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Autore: RobynODriscoll    08/11/2010    5 recensioni
Pochi anni dopo la conclusione di Orgoglio e Pregiudizio, incredibilmente Kitty Bennet è rimasta l'unica sorella nubile in famiglia...per evitare le crisi di nervi della madre, che l'ha già eletta suo sostegno per la vecchiaia, decide di fuggire a Pemberley presso la sorella Elizabeth...anche se questo significa affrontare questioni irrisolte, che coinvolgono Georgiana Darcy e l'affascinante reverendo Westfall.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diario di Georgiana Darcy.
10 ottobre, 18… 

Oggi ho avuto una conversazione peculiare col reverendo Westfall. Eravamo in biblioteca, e dalla sua agitazione mi pareva che avrebbe voluto essere da un’altra parte. Cercavo di domandargli delucidazioni su un passo delle “Prediche” di Fordyce, quando d’improvviso vidi i suoi occhi sgranarsi.
Mi indicò un romanzo di Miss Burney, che giaceva accanto a me: “Cecilia”. Una vecchia edizione con la brossura rovinata e la copertina rossiccia. “Permettete, questo…ve l’ha prestato la signorina Bennet?”
“Oh, no. Il romanzo è mio, e uno dei miei preferiti. Forse potrete notarlo dalla consunzione. L’ho prestato io a Kitty quasi un anno fa, ma temo che non l’abbia nemmeno letto, perché è ripartita subito per l’Hertfordshire.”
Lui sembrò contemplarlo come se si trattasse della formula della pietra filosofale. La conversazione, che già prima languiva, divenne da parte sua un insieme di monosillabi. 
Poi, fece quella strana domanda.
“Avete mai trovato…tra le sue pagine…una lettera?”
Gli risposi che non sapevo di che lettera parlasse; il che, sembrò turbarlo. Mi chiese di prestargli il libro, ed io glielo consegnai. Infine, si congedò bruscamente.
Annoto questo strano comportamento per poterne comprendere la causa; tuttavia, è da un giorno intero che vi rifletto, e ancora non ho una risposta. 

11 ottobre, 18…
E’ possibile macchiare la carta di inchiostro, lacrime e baci nello stesso momento? Sì, è possibile: è ciò che sto facendo in questo istante. La lettera che attendevo è finalmente arrivata, ed io sono ubriaca di gioia. Vorrei soltanto poter dividere questa esaltazione con Kitty.
Lo so, ho esitato finora a chiarirmi con lei per colpa della mia scarsa intraprendenza. Ma domani le rivelerò tutto, e capirò perché siamo rimaste lontane per tanto tempo. Ora che sto per intraprendere la strada della perfetta felicità, non posso pensare che la mia più cara amica non ne faccia parte.



