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Autore: Amerginverdistelle    02/11/2010    1 recensioni
Harry Potter ha passato sei anni ad Hogwarts, frequentando la più famosa scuola di magia al mondo.. e in quei sei anni è cresciuto, trasformandosi da un bimbetto timido e impacciato in un adolescente capace di suscitare molti interessi tra le giovani streghe.
Sappiamo già delle sue esperienze, conosciamo i nomi di quasi tutte le ragazze che l'hanno sognato o che hanno versato lacrime per lui.
Quasi tutte.
E parlando di lacrime, la storia che andiamo a leggere è quanto mai azzeccata, visto il personaggio che la anima.
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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No. No no no. Non ne voglio proprio parlare. Non è una cosa che vi riguardi, sono fatti personali, non ne parlerò mai. MAI… Va bene vi racconterò tutto. Ma non ridete di me. Tutti ridono di me. Non è una cosa carina. Oh, beh… io è da tanto che sto qui, sapete. No!! Non qui nei gabinetti delle ragazze. Qui ad Hogwarts; ero un’allieva della scuola, io! Una promettente, giovane maga, socievole simpatica e… sola, sempre sola come una pulce senza cane!! Perché poi, non lo so, io non mi impicciavo mai delle faccende altrui, non troppo almeno, poi se una ha le orecchie e sente, voglio dire… ma non andavo in giro a spettegolare su tutto e su tutte, cioè non dicevo nulla che non fosse importante o divertente da sapere perché a me piace chiaccherare, che c’è di male a chiaccherare? Comunque ero sola.

Se almeno una volta un ragazzo mi avesse invitata ad uscire, almeno a prendere un caffè da Madama Piediburro, o un giretto a Mielandia per San Valentino. Io sono una ragazza seria, non esco con il primo che capita, ma almeno uno, per Merlino, chiedevo tanto? Una passeggiata nel parco, un bacio… oh, un BACIO! Io neppure lo so cosa si prova a dare un bacio. Una volta ho creduto che avrei baciato un ragazzo. Mamma mia com’era carino! Ma si che lo conoscete, quello alto, strano…

Si, esatto. Tom, Tom Riddle; mi aveva dato appuntamento qui una volta, io ho pensato "Che romantico! Darsi appuntamento in un bagno… Adesso gli do uno schiaffo". Invece lui mi spiega come aprire un passaggio segreto ed io… lo faccio.

Mentre scendevo le scale pensavo "Speriamo che baci bene" e invece… basta. Ricordo quegli occhi gialli, e poi… beh insomma… lui non mi ha baciata ed io sono un po’… morta. A dire il vero del tutto morta. Quindi niente bacio, un funerale mogio mogio, e poi mi sono ritrovata qui, fantasma del bagno delle ragazze. Che noia! Insomma, sono morta in un modo così brutto, così triste che non posso neppure girare liberamente per il castello, debbo sempre adoperare gli scarichi per muovermi, girare per le condotte, e questo non è dignitoso per una ragazza con la mia classe, con il mio portamento. Protesterei molto, se sapessi con chi farlo; è che per i fantasmi è dura presentare un reclamo, e poi io odio la burocrazia.

Come dite? Mi lamento sempre? E vorrei vedere voi al mio posto! Voi ascoltate musica, giocate a scacchi magici in sala comune, io ascolto il concerto delle cassette del water che perdono: una noia mortale… ops… scusate il gioco di parole. E poi se vi chiamassero MIRTILLA MALCONTENTA, voi sareste felici? Io NO! Io NON SONO FELICE! SONO SOLA! Sempre sola.

Scusate non volevo piangere. Ma già morire ancora adolescenti uccise da un Basilisco che dormiva da quarant’anni è una jella nera, poi senza mai aver dato un bacio. Non chiedevo tanto: solo un dolce piccolo e tenero bacio. E invece mi tocca ascoltare tutte quelle confidenze da vespasiano su Tizia che bacia Caio, Caio che bacia Caia, Giulia che vorrebbe baciare Tizio e Caio ma poi si perde e bacia tutti per non sbagliare. Tutti quei lamenti, quei sussurri euforici, quelle confessioni… E io sola come un cane nel deserto senza un albero intorno. Io ho cercato di rifarmi una vita con i fantasmi del Castello, pensavo che almeno lì avrei trovato qualcuno. Ma purtroppo sono tutti troppo vecchi. E poi il Barone Sanguinario non fa che gemere, Nick la testa l’ha perduta una volta (quasi) e dice che gli basta, Pix è brutto e poi ha le mani lunghe; inutile, il mio cuore era destinato a rimanere vuoto.

