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Autore: Leliwen    15/11/2010    4 recensioni
Il mondo magico è, prevalentemente, un mondo a colori. Sono i Mezzosangue quelli che si vestono di colori opachi, i maghi solitamente sono sgargianti – a meno di non fare l'Auror – e, come già detto, i maghi non vestono di nero.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Titolo: Di abiti, di politica e di storia.
Fandom: Harry Potter
Personaggio/Coppia: Draco/Harry(?)
Rating: Pg
Avvertimenti: Post War, Post I libro, Pre-qualunque-tipo-di-relazione-tra-i-protagonisti
Genere: np
Riassunto: Il mondo magico è, prevalentemente, un mondo a colori. Sono i Mezzosangue quelli che si vestono di colori opachi, i maghi solitamente sono sgargianti – a meno di non fare l'Auror – e, come già detto, i maghi non vestono di nero.

Note: Mi è venuta in mente di notte, era da un po' che volevo scriverla, la mattina successiva, in autobus, l'ho buttata giù, in pausa pranzo l'avevo finita, ora la pubblico. Ho pensato a lungo prima di pubblicarla anche qui, perchè forse non è propriamente nemmeno una fic. Bah, no, è una fic. Che parla di aria fritta, ma è una fic.
Ok, basta sclerare, fatene ciò che più vi aggrada.
Ciao ciao!




Harry entrò nella boutique di Madama Malkin, intenzionato a comprarsi un maledetto vestito da cerimonia dato che ormai, per tutte le occasioni dove lo obbligavano a partecipare, ne aveva dannatamente bisogno. La donna lo accolse a braccia aperte e un sorriso a trentadue denti. Venne stretto in un abbraccio affettuoso e commosso, poi gli fu chiesto come stava, se davvero volesse sposarsi e solo quando fu soddisfatta delle risposte gli chiese per cos'era venuto.
"Un abito da cerimonia." disse "Possibilmente neutro." disse mentre veniva scortato nella stanza dove, anni prima, aveva comprato la sua prima divisa per Hogwarts, senza badare alle persone che erano nel locale.
"Certo caro, hai già in mente qualcosa?" chiese lei zuccherosa facendolo avvicinare ad una pedana dove salì prontamente dopo aver sganciato l'ampio mantello ed averlo appeso ad un attaccapanni lì vicino. In jeans e maglietta non aveva certo bisogno di un camerino per spogliarsi.
Ci pensò un poco, poi chiese il primo colore che gli venne in mente che sapeva andar bene su tutto "Nero è possibile?" o almeno così credeva.
Madama Malkin fece un passo indietro sbigottita "N-nero? B-beh, sì... certamente!" balbettò. Incantando con un gesto distratto della bacchetta un metro perché iniziasse a prendergli le misure.
Harry sbatté gli occhi un paio di volte, confuso "Ho detto qualcosa di sbagliato?" chiese.
Lei gli rivolse un sorriso incerto "Oh, no di certo..."
"Hai solo dimostrato ancora una volta la tua ignoranza, Potter." la voce della donna fu assorbita da quella conosciuta e strascicata della sola persona che Harry non aveva proprio alcuna intenzione di incontrare quel giorno.
Dopo Hogwarts, entrambi erano finiti a lavorare al Ministero, incarichi molto diversi, certo, ma pur sempre a stretto contatto: Auror l'uno, Addetto alle Relazione l'altro. Uffici fin troppo vicini per i gusti del moro.
"Malfoy." sibilò vedendolo salire su una pedana accanto alla sua, esattamente come quel giorno lontano, in pantaloni neri e maniche di camicia. Non l'aveva mai visto così poco vestito "Vuoi degnarti di spiegarti o mi fai rimanere nella mia beata ignoranza? Perché non posso vestirmi di nero per una dannata cerimonia?"
Madama Malkin sorrise a Draco Malfoy lasciandogli tacitamente il compito di spiegare un po' di moda al Salvatore del Mondo Magico. Dopotutto lei si limitava a consigliare stoffe e modelli: i colori erano sempre stati a discrezione dell'acquirente.
Il sorriso che il biondo riservò alla donna divenne un ghigno quando si spostò su Harry.
"Mi pare che Donnola-e-famiglia e la Mezzosangue stiano bene; stai forse andando ad un funerale?" sillabò con voce soave, strascicando ogni lettera, con quel tono annoiato che lo caratterizzava.
