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Autore: Elee90    31/10/2010    0 recensioni
Stavo tornando dal tavolo, quando vidi che Gaia si era alzata dalla sedia. Pensai se ne stesse andando, invece venne verso di me. Mi prese il viso e cominciò a baciarmi. Un bacio lento, pieno di passione, le nostre lingue andarono in sincronia, come se fossero adatte l'una all'altra. Notai che mi strinse forte a sè, e lo feci pure io. Le misi una mano nel viso, e con l'altra le toccai la schiena, non volevo lasciarla, non m'importava di dov'ero, se stavo facendo scandalo, se era troppo provocatorio quel bacio. In fondo ero Mirko, io potevo fare di tutto. E continuai a baciare Gaia, l'unica cosa di cui m'importava veramente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sarà colpa del WhiskyAccompagnai Birba a casa. Ancora non ci volevo credere, aprii la busta e presi il vestito rosso che mi aveva comprato, e notai che c’erano anche le decolté che mi aveva portato Luca. Quello è tutto matto! Gli mandai un messaggio.
 
Sei pazzo!! Non bastava il vestito, addirittura le scarpe! Non dovevi. Sono in imbarazzo! Cmq, grazie mille. Per tutto quanto! Sono stata bene con voi. Siete dei matti scatenati. Saluta Luca se sei ancora con lui. Un bacio.
 
Andai in camera mia, e provai subito il vestito con le scarpe. In quel momento entrò mia madre. Mi guardò dalla testa ai piedi, e le venne un momento di crisi.
“Ma santo cielo, Gaia. Non abbiamo soldi e vai a comprarti una cosa del genere? Stai impazzendo?” mi urlò contro.
“No mamma. Non l’ho comprato io! È.. un regalo!” le dissi imbarazzata.
“Ah, si? E di chi? Di mago Merlino?”
Era veramente arrabbiata.
“No. Di Mirko” arrossii, ero in tinta con il vestito. Ormai ci stavo facendo l’abitudine.
“Mirko? È chi è?”
“Il ragazzo con cui stavo parlando ieri al matrimonio di Mia”
Ero troppo imbarazzata. E non volevo dare spiegazioni a mia madre. Non volevo ancora parlarle di lui, lo conoscevo da un giorno. E cosa più assurda mi aveva già fatto un regalo.
“Si, e quel ragazzo ha pensato bene di regalarti un vestito e delle scarpe. Ma per piacere, chi vuoi prendere in giro?”
Non mi credette. Eppure ero sincera, almeno per una volta!
“Ci stavamo sentendo. Oggi sono andata a Pula con Birba. E l’ho incontrato. Ha visto che mi piaceva questo vestito e me l’ha comprato. Io non volevo. Ma lui… Credimi mamma, io non ho speso veramente niente. Non ti sto dicendo bugie. Controlla pure il mio portafoglio se vuoi. C’erano 40€ e ci sono ancora tutti!”
Mi fece una faccia strana. E uscì dalla stanza. Sicuramente non mi credeva ancora.
Mi tolsi il vestito e lo misi dentro l’armadio. Chiamai subito Stella. Uno, due, tre squilli, al quarto rispose.
“Pronto?”
“Tesoro. Sono sconvolta!!”
“Che cos’è successo? Racconta tutto, ogni dettaglio, ogni particolare” mi fece tutta contenta.
“Niente di che, ci hanno raggiunto in una piazzetta. Abbiamo conosciuto l’amico, Luca. Poi abbiamo parlato un po’ di tutto. E ci hanno accompagnato per i negozi. Ci portavano vestiti di ogni genere, troppo osceniiii… però era divertente, ridevamo come degli scemi! Poi ad un certo punto, Mirko mi porta un vestito rosso elegante. Troppo bello! Beh… Ce l’ho qua tra le mani e non l’ho pagato io” l’ultimo pezzo lo dissi a bassa voce, intimidita.
“No, aspe. Mi stai dicendo che ti ha comprato un vestito?”
Sprizzava felicità la voce.
“Già. Che vergogna!!”
“O mio dio!! Domani more vengo a casa tua. E mi racconti tutto alla perfezione, senza lasciare nessun dettaglio. Sono troppo felice”
“Va bene. Dai, vado a sotterrarmi adesso che mamma ha visto il vestito e gli ho dovuto dire la verità. Ci sentiamo, saluta Alex.”
“Ahahahah. Che fortuna! Saluta tutti. Ciao tesoro” chiuse.
Mi cambiai, e scesi giù in cucina. Mamma mi teneva il broncio, non aveva creduto a niente. Fanculo. Io ero sincera. Mangiai, e più tardi sentii il telefono vibrare. Un sms di Mirko. L’avrei letto dopo. Lo sguardo di mia madre era già incavolato cosi, non volevo peggiorare la situazione.
 
