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Autore: Tetide    10/11/2010    15 recensioni
Una crociera, per dimenticare; un viaggio per ricominciare. Un incontro inaspettato, in un momento inaspettato. Dopo una separazione è sempre molto difficile ricominciare, anche per Rosalie; ed è per questa ragione, che Oscar ed André le propongono una vacanza un pò diversa... che finirà per cambiarle la vita!! Dedico questa storia a Ninfea Blu e a tutti coloro che hanno amato Blue Velvet. Per la fanart al capitolo 6, debbo un enorme grazie a Ninfea Blu!
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11- Sbarco con sorpresa CAPITOLO 11
SBARCO CON SORPRESA

La nave incrociava dalle parti di Marsiglia; il viaggio volgeva al termine.
Se ripensava a tutti gli avvenimenti che si erano succeduti nella sua vita nel corso di quei giorni, Rosalie era esterrefatta. Era partita col cuore in lacrime, più per compiacere la sorella ed il cognato che per reale voglia di farlo, poi aveva conosciuto per caso Louis, e dapprincipio lo aveva sfuggito come la peste, timorosa di ricadere nello stesso errore compiuto con Bernard; in seguito, poi, le situazioni li avevano fatti avvicinare, un po’ troppo per i suoi gusti, ed avevano.. approfondito la loro conoscenza, se così si può dire; ma in lei la paura aveva immotivatamente avuto il sopravvento, spingendola ad una improbabile quanto avventata fuga, che sarebbe finita molto male se Louis non fosse intervenuto in suo soccorso, rivelandole il suo vero volto di uomo premuroso, cosa che l’aveva spinta definitivamente fra le sue braccia, nonostante le gelosie e le remore iniziali; ed alla fine, cadute le resistenze di ambo le parti, avevano cementato il loro amore, tramutandolo in un’unione salda e duratura.
E ora si stavano già dedicando ai progetti per il prossimo futuro, non appena tornati a Parigi.
“Amore..”,
“Mmh..?”,
“Rosalie, mi ascolti?”,
“Sì, certo. Cosa c’è, amore?” si riscosse dai suoi pensieri,
“Dicevo che potremmo vederci nell’intervallo del pranzo, Lunedì prossimo, se tu rientri al lavoro da subito”,
“Certo, a me va benissimo. Però, la sera mi vieni a prendere, e andiamo un po’ qua e là per Parigi: che te ne pare?”,
“Mi sembra una splendida idea” Louis le prese la mano per baciargliela; Rosalie sorrise, arrossendo leggermente a quel gesto che le piaceva tanto.
“Allora, pronti per l’arrivo?”, la voce di Oscar li riportò alla realtà, mentre la donna circondava con un braccio una spalla della sorella minore, e con l’altro quella di Louis.
“Naturalmente, cognata! Cosa credevi, che stessimo con la testa fra le nuvole tutto il tempo?”, le rispose Louis, spiritosamente,
“Beh.. fra le nuvole forse no, ma fra le lenzuola..”,
“Oscar!” Rosalie arrossì un’altra volta.
“Eh, l’incanto è finito, purtroppo!” fece Louis, accendendosi una sigaretta,
“Per noi è appena iniziato, invece!” gli prese una mano Rosalie,
“Ha ragione: sai, Oscar, abbiamo appena deciso di presentarci ufficialmente alle rispettive famiglie”, aggiunse ancora l’uomo, prendendo la mano della fidanzata,
“Grandioso! E quando pensate di farlo?”,
“Nel primo week-end di Settembre lo diremo a papà” aggiunse Rosalie,
“Rosalie, scusa.. ma non ti sembra un po’ presto?”,
“Affatto” la ragazza prese tra le dita la sigaretta in parte fumata che il suo compagno le stava porgendo per finirla “Papà e mamma saranno felicissimi: non ricordi come erano tristi quando siamo partite? Erano preoccupati per me! Perciò, sapere che mi sono “rifatta una vita” così presto può far loro soltanto piacere!”,
“Se lo dite voi…”.
