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Autore: Pink Feather    06/11/2010    3 recensioni
Sappiamo tutti quanto Winry tenga ai suoi automail...
Ma se dovesse scegliere tra loro e Edward?
Scopriamolo insieme!
(lo so faccio pena con le introduzioni... -.-')
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Frightened

Fissava imbronciato fuori dal finestrino e sembrava avercela col mondo intero.
Molte domande affollavano la sua mente: perchè Mustang aveva affidato la missione proprio a lui? Perchè proprio una missione così facile come catturare un rapinatore si era rivelata così difficile? E soprattutto: perchè non era stato capace di schivare quel colpo?
Facile. Perchè era perseguitato dalla sfortuna.

Lui e suo fratello Al si erano recati East City per catturare un banale rapinatore e lui si era molto arrabbiato con il  Colonnello, che sicuramente se la stava ridendo alle sue spalle a Central City, per avergli sbolognato quella missione di grado F che avrebbe potuto svolgere la normale polizia.
Si era dovuto ricredere quando, dopo aver inseguito quel dannato rapinatore per tutta la città, questi si era rivelato un alchimista  come lui e avevano dovuto combattere seriamente.
L'aveva ormai battuto quando questi, con l'ultimo colpo possibile prima di essere catturato, l'aveva colpito di sorpresa sul braccio dell'automail, che aveva preso fuoco e si era tutto rovinato.
Dopo aver consegnato il criminale alla polizia ed essere passato all'ospedale per delle lievi ustioni, si era rimesso in viaggio con suo fratello per tornare a Resembooll, la loro città natale.

<< Su dai fratellone, non fare così! Poteva succedere a chiunque! Nessuno se lo sarebbe immaginato: ormai lo avevamo preso, no? >> disse per confortarlo la voce proveniente dall'armatura che era suo fratello.
<< Uff! Sta' un po' zitto Al! Non mi interessa niente di quel maledetto rapinatore: ho problemi più importanti a cui pensare! >> ribatté stizzito il maggiore.
<< Per esempio che tra poco rivedrai Winry, dico bene? >> domandò malizioso il minore.
<< Sì, e mi farà a pezzi!! >> confermò il biondo rabbrividendo.
<< Dai, vedrai che sarà contenta di rivederti! E' da tanto che manchiamo da casa e sicuramente non baderà molto ad quel piccolo incidente... >> si guardarono negli occhi e rabbrividirono insieme.
Se c'era una cosa che faceva imbestialire la ragazza era proprio quando Ed distruggeva i suoi preziosi automail.
Il che, purtroppo per Ed,  succedeva molto spesso e gli costava ferite maggiori di quelle riportate in battaglia.

Passarono le ultime due fermate in silenzio, il più basso a pensare alle che cose che avrebbe voluto fare ancora nella vita e il più alto a pregare che la ragazza non uccidesse il suo unico fratello.
Quando scesero dal treno vennero accolti dalla zia, che li accompagnò  fino ad arrivare alla casa, dove, in trepidante attesa, li aspettava la bionda ragazza.
Appena entrarono quest'ultima si buttò al collo dell'Alchimista d'Acciaio, che la strinse tra le braccia, titubante e imbarazzato.
Poi la giovane meccanica passò ad abbracciare il fratello, e la sua momentanea gioia svanì lasciando nuovamente il posto all'ansia e alla paura: il momento della verità stava per giungere.
<< Ed, Al, come sono felice di vedervi! Mi siete mancati molto! Dove siete stati? State bene? >> domandò con foga la ragazza.
<< Anche tu ci sei mancata, Winry! Siamo stati inviati per delle missioni a West City e East City, ma poi abbiamo ricevuto un periodo di licenza e abbiamo pensato di venire a trovarvi. >>cominciò Al << ma tu invece cos'hai fatto negli ultimi tempi? >>chiese infine, per ritardare la solita visita meccanica di revisione agli automail del fratello.<< Beh, vediamo, ho avuto molto da fare con i clienti della rimessa e... >>la ragazza si lanciò in un complicato discorso di meccanica con suo fratello, così Ed poté sgattaiolare fuori sul prato a guardare il suo ultimo tramonto.

Dopo un po' arrivò la ragazza e si sdraiò accanto a lui, come facevano da piccoli, a guardare le stelle, che erano nel frattempo comparse nel cielo.
<< Sai che mi sei proprio mancata in questi giorni che non ci siamo visti? >>Ed si accorse troppo tardi di aver parlato ad alta voce ed arrossì violentemente mentre la ragazza arrossiva a sua volta ridacchiando per l'imbarazzo dell'altro.
<< Cioè.. Io... Tu... non farti strane idee... Io non... perchè... >> si mise a farfugliare il ragazzo sudando sette camicie per trovare una scusa plausibile .
<< Anche tu mi sei mancato Ed. >>
<< Perchè... io.. tu.. non volevo dire... quello che intendevo è... COSA?!?!?! >>
<< Cioè volevo dire... davvero? >>
<< Davvero. >>aggiunse la bionda con un sorriso
I due si rimisero a guardare le stelle, mentre ognuno pensava alle cose che avrebbe sempre voluto dire all'altro senza mai riuscirci, per vergogna o per paura di un rifiuto.
Intanto il tempo passava  e i ragazzi speravano di avere la forza di pronunciare quelle parole che premevano  di uscire da tanto tempo.
Quelle parole non dette che  man mano pesavano sempre di più ammonticchiandosi nel cuore.

