“Bells, tu, non
hai firmato le carte del divorzio.”
Dopo quelle parole,
Jake emana un sospiro di sollievo.
Poi, parla. “Sei sempre la solita sbadata! Beh, allora non
c’è nessun problema. Firma quelle carte, e la
cerimonia andrà avanti!” Poi, guarda il pastore.
Sorride, anche lui sollevato. Forse pensava che
fosse qualcosa di più grave.
“Certo.”
Sussurro, prendendo la penna che Angela mi porge.
La mano trema, e mi
convinco che è causato dall’agitazione per il matrimonio.
Renée che è seduta, si sporge dalla sedia
per vedere meglio.
Cosa diamine
c’è da vedere? Pensano che non firmi quelle carte? Devo farlo per forza.
Poi, lo sguardo si
posa sulla mia amica, che tiene il foglio immobile.
La guardo, e nei
suoi occhi posso leggere dispiacere, mischiato a un po’ di commozione.
Dispiacere, per due
motivi: non tornerò con Edward, ma farò soffrire Jacob. Il suo
migliore amico, vivrà nella menzogna.
Commozione,
perché due dei suoi più cari amici, stanno per sposarsi.
Ma io, il coraggio
non ce l’ho. Isabella Swan ha coraggio soltanto
per salvare Edward Cullen, per picchiare Jessica
Stanley.
Ma non quello per
far vivere Jacob felicemente, insieme ad una donna che lo ami davvero.
“Voltati”,
dico ad Angela. Si gira, e mi porge la sua schiena, e su di questa metto il
foglio, per poter firmare.
Impugno la penna,
sicura di quello che sto per fare. Ci sono duecento persone davanti a me, e non
posso rovinare tutto in questo modo.
Devo farlo.
Faccio una B un po’ storta, dovuta al
tremolio. Poi, mi fermo.
Alla destra del
foglio, guardo la firma di Edward.
Edward Cullen.
Quella calligrafia
così precisa, che non si addice per niente all’Edward che ho visto
in questa settimana. Quello barbuto, che non si tagliava i capelli da
chissà quanto tempo.
Quello che non
sorrideva più come una volta.
Sbatto gli occhi
per un istante, chiudo la penna e mi volto verso Jacob.
Lui sorride, e non
sembra per niente teso.
“Hai
fatto?” Domanda tranquillamente, come se per me mettere quella firma sia facile.
Una lacrima solca
il mio viso.
Jake mi fissa stranito, e un po’
preoccupato.
Deglutisco,
pensando a quello che devo dire. Poi, le parole escono da sole.
“Jake, io non posso farlo.” Abbasso la testa. Vigliacca.
L’hai sempre preso in giro,
dall’inizio fino alla fine.
Un ‘Oh’
di disappunto proviene dalla maggior parte degli invitati.
Mia madre si alza,
venendomi incontro.
“Isabella,
possiamo parlare?” Con lo sguardo ancora fisso su Jacob annuisco,
aggrappandomi al braccio di mia madre, che mi trascina dentro la casa bianca.
“Cosa diamine
passa per la tua testa?” Domanda, appena siamo dentro, lontane da
orecchie indiscrete.
Non lo so nemmeno
io.
Jacob per me
è ha sempre rappresentato tutto.
Amicizia,
lealtà, fedeltà, ma non la cosa più importante.
L’amore, non c’è mai stato. E me ne sto rendendo
conto solo ora.
Meglio tardi che mai, direbbe Alice, se fosse qui.
Ma lei non
c’è, qui, non c’è nessuno della mia vera famiglia.
“Allora?”
Dice, sicuramente perché non è riuscita ad interpretare il mio
silenzio.
“Io…
io non ce la faccio. Io
amo Edward. Voglio tornare a Forks,
da Edward… da Charlie… dalla mia vera famiglia!” Ecco, ora le
ho detto tutto.
Mi fissa
contrariata, alzandosi sulla punta dei piedi.
Sta per alzare la
voce, la conosco troppo bene.
“Io
cosa sono? Io e Phil, cosa
siamo per te? E la famiglia Black? Jacob? Isabella, io sono tua madre!”
“Tu
sei mia madre, ma non hai mai fatto nulla per esserlo! Tu, te ne sei andata quando ero piccola,
lasciandomi con Charlie. E lui, mi ha cresciuta. Non si è sposato mai
con nessuno, è andato avanti da solo, tra il lavoro e sua figlia. Poi,
ha avuto la fortuna di conoscere i Cullen! Esme sì,
che è stata una madre per me! E tu dov’eri, Renèe?
A giocare a football, con il tuo Phil? Mi hai lasciata sola, per stare in mezzo
ai soldi e alla ricchezza!”
