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Autore: pachelbel90    09/11/2010    8 recensioni
Perché gli uomini si innamorano? [...] Allora perché gli uomini amano?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Music has the power'
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Era tutto cominciato come un gioco. Il mio essere tenero con lui, le occhiatine, le battute con dei sottili doppi sensi. Non mi ci era voluto poi molto per passare da queste piccolezze alla fisicità: le pacche sulle spalle, l’appoggiarsi a lui, gli abbracci, le carezze.
Guy ci marciava su, ricordo bene il giorno in cui ci aveva chiesto di continuare con queste scenette anche davanti alle telecamere.
“È per il bene del film, ragazzi!
Avevo accettato, a cuor leggero; era tutto uno scherzo, nulla di più.
E poi me n’ero uscito con quel “Ti amo” scherzoso, buttato lì per gioco. Nono sapevo che avevo appena posato il piede sul primo gradino della scala che portava all’inferno.
Da quel momento in avanti avevo iniziato a dirglielo spesso, con una leggerezza che non mi sarei mai permesso di usare con una donna. Glielo dicevo tranquillamente, davanti a tutti, col sorriso sulle labbra. Anche lui sorrideva, ma assumeva quell’aria così tipicamente inglese che era impossibile da leggere.
Non so quando mi resi conto che lo pensavo davvero; sul serio, non ne ho idea.
È stato una sera, lui era venuto a trovarmi in camera; era preoccupato per una scena e voleva provarla con me.
“Lei non è umano!”
Recitava le sue battute alla perfezione, con la giusta intensità e rabbia che quella scena richiedeva.
Lo guardavo in silenzio, la mia mente era una landa desolata, non sapevo cosa dovessi dire o fare a quel punto. Mi ero arenato nel suo sguardo, tra le sue iridi azzurre contando le pagliuzze grigio/verdi presenti.
Avevo pensato: Chi possiede uno sguardo del genere?
Nessun essere umano.
Mi ero risposto.
E non ero riuscito a trattenermi. Dalle mie labbra, con un tono tanto serio da lasciarmi stupito, era uscito un “Ti amo” appena sussurrato, ma che nel silenzio della stanza si era amplificato, raggiungendo il suo udito.
Aveva sgranato gli occhi, incredulo, pensando che io stessi scherzando, come al solito. Ma il mio tono di voce serio sembrava turbarlo.
Stavo scherzando? No.
Non sapevo perché non stessi più scherzando, ma sapevo, nel più profondo del mio cuore, che era vero, che era quello che io provavo per lui.
“Sei serio?” mi aveva chiesto, dubbioso.
Ero rimasto in silenzio, sperando che capisse. D’altronde, chi tace acconsente, no?
Lui si era alzato ed era uscito dalla mia stanza. Non avevo avuto nemmeno la forza di seguirlo, non ce l’avrei fatta.
Il giorno dopo si era comportato normalmente, e io avevo ripreso a ridere e scherzare con lui, come facevamo prima, come se nulla fosse successo. Non ne avevamo più parlato e non l’avremmo mai fatto nei mesi successivi.
Eravamo stati quasi un anno lontani. Avevo provato a on pensarci, a dirmi che non era vero, che ero pazzo, malato. La verità era che ero confuso, perché sapevo che quel “Ti amo” era vero. Ero confuso riguardo alla mia sessualità. Ero stato eterosessuale per metà della mia vita, avevo una moglie fantastica, che amavo alla follia, e senza la quale non sarei niente.
Ma gli occhi disumani di Jude mi perseguitavano.

E mi perseguitano tuttora. Mi perseguitano ora che il suo sguardo si posa su di me, a distanza di mesi dall’ultima volta che ci siamo visti. Mi perseguitano mentre mi sposto, con Susan per mano, a salutare Guy; mi perseguitano mentre mi allento il nodo di quella dannata cravatta, che mi soffoca. Mi perseguitano quando abbandono la sala, alla ricerca di un po’ d’aria.
E mi perseguitano anche ora, quando la sua voce mi costringe a voltarmi verso di lui. Mi fissa, mi incanta. Mi stravolge.
Non credo di riuscire a lavorare con lui. Stargli così vicino mi fa male, respirare il suo odore, parlargli, riderci insieme, mi causa un dolore all’altezza del petto, fastidioso. Amarlo e sapere di non poterlo avere mi riduce a brandelli.
Perché gli uomini si innamorano? Perché è insito nella natura umana il soffrire.
Sì, perché l’amore fa schifo. Ti rende romantico, perciò incline a lasciarti trasportare dai sentimenti, impedendoti di ragionare con fredda lucidità e logico raziocinio; e infine, dopo che ormai ti ha in pugno, ti inganna e ti fa a pezzi.
Allora perché gli uomini amano?

“Eri serio?” mi chiede.
“Sì.” Rispondo convinto.

Perché, anche se l’amore fa schifo, ti regala dei momenti bellissimi. Come il suo sorriso, che gli illumina il volto, o la sua mano, che cerca timida la mia.

“Mi sei mancato.” Dice in un sussurro.
Chiudo gli occhi e mi avvicino a lui, posando la testa sulla sua spalla, abbracciandolo con delicatezza, per paura di romperlo.

Non so se tutto questo durerà. Non so se ci ameremo per sempre, nel bene o nel male che sia, oppure se il nostro amore sarà destinato a estinguersi, senza lasciare nessuna traccia di sé. Un giorno potremmo svegliarci e non provare più niente l’uno per l’altro, e allora ci lasceremmo. E il nostro amore finirà.
Non posso dire se il nostro amore sarà per sempre. Ma posso dire che l’amore è per sempre, perché noi ameremo sempre qualcuno, o qualcosa.
Gli uomini amano. Amano perché soffrono. È la loro più grande disgrazia. Ma è anche la loro più grande forza.

Love is forever

 

NOTE:
La canzone da cui è tratta la frase sopra è Neutron Star Collision dei Muse.

   
 
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