Broken Soul
Sono
qui.
Ancora.
A
volte mi domando se sia io a venire oppure è questo posto che vuole che io
venga; forse anche lui ha bisogno di me, forse ormai appartengo a lui…che
bello, appartenere a qualcosa.
E
questo luogo mi appartiene, l’ ho deciso io, nessuno mi ha detto che è mio,
nessuno l’ha scelto per me, è così e basta.
Sono
ancora qui.
Guardo
il lento fluire dell’ acqua che riflette il sole, le mie mani toccano i morbidi
fili d’ erba sotto di me.
Il
Paradiso.
Ecco
perché l’ ho scelto: questo posto sembra il paradiso, calmo e vuoto.
Perché
è così il Regno dei Cieli, vuoto.
Nessuno
quaggiù si merita un tale onore, tantomeno io!
Quindi
prima di morire almeno posso stare in un posto che gli assomiglia, anche se
solo lontanamente.
Solo
qui posso lasciare indietro tutto il mio dolore, il rancore, la sofferenza.
Odio
questo mondo.
Odio
i miei genitori, odio le persone a cui volevo bene, odio persino chi amavo.
Tutti
mi hanno tradito.
Forse
sono io quella sbagliata, in fondo. Se se ne sono andati tutti quanti è perché
ho sbagliato io, dopotutto.
Ma dove
ho sbagliato?
Solo
questo vorrei sapere, ma evidentemente chiedo troppo dato che nessuno mi ha
risposto.
O
forse una risata può essere considerata una risposta?
Loro hanno fatto finta di
niente…Lei mi ha guardato schifata…Lui ha riso…
Credo
che questo mi abbia spezzata definitivamente.
Sono
rotta.
In
questo istante capisco.
Niente
mi può più riparare, sono rotta dentro.
E
allora perché sono ancora qui?
Le
cose rotte si gettano via, no?
Ah,
ho capito: dato che sono consapevole di essere irriparabile devo buttarrmi via
da sola!
D’
altronde chi si sporcherebbe le mani per me?
Nessuno.
Mi
alzo in piedi e mi dirigo verso il fiume.
Ho
capito davvero ora.
Immergo
le gambe nell’ acqua e comincio a camminare, mentre sento la corrente che
comincia già a spingermi.
Sento
il bisogno di guardare per un ultima volta il Paradiso prima di arrivare all’
Inferno, così alzo lo sguardo.
E
lo vedo.
E’
un ragazzo che non ho mai visto, deve avere all’ incirca la mia età.
E’
dall’ altra parte e anche lui si sta immergendo.
Ci
guardiamo negli occhi ed entrambi comprendiamo che siamo uguali.
Nello
stesso istante ci muoviamo di nuovo, l’ uno verso l’ altra; mi prende in fretta
la mano per non lasciarmi scivolare.
-Art-
La
sua voce è profonda ma rotta dal pianto, lo stesso pianto che ha bagnato le mie
guance.
-Ruri-
Ci
sorridiamo.
Strano,
non credevo di esserne ancora capace.
-Stai
andando anche tu all’ Inferno, Ruri?-
Annuisco.
-Mi
accompagni, Art?-
-Volentieri-
E
ci lasciamo finalmente trasportare dalla corrente, le nostre mani non si
lasciano.
Che
bello, per la prima volta nella vita Qualcuno mi appartiene e io appartengo a
Qualcuno.
E
so che quel Qualcuno sta pensando la stessa cosa.
Lo
so dalle nostre mani che si stringono più forte, complici.
Sento
solo quella stretta rassicurante.
Poi
più niente.
Non
sono più qui.
Finalmente.
Note
dell’ autrice:Salve
a tutti!!!Lo so è orrenda, l’ ho scritta in un momento di tragica ispirazione(
moooooolto tragica direi)!!Mi farebbe tanto piacere se qualcuno commentasse,
benvengano le critiche( perché so che ce ne saranno molte) anche perché è la
prima fic che scrivo e mi aiuterebbero a migliorare in futuro!!!
Grazie
mille per aver letto fin qui!!!!!
Voglio
anche ringraziare la mia friend Chii, senza di lei non avrei mai avuto il
coraggio di pubblicare questa roba!!!
Grazie
ancora Bacioni
Acchi