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Autore: shining leviathan    06/11/2010    3 recensioni
Niente è come sembra...
Tu sei il più nero fra i demoni, ma lei nasconde cose che nemmeno potevi immaginare.
[Vanitas x Aqua]
Fic scritta senza pretese!
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: KH Birth by Sleep
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Ci sono cose che sfuggono  alla nostra comprensione…

 

 

 

 

“ Tu… tu sei quel ragazzo con la maschera?”

“ Qui le domande le faccio io. E perché dovrei risponderti? Solo uno di noi due uscirà  vivo da questo scontro, e sarò io”

“ Lo vedremo!”

 

 

Cosa sai di te, d’altronde? Non potresti rispondere alle sue domande neanche se lo volessi.

Sei nato dal male, dal sacrificio di un innocente e da un uomo che cela occhi da bestia con un sorriso viscido e falso. Un manipolatore che sta dietro i suoi fili e tesse trame con particolare maestria, perdizione pura delle menti confuse, dei cuori deboli e sopraffatti. Cosa sai di te se non che sei uno schiavo nato  per ubbidire?

La tua lealtà vacilla, non esiste nessuno a cui tu sia realmente legato.  Ogni vita che ti sei preso stava al di sotto di tutto, persino dei vermi, calpestavi anime su anime indifferentemente dal sesso e dall’età, perché loro non dovevano vivere se tu non lo volevi. Sei il più volubile dei bambini, Vanitas.

Non ti sta a genio niente, chi con il suo sacrificio ti ha dato la possibilità di esistere viene disprezzato dal tuo odio nascosto. È un insulso moccioso che corre di qua e di là, che non capisce di essere già grande ormai, che il tempo in cui poteva piagnucolare a destra e manca è finito. Ha una responsabilità intrinseca, una memoria fallace piena di buoni sentimenti.

Eppure è un inetto. L’hai sempre pensato.

Lui e Terra.

Sono burattini che ti diverti a stuzzicare con bugie e insulti, giocattoli nelle mani di un giocattolaio che piega anche te alle proprie volontà. Quel vecchio… quanto ha aspettato perché l’occasione gli si mostrasse propizia? Quanto tempo fa ha ucciso i suoi sentimenti per non soffrire nell’infliggere la morte al suo più vecchio amico?

Queste domande non te le fai, non ti interessa.

Ti domandi solo perché una come lei perda il suo tempo a servire la parte del perdente; trotta dietro ad amici che è evidente che non la vogliono più. Hanno altro in testa, ma lei non demorde davanti a nulla. Morirebbe, se potesse servire a qualcosa, e anche se detesti ammetterlo la ammiri per questo.

 

“ Chi sei?”

Era molto più abile di quanto pensassi.

Guardi il cielo, ti chiedi se abbia lo stesso colore dei suoi occhi. Ti sei divertito a farla arrabbiare, deliziarti del riflesso violaceo che aveva sbiadito l’azzurro dell’iride in un impeto di fosca ira. Sta calando la sera, il manto celeste pare un ingigantimento di quei due occhi che curiosi ti fissano. Non vi alberga più alcuna negatività, spazzata via dalla fatica, senti che i suoi muscoli allentano la morsa di agitazione. E’ pura in ogni caso, troppa luce la illumina, troppa bontà per reputarla normale, innocentemente nel modo in cui ti guarda, simile ad un angelo giunto a punirti. Allunga la mano, forse per consolarti con una carezza, forse per farla finita. Ma i suoi occhi hanno qualcosa che non hai mai visto, che nessuno ha mai provato nei tuoi confronti.

Pietà.

La risata ti esplode nel petto, ti fa sussultare nella follia di ogni tuo momento lucido. E allora la pietà svanisce, il piccolo angelo ceruleo si è spaventato dell’isteria con cui l’hai accolto e si allontana da te. Fisicamente e spiritualmente. Mai ti è capitato di sentire una mano calda sul tuo cuore, grumo nero della tua anima ancora più nera, e ti rialzi lento, mentre la sensazione scivola via dal tuo corpo veloce come un ombra.

“ Niente male!”

Non comprerai la sua ammirazione con le adulazioni, questo è certo.

