Anime & Manga > Sam, ragazzo del West
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Autore: telesette    05/11/2010    1 recensioni
Fanfiction dedicata a tutti coloro che ricordano con simpatia e affetto la "mitica" sigla TV di Nico Fidenco... ecco dunque il giovane Sam, eccellente judoka e pistolero imbattibile, alle prese con una corsa contro il tempo per salvare Clara Morrison dalle grinfie di un gruppo di pericolosi banditi...
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella era una mattina come tante al Ranch Morrison: il sole picchiava sopra le teste dei cowboy alle prese con il bestiame; il piccolo Robert, il figlio del proprietario, correva in groppa a un vitello agitando una canna sottile; dalle cucine si sentivano provenire gli allettanti profumi del pasto di mezzogiorno; e i cavalli si rifocillavano tranquilli all'ombra dell'abbeveratoio...

- Andiamo Sam, non fare il pazzo - risero scherzando i cowboy. - Va a finire che ci resti secco!

Da circa dieci minuti il ragazzo si barcamenava sulla schiena di un grosso toro infuriato, sul quale almeno altri tre mandriani prima di lui erano stati disarcionati uno dopo l'altro. Tuttavia, malgrado la sua giovane età e il tono muscolare sottile, il braccio di Sam sembrava fatto d'acciaio. Il toro si dibatteva, scalciàva, s'impennava... ciononostante il polso del ragazzo era praticamente "ancorato" alla groppa dell'animale.

- Allora, Sam - gridò Jim, il caposquadra. - Pensi di aver finito per l'ora di pranzo ?
- Dammi ancora un minuto, Jim - rispose Sam, inarcando la schiena per supportare il violento scossone che l'animale dava sotto di lui.

La fronte del ragazzo era imperlata di sudore e l'adrenalina schizzava in corpo energia sufficiente a non fargli mollare la presa, senza dubbio il toro si stava stancando molto più in fretta di lui. Alla fine, con un muggìto di rassegnazione, l'animale chinò la testa e si dichiarò sconfitto... Sam aveva vinto!

- Bravo Sam!
- Sei grande!

Gli altri cowboy smisero di sogghignàre, tanto sapevano già come sarebbe andata a finire, solo che vedere il "piccolo" Sam in groppa ai grossi animali da monta era una scena fin troppo divertente. Il ragazzo sembrava nato per stare in sella, il suo corpo era agile e scattante e il periodo trascorso al ranch gli aveva messo addosso un bel po' di muscoli e di esperienza. Ormai Sam si era perfettamente abituato a quella vita, tutti apprezzavano la sua abilità e il suo buon cuore e gli volevano un gran bene.

- E con questo, fanno trentadue - sorrise Jim. - Se continui di questo passo, ci farai restare tutti senza lavoro... Ragazzaccio!

Il cowboy strofinò affettuosamente il pugno sulla testa del ragazzo, scompigliandogli i capelli.

- Scherzi a parte, complimenti Sam, stai facendo proprio un ottimo lavoro!
- Grazie, Jim...
- Che ne dici - proseguì il cowboy. - Andiamo a darci una "rassettata" prima di metterci a tavola ?
- Mi hai letto nel pensiero!
- Andiamo ragazzi - gridò Jim. - Tutti a rinfrescarvi: l'ultimo che arriva NON mangia !!!

Senza farselo ripetere, gli altri cowboys andarono a sciacquarsi le mani e il viso e, poiché era passato mezzogiorno e la cuoca suonava il triangolo a più non posso, accorsero a tavola come un branco di lupi famelici. Il signor Morrison arrivò poco più tardi per scambiare qualche parola con Jim riguardo il rendimento degli uomini.

- Tutto regolare, signor Morrison. - rispose il cowboy. - Da quando c'è Sam, il lavoro procede a gonfie vele e gli uomini sono contenti!
- Sono tutti bravi ragazzi - osservò il signor Morrison. - Bene, sono contento... Mi raccomando Jim, assicurati che tutto vada per il meglio!
- Stia tranquillo, signore!
- A proposito Jim, dì a Sam che oggi pomeriggio ho bisogno di parlargli...
- Naturalmente, glielo dirò!
- Grazie e... Jim!
- Signore ?!?

Il signor Morrison si avvicinò all'orecchio dell'uomo con fare complice e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.

- Mi raccomando, tu e gli altri fate finta di niente: oggi dovrebbe essere il compleanno di Sam e... Beh, mia figlia si raccomanda che nessuno glielo faccia notare, penso che abbia in mente una "sorpresa!"

Jim sorrise.

- Non si preoccupi, signore - rispose, strizzando l'occhio. - Quando i ragazzi sono a tavola, di solito non pensano ad altro...

