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Autore: _ALE2_    06/11/2010    5 recensioni
Rimanere in silenzio.
Ascolti i battiti del mondo che ti circonda, ti circonda, ma ti esclude.
E’ sempre così nelle notti tranquille.
Perché lì dove c’era l’amore, lì hai visto la tua tranquillità per la prima volta.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Still,again (Resta qui).

 

 

“Lithium, don't want to lock me up inside.
Lithium, don't want to forget how it feels without...
Lithium, I want to stay in love with my sorrow.
Oh, but God, I want to let it go.”

 

Rimanere in silenzio.

Ascolti i battiti del mondo che ti circonda, ti circonda, ma ti esclude.

La quiete prima che la nebbia invada la città, prima ancora che la notte arrivi .

La notte calda, accogliente, invadente e pazza.

Il silenzio, negli ansiti di un cuore che ancora non trova pace.

E ti chiedi perché non cessa di battere finalmente.

Ti chiedi perché ancora si ostini ad ancorarti alla realtà.

 

E’ sempre così nelle notti tranquille.

Perché lì dove c’era l’amore, lì hai visto la tua tranquillità per la prima volta.

Lì quando non c’era il ricordo delle braccia di tua madre,

lì dove non esistevano le lacrime per l’abbandono di tuo padre.

Ed il tuo viaggio non si era concluso.

Anche se adesso non sei nemmeno sicuro che sia mai cominciato.

 

I ricordi volano via, impietosi.

 Ti schiacciano con il loro assordante peso e poi vanno via, segregandoti nel vuoto.

E tu dopo anni sei ancora in quello stadio intermezzo.

Quello fra il baratro e l’abisso.

E dei due non sai che scegliere.

Ricordi le mani, ricordi le voci, ricordi i loro occhi.

Ed i volti già sbiadiscono.

Soltanto la tua condanna continua a rimanerti accanto.

 

Sono occhi e capelli del colore della notte.

E’ la pelle chiara come la neve.

Sono gli sguardi assassini e quelli dolci.

E’ la voce particolare e calda come l’estate.

Sono i suoi giochi da bambino.

E’ la tua coscienza di rinnegato.

Sono quei momenti.

Ed alla fine: è quella notte.

 

I volti sbiadiscono, le voci scompaiono.

Tutto, ma non lui.

Quando ti strinse per la prima volta e tu, sconvolto, decidesti che era giusto.

Ed alla fine è rimasto solo quello.

Perché nella notte buia, con le stelle candide alle spalle non è stata sprecata nessuna parola.

Perché i gesti che vi univano erano abbastanza eclatanti da lasciarvi scottati, immersi in un oceano troppo vasto di significati a voi ancora sconosciuti.

E poi tu non sapevi.

Eri giovane, eri pazzo, eri un peccatore.

Ma adesso lo hai capito, adesso lo sai.

Solo che non c’è più il tempo di tornare indietro.

 

Quando arrivò l’alba trovasti i suoi occhi ad attenderti.

Ti attendevano così come avevano sempre fatto, sicuri, gelidi, soli.

Non sapevi se leggerli o meno quegli occhi.

E ti sentivi soffocare da quella mente che ti stava affianco, che ti diceva che la vita era sincera, giusta o sbagliata che fosse.

Ma tu non trovasti il coraggio, non trovasti la forza di dirgli che sbagliava.

Che è tutta una menzogna.

Perché se fosse stato tutto sincero allora lui stesso lo avrebbe ammesso.

Ed adesso nel buio dei ricordi avresti scelto, avresti saputo.

Baratro o abisso?

 

Ed in questo mondo, ti sei reso conto che hai vissuto troppo.

Guerre, amicizie, amori, vite.

 Adesso che il tempo è agli sgoccioli hai capito, hai compreso.

Perché quell’unica parola è valsa come tutte quelle che non vi siete mai detti.

Perché prima dell’addio, quell’unica parola ha significato tutta la vostra vita.

 

E se lui avesse capito, ora anche tu avresti compreso veramente.

Dei ricordi che sbiadiscono non t’importa.

Perché che sia baratro o abisso non conta.

La fine, quella vera, è già arrivata da tempo.

 

E persi, così com’eravate, con l’alba alle porte ed il sole negli occhi,

con il peso del mondo sulle spalle,

incatenati al letto da un oceano scomposto di coperte,

in un abbraccio dolce e leggero di amore non consumato,

allora e solo allora, quella parola, per salvare le vostre vite.

 

 

“…ancora.”

 

 

 

Writer notes:

Ok. Dopo decenni che non scrivevo su Roy ed Ed non mi aspettavo di certo questo. Qualcosa di più soft, ecco sarebbe stato decisamente meglio. Ma sembra che non ne sia capace e quindi lascio così.

Che dire, Edward è nel mondo nuovo, che tanto nuovo non è più, dato che qui è inquadrato nell’età adulta. Nonostante non sia sicura che veramente Ed possa lasciare che i ricordi sbiadiscano, ho deciso di sottolineare così il peso di quella notte di tenerezze e  non altro. La dualità è nel fatto che nonostante si amassero non si sono mai dichiarati e che entrambi sperassero fosse la cosa giusta, alla fine come ho tentato di spiegare, è stata la scelta sbagliata.

Poi in queste parole ci saranno almeno altri trenta significati, o almeno lo spero, ci ho provato ma non è stato poi tanto semplice!

Spero che vi sia piaciuta, un bacione enorme a tutti gli amici e lettori di sempre!

 

 

 

 

 

 

 

  
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