quell’uovo, ormai era una delle poche persone su cui poteva veramente contare, e invece non era riuscito a vederlo per tutta l’estate.

Gli dispiaceva.

E anche paura a dire la verità.

A Hogwarts ci si era sempre sentiti al sicuro, ma ora?

Un sostenitore di Voldemort conosceva la scuola come le proprie tasche, e in realtà ormai non ci si poteva fidare proprio più di nessuno.

Immerso in questi pensieri non si accorse di una figura che arrivava minacciosa verso di lui.

Se a Harry James Potter i vestiti Babbani donavano molto, come ripetevano sempre Ginny e Hermione, a Draco Lucius Malfoy stavano da Dio, pensò perdendosi ad ammirarlo Harry.

Il primo aveva un paio di jeans azzurro chiaro e una camicia bianca con le maniche arrotolate e i primi bottoni aperti, che lasciavano intravedere i suoi addominali scolpiti da anni di innumerevoli allenamenti di Quiddich.

Il secondo aveva dei jeans neri che gli fasciavano perfettamente il sedere e le gambe dando una perfetta visione di quello che poteva esserci sotto a quei jeans, e una maglietta nera a maniche lunghe arrotolate.

L’angelo e il diavolo, il bianco e il nero, l’odio e l’amore.

 

-Potter, sei tornato a scuola? Si era sentito dire che dopo la morte del tuo amichetto non volessi più tornare.- lo stuzzicò Malfoy guardandolo con i suoi occhi di giaccio e calcando molto sulla parola “amichetto”.

Harry si stava irritando.

Perché mai gli doveva sempre dare così fastidio quello che diceva Malfoy?! Ormai ci sarebbe dovuto essere abituato. Dopo sei anni di insulti. All’inizio sopportava, e anche bene, ma ora? Cosa stava succedendo? Forse era per quello che aveva scoperto quell’estate. QUELLA cosa che lo aveva sconvolto non poco.

 

Dopo anni che faceva sesso con molte delle ragazze presenti ad Hogwarts si era accorto di essere gay! Si proprio lui!

E questo perchè se camminava per strada non si girava per guardare le ragazze, ma i ragazzi! La cosa lo aveva alquanto sconvolto, anche perché gli era difficile mantenere il controllo davanti ad un bel ragazzo, e a d Hogwarts ce ne erano molti.

 

Stava per rispondere a tono quando una voce lo precedette.

-Draco, avrai anche una bella faccia ma non credo che Potter si farebbe problemi a spaccartela se continui così.- Harry si voltò di scatto, per vedere chi avesse detto quella cosa…esattamente quello che lui stava pensando, a dir la verità.

Dietro di lui si trovava Blaise Zabini.

Harry si dovette ricredere dopo averlo osservato per qualche secondo, a Zabini gli abiti babbani donavano decisamente più che a Malfoy. (In poche parole…tutti fighi in sta scuola!!Nda che sta sbavando e vorrebbe essere al posto di Harry!!!)

Il moretto aveva vestiti che erano un incrocio fra l’abbigliamento dei due nemici, jeans chiari e camicia scura, che si intonava perfettamente ai suoi  capelli.

-Zabini!- esclamò Harry, senza saper come continuare, sentendo le guance andare a fuoco. Fortunatamente ci pensò Draco a interrompere quel momento decisamente imbarazzante per il grifondoro.

-Blaise, ma che cazzo significa?- chiese scocciato per l’intervento dell’amico.

-Significa che mi sono stufato, Potter non ha fatto assolutamente niente e tu ti accanisci sempre contro di lui. Vorrei che la smettessi!- si infuriò Blaise senza togliere il blu dei suoi occhi dal grigio di quelli di Draco.

Malfoy si sentì sconfitto, e dal suo migliore amico per di più!

-Andiamo- disse, senza ribattere all’affermazione dell’amico. Gli altri due si guardarono, e poi lo seguirono dietro la barriera attraverso la quale il biondino era appena sparito.

-Grazie- sussurrò Harry a Blaise non appena arrivati sul binario girandosi verso di lui, e arrossendo subito dopo aver incontrato il suo sguardo.

-Dovere- gli rispose Blaise con un bellissimo sorriso prima di sparire dietro al suo amico lasciando così Harry solo ad osservare con espressione estasiata accanto a lui, dove fino a pochi istanti prima si trovava il serpeverde.

-Harry! Sali! Siamo qui! Ti abbiamo tenuto il posto!- il grifondoro si voltò verso dove provenivano le voci, affacciati ad uno scompartimento del treno c’erano Ron e Hermione che lo chiamavano. Con un ultimo sguardo a Zabini a Malfoy che salivano più avanti sul treno raggiunse gli amici.

-Ma dove sei finito?! Ti avevamo perso!- gli disse Hermione facendogli cenno di sedersi, mentre Ron, che si stava ingozzando di cioccorane, gliene offrì una.

-Mi stavo facendo un po’ insultare da Malfoy- rispose Harry guardando fuori dal finestrino il paesaggio che pian piano mutava, visto che il treno ormai era partito.

-Non l’avrai insultato anche tu, vero?!- gli chiese la ragazza con sguardo severo, mentre l’amico lo guardava sperando in una risposta affermativa. Rimase deluso sentendo la risposta del moro.

-No, non l’ho insultato.- si fermò un attimo a guardare la faccia dispiaciuta dell’amico e poi continuò. –Ci ha pensato Zabini a farlo.- finì con uno strano sorrisino sulle labbra.