Intanto, Sam e gli altri avevano cominciato a mangiare di gusto lo stufato di manzo e verdure che emanava un odorino irresistibile. Come previsto da Jim, erano tutti così affamati che nessuno certo si sognava minimamente di perdere tempo in conversazione... Certo, qualche risata, apprezzamento sulla cucina o eventuali battutacce, ma niente di più.
Ad un tratto però, il suono del mestolo contro il pentolone invitò tutti a fare silenzio. Clara, la figlia del signor Morrison, entrò nella sala da pranzo assieme a un superbo dolce con tripla farcitura al cioccolato.

- Tanti Auguri a te! Tanti auguri a te - cominciò a canticchiare Clara, seguita a ruota dal piccolo Robert.

Improvvisamente gli altri cowboy di diedero una pacca in fronte, ricordandosi d'un tratto la ricorrenza del giorno, e si unirono al coro "stonàndo" a più non posso.

- Tanti Auguri a Saaam... Tanti Auguri a te!

Tra gli applausi e i sorrisi, Sam si sentì fortemente imbarazzato. Non era abituato a questo genere di effusioni, soprattutto era molto tempo che non festeggiava il suo compleanno con tanto calore e affetto da parte di qualcuno: i fratelli Wingate, i criminali che lo avevano tirato su quand'era ancora un moccioso, non lo avevano certo educato con simili smancerìe nei suoi riguardi e i tempi felici trascorsi assieme ai minatori di Campo Lotten erano ormai sbiaditi dalla sua mente; tuttavia, essendo di animo buono e sensibile, il ragazzo non poté fare a meno di sorridere arrossendo come un peperone.

- Buon Compleanno, Sam - esclamò Robert correndogli incontro.
- DI-SCOR-SO! DI-SCOR-SO!

Visto che non lo avrebbero "risparmiato" da quella gran fonte di imbarazzo, Sam si alzò in piedi grattandosi nervosamente la nuca e cercò di articolare qualche parola in segno di gratitudine e riconoscenza.

- Beh, che posso dire - mormorò. - Mi avete fatto proprio una bellissima sorpresa, io... Accidenti, è terribile quando non ti vengono le parole! Davvero, non so cosa dire...
- Il solito modesto - scherzò un cowboy al suo fianco. - Certo, a parole non sarai un granché ma, quando fai "parlare" la pistola, ti esprimi fin troppo bene!

Tutti scoppiarono a ridere, Sam invece chinò il capo sempre più imbarazzato.

- Tanti Auguri Sam - esclamò Clara avvicinandosi a lui con la torta. - Conosci la regola, no ? Esprimi un desiderio...

Sam annuì col capo. Chiuse gli occhi, soffiò sulla candelina e, quando li riaprì, si accorse che Clara lo aveva appena baciato sulla guancia.

- Ehiehiehi - esclamò qualcuno divertito. - Campane a Nozze!
- Ah, smettila Burt - fece Clara stizzita. - Non sei divertente...

Sam ammutolì per la vergogna. La sua faccia aveva lo stesso colore di un gambero lesso, motivo per cui gli altri cowboys lo presero ancora più in giro, ridendo rumorosamente. Più tardi, una volta finiti i festeggiamenti, Jim prese da parte Sam.

- Una bella sorpresa, eh Sam ?!?
- Andiamo Jim, non ti ci mettere anche tu, per favore...
- Su su - sorrise il cowboy. - Piuttosto, quando hai finito qui, il signor Morrison ti aspetta nel suo ufficio!

Sam annuì. Poco dopo infatti bussò alla porta dello studio di Morrison.

- Avanti!

Il signor Morrison era seduto alla sua scrivania, in mezzo a diverse scartòffie. Alzando la testa, fece cenno a Sam di venire avanti e di mettersi comodo.

- Suppongo che mia figlia ti abbia già fatto gli auguri a quest'ora!
- Beh...
- Eh eh, tranquillo! Piuttosto mi dispiace di non essermi unito a voi, il lavoro purtroppo spesso non ci consente di allentare il ritmo!
- Certo, signor Morrison, non si preoccupi!

Il signor Morrison strinse gli occhi.

- Sam, sia io che i miei figli ti dobbiamo molto: ci hai salvato la vita, hai salvato il ranch... Hai sempre fatto tanto per noi, senza mai chiedere nulla in cambio!
- Ma no, signor Morrison, davvero...
- E' così invece - tagliò corto Morrison. - Sei un bravo ragazzo Sam, un gran lavoratore e un bravo cowboy, Jim e gli altri ti rispettano e dicono molto bene di te!

Sam non sapeva cosa rispondere, tuttavìa il signor Morrison non aveva ancora finito.

- Sarà meglio venire subito al sodo - esclamò. - Quello che intendo dire è che, dopo tutto quello che hai fatto, sento di potermi fidare di te a occhi chiusi!
- Signor Morrison, io...
- Per favore, lasciami finire!

Il signor Morrison prese una lettera dal mucchio delle scartòffie e la mostrò a Sam.

- Questa - esclamò. - E' una lettera in cui qualcuno minaccia di fare del male a Robert e Clara, se non lascerò ventimila dollari in contanti all'ingresso del canyon sul "Passo dell'Aquila"...

