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Autore: Nihal    09/11/2010    13 recensioni
Effettivamente il suo sguardo non era per nulla rassicurante. E poi perché stava armeggiando con la porta? Perché stava aprendo quella stramaledettissima porta? E perché io non avevo pensato che sebbene io non potessi uscire lui poteva benissimo entrare?
Perché invece di tentare di scappare continuavo a farmi quelle stupide domande che sicuramente non mi avrebbero portata da nessuna parte?
«Vuoi uccidermi?» Mi informai, evidenziando l’ovvio.
«Tu, creatore di piccioni fissatori, oseresti uccidermi?» Rincarai nel tentativo di minacciarlo, ostentando un tono quantomeno indignato.
«Sì.» Mi rispose lui semplicemente, continuando ad avvicinarsi minaccioso.
«Ah, buono a sapersi.» Commentai. Ero io, o sembrava che tutto procedesse al rallentatore?
In una frazione di secondo mi fu di fronte.
Ok, evidentemente ero io.
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sai, Sasuke Uchiha, Sorpresa
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Capitolo 22 - Epilogo


Ormai da quel giorno erano passate due settimane e Sasuke non si era ancora fatto vedere. Iniziavo a credere che non sarebbe mai più tornato o che se ne fosse tornato nel mondo dei ninja lasciando qui Naruto e Sai.
Una volta tornati a casa, avevamo fatto la conta dei danni: Naruto aveva diverse ferite e aveva quasi esaurito il chakra, ma grazie alla sua forza e al chakra della volpe, si era ripreso in poco tempo. Le ferite di Sai erano un po’ più gravi: diverse ustioni gli ricoprivano il corpo e, sebbene i giorni di riposo gli avessero fatto bene, doveva ancora riprendersi del tutto.
Tutto sommato, io ero quella che se l’era cavata con poco: una caviglia rotta e un bernoccolo gigante in testa. Non mi donava particolarmente, ma non potevo lamentarmi.
La versione ufficiale, quella a cui dovevamo attenerci, era che durante il misterioso incendio alla chiesa fuori paese io e Naruto, passando casualmente in quel punto, avevamo visto le fiamme levarsi dall’edificio. Ci eravamo avvicinati cautamente e le urla di Sai, per qualche arcano motivo intrappolato nella chiesa, ci avevano spinti ad entrare. Lì oggetti contundenti di vario tipo avevano colpito me e Naruto prima che riuscissimo a trovare la fonte delle urla. Una volta raggiunto Sai eravamo usciti.
Non so quanto questo scenario possa essere realistico, però quando lo raccontammo tutti ci credettero.
Dovemmo anche sorbirci i vari che imprudenza, i giovani d’oggi sono tutti scapestrati e sicuramente quei due erano andati a pomiciare della cerchia degli anziani, ma tutto sommato ne era valsa la pena.
Nessuno, eccetto noi quattro – e Carmen, che era riuscita chissà come a convincere Naruto a raccontarle tutto – conosceva la verità dei fatti. Ancora si cercava il fantomatico piromane che aveva dato fuoco alla chiesa e la nostra emozionante e quasi mortale avventura sarebbe rimasta per sempre un segreto.