Da quando sono
tornata a Phoenix, non ho mai detto nulla di tutto ciò a Renèe. Nemmeno il motivo per cui ero tornata.
Era tutto troppo
difficile, tre anni fa. E tenermi dentro tutto, ha
fatto in modo che scoppiassi, alla fine.
“Ci
dovevi pensare proprio ora?
Ora che stai per sposarti con Jacob? Con uno degli scapoli
più ricchi e belli di Phoenix?”
Ora, sono rossa
dalla rabbia.
“E’
sempre stato questo il tuo pensiero, vero mamma? Vedere accasata tua
figlia, con un uomo bello e ricco. Peccato che io non abbia mai desiderato
questo. Per te, vedere la tua unica figlia sposata con un uomo qualsiasi, nel
bel mezzo della campagna è stato un colpo duro, vero? Ha sempre contato
la tua felicità, e mai la mia. Non ti sei mai preoccupata per me. Nemmeno
ora, che non voglio più sposare Jacob. Non mi consoli, non mi chiedi
perché, non fai altro che pensare a te stessa! Lo sai cosa ti dico? Che
anche io per una volta voglio pensare a me stessa, e a tornarmene a Forks, da papà. Da Edward, e da tutta la mia
famiglia.” Prendo un respiro profondo, e poi finisco di parlare. “Jacob, non c’entra niente. Lui è sempre
stato perfetto. C’è sempre stato, quando nessuno mi era accanto.
Ma lui è come un fratello per me. Non posso fare a meno di volergli
bene, ma quello che provo per lui non è amore! Ed ora, se non hai niente
da dire, se non riesci a preoccuparti per tua figlia, ma solo per la tua
salvaguardia, esci, per favore!”
Come se non avesse
sentito nulla di tutto quello che ho detto, mi volta le spalle ed esce
dall’immenso salone di casa sua.
Io, scoppio in un
pianto liberatorio.
“Lo ami
proprio tanto, quell’Edward.” Alzo lo
sguardo, e l’uomo che ho lasciato all’altare mi fissa un po’
spaventato.
Certo, non devo
essere un bello spettacolo.
L’acconciatura
è calata, il trucco si è sciolto e le scarpe sono da qualche
parte nella stanza.
Ed io, sono seduta
sul divano, con le mani fra la testa. Almeno lo ero, prima che entrasse Jacob.
Faccio un cenno
della testa, senza riuscire ad emettere alcun suono.
Vedendo il mio
silenzio, Jake continua. “Ho
capito da quando sei partita che c’era qualcosa sotto. Però
non avevo pensato a nulla di concreto. All’inizio ce l’avevo a
morte con Angela, per averti fatta tornare a Forks.
Sapevo che non ce ne era bisogno. Che lei è uno dei migliori avvocati, e
che poteva far firmare quelle carte a Edward senza problemi. Poi, le tue
telefonate sono diventate davvero poche. Ti sentivo di rado, ed ogni volta era
come se mi volessi attaccare il telefono in faccia.”
Sbuffo contrariata.
Certo, perché io sono un emerita cretina, che
credeva che Jacob non avesse capito nulla di tutto quello che era successo.
“Poi,
quando mi hai detto che Edward ti ha baciata, mi è salito il sangue al
cervello. Bella, non ci
ho visto più dalla rabbia. Volevo prendere il primo volo, e venire a Forks. Lo stavo per fare, quando sono andato da Angela per
chiederle l’indirizzo dei Cullen e ti tuo padre. Ma lei, mi ha obbligato a rimanere qui,
dicendo che non potevo lasciare il lavoro di punto in bianco, e che tu sei
molto intelligente, e saresti tornata immediatamente. Ci ho creduto. Ho creduto
ad Angela. E tu sei tornata.”
Si passa una mano
nei capelli neri, afflitto.
Sto male, a vederlo
così. Jacob non merita tutto questo. Jacob deve essere felice, sono io,
che devo patire le pene dell’inferno.
“Ma
non sei la stessa di prima, e l’ho capito appena hai varcato
l’arcato bianco.
Il tuo sguardo era assente, era come se vedessi un’altra persona, e non
me. Poi, quando è arrivata Angela con quelle carte, il mondo mi è
crollato addosso. Sapevo che non saresti riuscita a pronunciare quel No, ma sapevo anche che non avresti
firmato quelle carte.”
La voce di Jacob
è incolore, ed ora fissa un punto dinnanzi a se.
Altre lacrime hanno
iniziato a solcare sul mio viso.
Ora, devo essere
davvero terribile.
Dopo qualche
secondo, si alza in piedi, e si mette davanti a me.
