Flash

Attimi.
Secondi.
Momenti in cui tutto ti è finalmente ed incredibilmente chiaro e la coltre di nebbia che avvolgeva la tua mente scompare, lasciando solo il vuoto.
Un vuoto doloroso, come un urlo muto, ma allo stesso tempo lacerante, che ti scuote dal profondo del cuore e dell'anima.
E, dopo il vuoto, solo una domanda , semplice ma di vitale importanza: .
La tua mente geniale si affanna alla ricerca di una risposta che non riesce a trovare.
O che semplicemente non vuole trovare.
Perchè in realtà lo sai benissimo.
Lo hai sempre saputo che prima o poi te ne saresti pentito, che prima o poi il tuo orgoglio avrebbe ceduto, anche se troppo tardi, all'ultimo barlume di umanità che ancora in te esisteva, sopravviveva, solo per riemergere alla fine di tutto, appena prima del buio, per portarti alla consapevolezza.
La consapevolezza che tutto ciò che hai fatto, tutto, era tremendamente sbagliato e crudele...

Il tuo orgoglio si risveglia, ribatte che ci eri quasi riuscito, che ce l'avevi quasi fatta, che nessuno avrebbe potuto mai fare meglio di te.

La ragione prosegue imperterrita: ... e inutile.
A questo punto tu capisci e ti disperi perchè sai che non avresti mai potuto cancellare quello che hai fatto.
Mai.
E non avresti mai potuto rivedere lui.
Lui che è stato l'unico a non fidarsi di te dall'inizio alla fine, l'unico che aveva capito tutto, che non aveva vinto solo perchè aveva esitato.
Lui non era un mostro come te e non ha voluto farlo, anche se poteva e doveva .
Lui che era il tuo nemico.
Lui che era il tuo unico vero amico.
Intanto vedi il terreno avvicinarsi sempre di più, poi un lampo, un flash, e tu hai ancora il tempo per stupirti un'ultima volta: in quella luce l'hai rivisto.
Lui con quella zazzera nera sempre arruffata, con le immancabili occhiaie e quegli occhi così neri e profondi, perennemente spalancati.
Lui: l'unico che tu abbia mai amato.