Comunque noi saremmo rimasti argomento di conversazione per molto, molto tempo. Dal momento che ciò che era successo era il fatto più interessante che si era verificato da circa cinquant’anni a quella parte – cinquant’anni prima un camion si era schiantato contro la parete di un ristorante – il giornale locale non aveva potuto evitare di parlarne, obbligando i poveri giovani che si trovavano lì per caso ad impegnarsi in un’esauriente riassunto dei fatti. Era stato un qualcosa di esilarante vedere Naruto lanciarsi in un’approssimativa imitazione di me che cadevo mentre tentavo di salvare il povero Sai intrappolato tra le fiamme. Ancora migliore era stata la mia imitazione di Naruto che veniva colpito in testa da un’ipotetica trave mentre urlava arriva la cavalleria a salvarti!.
Per la cronaca, sì, nessuno aveva messo in dubbio il nostro racconto: si erano bevuti ogni singola parola.
Quella mattina era stata identica alle altre. Mi ero svegliata, mi ero alzata, come al solito non avevo fatto colazione e purtroppo ero andata, per la prima volta dalla battaglia, a scuola dove tutti – neanche fossero comari di paese – erano venuti a conoscenza di ciò che era successo.
Non appena io e Naruto mettemmo piede in classe, l’Uzumaki fu aggredito dalla componente femminile di essa.
«Tom, davvero hai salvato Igor da un incendio?»
Sulle prime restai un po’ sorpresa. Poi mi ricordai la questione dei nomi e con un colpo di gomito evitai che Naruto se ne uscisse con qualcosa tipo ma io mi chiamo Naruto!
«Oh, ma allora sei un eroe! Anche io sto bruciando… d’amore per te! Che ne dici di venire a salvarmi stanotte?»
«E sei entrato in quella chiesa tutto solo?»
Naruto si grattò la testa imbarazzato, annuendo ad ognuna delle domande che gli venivano poste. Eccezion fatta per la proposta oscena, ma solo perché gli tirai un calcio in uno stinco prima che potesse accettare.
«Lo sapevo che eri speciale: andare lì da solo… che coraggio!»
No, ora basta. Da mezz’ora ormai tentavo di guadagnare il posto al mio banco scartando e dribblando ragazze scalmanate, ma che mi si dovesse ignorare in quel modo!
«Veramente c’ero anch’io con lui, eh.»
Marta – la ragazza dell’appuntamento a quattro che ormai sembrava di epoche fa – mi guardò dall’alto in basso come se fossi qualcosa di particolarmente fastidioso.
«Ma davvero?» Iniziò una voce.
Dentro di me gioii: finalmente si rendevano conto che anche io avevo avuto la mia parte!
«E quindi sei andato lì tutto da solo!»
E basta!
Tentai di farmi spazio nella mischia e di evitare di rompermi anche l’altra caviglia e andai a sedermi, ignorando le oche che ancora osannavano Naruto che aveva salvato il povero Sai tutto da solo.
«E quindi Tom ha salvato Igor tutto da solo!» Rincarò Anna, la mia vicina di banco, in tono malefico.
«Sì, brava, mettitici anche tu.» Mormorai io depressa, spalmandomi completamente sul banco.
Anna mi batté qualche colpo sulla spalla, comprensiva – o più probabilmente sarcastica – e mi chiese come stesse Sai, che, inutile dirlo, non era potuto venire a scuola.
Feci appena in tempo a risponderle che si stava riprendendo, quando la professoressa di storia dell’arte entrò, facendo disperdere il branco di ochette vicino a Naruto.
Finalmente non avrei più sentito nominare chiese e incendi per tutto il giorno.
La professoressa ci scrutò uno ad uno e poi aprì il libro per iniziare la sua lezione.
«Allora, prima di cominciare, avrei una curiosità.»