Erano ancora bambini e i suoi genitori erano morti da poco, quando Winry  si era accorta di provare qualcosa per quel bambino dalla bionda zazzera arruffata sempre legata in una treccia, con cui si divertiva sempre e che quando era rimasta sola con la zia l'aveva consolata e tirata su di morale, sempre nel suo modo burbero e con le sue ridicole facce.

Edward invece da piccolo la vedeva come una bambina più simpatica delle altre che non aveva paura di niente e a maggior ragione non di sporcarsi giocando con lui e suo fratello.
Quando era rimasta sola e triste e lui vide sparire il sorriso dal suo piccolo viso, il bambino aveva cercato di tirarla su di morale in ogni modo possibile, ma inconsciamente cercando di nascondere i sentimenti che provava per lei, ma che anche lui non sapeva di provare.
Non sapeva esattamente quando era successo, ma qualcosa era per forza cambiato: d'un tratto il primo pensiero della sua giornata era segretamente rivolto a lei, così come l'ultimo, quando la sera crollava per la stanchezza sotto gli occhi di suo fratello.

Ora lei era finalmente davanti a lui ed erano soli sotto un fantastico cielo stellato e lui...
MA SEI STUPIDO ED?!
Perchè non riesci più a dire niente di brillante o almeno sensato?
O meglio perchè non riesci più a dire niente?

Mentre l'alchimista si interrogava su questi quesiti, che al momento gli sembravano più complicati dell'alchimia più avanzata, la giovane meccanica decise di mettere da parte le sue paure.
Era ora di agire.
Di sfruttare quel momento, quell'occasione che forse non si sarebbe ripresentata tanto presto...
Si tirò su coi gomiti, si girò su un fianco  e si mi a cavalcioni su di lui.
Poi avvicinò lentamente il suo viso a quello dell'altro.

Non appena le loro labbra si sfiorarono il Fullmetal Alchemist chiuse gli occhi e si lasciò invadere dalla dolcezza improvvisa della bocca di lei e la sua mente confusa si svuotò lentamente da ogni pensiero.
Risvegliatosi dall'iniziale stupore le sue braccio abbracciarono la sua piccola schiena mentre le piccole mani della ragazza si intrecciarono ai suoi capelli accarezzandoli dolcemente.
Nonostante l'inesperienza cercò di lasciarsi guidare dall'istinto e approfondì il bacio, che fino a quel momento era stato solo un toccarsi di labbra, chiedendo e ottenendo il permesso di entrare alla bocca della ragazza.
Le lingue iniziarono all'ora a conoscersi in una danza tutta nuova per loro che sapeva tanto di dolcezza quanto di ardente passione.

Dopo un poco dovettero lasciarsi per mancanza di ossigeno  e si fermarono a guardarsi negli occhi.
Erano tutti e due arrossati e affannati e il giovane si meravigliò ancora di come il rossore diffuso sul viso della ragazza potesse donarle una bellezza ancora maggiore di quella di sempre.
Poi all'istante sembro accorgersi che quello che doveva essere un sogno (perchè nella realtà non sarebbe mai accaduta una cosa del genere) non lo era affatto: era successo davvero!!
Nella sua mente ancora incredula c'era spazio solo per una domanda: quindi anche lei mi ama?

<< Sei uno stupido Ed. >>
L'aveva detto con voce ferma e vagamente accusatoria: cattivo presagio!
Il ragazzo non sapeva più cosa aspettarsi ed era totalmente inerme verso i possibili umori della ragazza.

Godendosi la faccia preoccupata e dagli occhi sgranati la ragazza riuscì a stento a non sorridere prima di baciarlo di nuovo.
<< Sei lo stupido che amo >> disse poi alla fine del bacio dopo avergli donato uno dei suoi sorrisi più belli.
Subito l'alchimista si senti invadere da una gioia infinita che minacciava di farlo scoppiare se non gliel'avesse detto.
<< Anch'io ti amo Winry. P-più della mia stes-sa vita... >> disse poi arrossendo in un modo che intenerì la ragazza.
<< Oh, Ed io... >> il suo sorriso si incrinò all'istante e il ragazzo la guardò curioso senza accorgersi che la mano della ragazza era sul suo braccio.
<< IO TI AMMAZZO!!!!!!! COS' HAI FATTO AI MIEI GIOIELLINI?!?!?! >>
Il giovane alchimista si alzò e parti alla velocità della luce per sfuggire alla bionda imbufalita che se l'avesse preso l'avrebbe sicuramente fatto a pezzettini.

Intanto Al aveva visto tutto e si precipitò a salvare l'ultimo membro rimasto della sua famiglia.
Suo fratello e la sua migliore amica erano finalmente riusciti a chiarire i loro sentimenti... ma questo non avrebbe certo salvato il ragazzo da morte certa e alla ragazza ci sarebbe voluto un po' di tempo per far sbollire la rabbia e tornare bendisposta verso lo sfortunato alchimista.

<< eh... povero fratellone! >>
  
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