Invece un giorno… Oh, il giorno in cui ad Hogwarts è arrivato il mio Harry. Beh certo, Harry Potter, si QUELLO, mica ce ne sono stati tanti a studiare qui con quel nome. Me lo ricordo con quei capelli spettinati e quegli occhialini da secchione. Quando l’ho visto la prima volta stava con quel macaco di Ronald Weasley… quanto mi sta antipatico Ron… sensibile come un secchio di catrame, altrochè! Non so Hermione come abbia fatto a sposarselo… Dovrò chiedere alla piccola Rose, o forse meglio di no, tanto a me interessava Harry. Com’era gentile con me, educato, non mi prendeva mai in giro, sapeva che non ero felice e lui mi parlava con calma, mi guardava con quegli occhi verdi da gran figo… Figo non è una parolaccia, uffa. Insomma era tenero e macho, e poi mi faceva tenerezza.

Capivo come stava, lui aveva perso i genitori per colpa di Voldemort e i miei genitori avevano perso me. Lo so che non è uguale ma è simile, lui mi capiva ed io capivo lui. Tutte le volte che lo vedevo facevo due chiacchere con lui, e insomma, come dire… ero proprio cotta di lui, del mio Harry! Adorabile, romantico, virile Harry, pensate che mi facevo chilometri nelle tubature dell’irrigazione per vederlo giocare a Quidditch!!

Poi una volta, ricordo che c’era il Torneo Tremaghi, ho fatto una cosa un po’… sconcia. Insomma io non sono una ragazza facile, ma lui aveva dei problemi con un indizio e io sapevo come si faceva ad usarlo perché avevo spiato Cedric… Ops… Cioè… NO… Volevo dire… avevo casualmente incontrato Diggory nel bagno dei Prefetti e allora gli ho spiegato come fare però… Wow, lui era senza vestiti. Se solo ci penso divento tutta grigia. NON POSSO DIVENTARE ROSSA NON HO SANGUE! Insomma eravamo vicinissimi e io ero al settimo cielo, abbiamo fatto il bagno insieme, io ed il mio Harry. Che bello!!

Ma dopo sono ricominciate le disgrazie: il povero Cedric è morto, Harry è stato trattato da bugiardo, da pazzo, è venuta quella sadica psicopatica della Umbridge e poi Harry ha baciato Cho. Che rabbia! come se non bastasse l’anno dopo è morto Silente, che con me era sempre stato molto buono. Scusate, ho ancora il magone… E poi Harry si è messo con la Weasley, già. Ginny è sempre stata buona con me, era educata e sgridava chi mi prendeva in giro. Non è che ce l’abbia con lei, no no, sono una splendida coppia ed hanno avuto dei bambini talmente belli. Sono ad Hogwarts i loro figli adesso, sapete? Si si… scusate, dicevo che non ce l’avevo con lei, solo che ho capito quanto fosse inutile sognare Harry insieme a me, quanto fosse stupido sperare che con un incantesimo mi avrebbe consentito di dargli un bel bacio, uno solo…

Dopo lui è dovuto scappare. Scappare da Voldemort, ed io non sapevo dove fosse; allora lo chiedevo a Ginny, ma lei mi diceva che non sapeva nulla. Ho pensato che se fosse morto forse ci saremmo incontrati, e magari ci saremmo fatti compagnia. Non erano bei pensieri, lo so. Infatti non ci credevo neppure io, poi quei Mangiamorte hanno mezzo demolito il Castello e alla fine il mio tesoro ha ucciso Voldemort. Che eroe, io lo dicevo sempre. Io lo amavo veramente il mio Harry. E quando ha finito la scuola, se n’è andato. Per sempre.

Io sono rimasta qui a piangere e piangere, e non mi’importa se i bagni si allagano, perché è una cosa che spezza il cuore… Si, il cuore ce l’ho, non batte, ma ce l’ho!! Insomma, sono passati tanti anni ormai. Lui ha avuto tre figli, e adesso sono qui ad Hogwarts. Lo so che ve l’ho già detto, ma io li conosco bene. James ed Albus Severus li vedo di rado, e non hanno mai troppo tempo per parlare con me, sono sempre pieni di impegni, ma mi salutano sempre e sono molto educati, si vede che la loro mamma è una ragazza in gamba. Invece Lily capita spesso nel mio bagno, così faccio due chiacchere con lei, le racconto qualche storiella, le dico sempre dove sta il sapone più profumato o il bagno più pulito, e lei mi ringrazia e parla un po’ con me, mi racconta della scuola e dice che non è vero quello che le raccontavano le sue compagne, che non sono una fantasma rompiscatole o altro, e che lei è una mia amica. Poi mi sorride e mi guarda con quegli occhi verdi, come quelli di suo padre, del mio Harry, e io sono felice per un attimo.

Poi la saluto e scappo via a piangere. Piango perché loro sono felici, sono una splendida famiglia, hanno tanti amici. Io invece sono morta e sono qui da SOLA. Ed essere morta è poco piacevole ma va bene, una ci fa l’abitudine dopo un po’. Ma essere SOLA. Essere SOLA ed innamorata è proprio una brutta cosa. 

  
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