Magari voleva sapere se era vero che quella maglia le faceva i fianchi larghi: la risposta era sì al quadrato.
«Tom è vero che hai salvato Igor da un incendio tutto da solo
E che cavolo, però!
Anna rise e su quella nota deprimente – almeno per me – iniziò la lezione più noiosa a cui avessi mai assistito.
Quando le cinque ore passarono, corsi fuori dalla classe come se fossi inseguita da Itachi in persona e arraffai Naruto per la collottola, portandolo con me. Chissà perché, ma gli sarebbe piaciuto fermarsi a chiacchierare ancora un po’ con le mie compagne, che lo avevano puntato per tutta la giornata.
Inutile precisare che io avevo intenzione di andarmene da lì il più in fretta possibile. Sicuramente non avevo voglia di fare da spalla a Naruto che rispondeva a questa e a quella domanda.
Qualcuno mi sfiorò una spalla.
«Scusate, volevo sapere…»
E no, quello era davvero troppo. Un’altra domanda sull’accaduto e non rispondevo più delle mie azioni.
Mi voltai verso il malcapitato di turno – caso volle un ragazzo della classe affianco alla nostra. Un ragazzo molto bello, della classe affianco alla nostra – e iniziai ad urlare come un’invasata: «No! Tom non ha salvato Igor tutto da solo, c’ero anche io a rompermi la caviglia insieme a lui e no, non raccontiamo tutta la storia dall’inizio!»
Sia Naruto che il ragazzo-molto-bello dell’altra classe mi guardarono basiti. Naruto si allontanò cercando di mettere quanta più distanza possibile tra me e lui senza far sembrare che mi stesse mollando lì. Il ragazzo-molto-bello, dopo essersi ripreso dallo stupore per la mia risposta, aveva replicato: «Veramente volevo chiederti cosa ti eri fatta alla caviglia, ma mi pare di averlo capito… e direi che ho anche capito che sei una pazza psicopatica.»
Dopo avermi risposto si allontanò sdegnosamente, non concedendomi neanche uno sguardo.
Ecco, avevo fatto l’ennesima figura di merda. Perché capitavano tutte a me?
Una volta salita sull’autobus che ci avrebbe riportato a casa, mi buttai di peso sul sedile e incrociai le braccia al petto piccata.
Non aprii più bocca finché non fummo a casa, neanche quando, sul pullman, Naruto mi chiese perché me la prendessi tanto.
A onor del vero in quell’occasione avrei anche replicato, ma c’era talmente tanto baccano che non ne sarebbe valsa la pena, quindi lasciai cadere il discorso e mi concentrai ostinatamente sul finestrino.
Quando vidi qualcuno del tutto simile a Sasuke camminare sul ciglio della strada, credetti di avere le allucinazioni.
«Hai visto Sasuke per strada?» Chiesi a Naruto, per accertarmi di non averlo immaginato.
Naruto si voltò verso di me, guardandomi con sguardo interrogativo. Sospirai delusa.
«Niente, lascia stare.»
Naruto mi sorrise brevemente e si voltò nuovamente verso le due ragazze sedute di fianco a noi e riprese a raccontare da dove aveva lasciato la sua avventura eroica e solitaria, menzionandomi come palla al piede che invece di aiutarlo l’aveva intralciato.
Le due ragazze mi fissarono con disprezzo, come a farmi intendere che avrei dovuto suicidarmi per aver intralciato l’eroico Naruto.
Mi misi nuovamente a guardare la strada che, purtroppo, non ospitava nessun Sasuke.