“Ehi, gente, che si dice?” entrò in quel momento Alain, tenendo un braccio sulla spalla di André, che era con lui; gli altri li salutarono.
L’allegria era evidente sui loro visi, ora che erano diventati un gruppo affiatato; Sebbene la crociera volgesse ormai al termine, nessuno di loro manifestava la tristezza tipica della fine della vacanza; al contrario, erano tutti su di giri, contenti di aver passato dei giorni indimenticabili assieme. Per Louis e Rosalie, poi, c’era anche la gioia di un nuovo inizio.
Si alzarono, decidendo di andare ad assistere alla gara di ballo sul ponte della piscina, che era inondato del magnifico sole mattiniero.
Attraversarono la sala colazione ridendo; in un angolo, videro Girodel e la mora, che si sorridevano imboccandosi a vicenda.

Raggiunto il ponte, si sedettero a dei tavolini, vedendo che vi erano poche coppie che stavano prendendo parte alla gara; Oscar e André si rivolsero uno sguardo d’intesa e si alzarono, per unirsi ai partecipanti; Rosalie e Louis li osservarono mentre si prendevano per mano, avviandosi verso  la pista.
“Sono una coppia stupenda” mormorò lui,
“Sì… vederli assieme è un piacere!”,
“Ehi, Rosalie, posso chiederti una cosa?” le fece Louis all’orecchio,
“Certamente. Dimmi pure, amore”,
“Perché.. insomma sì, com’è che tua sorella ha un nome da uomo?”.
Rosalie lo guardò dapprima con aria incuriosita, poi fece una leggera risatina.
“So che è strano.. se lo chiedono in molti”,
“Bé, è inusuale, quanto meno..”.
A quel punto, Rosalie sospirò, lo sguardo perso sull’infinita distesa blu.
“Nostro padre era un commissario dei gendarmi, sai..”,
“Sì, me ne avevi parlato”,
“.. E lui desiderava tanto un figlio maschio..”,
“.. Che non c’è stato”,
“Sì. E’ per questo che ha chiamato così Oscar: lei sarebbe stata il figlio che non c’era stato. E allora le insegnò tutto quello che lui riteneva si dovesse insegnare ad un ragazzo: le arti marziali, l’uso delle armi da fuoco, le strategie militari; e fu molto felice quando Oscar decise di seguire la sua carriera in gendarmeria”,
“Beh, da quello che vedo può essere soddisfatto: tua sorella sembra davvero una che sa il fatto suo”,
“Sì, soprattutto da quando c’è al suo fianco André”,
“Dove si sono conosciuti?”,
“A dir la verità, si conoscono da sempre: sono cresciuti insieme. André era il nipote di una della nostre vicine, che rimase presto orfano; fu così che la nonna se lo portò con lei in un altro quartiere, dove potesse ricominciare senza ricordi troppo dolorosi; così conobbe Oscar, e da quel giorno rimasero sempre insieme, l’uno vicino all’altra: giocavano, scherzavano, studiavano. Io ne ero un po’ gelosa, perché, anche se ero la “piccola” della famiglia, quindi la più coccolata, rimanevo spesso da sola con mamma e papà, mentre lei era sempre via: desideravo tanto la compagnia di altri bambini come me! Ma papà mi diceva che Oscar era diversa da me, ed io non dovevo prendermela per questo”,
“Così, sono cresciuti assieme..”,
“Poi, quando diventai un po’ più grandicella, iniziarono a portarmi assieme a loro alle feste ed in palestra. Io che li vedevo sempre assieme mi chiedevo come mai non si fossero ancora fidanzati, ma Oscar diceva che a queste cose lei non pensava nemmeno, che non le interessava avere un uomo in quel senso, e che lei stessa voleva vivere come un uomo, per far piacere a papà. Non si accorgeva che André era perdutamente innamorato di lei, fino ad una sera”,
“Che sera?”,
