Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Elee90    31/10/2010    0 recensioni
Stavo tornando dal tavolo, quando vidi che Gaia si era alzata dalla sedia. Pensai se ne stesse andando, invece venne verso di me. Mi prese il viso e cominciò a baciarmi. Un bacio lento, pieno di passione, le nostre lingue andarono in sincronia, come se fossero adatte l'una all'altra. Notai che mi strinse forte a sè, e lo feci pure io. Le misi una mano nel viso, e con l'altra le toccai la schiena, non volevo lasciarla, non m'importava di dov'ero, se stavo facendo scandalo, se era troppo provocatorio quel bacio. In fondo ero Mirko, io potevo fare di tutto. E continuai a baciare Gaia, l'unica cosa di cui m'importava veramente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il matrimonioMi alzai a malavoglia, con le urla di mia madre.
“Gaia, Gaia muoviti, noi incominciamo ad andare! Non fare tardi per favore”
“Si mamma, tranquilla” le risposi, ma ero lenta e insonnolita. Alle 10.30 dovevamo già essere in chiesa per attendere la sposa, ma alle 9.45 ero ancora in pigiama e senza essermi fatta la doccia. Andai in bagno, mi lavai e mi preparai bene per un giorno cosi importante per mia cugina. Scelsi un abito elegante, un vestito nero che mostrava bene il mio corpo, non era troppo corto ma neanche troppo lungo, le scarpe a stacco, le mie preferite; mi misi un po’ di matita nera per risaltare i miei occhi verde-grigio, ombretto, fard; i miei capelli biondi e lisci come sempre non volevano sistemarsi. Dopo vari tentativi decisi di prendere una pinza e li attorcigliai, li sistemai con delle forcine, e lasciai il ciuffo a un lato del viso. Ero pronta, presi la mia 500 nuova di zecca, ma come al solito arrivai in ritardo.
Alla chiesa di San Lorenzo, Mia era di uno splendore mai visto prima. Aveva un abito bianco ma con un corpetto blu scuro, i capelli neri boccolati raccolti; quando passò nella navata era raggiante, con un sorriso mai visto prima, e io glielo ricambiai. Alla fine della cerimonia, Mia e il marito Stefano, avevano organizzato un ricevimento per gli ospiti. A malavoglia ci andai.
 
 
“Mirko alzati!! E’ possibile che anche il giorno che si sposa il tuo amico sei sempre il solito ritardatario??”
“Si maa, mi sto alzando stai tranquilla”
Andai a farmi la doccia, e mi preparai. Stefano il mio amico, aveva scelto l’abito che dovevo indossare per il suo matrimonio in quanto suo testimone di nozze. Era uno smoking nero, non ce lo vedevo addosso a me una roba del genere, troppo elegante, e io non sono una persona del genere. Sistemai i capelli in modo perfetto, piastra e lacca e li alzai un poco, erano belli come sempre, d'altronde. Presi tutto quello che mi occorreva, e uscii di casa, salii sulla mia Alfa Mito nera e mi precipitai in chiesa in perfetto orario.
Sull’altare mi sistemai vicino a Leo e Marco, gli altri due testimoni. Mia era di una bellezza inimmaginabile, era perfetta. Dopo la cerimonia eravamo tutti invitati al ricevimento.
 