***


Me ne tornai a casa ignorando Naruto, ancora vagamente offesa dal fatto che nessuno avesse pensato che anche io avevo partecipato a quello che era successo.
«Laura, ma sei arrabbiata con me?» Mi chiese quello, quando vide che avevo messo qualche metro di distanza tra me e lui.
«No, mister Io-Ho-Salvato-Tutti, mentre Laura era solo d’intralcio. Ora se non ti dispiace vado a casa, dove non mangeremo ramen, oggi
In realtà avremmo mangiato ramen, come quasi tutti i giorni, ormai, ma volevo farlo penare un po’.
Così mi voltai e, ignorandolo, mi affrettai a raggiungere il cancello a passo spedito.
Arrivata a casa buttai la cartella in un angolo e salii in camera mia. E lì mi prese l’ennesimo colpo da quando i tre ninja erano arrivati.
«Sasuke!» Urlai, tanto per non farmi sentire.
Sasuke, ancora vestito come quando avevamo – d’accordo, avevano – combattuto contro l’Akatsuki, era in piedi immobile, di fronte al mio letto. Evitai di chiedergli come avesse fatto ad entrare, dal momento che la porta di casa era chiusa a chiave.
Annotai mentalmente che quando avrei avuto tempo sarei dovuta andare a incavolarmi con quelli che avevano montato la serratura. La volevo a prova di ninja, io.
Dal momento che non rispondeva mi avvicinai e lo aggirai in modo da poterlo vedere in faccia. Prima mi dava le spalle.
«Dove sei stato?» Chiesi.
Il mio intento non era quello di sembrare una rompiscatole, ma probabilmente ci stavo riuscendo comunque.
«In giro.» Rispose vago.
Già il fatto che mi rispondesse mi tirò su il morale. Avevo pensato che dopo tutto quello che era successo non avrebbe più proferito parola. Non che prima parlasse più di tanto, però qualcosa alle volte la diceva.
Per qualche strano motivo, evitai di guardarlo in faccia.
«Come stai?»
Domanda stupida, me ne rendo conto. Ma in quel momento non mi era venuto in mente un modo migliore per formularla, quindi optai per la forma base.
«Bene.»
Non riuscii a rispondergli per le rime, dicendogli che aveva la faccia di uno che stava tutto tranne che bene perché Naruto – che doveva aver sentito i miei toni soavi – con la grazia di un rinoceronte corse su per e scale e si piazzò esattamente tra me e Sasuke.
«Volevi aspettare ancora un po’, prima di tornare?» Gli chiese.
Però dal suo tono si sentiva che non era arrabbiato. L’aveva detto in modo quasi scherzoso, forse per non far capire che anche lui si era preoccupato, sebbene avesse cercato di non darlo a vedere.
«Allora?» Incalzò Naruto, visto che Sasuke non si decideva a rispondere.
«Allora cosa, baka?»
Perfetto, era tornato quello di prima.
Non ero – e non sono tuttora – sicura che fosse un bene, però la cosa riuscì a tranquillizzarmi. Adesso che Sai stava meglio e che Sasuke era tornato, avremmo potuto passare delle giornate più tranquille, ne ero sicura.
«Oggi andiamo via.» Sentenziò Sasuke.
Per un attimo sentii che mi mancava la voce. Sapevo che prima o poi sarebbero ritornati nel mondo dei ninja, ma avevo sperato fino all’ultimo che cambiassero idea o che, almeno, rimandassero la partenza.
Inoltre Sasuke era appena tornato, perché se ne voleva già andare?
Nonostante la mia sorpresa, riuscii a constatare che nel periodo in cui era stato qui Sasuke era cambiato. Prima non ci avrebbe pensato due volte prima di andarsene e lasciare qua gli altri, mentre adesso era tornato, a quanto pareva, proprio per portarli con lui.
Naruto annuì con aria grave.
«L’avevo immaginato non appena ti ho visto.» Disse.
Mi sentii un po’ esclusa.
«Io invece no! Non potete restare qualche altro giorno?»
Nessuno rispose per un po’. Alla fine, Sasuke replicò: «Non sei contenta che me ne vada?»
Non sapevo cosa rispondere. Sì, ovviamente tra tutti e tre erano dei rompiscatole e Sasuke avrebbe fatto innervosire anche un santo… però ormai non riuscivo a pensare alla casa senza di loro.
Mi sarei sentita un po’ sola.
«Certo che sono contenta, cosa credi.» Replicai.
Sarebbe stato troppo per me dirgli che mi sarebbe mancato.
Un sorrisetto increspò le labbra di Sasuke, ma subito dopo scomparve. Alla fine mi convinsi di averlo soltanto immaginato.