“ Complimenti. Ti terrò presente. C’è sempre bisogno di un piano di riserva”

 

 

Master Xeanorth non è stato contento, non hai ubbidito ai suoi ordini come pattuito. Non hai paura delle conseguenze, le punizioni servono per verificare a te stesso che sei vivo. Temi l’inerzia, l’invulnerabilità agli stimoli esterni, di affogare dentro te stesso per non riemergere mai più. Questo ti spaventa, hai bisogno della morte altrui per provare che non sei solo una bestia, di far scorrere il sangue , mescolarlo al tuo per raggiungere insieme la pienezza a cui aneli dal momento stesso della tua creazione.

Gli altri muoiono e soffrono. E se io soffro vuol dire che sono come loro, più di loro.

Perché io sono il carnefice e detengo la possibilità di donare la sofferenza a mio piacimento.

Per dimostrami che posso.

Posso essere tutto quello che voglio, indipendentemente da quello che vuole quel maledetto vecchio.

 

Lei non soffre abbastanza.

Cominci ad odiare quella luce che la sorregge, il vigore che la spinge lontano, sempre più a fondo. Nel baratro in cui è caduta non smette di brillare.

E la odi.

Ti piace.

Perché sarà un piacere infliggerle dolore. Sei curioso di sapere se gli angeli possono sanguinare, gridare per le ferite aperte della carne. Vuoi sapere se crollano nelle scosse psicologiche delle cose care.

È un giocattolo dozzinale, quello che tieni in mano, ma ammetti tuo malgrado che produce un certo effetto nel cuore della giovane guerriera. Il legno è così cedevole sotto la tua forza che si spezza subito.

“ Quel ragazzo è troppo cresciuto per certi balocchi… a mio parere”

“ Sei Pazzo!!”

 

Un brivido ti percorre la schiena. Adori quel suono, come la lingua di Aqua batte sul palato nel pronunciare la prima lettera.

Pazzo… la assapori lentamente, con piacere, ripetendola più volte nella tua mente.

Senti di amarla, quella semplice parola pesante quanto una sentenza.

Pazzo,pazzo,pazzo…

Non riesci a smettere, è gradevole.

Lei è gradevole.

Hai spezzato qualcosa di cui intuisci importanza, ma che ti lascia piuttosto annoiato.

Quante storie, che bambina capricciosa. Se fa la brava posso comprargliene un altro.

Ma in questo caso…

 Le cattive ragazze meritano una lezione. Vuoi vederla di nuovo agonizzare, e sai che ti piacerà.

È uno scontro alla pari.

Come sono finito a guardare il cielo… di nuovo?

Sei steso sulla schiena, con gli occhi dorati celati dal casco. Fissi le nuvole paffute che passano nel cielo di quel mondo e non puoi che concordare sul fatto che sta sopra alla testa di tutti, buoni o cattivi che siano.

Sei cattivo? Non lo sai.

Per lei invece è una certezza consolidata.

Il costume organico che ti riveste diventa improvvisamente più stretto. Ti eccita sapere che pensi questo di te, che ti tenga a distanza perché puoi farle del male. Fa crescere in te un’insana voglia di stringerla tra le tue gambe, usarla fino a costringerla ad urlare che sei un mostro.  È un pensiero insolito nella tua mente, ed è decisamente gratificante.

Il Maestro non te l’ha mai detto questo. Congetturava che tu potessi fare di testa tua, non ha ancora capito che tu fai sempre di testa tua. Un giorno la pagherà per avertelo tenuto nascosto.

L’ossessione che costringe il tuo corpo ad una piacevole rigidità è steso lì accanto, dorme con in viso una pace sconosciuta. Sogna un futuro lontano da te, con i suoi amici.

Non sa che la inseguirai in capo al mondo.  Non sospetta che ormai ti appartiene, che è diventata un premio ambito da portare via una volta completato il piano. Sarà schiava come te, meno di te, perché tu sei già il più miserabile dei galoppini. Farai di tutto per renderla ancora più misera e ti piacerà.

 

 

Te ne rendi conto quando la luce azzurra di Kingdom Hearts riveste i tuoi tratti come un’aura, quando sai che il trionfo è vicino. L’X-Blade sarà forgiato.

E lei sarà tua.

“ Va da Ventus. E prendi la vita di Aqua”

Prenderò molto di più da lei.

Voglio farle assaggiare un po’ di paradiso prima di farla precipitare con me all’inferno.