“Tutti
gli invitati sono fuori.
Tua madre gli ha detto che non ti sentivi bene.”
Dice Jake, respirando pesantemente. “Bella, io non voglio costringerti a fare nulla contro la tua
volontà, ma devi prendere una decisione. E non hai molto
tempo.” Con queste ultime parole posa un bacio sulla mia fronte, e mi
lascia sola.
Qualche minuto dopo
mi alzo anch’io, cerco di sistemarmi l’acconciatura e indosso di
nuovo le scarpe.
Ora, sono convinta
di quello che sto per fare.
Cammino a passo
lento, varcando con studiata lentezza l’arcato.
Mi sembra di
rivivere un dejà – vu.
Le gambe sono
molli, e le braccia mi pesano come non mai.
Suono il campanello
una volta sola. Posso restare sotto la pioggia, c’è tempo.
Ce ne sarà
molto, di tempo.
Per ammazzare
l’attesa, conto. Sessantasette
secondi dopo, la porta si apre, rivelando un Edward stanco, con le occhiaie
sotto e un plaid sulle spalle.
Mi fissa, e sbatte
per qualche istante gli occhi.
Io, sono ancora in
abito da sposa, sotto la pioggia e coperta dalla nebbia.
Una visione
inquietante.
Ma le braccia ora
fanno male, per colpa delle due valigie che sto tenendo in mano.
Senza proferire
parola, Edward scuote la testa.
“Bella?”
Sussurra, a pochi centimetri di distanza.
Ora, anche lui ha
varcato la porta, e l’acqua inizia a scorrere sul suo corpo, iniziando a
bagnarli i capelli.
Deglutisco a
fatica, e in un istante sono senza parole, né voce.
Alzo le spalle,
come se la cosa fosse ovvia.
Come se io fossi
lì apposta, proprio per lui.
Ma io sono
lì per lui, continuo a ripetermi, fissando i suoi occhi spalancati.
Si avvicina ancora
un po’, posando una mano dietro la mia nuca, ed attirandomi verso di
sé, in un bacio che mi lascia senza fiato.
Fine.
CAPITOLO:
Insomma, anche questa è finita.
Ogni volta che porto a termine un lavoro,
è come se qualcosa si sgretolasse dentro. Okay, non prendetemi per
scema, e spero che tutti gli autori che stanno leggendo capiscano quello che
provo.
Per alcuni di voi questo non sarà il
finale giusto, ma in questo capitolo non potevo parlare di Edward e Bella.
Dovevo descrivere le emozioni di Bella,
tutta la repulsione che provava verso Renèe.
Poi, tutti i sentimenti del povero Jacob.
Ed infine, eccovi Edward e Bella. Per chi
conosce a memoria quel film, per la fine ho preso spunto da: The Notebook. Un
film straordinario, tratto dal romanzo di Nicholas Sparks.
Per chi non l’ha né visto né letto, lo faccia.
RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio tutti, dal primo all’ultimo.
Voi non potete nemmeno immaginare quanto i vostri commenti siano stati
d’aiuto, nel corso di questa mini ff. E spero di ritrovarvi tutti nelle
altre che pubblicherò.
Ringrazio le 14 persone che hanno messo Non mi lasciare tra le preferite.
Le 2 tra le ricordate.
Le 45 tra le storie seguite, e tutti quelli
che hanno recensito, dal primo capitolo all’ultimo.
Grazie, grazie e grazie.
RECENSIONI:
Enchanted.Dram:
Grazie mille! Sono sempre felicissima di sentire le nuove fan. Allora, dimmi
cosa pensi delle altre storie, e soprattutto di questo finale!
bellamasen:
Nemmeno io riesco a pensare a Edward e Bella separati, infatti
ecco che alla fine sono insieme J
Come hai già detto, la storia è cambiata sotto molti aspetti, ma
ci saranno degli extra. Non so quando saranno pubblicati, quindi non prometto
nulla :P
crazyromy93:
Ecco l’happy ending :D Lui ha firmato le carte,
ma lei è la solita sbadata °-°. Va bé,
l’importante e che siano riusciti a sistemare tutto!
_Miss_: Come
avevi scritto, Bella non ha firmato le carte J Grazie
mille per la ‘mente geniale!’
eiza1755: Niente
crampi alle mani, niente Edward che grida un ‘fermi tutti’. Bella si
è fatta soltanto un po’ di coraggio (quello che le serviva ù_u), e se ne è andata. Ho visto che sei molto
curiosa, quindi ti posso dare soltanto un piccolo indizio per il regalo di Natale:
i Cullen non sono
vampiri buoni, anzi.