“Accadde ad una festa in maschera. Oscar si era travestita da damina del Settecento per l’occasione, ma ben presto si accorse di non sentirsi a suo agio in quei panni così inusuali per lei, e tornò a casa triste. Quella sera, a casa c’era anche André, il quale le chiese come fosse andata; a quel punto, lei rispose che si era sentita ridicola, e che mai più si sarebbe comportata “da donna” in vita sua. Ma si sentì rispondere da André che effettivamente lei era una donna, e non avrebbe mai potuto cambiarlo, ma questo non significava smettere di vivere come aveva vissuto sino a quel momento, o rinunciare a seguire la carriera del padre nei gendarmi; solo che lei, a quel tempo, non voleva crederci, e così litigarono. Da quella sera, André sparì dalla vita di Oscar e dalla nostra casa”,
“Quando accadde?”,
“Era l’ultimo anno del Liceo per Oscar”,
“E poi?”,
“Poi lei entrò in accademia; e fu lì che, inaspettatamente, ritrovò André”,
“Così lavorano insieme, oltre ad essere marito e moglie”,
“Infatti, è così”,
“Scommetto che il superiore è Oscar!”,
“Indovinato!” la ragazza si voltò verso di lui,
“E poi si sono messi assieme, giusto?”,
“Sì. Oscar, durante quel lasso di tempo, aveva capito che André le diceva il vero, che il suo essere donna e la sua posizione di gendarme  non erano in contrasto, e che quel suo assurdo diniego della sua femminilità le aveva fatto perdere molte cose belle: anche papà le diceva spesso di non volerla vedere più da sola. Siamo stati tutti molto contenti quando lei ed André si sono sposati”.
Louis tornò a rivolgere il suo sguardo alla coppia dei Grandier, che ora ballava una ritmata polka sulla pista.
“Sono come la luce e l’ombra” soggiunse Rosalie,
“E noi?” avvertì la carezza di lui su una guancia,
“Spero che lo diventeremo”.

                                      **********

“Il Comandante Robespierre dà a tutti i passeggeri il benvenuto a Barcellona, e spera che la crociera sia stata di vostro gradimento e di rivedervi presto su questa nave”.
La voce dell’altoparlante segnava ufficialmente la fine della traversata, mentre la nave entrava in porto accompagnata da imbarcazioni più piccole.
I passeggeri stavano sul ponte a godersi lo spettacolo, schiaffeggiati  dal vento caldo del mare.
Louis e Rosalie osservavano la sponda avvicinarsi, abbracciati come al solito; al contrario degli altri, per loro l’avventura era appena iniziata.
Iniziò lo sbarco: formalità doganali, code, bagagli tra visi spenti ed imbronciati.
“André, dove hai lasciato la macchina?”, Oscar aveva lo sguardo stanco,
“Tranquilla, è nel garage del porto, a pagamento. Mi hanno detto che sarebbe stata al sicuro, là dentro”,
“Se lo dici tu…”.
Pochi passi dietro di loro, Rosalie sorrise, al braccio di Louis.
“Dimmi un po’, preferisci farti il viaggio fino a Parigi sul sedile posteriore della loro auto, oppure concludere una degna vacanza assieme al tuo nuovo fidanzato? Potrebbe scapparci anche qualche diversivo, non si sa mai..”,
“Vengo con te, che idee! Credi che ti avrei lasciato solo, perdendo l’opportunità di portarti nella mia casa non appena arrivati?”.
La fila avanzava; alcuni passeggeri, divenuti amici durante quella vacanza, si stavano scambiando i recapiti; tra loro, anche Axel con Antoinette ed Alain con Diane.
Superata la porta d’ingresso, si tornava alla realtà di ogni giorno; sul molo, una folla di gente, la stessa che aveva salutato i loro cari alla partenza e che adesso ne accoglieva il ritorno.
“Ah, che bel sole!” Rosalie era allegra come una persona che stesse partendo, anziché arrivare. Si fermò, guardandosi attorno in quel mattino luminoso, mentre attendeva che gli altri la raggiungessero.
Si sentì chiamare improvvisamente.
“Rosalie..”.
Rimase impietrita. Conosceva quella voce.
“Amore.. ti prego, guardami..”.
Come ipnotizzata, la ragazza si girò.
