Lo aveva fatto.
Dopo quattro anni di silenzio le aveva detto che le piaceva.
Ma non nel modo giusto.
Chiuse gli occhi aspettandosi un Maka-chop che però non arrivò.
Maka era ancora seduta sul divano con la testa appoggiata sulle ginocchia.
Non le importa. Non le importa di me, di quello che le ho detto.
Un impeto di rabbia fece ribollire il sangue nelle vene della buki. Velocemente andò verso la porta, pronto per andarsene via da lei.
Aveva appena aperto la porta quando la voce di Maka lo fermò.
“ Ne, Soul. Sai perché odio mio padre?”
“ Perché vi ha tradire: tu e tua madre.”
“Perché ha reso debole la mamma”
Soul sbarrò gli occhi ripensando a quello che le aveva detto.
Chi credi che voglia essere l’arma di un’artigiana piatta e debole come te!
L’aveva resa debole. Ecco cosa pensava Maka.
“ La resa debole e poi … L’ha tradita.” Continuò la ragazza sussurrando.
La aveva resa debole e adesso la stava tradendo. Ecco cosa pensava Maka.
Con la coda dell’occhio Soul la fissò: adesso non aveva più il viso coperto, ma stava guardando fisso davanti a sé, con un’espressione indecifrabile.
Spostò lo sguardo in avanti, verso la via di uscita che gli dava la porta aperta.
Gli stava lasciando la possibilità di scegliere, se andarsene o restare lì con lei.
Cedendo a una curiosità incontrollabile Soul fece un passo avanti, verso l’uscita.
Dalla bocca di Maka uscì un singhiozzo che annunciava un pianto disperato.
Con la coda dell’occhio l’arma vide la propria meister coprirsi la bocca con la mano, per evitare che altro uscisse dalla sua bocca.
Magari un resta con me Soul, non mi lasciare.
Un altro piccolo passo verso la libertà. E un altro singhiozzo verso la disperazione più assoluta.
 
Ti amo Soul. Voleva che quelle parole uscissero dalle sue labbra. Ma tutto quello che riusciva a fare era piangere sulla sua  spalla , sulla spalla del suo migliore amico. Sulla spalla dell’unica persona che non l’avrebbe mai tradita.
Ti amo Maka. Lui avrebbe continuato a ripeterglielo, fino a quando non gli avrebbe creduto. Fino a quando lei non avrebbe veramente compreso perché dopotutto aveva deciso di rimanere lì invece di andarsene. Fino a quando non si sarebbe accorta che i loro cuori battevano all’unisono, che le loro anime ormai avevano una sincronia perfetta.
 
Blair tornò a casa che erano ormai le tre di notte.
Quando trovò la porta aperta si precipitò dentro, spaventata dal pensiero che poteva essere capitato qualcosa ai suoi coinquilini.
Ma l’unica cosa che vide quando entrò furono Soul e Maka che dormivano sul divano. Maka era nella parte interna girata verso Soul con una mano sul suo petto; sopra il cuore.
Lui la abbracciava come se volesse proteggerla ed evitare che chiunque potesse toccarla.
Sorrise mentre prendeva una coperta e li copriva entrambi per poi abbassarsi e dare un bacio sulla fronte di Maka e sussurrare all’orecchio di Soul: “ Finalmente ti sei deciso Evans.”
E dopo aver dato un piccolo bacio anche a lui, si trasformò in gatta e si diresse in camera di Maka.
Era felice per i due ragazzi ma forse anche un po’ … gelosa?
“ Peccato, non potrò più giocare con te ora.”