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Autore: callistas    02/11/2010    12 recensioni
L'ennesima - appena la seconda - ode.
Non so come mai, ma mi sto prendendo male con le rime baciate.
Prego notare un mio verso:
"Mescolo insieme tutti gli ingredienti,
che nella mia infinita modestia ritengo sufficienti.
Ora la inforno e circa un’ora aspetto,
mentre nel frattempo mi faccio un sonnetto."
Il titolo è, ovviamente, tratto da "American Pie", il primo, inimitabile film che mi ha regalato mal di pancia inauditi.
Vi lascio alla mia ode, sperando vi piaccia.
P.S.: tranquille/i: non schifo i commenti. ^^
Bacioni!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Apple Pie - Il primo assaggio non si scorda mai!
Apple Pie – Il primo assaggio non si scorda mai!

Stamane dal mio sonno mi son destata
e mi dissi che una torta andava preparata.
Farina e uova comprai da Gabriele,
affinché mi riuscisse una torta di mele.

Mele succose, mele prodigiose,
la mia libido accendete viziose.
Mela rossa, mela peccaminosa,
aiutami stanotte ad esser focosa.

All’alba dei tempi, Eva tentasti,
causando agli umani non pochi guasti.
Pensa ora, come sarebbe potuto essere
dietro a tante aste mettersi a discorrere.

Preferisco non pensarci, altrimenti sclero,
meglio che prepari la torta per quell’uomo dal facile impropero.
Dunque vediamo cosa ancora mi manca,
forse una tovaglia, da sotto la panca.

Mescolo insieme tutti gli ingredienti,
che nella mia infinita modestia ritengo sufficienti.
Ora la inforno e circa un’ora aspetto,
mentre nel frattempo mi faccio un sonnetto.

Cosa accadde, mai mi fu dato di sapere,
poiché nel bel mezzo della torta vi era un cratere.
Sgomenta e avvilita per tutto quel macello,
presi la torta e la buttai nel secchiello.

Una volta a tavola, mangiai in silenzio,
quando il mio Draco fece un annunzio:
“Mia stella lucente, mia dolce patata,
come mai ti vedo assì tanto dilaniata?”

Improvviso fu quel suo intervento,
che causò in me un forte spavento.
“Oh, amor mio nulla di brutto:
ho fatto una torta, ma è tutto distrutto.”

Draco arrossì e non ne capii il motivo,
ma forse ero io che le mie mentali pippe in realtà convertivo.
Finimmo la cena e misi tutto apposto,
guardando nel bidone della torta il composto.

Chiusi il bidone e alla torta dissi addio,
chiedendomi se al mondo esistesse veramente Dio.
Tutta quella fatica buttata nel cesso
per me, quella torta, è stata un insuccesso.

Non so di preciso cos’ho preparato,
ma a letto Draco sembrava infoiato.
Sopra, sotto, a sinistra e a destra,
poco mancava mi sfondasse la testa.

Ebbi non pochi consecutivi orgasmi,
che provocarono in me non pochi spasmi.
Gli fui in quel momento così grata,
che promisi a me stessa che sempre gliel’avrei data.

Decisi il favore a Draco di restituire,
giacché sia mai che lo lasci impazzire.
A pancia in su, pronto come non mai,
stava Draco, tutto dritto oramai.

Pronta per ringraziarlo nel suo modo preferito,
si lasciò fare, servito e riverito.
Ma qualcosa di strano sovvenne al mio palato,
“Ma non è salato come me lo sono aspettato!”

Sgomenta e allibita per quello strano sapore,
guardai Draco e il suo diffuso rossose.
Che mi venga un colpo se quello che penso è vero,
quel manigoldo ha tante scuse pari allo zero.

“Hermione, mio amor, ti posso spiegare…”
“Sarà bene tu lo faccia senza esitare!”
“Vidi la torta, calda e profumata,
che fu per me impossibile lasciarla appianata.”

“Testa da portone!, infame traditore!,
ti paragono al peggior mentitore!”
“Ti prego, no!, questo non lo dire,
ho una scusante, se la ti va di sentire!”

Curiosa fui di sentire quella scusa,
che mi misi seduta con la bocca socchiusa.

“Devi sapere, mia passera ambulante,
che oggi ho ascoltato una conversazione interessante.”
“Orsù dunque, non tergiversare,
cosa cazzo hai sentito, maledetto giullare?”

“Potty e Lenticchia stavano parlando,
di qualcosa che si stava infornando.
Silenzioso come un gatto e scaltro come una faina,
mi trasfigurai in una dolce bambina.
Nessuno si accorse della di me presenza,
quando ad un tratto, udii l’avvertenza.”
“Credi di farcela per il Solstizio d’Estate?,
sai com’è… non vorrei prenderti a testate.”
“Ora ci arrivo, mia dolce pulzella,
che prima a letto eri un bel po’ cattivella.”

Non so in che modo mi trattenni dal picchiarlo,
ma dannazione!, avrei voluto schiaffeggiarlo!

“Quei due dementi parlarono di un fatto
che quando lo udii rimasi esterrefatto.
Dissero esattamente parole testuali
che subito scambiai per concetti inusuali.
Videro un film alla televisione,
American Pie, era il suo nome.
Vi era un ragazzo che sesso mai aveva fatto,
che subito mi dissi “Ma questo è un cronico insoddisfatto”!”

Mentre parlava il dubbio mi assaliva:
non mi avrà rotto la torta per vedere se lo stesso veniva?

“Così decisi di voler provare quella cosa
per vedere se effettivamente assomiglia alla tua patata pelosa.
Scavai un tunnel con queste due dita
e subito dopo provai l’impresa ardita.
Fu molto simile, ma non uguale
visto che mi sono preso uno scottone brutale.
Spero tu possa e voglia perdonarmi,
perché non devi all’astinenza condannarmi.”

Anche se la tentazione sarebbe tanta,
come poter rimanere io senza “fanta”?

“Per stavolta passi, ma che mai più succeda,
perché potrebbero passare anni prima che tu la riveda.”
“Te ne sono infinitamente grato, mio splendore,
che se vuoi te lo dimostro con tutto il mio ardore.”
“Ti conviene trovare un modo per farti perdonare,
anzi, da retta a me: quei due mai più devi ascoltare!”
“Te lo prometto, te lo giuro sul mio cuore,
ora vieni qui e facciamo all’amore.”

L’amore facemmo come due conigli,
che più non riuscivo a trovare appigli.
Draco era una macchina, un toro da monta,
che arrivai a fine nottata che ero defunta.






Spero abbiate gradito questo mio nuovo sproloquio,
che tanto assomiglia ad un soliloquio.
Di nuovo voglio chi ha letto ringraziare,
e chi, per sbaglio, un commento ha voluto lasciare.









Boh?
Adesso mi sono presa male con le rime.
Mi rimetto alla clemenza della corte per sapere cosa ne pensa.
Besitos!
  
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