Restai ancora in giro con Luca. Raggiungemmo il gruppo. Nel nostro angolo dei giardini c’erano tutti. Michele, Roberta, Tommy, Elisa, Andrea, Gimmy, Sofia, Silvia, Alessandro, Sara (la ragazza di Lu) e Monica. Li salutammo. E Luca non perse occasione per spifferare tutto agli altri.
“Ragazzi. Sta per morire qualcuno ne sono certo” incominciò a ridere e si sedette accanto a Sara.
“Perché??” risposero tutti.
“Mirko.. si è preso una cotta” e rise ancora di più.
L’avrei ammazzato in quel momento. Però era la verità. Non potevo farci nulla.
“Cos’è la cazzata delle 20.30 questa?” fece Michi.
“No no. Guardatelo, è rincoglionito!” rispose Luca.
“Uff.. e smettila!” rimasi in piedi, come un deficiente e camminai avanti e indietro. Stavo veramente andando fuori di testa.
“Ci mangiamo una pizza in giro stanotte? Non ho voglia di tornare a casa” fece Andrea.
“Si, ok” risposero tutti.
Mandai un messaggio a Giò. Mia sorella.
 
Avvisa in casa che non rientro per cena. A domani.
 
Cominciai a sparare cazzate con gli altri, come facevamo ogni santissimo giorno da 5 anni. C’erano solo tre coppie nel gruppo, Michi con Robi, Tommy con Eli e poi Luca con Sara. Robi era con noi da quasi un anno, mentre Eli da circa 4 o 5 mesi, e Sara da 1 mesetto, doveva ancora ambientarsi bene con il gruppo intero.
Mi arrivò un sms. Pensai fosse mia sorella e sbuffai nel prenderlo.
“Questa è Giò sicuramente” mi sbagliai. Era Gaia, mi uscì un sorriso senza neanche volerlo. Le risposi.
 
Ti stava troppo bene quel vestito, non ho resistito. So che forse è stato un passo che non dovevo fare, ma non sono riuscito a fermarmi. Grazie a voi per la bellissima serata, scendete più spesso,  almeno cosi ho l’occasione di vederti! Ti saluta Luca. Un bacione piccolina. Buona cena!
 
“Oh oh.. missà che non era la sorellina al telefono, eh?” mi fece Luca ridendo.
Gli sorrisi imbarazzato. “Direi di no, bro”. Gli altri erano curiosi ma non chiesero nulla, almeno per il momento. Sapevano che si trattava di qualche ragazza, ma erano abituati, per la fama che avevo era normale che mi cercassero ragazze. Ma non ero mai stato cosi rintontito quando mi mandavano messaggi. Andammo a prendere le pizze con Michi e Luca e tornammo al solito posto. Di Gaia ancora nessun messaggio. Passammo una serata tranquilla, tra una birra e l’altra, tornai a casa verso 00.30 troppo presto per come ero abituato. Di lei, ancora nessun messaggio.
 