“Bentornata, amore”,
“Che fai qui, Bernard?”,
“Ma sono venuto a prenderti, è ovvio!”,
“Davvero? E a che titolo?”,
“Sono.. il tuo fidanzato!”.
Rosalie scoppiò a ridere “Ma se ci siamo lasciati!”.
L’uomo fu preso da un forte imbarazzo: iniziò a grattarsi la testa, mentre diceva “Ecco.. io.. noi.. abbiamo fatto un errore a lasciarci, Rosalie. E’ stata una vera stronzata”,
“L’hai fatta tu, se non sbaglio”,
“Sì, hai ragione. Io avevo.. perso la testa. Quella mi aveva fatto credere chissà che, ed io ci ero cascato. Ma adesso ho capito che voleva solo passare del tempo, e niente più; è tornata con suo marito, ed io.. mi dispiace, Rosalie! Mi dispiace tanto! Non so perdonarmi per quello che ho fatto, e forse non merito di essere perdonato; ma so che ti amo, e che voglio stare con te. Da oggi sarà tutto diverso, promesso!”.
La ragazza aveva ascoltato il suo discorso guardandolo con un’espressione di sufficienza; quando ebbe finito, prese la parola.
“Spiacente, Bernard, ma arrivi tardi. Per me, la nostra storia è finita, dato che sei stato tu a volerlo, ed io non ho intenzione di ricucirla come seconda scelta, dopo che Jeanne ti ha scaricato, per riempirti il vuoto; se vuoi fare coppia, devi trovarti qualcun altro!”.
Balbettando, l’uomo cercò di barcamenarsi “Amore.. so che ce l’hai con me, so che ti ho fatto soffrire, hai perfettamente ragione, ma non ti chiedo di tornare insieme da subito; so che hai bisogno di farti sbollire la rabbia. Ti chiedo solo di pensarci sopra, quando ti sarai calmata, e magari vedrai tutto in maniera più obiettiva.. in fondo, noi ci volevamo bene, ricordi?”.
La donna fece un profondo sospiro.
“Mi spiace, Bernard, ma non ho bisogno di tempo, io sono perfettamente cosciente di ciò che faccio; se non voglio tornare con te, significa che con te non voglio tornare. E poi, ho un ottimo impedimento a tornare sui miei passi..”.
Bernard non capiva.
“Amore, Oscar ed André ci aspettano per andare a prendere le macchine!”, la voce virile di Louis la raggiunse, seguita subito dopo dal suo proprietario.
“Rosalie, ma che fai ancora qui tutta sola?”, la prese per un braccio, e lei sorrise all’indirizzo di Bernard, il quale impallidì.
“Arrivo subito, amore”, calcò l’accento sull’ultima parola “stavo solo salutando un vecchio conoscente”.
Lo stupore di Bernard si stava mutando in rabbia.
“Rosalie, chi è questo tizio?”,
“”Ah, scusa, non ti ho presentato Louis Saint-Just, il mio ragazzo!”.
Bernard divenne livido.
“Cosaa?  Ma sei diventata matta? Tu sei la mia ragazza!”.
Fingendo di non averlo ascoltato, la donna proseguì “Louis, ti presento Bernard, se ricordi ti ho parlato di lui quando avevo il mal di mare..!”,
“Ah, il fedifrago!”, lui la cinse con un braccio,
“Rosalie.. non mi va di scherzare. Finiscila con questa farsa subito!”,
“Non si tratta di una farsa, mio caro ex: mentre tu te la spassavi con quella, anche io ho scelto di rifarmi una vita. E’ giusto, non ti sembra?”,
“No che non mi sembra! Io ho ammesso il mio errore, e ti ho chiesto scusa! Tu.. tu invece mi hai rimpiazzato alla prima occasione!”.