***



Quel pomeriggio, Naruto e Sai salutarono Carmen – lei e Sasuke continuavano a non andare d’accordo per qualche astruso motivo. Forse perché Sasuke non va d’accordo con nessuno – e poi tutti ci avviammo nel luogo in cui erano comparsi per la prima volta. Avevo insistito per andare con loro.
Non sapevo bene perché dovessero andare lì per tornare nel loro mondo, ma immaginavo che fosse più facile partire da dov’erano arrivati.
Quando fummo lì abbracciai prima Naruto e poi Sai.
«Anche se siete stati delle enormi scocciature, mi mancherete. Avrei preferito che non partiste.» Confessai.
Subito dopo gli spiegai che se mai avessero fatto parola con qualcuno del fatto che a volte io potessi dire delle cose carine, li avrei uccisi.
Non mi importava che fossero a Konoha: prima avrei trovato il modo di arrivarci e poi li avrei uccisi.
I due sorvolarono sulle minacce.
«Ci mancherai anche tu.» Disse Naruto a nome di entrambi.
«Sì, era divertente vederti fare brutte figure.» Aggiunse Sai.
Che simpatici.
Alla fine mi voltai verso Sasuke, che stava in disparte e attendeva non molto pazientemente che noi tre terminassimo con i convenevoli in modo che potessero andare via.
«Tu non mi mancherai.» Affermai categorica.
«Neanche tu.»
«Bene.»
«D’accordo.»
Per un po’ nessuno disse niente. Naruto e Sai si godevano lo scontro.
«Beh, forse un po’ mi mancherai.» Dissi infine, badando di tenere il tono di voce basso, molto basso.
Sasuke sbuffò.
«Mi infilzi con la katana se ti abbraccio?» Chiesi.
Sasuke cambiò addirittura espressione alle mie parole. Non sembrava molto felice all’idea.
«Sì.» Rispose soltanto.
Tutti quelli che erano lì avrebbero potuto testimoniare che lo disse in modo talmente convincente da sembrare che lo intendesse davvero. Con molta probabilità era così.
«Ah… beh, io ci provo. Se muoio vendicatemi.» Affermai rivolta a Naruto e Sai che continuavano a gustarsi la scena, forse nell’attesa che un po’ di sangue venisse versato.
Era solo questione di tempo, quello era sicuro.
Mi avvicinai a Sasuke titubante e gli cinsi le spalle.
Dovetti sopprimere sul nascere pensieri tipo che figo, sto abbracciando il mio personaggio preferito di Naruto! perché dovevo mantenermi concentrata in caso la katana fosse casualmente piombata a qualche centimetro dalla mia faccia.
Grazie al cielo nulla di quello accadde.
Sentii la mano di Sasuke cingermi da dietro per qualche secondo, poi ritornò nella posizione di prima.
«Va bene, mi mancherai un bel po’.» Dissi alla fine, con la faccia schiacciata contro il suo petto. Fosse stato per me, non mi sarei spostata più di là.
Eppure non riuscivo a trovare il coraggio per fare l’unica cosa che volevo fare e che avevo realizzato solo in quel momento di voler fare.
Avrei dovuto rimpiangerlo per tutta la vita?
Mi armai di tutto il coraggio che avevo in corpo – poco – e gli scoccai un bacio veloce.
In poco tempo ero già diversi metri fuori dalla portata sua e della sua katana, di modo che non avrebbe potuto tentare di uccidermi per il mio gesto sconsiderato.
«Mi uccidi?» Chiesi con voce flebile, dal mio nascondiglio dietro l’albero.
Sasuke non disse niente. O era rimasto senza parole o pensava che non valeva la pena di sporcare la sua katana con me.
Continuava a non dire niente.
«Perfetto, mi uccide.»
Sentii la risata di Naruto.
«Laura, penso che tu lo abbia messo in imbarazzo.»
«Non mi ha messo in imbarazzo.» Ribatté Sasuke piccato.
Non vidi la sua espressione, dal momento che ero molto impegnata a non guardare nella sua direzione.
«Tsk.» Disse solo Sasuke, prima che i suoi occhi diventassero rossi.
L’ultima cosa che disse Naruto prima che tutti e tre sparissero fu: «Quelle tre lettere significano che gli mancherai anche tu!»
Mi voltai per vedere i tre per l’ultima volta prima che sparissero.
Dopo che furono andati via, rimasi a fissare il punto vuoto per molto tempo. Non riuscivo ad andare via di lì, c’era qualcosa che mi tratteneva.
Quando capii che non sarebbero tornati indietro, mi diressi tristemente verso casa. Erano andati e non li avrei mai più rivisti.
Quando arrivai, mi buttai sul letto esausta.
Soltanto il giorno dopo notai sul comodino il kunai di Sasuke con cui avevo tentato di colpire Itachi. Doveva averlo dimenticato.
Lo conservo ancora oggi. È una delle poche cose che mi fa capire che non mi sono immaginata tutto e che, di conseguenza, non dovrei essere internata in un manicomio.