Passarono delle settimane. A volte scendevo io a Pula con Birba e Stella per uscire con Mirko e Luca, e a volte scendevano loro a Sarroch. Stavo diventando la ragazza più invidiata di Pula, perché ero riuscita a far mettere la testa più o meno apposto a Mirko. Con lui andava tutto bene, non eravamo ancora usciti da soli, e non c’era mai stato niente di più che un abbraccio e un bacio nella guancia. Ma qualcosa tra noi si stava creando. Mi parlava di lui, dei suoi problemi, delle cazzate che ha fatto e della sua voglia di cambiare. Anch’io con lui riuscivo a essere me stessa, stavo bene. Luca e Birba ci lasciarono da soli per un paio di minuti, una volta, perché dovevano andare a prendere le sigarette, ma sapevamo entrambi che era una scusa tanto per lasciarci un po’ soli.
Appoggiai la testa nella sua spalla, e gli presi il braccio per fargli i grattini. Ne andava matto. Mi diede un bacio nella fronte. Dio come stavo bene con lui.
Tornarono Luca con Birba, con un foglio in mano.
“Che cos’avete preso? Carta per fare filtrini?” fece Mirko.
“No bro, questa non fa.. mi dispiace!” disse scherzando Luca.
“C’è una serata karaoke stanotte al Piper” rispose Birba.
“Figo. Ci andiamo?” Mirko era contento della sua idea. Ma c’era un problema. La ragazza di Luca, era gelosa di Birba.
“Bro, sai che io e il karaoke siamo una cosa sola soprattutto se prima bevo. Ma Sara mi ucciderà. Se vengo devo portare anche lei. Ma non mi piace che Chiuaua faccia la candela” era triste Luca nel dire questo. Chiuaua era il soprannome Luca aveva dato a Birba.
“Cazzo. Devi esserci Lu”
“Oh, ascò. Fanculo. Ma chi si fotta Sara. Chiuaua è una mia amica, mica l’amante. Andiamo!”
Luca era felice, noi pure. Questo contava.
Avvisammo i nostri che per cena avremo mangiato una pizza, e che avremo fatto tardi che andavamo a fare karaoke in un locale. Tutto apposto!
Arrivammo al Piper verso le 22.30, tutte le ragazze si girarono per vedere Mirko. Mi sentii osservata e fuori luogo, avrei voluto scomparire. Lui se ne accorse, mi prese per mano ed attraversò la folla che ci guardava in cerca di un tavolo libero. Ordinammo da bere, io un Long Island, Birba un mirto, Luca una tequila boom boom, Mirko una birra che doveva dividere poi con Luca. A un certo punto Mirko si alzò dal tavolo, e andò verso il tipo del karaoke. Iniziai a urlare “Vai Mirkoo, uooo”. Si girò e mi fece la lingua seguito da un sorriso. Era bello. Bello come il sole.
Iniziò la canzone. Mi venne una terribile voglia di nascondermi sotto il tavolo. Arrossii, forse ero peggio di un peperone arrostito.
 
“Sarà colpa del whisky, o sarà colpa del caffè. Ma non mi ricordo più di te..
Sarà che questa sera fa un freddo micidiale, sarà che non ho neanche voglia
di parlare.. Ma no non andartene adesso non andartene rimani.. Dimmi almeno
dimmi almeno come ti chiami.. Ma dài scherzavo dài.. Ma cosa ti salta in mente
ricordo il tuo nome perfettamente.. - Mi sorrise- Ce l'ho stampato in testa fin da quando t'ho veduto. L'amavo già da prima, prima ancora d'averti conosciuto.. Mi piaci tu, Mi piaci tu, Mi piaci tu.. Ma come te lo devo dire.. Mi piaci tu Mi piaci tu mi piaci solo tu.. Ma come te lo devo dire!! Mi piace proprio come sei e anche quella che vuoi sembrare.. Mi piace perché non ce la fai e allora ti lasci andare.. Mi piaci quando fai l'amore e al buio ti sento respirare.. - rise- Mi piaci quando riapri gli occhi e dici di vedere il mare.. Mi piaci tu Mi piaci tu Mi piaci tu.. Ma come te lo devo dire! Mi piaci tu Mi piaci tu mi piaci solo tu.. Ma come te lo devo dire!!”
Mi guardò dritto negli occhi mentre cantava. E mi faceva le facce in ogni parola che per lui era importante. Ero imbarazzata. Avevo gli occhi di tutte le ragazze puntati addosso, gelose del fatto che Mirko mi aveva appena dedicato una canzone. Non me l’aspettavo. Non una canzone del genere. Luca era senza parole, Birba a momenti piangeva al posto mio. Quando finì di cantare, tornò al tavolo. Mi alzai e gli andai in contro. Questa canzone, questo gesto, era la cosa più bella che potesse fare. Lo baciai. Un bacio lento, con passione, gli passai la mano tra i capelli e lo strinsi forte a me. In quell’istante non desideravo altro che lui.
 