“Credevi che lei avrebbe dovuto aspettarti a casa mentre tu te la spassavi, in attesa che ti passasse?” Louis intervenne,
“Tu non ti immischiare! E levale le mani di dosso, chiaro?”,
“Cerca di non scaldarti troppo, okay?”, Louis fece un passo in avanti,
“Rosalie è la mia ragazza!”,
“Non direi, visto che l’hai scaricata appena ti sei stancato di lei per un’altra! Cos’è, pensavi che lei non avesse diritto a rifarsi una vita?”,
“Adesso mi hai stufato!”, Bernard cercò di colpire Louis con un pugno, ma lui lo schivò, e gli afferrò la mano.
“Siamo maneschi, a quanto vedo! Siamo in pubblico, datti una calmata!”. Così dicendo, lo spinse indietro, e Bernard barcollò; André lo prese, impedendogli di cadere.
“André! Caro cognato, cerca di fare ragionare Rosalie! Il sole deve averle dato alla testa!”, gli disse, quando lo ebbe visto.
“Semmai, ha dato a te alla testa! Non vuoi capire che tra te e lei è finita? Và a cercarti un’altra compagnia, è meglio!!”.
Bernard non si capacitava: anche André gli era contro! Nessuno sarebbe venuto in suo aiuto? A giudicare dal cipiglio di Oscar, no: lo stava fissando con occhi torvi ed impassibili. Si girò di nuovo in direzione di Rosalie, che mostrava sul viso un cipiglio anche maggiore di quello della sorella. L’uomo perse la testa.
Senza dire una parola, si girò di scatto e colpì André, il primo che gli capitò a tiro, con un pugno in pieno viso; poi, con un tono basso e pieno di rabbia repressa mormorò “Non finisce qui!”, prima di allontanarsi.
“André! Ti ha fatto male? Come stai?”, Rosalie era accorsa al fianco del cognato, seguita dagli altri, compresi i coniugi Soisson.  
“Ahia, che sinistro!” si lamentava l’uomo.; Oscar gli sollevò la testa.
“Ti ha fatto un occhio nero, André. Come ci vedi da quell’occhio?”,
“Ci vedo abbastanza bene, per fortuna ho fatto in tempo a chiuderlo. Però, ho un gran dolore sul sopracciglio!”,
“Dovresti metterci del ghiaccio” intervenne Alain “Vado a vedere se in quella caffetteria ne hanno”,
“Mi sa che dovrò guidare io” sospirò Oscar accarezzando la testa del marito “o forse è meglio se ci si ferma qui per qualche giorno a riposare, giusto il tempo che il tuo sopracciglio si sgonfi?”,
“Mi sembra un’ottima idea” aggiunse Diane.
Rosalie si sentiva un po’ in colpa: in fondo, Bernard si era comportato in quel modo per causa sua.
“Animo, Rosalie!” le sussurrò Louis, quasi le avesse letto nel pensiero “Non l’hai mica voluto tu!”.
La ragazza sorrise al suo compagno, e lui la prese tra le braccia.

                              **********

Il mattino del giorno successivo, Rosalie e Louis erano in viaggio sulla sportiva di lui, diretti verso Parigi; il giorno prima, un dottore aveva visitato André, dicendogli che con qualche giorno di tranquillità tutto sarebbe tornato a posto, e lui ed Oscar si erano fermati in un albergo del centro di Barcellona, insieme ad Alain e Diane, che volentieri si erano offerti di restare con loro. Louis e Rosalie, invece, avevano preferito ripartire subito per Parigi, dato che lei non poteva prendere molte ferie e li attendevano ancora alcuni giorni di viaggio.
Percorrevano una strada che attraversava campi in fiore e boschi, in Provenza; la radio trasmetteva When a man loves a woman, cantata da Michael Bolton. 

“Che bella giornata! Vero?” fece lui; la donna annuì.
“Vien voglia di fermarsi da qualche parte..”,
“Louis, sei davvero incorreggibile!”, gli rispose Rosalie, che aveva intuìto il senso di quell’invito,
“Ah, non venire a dirmi che non sei stanca di stare seduta in macchina da quattro ore, e non avresti voglia di sdraiarti in un bel letto..”,
“Mah.. ci debbo pensare!”,
“Quel borgo laggiù sembra invitante.. magari c’è una pensioncina da quelle parti. Non ti sembra scortese non andare ad affittare loro una camera, adesso che siamo quasi ad Agosto e la gente preferisce filare in massa al mare disertando i borghi di campagna come quello? Faremmo loro un favore”.