Diario di Kitty Bennet.
13 ottobre, 18… 

Io sono la ragazza più sciocca che abbia mai calcato la terra: la più codarda, la più leggera, e probabilmente la più fortunata. Pertanto, procederò con ordine ad elencare tutte le meravigliose notizie che mi hanno investita nelle ultime quarantotto ore.
La prima, è che Elizabeth attende un altro bambino, ed io raddoppierò la mia gioia di zia. La seconda, è che Georgiana convolerà presto a nozze, e me ne rallegro quasi due volte tanto. 
No, il mio cuore non si è improvvisamente pietrificato. Il promesso non è Westfall! Si tratta di Mr. Aldridge, un giovane del Suffolk di ottima famiglia, che Georgiana ha conosciuto a Londra. Questa lieta novella è ancora un segreto in famiglia: è stata una confidenza che la mia cara amica ha voluto farmi, nonostante i miei stupidi tentativi di respingere ogni intimità tra di noi. Dice che da mesi ormai attendeva nuove dal suo spasimante: egli le aveva dichiarato il suo affetto già a Londra, ma non era nella condizione di domandare la sua mano, perché lo zio visconte, di cui è l’unico erede, aveva già pianificato di sposarlo a una nobildonna locale. 
Hugh - così lo chiama Georgiana, arrossendo! - le aveva chiesto qualche mese per sistemare le cose nel Suffolk, rompere il fidanzamento indesiderato e convincere lo zio delle virtù che rendevano Georgiana la moglie ideale per un futuro visconte. A breve, ci aspettiamo che Mr. Aldridge capiti “casualmente” nel Derbyshire, e che, sempre “casualmente”, si crei l’occasione per incontrare Mr. Darcy e guadagnarsi la sua stima.
Niente come i preparativi di un matrimonio può unire due donne: sono quindi lieta di annunciarti, caro diario, che Georgiana ed io siamo ritornate amiche come un tempo. Poco altro poteva rendermi più felice. Eppure, la mia fortuna non è ancora finita.
La questione della lettera che avevo trovato nel libro un anno fa era tornata alla mia mente, poco dopo la confessione di Georgiana. Adesso ero certa di non aver compiuto un danno a lei, ma questo non escludeva l’idea che Westfall l’amasse, anche se non corrisposto. Eppure, un pensiero mi colpì. Quando, esattamente, era stato messo il foglio nel libro? Prima che Georgiana me lo cedesse, oppure dopo, durante il picnic? 
Non volevo concedermi di sperare, fino a che Westfall non arrivò ieri, puntualmente, per il tè. 
“Credo che si fermerà ancora a cena” disse Lizzy, quando dalla finestra lo vide attraversare il vialetto. 
“Forse non ha una cuoca. Di certo nell’ultimo mese deve averla licenziata, perché è sempre qui!” 
“Quest’estate lo abbiamo invitato spesso, ma non è mai venuto più di una volta al mese.” 
Iniziavo a sentirmi scomoda in poltrona. “Mi hai detto che ha cenato qui per una settimana intera, prima del mio arrivo.”
Mia sorella ammiccò, con l’aria di saperla lunga. “Questo, mia cara, è successo dopo che gli ho detto che saresti venuta a farci visita.” 
La consapevolezza fluì in me con la stessa dolcezza del vino. Per il momento in cui Westfall entrò nella stanza, ero già abbastanza padrona di me da comportarmi in maniera civile, gentile, quasi normale. Poi, lui domandò di vedere i fiori nella serra di mia sorella. Lizzy suggerì che lo accompagnassi. 
Tra un vaso di camelie ed uno di ciclamini, lo udii tossire. 
“Miss Bennet, io…desidero parlarvi di una questione importante.” 
Mi mostrò un libro, che impiegai qualche istante a riconoscere. Brossura rovinata, copertina rossiccia. Era di certo quello in cui avevo trovato la sua lettera, un anno fa. 
“Questo libro” dissi, quasi senza voce “appartiene a Georgiana.” 
“L’ho scoperto solo due giorni fa. Quando vi ho messo la lettera, al picnic, pensavo fosse vostro.” 
“Io ho creduto che la lettera fosse per lei!” 
Abbassai lo sguardo. Westfall fece una pausa, prima di dire: “Ed io credevo che aveste rifiutato i miei sentimenti.” 
Il cuore mi balzò in petto. Tuttavia, non riuscivo ancora a guardarlo. “Se è così, perché siete tornato tanto spesso in questi giorni, pur sapendo che ero a Pemberley?” 
Lui esitò. Poi, con un sorriso timido nella voce, disse: “Evidentemente, non sono riuscito a cambiare quei sentimenti di nuovo in amicizia.” 
A quel punto sorrisi anche io, come una sciocca, e alzai lo sguardo. 
“Ringrazio il cielo di questo, Mr. Westfall.” 
Rimanemmo a fissarci per qualche minuto. Ho notato che ha negli occhi delle pagliuzze dorate. Sotto il sole del tramonto che filtrava dai vetri, brillavano come oro. Mi offrì il braccio. 
“Penso sia l’ora di rientrare…non credete anche voi, Catherine?” 
Provai una strana sensazione nel sentirlo chiamare il mio nome. Nessuno in casa l’ha più detto per esteso dal giorno del mio battesimo. 
“Certamente, Maxwell.” 
Gli poggiai la mano sul polso. Il suo battito era veloce. Non so perché, il pensiero mi fa sorridere ancora adesso. 
Fu la passeggiata più silenziosa della mia vita, ma non avrei scambiato i battiti dei nostri cuori con tutte le parole del mondo. 
Ora, dopo tante meravigliose notizie, ne ho una brutta da darti: credo che chiuderò questo diario una volta per tutte. 
Tra circa un mese avrò di meglio da fare. Una canonica richiede le attenzioni di una perfetta padrona di casa. Dovrò ospitare il comitato per i poveri della comunità, ad esempio, organizzare cene di beneficenza, e aiutare Maxwell a scrivere i suoi sermoni. 
Io, che aiuto a scrivere sermoni! Lydia si farà beffe di me, e Mary mi invidierà. Mio padre, poi, non riuscirà a crederci. Mia madre, cielo! Con cinque figlie sposate nel giro di tre anni, raggiungerà la beatitudine divina. 
Ora che ci penso, dopo la luna di miele avrò molti altri progetti di cui scrivere. 
Non avertene, mio vecchio compagno di peripezie, ma temo che sarò costretta ad inaugurare un nuovo volume: il diario di Mrs. Westfall. 

Adieu! 
L’ultima signorina Bennet 

P.S: la prima cosa che ho insegnato al mio futuro marito è che, per evitare equivoci, le lettere vanno intestate a un destinatario. Spero tuttavia che le sue prossime missive siano più corrette nella forma, e meno appassionate nel contenuto: a meno che, si intende, non siano di nuovo indirizzate a me. 




Note di Runa
Eccoci qua, con il finale! Scusatemi se ci ho messo un po', per farmi perdonare l'ho postato tutto. Rileggendolo ho pensato che si possono approfondire molti punti, quando l'ho scritto avevo purtroppo un limite di pagine piuttosto stretto...chissà, un giorno penserò magari se è il caso di ampliarlo un po'! Intanto grazie per aver seguito le vicende delle mie Kitty e Georgiana, sono stata molto felice di ricevere i vostri pareri! :)
Grazie in particolare a  Jaybree88 (eheh, io un po' meschina ce la vedo la povera Kitty...ma migliorerà col tempo ^_^) , Isy_264 (hai indovinato tutto, grandissima!), Cristie (grazie mille, ho sempre il terrore che Kitty sia un po' OOC...spero che anche il finale ti sia piaciuto!) e kicchan_96 (ahahah, è vero, Kitty è una combina-guai ma per fortuna tutto si è risolto ^_^) per aver recensito lo scorso capitolo, ma grazie anche a chi è passato di qui e ha avuto voglia di leggere "silenziosamente" :)

Un bacione.

Laura
   
 
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