Ti butti nel vuoto, con il formicolio dello sguardo di Terra sulla schiena. Quel burattino diventerà un contenitore, e non invidi per niente il suo destino. È quasi peggio del tuo, dove solo la sofferenza denuncia il pulsare di sangue e carne, di materiale vivo per un ragazzo che teme la morte di ciò che lo sorregge.

Rabbia.

L’hai alimentata, fomentata in altri per rifletterla su te stesso. Hai provocato Terra per istigare i tuoi istinti, per vedere il bastardo perdere tutto tra indicibili agonie.

Perché lei è tua, non sua. Non permetterai a nessuno di sfiorarla anche solo con lo sguardo, farai a pezzi chi la toccherà prima di te. Perché la vuoi tutta, vuoi farla sentire unica.

Vuoi macchiare quell’angelo col tuo peccato. Tu sai, Vanitas, che non sopravvivrà a lungo alla tua violenza.

È intoccabile, non è mai stata da nessuno. Ora sarà tua.

Alzi il Keyblade per colpire nello stesso momento in cui si accorge della tua presenza. Ed è troppo tardi, il suo corpo cade, sbatte con violenza sul terreno polveroso. È bellissima, pura…

Ma non lo sarà ancora per molto.

Ventus, congelato, lancia ringhi confusi, urla di lasciarla stare ma tu non l’ascolti. Accarezzi un guancia alla ragazza, le sue palpebre sussultano ma non si dischiudono, e posi un casto bacio sulla sua fronte.

Anche questo è gratificante.

Eppure non le ho fatto del male.

Ci sono cose che sfuggono alla nostra comprensione.

Aqua è una di queste. La sua rarità accende in te il desiderio, e la tua mano percorre il suo petto coperto dalle placche dell’armatura. Le sue forme sono così dannatamente eccitanti che non nascondi uno sguardo lussurioso. La vuoi, dannazione, la vuoi come non hai mai voluto tutto il resto.

Apre gli occhi, e allora ti impossessi della sua bocca con famelica ferocia. Lei ti spinge, lei non ti vuole, e serra le labbra per far retrocedere la tua lingua.

“ Lasciala stare!!”

Afferri con violenza la sua nuca e la sospingi contro di te, mordi quelle labbra dolci per costringerla ad accettarti e lei dopo un po’ si arrende, risponde bene ai tuoi input, gioca con te, ti schernisce e si lascia schernire. Mescoli la sua saliva con la tua, la tocchi con foga, e delle volte sei così rude che geme dal dolore. Ma piace ad entrambi quella follia, qual bacio proibito dato in un luogo di morte.

Ti passa la mano nei capelli, li tira con delicatezza. Sospira.

E tu senti una completezza mai provata.

“ Aqua! Aqua smettila, cosa stai facendo??!”

Sta diventando mia, Ventus.

E ti costringerò a guardare.

Aqua porta le mani ad assaporare il tuo torace muscoloso.

Oh sì, Ventus, ti farò veder…

Rosso, una nuvola di goccioline cremisi che si innalzano nell’aria. Il suo Keyblade trapassa la carne, i muscoli. Ha infilzato il tuo cuore, che sussulta un paio di volte mentre la bile ti inonda la bocca, ti annega dall’interno come hai sempre temuto.

Tossisci, anche se vuoi vomitare, e il bel volto della detentrice diventa una maschera di sangue. Pare una dea bellissima, lecca il tuo fluido vitale per nutrirsi della tua volontà, per prosciugarti.

Ti ha ingannato con il suo candore, lo stesso che vedi nei suoi occhi. Un misto di pietà e rimorso, nessun rancore. Dopo tutto quello che le hai fatto ti ha perdonato.

Ha voluto ricompensarti prima di affondare la lama nel costato e ora che senti di allontanarti dalla realtà, come nei tuoi peggiori incubi, un sorriso affiora dalle tue labbra dal sapore ferrigno.

Niente è come sembra.

La baci ancora una volta, lei ti bacia.

Morirai.

Ma finalmente hai capito un cosa, Vanitas.

Chiudi gli occhi sul quel mondo che ti ha sempre sfruttato.

Riposa in pace, piccolo Vanitas.

Perché nei tuoi incubi la sofferenza più bella è quella dell’amore.

 

 

 

 

Ma da quanto tempo volevo fare una Vanitas x Aqua?? Non è un granchè, l’ho scritta di getto. Adoro quella coppia, mi piace molto. Bho ditemi se vi è piaciuta. Ciao!!!!

  
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