 
Il ristorante era uno dei classici, un grande salone per contenere tutta la gente, e pieno di cianfrusaglie appese qua e là. Mi sedetti affianco ai miei genitori, ancora nervosi per il mio leggero ritardo, ma io feci finta di nulla. A metà pranzo mi alzai e andai fuori a fumare una sigaretta, e lo vidi per la prima volta. Era alto, capelli biondi e occhi verdi, smoking nero, toglieva il fiato. Rimasi a bocca aperta per alcuni secondi, poi mi ricomposi, sempre facendo finta di niente continuai a fumare, ad un tratto però…
“Ehii, scusa.. non è che hai un accendino?”
Rimasi scioccata: era lui, quel ragazzo affascinante, stava dicendo a me! Dopo qualche istante di scena muta gli risposi:
“Si, ecco tieni...” dissi, e sorrisi.
“Grazie mille… comunque non mi sono presentato. Mi chiamo Mirko” sorrise.
“Di niente. Piacere Gaia”
“Sei qualche parente o amica degli sposi?” mi chiese.
In quell’istante non potevo credere ai miei occhi, il ragazzo con gli occhi verdi, Mirko, stava parlando con me.
“Sono la cugina di Mia. Tu invece?” gli domandai.
“Un amico di Stefano. A dir la verità non avevo neanche gran voglia di venire, ma purtroppo ero costretto, il testimone non poteva assentarsi” Sorrise di nuovo.
E quando sorrise non capii più niente, un abbaglio. Mi ripetei nella mente “RIPRENDITI GAIA, NEANCHE LO CONOSCI.”
Parlammo un poco di tutto, era simpatico ed estremamente bello. Ogni tanto durante il pranzo mi fece dei segni per indicarmi di uscire fuori e stare un po’ insieme. Si era instaurato un rapporto strano, ma interessante, non pensavo che con un ragazzo appena conosciuto si potesse parlare di tutto così, con tranquillità.
“Sei fidanzata?” mi chiese a un certo punto.
“No, stavo uscendo con un ragazzo ma poi è sparito nel nulla.” Feci una faccia triste.
“Come può aver fatto una cosa del genere? Non ti merita allora. Sei bellissima, Gaia”
Arrossii. “Grazie”
“Se vuoi…. Beh, potremo sentirci qualche volta”
Non ci volevo credere. Gli risposi subito “Con molto piacere!” e gli feci un sorriso che lui ricambiò. Ci scambiammo i numeri di telefono.
Stavamo per andarcene, Mirko se ne accorse e si avvicinò a me, mi cinse i fianchi e mi sussurrò “Non essere più triste, hai un sorriso bellissimo Gaia. Ci sentiamo presto!” mi diede un bacio nella guancia, e andò via in mezzo alla folla. In quell’istante dopo lunghi mesi mi sentii finalmente felice.
 
Il ristorante non era un granché, non mi piacevano molto i pranzi dei matrimoni.  Vabbè il casino si faceva e io ero sempre presente, ma non ero in vena di divertimento. Uscii a fumare una sigaretta, e vidi una ragazza con un vestito nero, fantasticamente bella. Cercai una scusa per potermi avvicinare a lei, e poi mi accorsi che stava fumando.
“Ehii, scusa.. non è che hai un accendino?”
Mi guardò stupita.
“Si, ecco tieni…” mi sorrise. Un sorriso splendido, che tutti invidierebbero.
“Grazie mille… comunque non mi sono presentato. Mi chiamo Mirko” gli sorrisi, imbarazzato.
“Di niente. Piacere Gaia”
“Sei qualche parente o amica degli sposi?” domandai.
“Sono la cugina di Mia. Tu invece?”
Bellissimo, pensai.
“Un amico di Stefano. A dir la verità non avevo neanche gran voglia di venire, ma purtroppo ero costretto, il testimone non poteva assentarsi” sorrisi, ed era la verità, non avevo proprio voglia.
Rimanemmo a parlare per un po’ di tempo, si stava bene in sua compagnia. Mi parlò di varie cose, le piaceva tanto la musica. Durante il pranzo le feci dei segni in maniera che uscisse fuori per stare ancora un po’ insieme. Era molto timida, ma piano piano incominciò a scherzare e stare al gioco. Era bella, simpatica e ci si poteva parlare tranquillamente. Non era una snob come tutte le altre che conoscevo, era una ragazza semplice, forse è questo che mi attirava di lei. E cosi non ci pensai due volte.
“Sei fidanzata?” gli chiesi.
Dimmi di no, dimmi di no!! Pensai.
“No, stavo uscendo con un ragazzo ma poi è sparito nel nulla”
Il suo viso si rattristò, e mi sentii un colpo nel petto: non sopportavo il suo sguardo spento.
“Come può aver fatto una cosa del genere? Non ti merita allora. Sei bellissima Gaia” le dissi sincero, senza esitazioni.
“Grazie” lei arrossì e abbassò lo sguardo.
“Se vuoi…. Beh, potremo sentirci qualche volta”
“Con molto piacere!” mi sorrise, e ricambiai. Non pensavo fosse cosi facile, non lo era mai stato, anche perché beh, non ero mai io a provarci con una ragazza, di solito sono sempre loro a fare la prima mossa. Ci scambiammo i numeri di telefono.
La serata stava andando a buon fine, non mi ubriacai ad un matrimonio per la prima volta in vita mia. Avevo altro a cui pensare. La vidi vicino all’ingresso, e mi precipitai all’istante. Mi sorrise vedendomi arrivare. La cinsi nei fianchi e le sussurrai all’orecchio.
“Non essere più triste, hai un sorriso bellissimo, Gaia. Ci sentiamo presto!” Le diedi un bacio nella guancia, e me ne andai di nuovo in mezzo alla folla che stava danzando, con un sorriso che non avevo mai avuto prima.
 
