gelido vento, pesante silenzio
lacrime di cristallo, di quell'astro fittizio
qui, mia musa, in questa distruzione
muovi i tuoi passi intrisi di disperazione
non piangere mia regina
non piangere mia bambina
queste fiamme non bruciano
queste lame non tagliano
nessuno ti proteggerà
il nome tuo nessuno griderà
nera rosa getta in quel lago ghiacciato
getta la tua benda, spogliati del tuo passato
il tuo riflesso, la tua figura rovinata
parlano di una sconfitta mai accettata
chiama i tuoi eroi ora
chiama coloro che si batterono per la loro signora
quanti uomini sono periti al calar della sera?
rispondi, Giustizia, mia cara