***



Questa è la mia storia. L’ho raccontata perché non voglio dimenticarmi di ciò che è accaduto e il modo migliore perché ciò accada è di mettere tutto per iscritto.
Ormai è passato un anno da quando è successo tutto, anche se stento ancora a crederci. Sembra che sia passato molto più tempo. Certe volte mi ritrovo a pensare a tutto quello che è successo e allora riprendo in mano il kunai – che conservo con cura – per convincermi che non me lo sono sognata.
Spesso mi chiedo se Sasuke abbia deciso di tornare a Konoha, alla fine. Dentro di me sono convinta di sì.
Segretamente spero ancora di rivedere i tre ninja spuntare nel parchetto ancora una volta, anche se so che non potrà mai accadere.
Ci sono tornata tante volte da allora – ormai ogni volta che esce un nuovo numero di Naruto è diventata quasi un’abitudine, quella di andare a leggerlo là – ma non è ancora successo nulla.
Oggi è uscito un nuovo numero del manga e so già dove andrò a leggerlo.
Chissà che non sia fortunata e nel parco veda spuntare qualche ninja di Konoha.
In fondo ci spero e magari è per questo che non riesco a mettere la parola fine a questa storia.


Fine.


Beh… che dire?
Non appena ho messo la parola fine a questa storia ho iniziato a sentire un peso sullo stomaco. Ormai è più di un anno che l’ho iniziata, quindi era giusto che trovasse una fine (è l’unica long che è arrivata oltre il decimo capitolo), però non per questo non è stata meno dura.
Ninjas are coming forse non è il massimo come storia. La sua trama non è un granché. Però mi ha accompagnato dall’inizio della mia sottospecie di carriera come fanwriter (è la prima long che reputo seria che abbia scritto) e terminarla è stato come terminare una parte del mio percorso qui su EFP.
Per dirla in due righe: mi dispiace che sia finita!ç___ç
Ormai erano settimane che avevo in mente la fine. Riuscivo a figurarmi le precise parole… poi, però, quando è davvero venuto il momento di scriverla si è tutto cancellato dalla mia mente e sono dovuta partire dall’inizio, cercando parole che fossero adatte.
Non so se le ho trovate, se devo essere sincera!^^’
Concludo ringraziando tutti quelli che hanno seguito la storia: sia quelli che la seguono dall’inizio, sia quelli che hanno iniziato a seguirla da poco. Grazie! Ho davvero apprezzato il vostro sostegno!^^


Elena_chan: mi dispiace, ma per ora non ho in previsione un seguito!^^’
Spero che tu metta via quella bambolina malefica, però!o__ò
E soprattutto spero che l’ultimo capitolo ti piaccia!^^
Metti via quella bambola voo-doo!o___ò
Alla prossima!^^

Sadako94: ciao!
Non dirlo a me, mi sono veramente depressa quando mi sono resa conto che avevo finito la storia!ç____ç
Ehm… mi sa che qui nessuno voleva il finale che ho scritto io, però spero che capirete che sono solo una povera fanwriter e che quindi non potete uccidermi!^^’
Non valgono neanche i sicari: adesso non ci sono neanche più i ninja di Konoha che possono proteggermi!o____ò
Non so cosa farò adesso che ho finito questa storia, se devo essere sincera! Sicuramente continuerò a scrivere one-shot, poi forse qualche originale… e se ho tempo riprenderò una long che avevo cancellato e la finirò. Tutto questo università permettendo, ovvio!^^’
Mi piacerebbe iniziare una nuova long su Naruto, però al momento sono a corto di idee!ç___ç
Adesso penso che andrò a ritirarmi in un angolino a deprimermi!T___T