Nel tragitto per tornare a casa, avevo la testa tra nuvole. Se non facevo attenzione, avrei causato qualche incidente. Nello stereo una canzone, cominciai a canticchiarla – E’ questo il senso di un momento già perfetto. E’ questo il punto da cui inizia tutto quanto. Arrivi tu!! – sorrisi, non c’era canzone più adatta in quel momento. Arrivai a casa, mi cambiai e mangiai qualcosa. Guardavo il telefono sperando che arrivasse un messaggio. Il suo. Ma niente, in fondo cosa potevo pretendere, l’avevo appena conosciuto e sicuramente era ancora lì a festeggiare. Mi coricai nel divano a guardare la tv, e invece mi addormentai di botto. Ed ecco il telefono che vibrò, un SMS.
 
In mezzo alla folla si soffocava. Una ragazza con i capelli neri si avvicinò e incominciò a ballarmi affianco, di fronte, dietro. Mi guardò con occhi accattivanti, facendomi capire che intenzioni aveva. Si avvicinò e mi sussurrò:
“Andiamo in bagno Mirko, li non ci vedrà nessuno”
Rimasi sbalordito. Era bella si, niente in contrario, ma non ce la facevo. Il mio unico pensiero era Gaia in quel momento.
“No mi dispiace, Laura. Non sei tu, sei bellissima lo sai. Ma non mi va, ho altro per la testa.”
Mi guardò male, e se ne andò cosi come ne era arrivata. Decisi di tornare a casa, salutai Mia e Stefano e partii a tutta velocità. Il viaggio durò pochi minuti, sarà che stavo correndo, o la mia testa era altrove che non mi accorsi del tempo che passò. Mi feci una doccia, e pensai a tutto ciò che era successo, io che non volevo neanche andarci a momenti al matrimonio e poi… lei, bellissima, raggiante, un sole. Il mio sole. Decisi di uscire un po’ e chiamai Luca.
“Ohi scemo! Dove cazzo sei?” gli feci, appena rispose.
“Sono con Sara, perché?”
“Accompagnala a casa, e muoviti. Devo raccontarti una cosa incredibile”
“Proprio ora Bro? No sai perché. È da un po’ che non… Sai… capiscimi!!”
“Non mi rompere i coglioni, Lu. Sono troppo felice per stare in casa, e devo parlare con il mio amico. Quindi muovi il culo o sto venendo a prenderti personalmente, tanto so dove andate. Se aspetti un altro giorno non succederà nulla. Muoviti, tra 10 minuti sto passando a casa tua, usciamo con la mia macchina.” Attaccai.
Quando arrivai a casa sua, il viso era tranquillo. In fondo la facevamo sempre questa cosa, al primo posto stavamo sempre noi due. Amici per le pelle da quando eravamo alle medie, cresciuti insieme, ci conoscevamo perfettamente e l’uno si fidava ciecamente dell’altro, se uno aveva bisogno dell’altro ci catapultavamo, anche se per una sola cazzata. Ecco perché certe ragazze si incazzavano sempre, ci chiamavano i “fidanzatini” sempre insieme, sempre complici per qualunque cosa. Eravamo fratelli, anche se non di sangue.
Salì in macchina, e mi fece:
“Ora puoi spiegarmi perché mi hai fatto accompagnare Sara a casa, quando eravamo pronti per scopare, bro??? Cos’è questa cosa urgente che devi dirmi sennò morivi?” Era incazzato, altroché. Gli sarebbe passato tra 5 minuti, lo conoscevo troppo bene.
“Beh, ho conosciuto una tipa al matrimonio di Ste. Penso di essermi preso una cotta.”
“Non scherzare, bro. Tu che ti prendi una cotta appena conosci una ragazza è il massimo. Smettila di dire minchiate e dimmi il vero motivo”