Lei rise: quando Louis iniziava a parlare così, non c’era verso di fargli cambiare idea.. e poi, chi dice che fosse il solo ad aver voglia di.. riposarsi?
“Vorrà dire che arriveremo a Parigi con un paio d’ore di ritardo. Però, quando saremo a casa, mi darai una mano a disfare i bagagli, a pulire la polvere accumulata, a preparare qualcosa da mangiare..”,
“Un attimo, frena: mi stai chiedendo di venire a stare da te?”,
“Sono un paio di giorni… in fondo, siamo appena all’inizio, dovrai sopportarmi per i prossimi cinquant’anni!”.
Lui finse un broncio deluso, mentre lei scoppiò in un’allegra risata; il sole illuminava alto quel borgo di campagna verso il quale si stavano dirigendo.

E così, anche questa storia giunge al termine.. sniff.. spero che vi piaccia e che mi lascerete qualche recensione (mi piacerebbe arrivare a 100 recensioni :-)). Devo dire che non mi aspettavo tanto entusiasmo attorno a questa storia, e le perplessità che avevo a riguardo sono scomparse: di questo, vi ringrazio tutti. Mi scuso per il ritardo con cui aggiorno, ma ultimamente ho avuto poco tempo e parecchi impegni. Ora passo ai nessaggi personali:
Ninfea Blu: sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto, racchiude il bellissimo ricordo che ho di Napoli, una città stupenda. La mia prossima storia sarà quella di cui mi chiedi, sì: se vorrai seguirla, mi farai tanto piacere. P.S:: se senti la canzone del capitolo precedente, fammi sapere che ne pensi. Ciao! :-)
Lady in Blue: allora, ti piace il finale? Anche a te consiglio di visitare i luoghi di cui ho parlato, sono bellissimi. I due piccioncini sono più uniti che mai dopo lo sbarco, soprattutto dopo l'ultima prova che hanno superato insieme.. o no? :-)
Medusa: grazie del giudizio favorevole, fatto da una Napoletana è più che certo che non ho sbagliato su Napoli!:-) Sono felice che tu abbia seguito la mia storia, e di averti tra i miei lettori. Ciao!
Kikkisan: come vanno le cose? Spero meglio; ad ogni modo, fammi sapere. Tornando alla storia, anche a me dispiace scendere da questa nave.. ma anche le crociere finiscono, no? Ma non è detto che non ce ne saranno altre, in futuro.. ;-) Che ne dici delle scintille che vi avevo preannunciato?
kira91: come vedi, non ci sono state sorprese poco piacevoli.. non ti ho deluso, non credi? ;-) Quanto al bonazzo, sì, questa volta ci hai preso!!
Jenny123: se vuoi passare da qui, non mi offendo, eh.. :-)
Cicina: ehi, sei sparita??
Pry: ti ringrazio per la precisazione, che mi ha permesso di correggere un errore, e non mi sono affatto offesa, anzi! Le critiche costruttive sono sempre utilissime! Ero sicura che Alain in rosso ti sarebbe piaciuto.. e che invece i Pooh non li avessi mai ascoltati.. ed il generale.. è diverso dall'anime, ma credo che al fidanzamento ufficiale non verrebbe meno :-)
Livia: Allora, che ne dici del mio coniglietto? :-) Un buon modo per concludere la crociera! E adesso, l'estate è finita, purtroppo!
Crissi: Alain o Louis? Un vero problema.. l'uno allegro e simpaticissimo, l'altro affascinante e gentleman: chi scegliere? Decidi in fretta, la crociera è finita. :-)
Leia345: benvenuta tra i miei lettori! Tra tutti, sei la più fortunata perché sei all'inizio.. l'ambiente ti piace? Aspetto altri tuoi commenti presto!
 
Un bacio ed un saluto anche a chi ha letto solamente. A presto!
Tetide.


  
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