Sam osservò attentamente la lettera.

- Cosa pensate di fare, signor Morrison ?

Morrison chinò il capo, socchiudendo gli occhi.

- Ovviamente Robert e Clara vengono prima di tutto - esclamò. - Prima di ogni altra cosa devo accertarmi che siano entrambi al sicuro, poi informerò lo sceriffo di El Paso e...

In quel momento, alcuni spari rimbombarono all'esterno.

- Che sta succedendo ?!?

Prima che il signor Morrison potesse rendersi conto di cosa effettivamente stesse accadendo, Sam corse fuori dall'ufficio e si diresse verso l'esterno della villa, nella direzione da cui provenivano gli spari. Qui distinse chiaramente le voci di Jim e degli altri... Senza alcun dubbio, si trattava di banditi.

- Fuoco a volontà - gridò Jim. - Sparate a vista!

In breve si scatenò l'inferno al ranch: la stalla prese fuoco e le pallottole fischiavano in tutte le direzioni; alcuni uomini a cavallo, col volto coperto e i fucili spianati, correvano in circolo cercando di far fuori quanta più gente possibile. Jim e i suoi, al riparo dell'abbeveratoio, cercavano disperatamente di difendersi ma, a causa della posizione svantaggiata, non potevano prendere bene la mira.
Improvvisamente qualcuno dalla villa lanciò un urlo, Sam riconobbe la voce di Clara. Correndo disperatamente, il ragazzo fece in tempo a scorgere uno dei farabutti mascherati che fuggiva a cavallo. L'uomo teneva stretta la ragazza con lo stesso braccio con cui teneva le redini, nell'altro stringeva un fucile carico. Sam si buttò istintivamente di lato, per evitare l'animale che gli correva incontro, nello stesso momento afferrò la pistola e sparò all'indirizzo del fuorilegge facendogli schizzare di mano il fucile. L'uomo imprecò qualcosa a ma strinse più forte le redini e si affrettò a raggiungere i compagni.

- Maledizione - esclamò Sam.

Non potendo rincorrere a piedi i fuorilegge, i quali ormai si stavano già ritirando, Sam corse subito verso la villa. Qui trovò il piccolo Robert ancora vivo, malgrado la forte zuccata che aveva preso nel tentativo di proteggere la sorella.

- Robert - gridò Sam. - Che cos'è successo ? Parla!
- S... Sam...

Il povero Robert aveva ricevuto un colpo in testa dal calcio di un winchester ed era quasi svenuto.

- Ho... Ho cercato di fermarli - sussurrò Robert con un filo di voce. - Hanno preso... Clara...
- Lo so, li ho visti - Sam si rimproverò con sé stesso per non essere riuscito a intervenire in tempo.

Poco dopo arrivarono Jim e gli altri, i banditi erano fuggiti e nessuno era stato in grado di impedirlo.

- Purtroppo ci hanno colto di sorpresa - esclamò Jim gravemente. - Avremmo dovuto essere più prudenti, ma non ci aspettavamo certo un attacco del genere in pieno giorno...
- Hanno rapito Clara - disse Sam, prendendo in braccio il povero Robert.
- Che cosa ?!? - Jim non riusciva a credere alle proprie orecchie.

In quel momento arrivò anche il signor Morrison trafelàto.

- Jim! Sam! - gridò. - Che cosa è successo... Cos'erano quegli spari ?

Sia Jim che Sam non osarono guardarlo direttamente in volto.

- Banditi, signor Morrison - fece Jim con un sussurro. - Ci hanno presi alla sprovvista e... Miss Clara è stata rapita!

Morrison divenne pallido come un cencio.

- No - esclamò. - No, non può essere...
- Guardate!

Stupiti al suono di quella voce, tutti si voltarono. Uno dei cowboy stava indicando un foglio di carta appeso con un coltello a uno dei pali che sostenevano la veranda. Jim lo prese e lo passò al signor Morrison che lo lesse subito ad alta voce.

- Le condizioni sono sempre le stesse, Morrison: ventimila dollari, a mezzanotte, all'ingresso del canyon o tua figlia "morta" al confine del tuo ranch... A te la scelta!
- Bastardi maledetti - mormorò Jim tra i denti.
- Hanno mia figlia, Jim - sottolineò Morrison, stringendo febbrilmente il foglio di carta. - Non abbiamo scelta, se non fare come dicono...
- Ehi Sam, che diavolo pensi di fare ?!?

Sia Jim che il signor Morrison alzarono la testa appena in tempo per scorgere Sam che si allontanava di gran carriera al galoppo di Fulmine.

- No Sam, fermati - gridò Jim. - E' troppo pericoloso!

Morrison crollò in ginocchio, piangendo.

- Ti prego, Sam - mormorò a bassa voce. - Ti prego... Salva mia figlia!

( continua )

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

   
 
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