 
 
Passai le settimane seguenti a conoscere bene Gaia. Scesero parecchie volte insieme e Birba, e con Stella. Marti era simpaticissima, oltre che bellissima. Con Gaia erano molto affiatate, d'altronde le capivo bene, avevano lo stesso rapporto che ho io con Luca. Una sera che scesero, Birba e Luca ci lasciarono da soli per un paio di minuti. Gaia appoggiò la testa nella mia spalla, e incominciò a farmi i grattini nel braccio. Mi rilassavano troppo, poi da lei mi sarei fatto fare di tutto, anche se non mi piaceva. Le diedi un bacio nella fronte per ringraziarla.
Arrivarono Luca con Birba, con in mano un foglio. Era una serata karaoke al Piper. Volevo andarci, ma la ragazza di Lu era contraria. Dopo vari tentativi riuscì a convincerlo.
Al Piper c'erano un casino di ragazze, e molte delle quali con cui ero uscito e avevo scopato. Le salutai per educazione, ma vidi Gaia un po' in imbarazzo, sicuramente aveva notato le tipe che mi squadravano e poi parlavano tra di loro. Decisi di prenderle la mano, passai in mezzo alla folla cercando un tavolo libero, e lo trovai. Ordinammo da bere, e poi andai verso il tipo del karaoke.
“Ehi, mi scusi. Dovrei fare una dedica a una ragazza. Che canzone mi consiglia?” feci al tipo.
“Dipende da che tipo di ragazza è. Quanto è importante per te” rispose.
“Mm. È molto importante. E devo farglielo capire”
“Allora penso andrà bene, Sarà colpa del whisky”. Esatto era perfetta!
Presi il microfono, e sentii Gaia urlare. Le feci una linguaccia e sorrisi. Cominciai a cantare. Ogni parola di quella canzone era perfetta per lei. Sapevo che si sarebbe vergognata da morire dopo questa pazzia e Luca mi avrebbe preso per culo per tutta la vita. Mentre cantavo la guardai dritta negli occhi, ero emozionato. Come finii tutti mi applaudirono. Vidi molti sguardi delle tipe con cui avevo avuto a che fare incavolati, ma non m'importava di niente. Il messaggio che dovevo trasmettere a quella persona gli era arrivato forte e chiaro. Stavo tornando dal tavolo, quando vidi che Gaia si era alzata dalla sedia. Pensai se ne stesse andando, invece venne verso di me. Mi prese il viso e cominciò a baciarmi. Un bacio lento, pieno di passione, le nostre lingue andarono in sincronia, come se fossero adatte l'una all'altra. Notai che mi strinse forte a sè, e lo feci pure io. Le misi una mano nel viso, e con l'altra le toccai la schiena, non volevo lasciarla, non m'importava di dov'ero, se stavo facendo scandalo, se era troppo provocatorio quel bacio. In fondo ero Mirko, io potevo fare di tutto. E continuai a baciare Gaia, l'unica cosa di cui m'importava veramente.


Spero che la mia storia vi stia incuriosendo! Lasciatemi un commentino se vi va!! Un bacio :) Elee90

  
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