“Quello è il vero motivo. Lu, ti giuro. È bellissima, ha i capelli biondi, un viso angelico, gli occhi color verde-grigio. No Lu, devi conoscerla, il più presto possibile. Poi è simpatica, non è la classica tipa con cui ho sempre a che fare, non se la tira, è una ragazza semplice. Fai tu che neanche mi conosce per la fama che ho.”
“Wow, e meno male sennò ti avrebbe mandato a fanculo da subito!”
Incominciò a ridere.
“Oggi proprio non ne hai voglia eh, Lu?”
“Scusa, hai ragione bro, ora farò il serio. Mmm… come si chiama?”
“Gaia.”
“E quanti anni ha?”
Lo guardai allibito. “Non lo so!”
Come avevo potuto trascurare una cosa cosi importante? Cazzo.
“Bene.. di dov’è?”
“Non lo so”
Merda non sapevo neanche di dov’era. Che palle!
“Siamo apposto, eh. Come ti chiami almeno lo sai?” Rise.
“Scemo.” Lo guardai male.
“Bravoo.. risposta esatta: Scemo!!” rise ancora.
“Lu, dai. Sono serio cazzo, per la prima volta in vita mia, questa ragazza devo conoscerla meglio. E se farà, vorrei averci una storia seria”
“Stai parlando seriamente Mii?”
“Si bro. Ho 22 anni, e scopo da quando ne avevo 15 anni con tutte le ragazze che me la danno, ho spezzato il cuore a tante, e non ho mai provato niente di serio con nessuna. Lei la conosco da mezza giornata e mi manda in tilt. Ha qualcosa che mi attira, ma non so cosa.”
“Ehehe io lo so bro… altroché se lo so!!” rise. Lo guardai male, di nuovo.
“Va benee.. scusami! È che non mi sembra vero quello che mi stai dicendo. Sei per caso ubriaco? Eppure non sembra. Va beh, cmq come possiamo rintracciarla? Chiediamo a Stefano il favore?”
“Non sono ubriaco. Non mi riconosco nemmeno. Comunque ho il suo numero!”
Mi guardò male. “Ma allora sei proprio scemo! Mandarle un sms invece di spaccare le palle a me no, eh?”
“Avevo bisogno di un consiglio. Sono in tilt bro! Mi vediii… e che faccio? Le mando un sms? E che le scrivo? E se la disturbo? E se non vuole sentirmi?”
“Non rompere i cogones, bro! Sembra che non hai mai cercato una tipa per uscirci. Mandale quel cazzo di sms.”
“Sii.. ma che minchia le scrivo?”
Ci pensammo un po’, e ci venne in mente qualcosa.
 
Ciao bellissima, spero di non disturbarti. Mi ha fatto piacere parlare con te, magari possiamo sentirci e conoscerci un po’ meglio. Parlando di altro non ti ho chiesto nemmeno di dove sei. Spero che tu non sia lontana da dove sono io, ma anche se fosse non ci sarebbero problemi. Un bacione, piccola ragazza dallo sguardo triste! ;)
 
“Che smielato che sei!” mi fece Luca.
“Non rompere” gli sorrisi.
“Dai, vado a dormire se non hai più bisogno di me. O ne avrai nel caso rispondesse?”
“Penso di si, ma saprò arrangiarmi. Grazie di tutto bro. A domani, e chiedi scusa a Sara da parte mia.”
“Va bene bro. Buonanotte, e non fare il boscaiolo stanotte pensando a lei” rise e si allontanò.
“Fottiti scemo pagliaccio!” gli urlai dal finestrino della macchina. Mi ghignò. Me ne tornai a casa. Controllai il telefono, ma nessuna risposta. Mi coricai nel letto e accesi la tv. Aspettavo, ma di lei ancora niente. Alla fine mi addormentai con il telefono in mano.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Elee90