-Zabini?!- chiese più che stupita Hermione. Mentre Ron a sentire la risposta si stava quasi soffocando con la cioccorane.

Per quanto il ragazzo fosse un Serpeverde, era sempre stato un po’ anomalo, ma mai al punto di difendere un ragazzo insultato dai suoi compagni di casa! E soprattutto non il ragazzo sopravissuto.

Subito dopo che la ragazza ebbe pronunciato quel nome la porta della scompartimento si aprì, lasciando entrare il diretto interessato.

-Parlavate di me?- chiese interessato, ma non scocciato il bel serpeverde dopo aver sorriso a Potter.

-Cosa ci fai qui? Non è posto per te. Tornatene dai tuoi amichetti!- gli rispose sgarbatamente Ron, girandosi dall’altra parte e facendo come se il ragazzo non fosse esistito.

-Sono solo venuto perché ho appena accompagnato Draco dagli altri prefetti, e mi hanno detto di chiamarvi Granger e Weasley, li dovete raggiungere.- Hermione gli sorrise per ringraziarlo, stupita che un serpeverde facesse qualcosa di gentile ma senza pensarci troppo.

-Vado! Ciao Harry, Ron vieni!- lo salutò dandogli un bacio sulla guancia e richiamando l’amico intento a guardar male il bel Zabini. –Zabini.- finì girandosi verso il ragazzo, che intanto si era accomodato su un sedile, e che le fece un gesto di saluto con la mano.

-Ci vediamo dopo, stai attento Harry.- disse Ron uscendo dallo scompartimento lanciando uno sguardo che se avesse potuto avrebbe incenerito il povero Zabini.

-Chissà come si comporteranno a scuola lui e Pansy.- Commentò il serpeverde, che notando la faccia del suo compagno di scompartimento continuò –stanno insieme da quest’estate, non lo sapevi?- chiese cercando di fissare negli occhi il moretto che invece da quando era entrato il serpeverde faceva di tutto fuorché guardarlo.

“Perché cavolo mi devo agitare così ogni volta che c’è Blaise in giro? Blaise?! Oh mio Dio! E da quando lo chiamo Blaise?!?? Lui è Zabini e basta!! Devo calmarmi!”

-Sapevo che stava con qualcuno, ma ha tenuto nascosto il nome della ragazza. Non avrei mai pensato che fosse la Parkinson- rispose Harry, molto interessato al paesaggio fuori dal finestrino, e soprattutto impegnato a non arrossire.

-Perché? Non è male Pansy, decisamente carina, simpatica e intelligente.- disse tranquillamente Blaise osservando Harry.

-Non è il mio genere.- Rispose senza pensarci il grifone.

Rimase un attimo zitto, poi realizzando all’istante quello che aveva detto si voltò a guardare il Serpeverde affrettandosi ad aggiungere -Non in quel senso. Perché ecco, in quel senso mi piace, ma non mi piace in quell’altro senso. Non perché, insomma…io…- non sapeva più cosa dire.

Con nessuno aveva mai parlato del fatto che fosse gay *gli sembrava anche strano dirlo a se stesso* e di cero non aveva in programma di parlarne con Zabini, anzi non aveva proprio in programma di parlare con Zabini!

Senza pensare al fatto che era terribilmente in imbarazzo.

-Harry Potter, il famoso Harry Potter, mi sta confessando di essere gay?- chiese sorridente il bel Zabini alla volta di Harry che in quel momento avrebbe solo voluto scompare alla vista del ragazzo per sempre.

-Ti sarei grato se non lo dicessi in giro, sai non lo sa nessuno e non ci metterebbe molto a diventare un affare di stato- gli rispose sempre più imbarazzato Harry fissandosi le scarpe, che improvvisamente erano diventate molto interessanti.

-Stai tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me.- disse andando a fissare lo sguardo negli occhi verdi del ragazzo seduto di fronte a lui, che aveva alzato la testa sentendo quelle parole.

Rimasero così per qualche interminabile minuto, una minuto perfetto.

Harry aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere, Zabini era così stramaledettamente bello!

Il grifondoro si stava lentamente e pericolosamente avvicinando alla bocca carnosa del serpeverde senza staccare lo sguardo dai bellissimi occhi blu do ragazzo quando la porta dello scompartimento si aprì all’improvviso, facendo allontanare i due ragazzi velocemente.

-Harry siamo…Zabini?- si fermò poi Ron dando una veloce occhiata ad Hermione dopo aver visto il ragazzo –e tu cosa ci fai ancora qui?- chiese al serpeverde dopo aver spostato più volte lo sguardo da lui a Harry.

-Stavo giusto andando via, Weasley- rispose alzandosi. Si avvicinò alla porta dello scompartimento, e dopo aver messo la mano sulla maniglia si girò verso Harry e con uno strano sorriso malizioso sulle labbra gli disse –Non sei l’unico nella scuola, tranquillo.-

 

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Ecco qui il primo capitolo…che fatica!!!  Non sapete quante volte  l’ho cambiato…non mi andava mai bene!!! Spero che a voi piaccia…perché così a me piace tanto…(che poi è normale…l’ho scritto io!!!)

In ogni caso…RECENSITE!!!! Anche per dirmi che fa schifo…se è questo che pensate!!!

Sono disposta ad ascoltare tutti i vostri possibili suggerimenti!!

Al prossimo capitolo…sempre che non mi lanciate pomodori nel frattempo!!!

 

Shirley_Malfoy

  
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