Yunalesca_Valentine: ciao!
Eh, purtroppo non si saprà mai cosa è successo ad Itachi!u___ù
Diciamo che è ad interpretazione libera: può essere morto o può essere sopravvissuto… mi dispiaceva ucciderlo definitivamente, ecco!_-_
Mi dispiace per il seguito, ma per ora preferisco far terminare la storia qui!xD
Sono davvero contenta che ti sia piaciuta e spero che l’epilogo non ti deluda!
Alla prossima!^^

Pain Hatake: ciao!^____^
Mi dispiace che tu ancora non riesca a scrivere! Probabilmente sono ripetitiva, però non sai quanto ti capisco… è brutto trovarsi davanti ad una tastiera e non sapere come scrivere, né avere voglia di usarla (almeno a me, alla fine, passava anche la voglia di scrivere qualcosa, visto che le idee scarseggiavano). Però sono sicura che è un periodo che passerà e poi ti verranno più idee di quante ne avevi prima!^^
Spero che tu abbia portato la bottiglia di champagne e, se lo hai fatto, spero che tu non l’abbia portata con l’intento di spaccarmela in testa per il brutto finale!_-_
*si compra un elmo*
Che dire? Spero che il capitolo finale ti piaccia! E non tirarmi dietro la bottiglia di champagne, grazie!^^’

Zakurio: ciao!^^
No, secondo me non sei bacata, mi piace leggere le tue congetture!^^
Questa volta ci ho messo meno di un mese ad aggiornare, visto?u____ù
Mi merito quasi un premio!u____ù
Ehm… tornando ad argomenti seri, anche a me scrivere l’ultimo capitolo mi ha messo addosso una grande tristezza! Sarà per questo che ci ho messo abbastanza ad aggiornare: non riuscivo a mettere la parola fine alla storia!ç_____ç
Che dire? So che il finale è un po’ scarso, però forse non sarei riuscita a scrivere qualcosa di meglio: io e i finali non andiamo molto d’accordo, evidentemente!xD
Spero comunque che ti piaccia!
Alla prossima!^^

cyberprincess: ciao!^^
Non dirmelo!ç__________ç Se fosse per me continuerei questa storia all’infinito, perché non riesco proprio ad immaginarla conclusa! Però è giunta l’ora di terminarla, purtroppo… se avessi continuato a scrivere si sarebbe notato che l’avrei fatto solo per tirarla per le lunghe, quindi ho dovuto per forza mettere la parola fine!ç____ç
Il fatto che questa sia l’unica storia che continui a seguire mi rende davvero felice. Non pensavo che potesse arrivare a piacere tanto, quindi… grazie! Mi hai fatta contenta!^^
Detto questo, spero che anche questo capitolo ti possa piacere!^^
Alla prossima!^^

Lady Moonlight: ciao!^^
Io dico che è negativa… fosse stato per me mi sarei tenuta stretta stretta Sasuke, altro che mossa per tornare indietro!ç___ç Non farmici pensare… vorrei tanto un bel Sasuke seduto vicino a me, invece di Hideko che legge un libro e mi ruba mezza poltrona!_-_
Sono davvero contenta che la fic ti abbia fatto divertite: più o meno l’intento era quello!^^
Per ora non penso che farò un seguito… in futuro mai dire mai!xD
Spero che questo capitolo ti piaccia, altrimenti sei autorizzata a tirarmelo dietro!u____ù
Ciao Cleo (scusa, non ti avevo ancora chiamata Cleo per tutta la recensione, da qualche parte dovevo pur metterlo!u___ù)!^^


E adesso siamo giunti davvero alla fine. Mi auguro che la storia vi abbia trasmesso qualcosa!^^
Grazie ancora per averla letta.

Nihal
  
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