"No." ringhiò Harry allargando le braccia per permettere al metro di prendergli le misure, imitando i movimenti aggraziati del biondo cercando, contemporaneamente, di non darlo a vedere "L'abito tradizionale per i funerali già ce l'ho e so che non è un abito da cerimonia, grazie tante."
Nuovamente quel ghigno saputo s'increspò sul volto di Malfoy "E' una cerimonia Babbana, quella cui devi partecipare?" chiese mellifluo.
I nervi di Harry stavano già per esplodere. Oltretutto aveva sorvolato sugli insulti gratuiti ai danni dei suoi amici e la stizza gli stava ribollendo in pancia "No, ma che c'entra?" sbottò poco elegantemente.
Un sopracciglio biondissimo ed elegantissimo s'inarcò in un'espressione di divertito stupore "Oh, andiamo! Lo so persino io che è stata Coco Chanel la prima stilista a vestire a lutto l'alta moda e che ha fatto del nero il colore dell'eleganza Babbana, semplicemente perché lei era il simbolo indiscusso dell'eleganza ed il suo lutto privato era divenuto quello di tutta la gente che contava. Non dirmi che tu, invece, non ne sapevi niente!"
Harry abbozzò il colpo. C'era poco da fare, il divario culturale tra lui e il purosangue era davvero incolmabile e, per quanto si sforzasse, si sentiva ancora un estraneo sia nel mondo della sua infanzia che in quello che era stato dei suoi genitori.
Serrò la mandibola fino quasi a far scricchiolare i denti e le parole uscirono mordicchiate "Quindi non posso vestire di nero perché sono solo i Babbani che si vestono di nero alle cerimonie importanti?"
Malfoy alzò gli occhi al cielo mentre il metro si occupava di misurare le circonferenze dei suoi polsi "I maghi non si vestono di nero." sbuffò. Poi all'espressione scettica dell'altro aggiunse "Andiamo! L'hai fatto un giro per Diagon Alley, no?"
"Sì, ma che c'entra?"
"E ti sei soffermato a guardare le persone, Potter?" la risposta se la diede immediatamente da solo "No, ovviamente no. Il mondo magico è, prevalentemente, un mondo a colori. Hai presente Lockhart?" Harry storse la bocca al ricordo dell'uomo più colorato di tutta l'Inghilterra, magica o meno "Ti dice niente che persino la Donnola-Madre stravedeva per uno come lui. Sono i Mezzosangue quelli che si vestono di colori opachi, i maghi solitamente sono sgargianti – a meno di non fare l'Auror – e, come già detto, i maghi non vestono di nero."
Harry scosse la testa "E le divise di Hogwarts?" chiese, pensando di farlo cadere in fallo.
"Storia di Hogwarts, capitolo nove: Storia dell'evoluzione delle divise scolastiche, Potter."
Gli occhi verdi si sgranarono e la mandibola arrivò quasi fino al pavimento "Sai citarmi persino il capitolo?"
"Non è solo la tua preziosa Mezzosangue ad essere intelligente, lo sai, vero?" il non chiamarla così fu soffocato dal prosieguo del discorso del biondo "Comunque, dato che dubito che andrai a leggerti quello che c'è scritto, te lo riassumo: le divise scolastiche un tempo erano fatte di una stoffa particolare, nera all'origine, che risentiva della magia del Cappello Parlante. E' una filato ancora presente nelle cravatte, nelle sciarpe, negli stemmi, e in tutto quello che, quando lo acquisti qui è nero e poi si colora, tanto per intenderci." Madama Malkin fece scendere entrambi dalla piattaforme e li scortò fino al bancone dove propose loro tre diversi cataloghi. Malfoy iniziò a sfogliarlo distrattamente, senza smettere di parlare, mentre Harry rimaneva, quasi imbambolato, ad ascoltarlo "Nel 1612, quando ha inizio la rivolta dei Goblin, il mondo magico non stava messo bene anzi, si può dire che era sul lastrico. Ecco perché Hogwarts decise di limitare l'uso di quel costoso filato. Dato che il colore di base è il nero, hanno optato per delle divise di quel colore. Quando l'economia riprese, vi erano ancora molte famiglie che non potevano permettersi il costo delle vecchie divise, quindi i consiglieri di allora deliberarono di tenere le divise nere." nel frattempo aveva appuntato con una penna magica i vari modelli di pantaloni, camicia, veste sopravveste, mantello "E' storia, Potter."
Harry rimuginò un poco, mentre Draco sceglieva le stoffe con cui confezionare il suo abito. E man mano che quelle venivano portate per il suo esame Harry si faceva sempre più confuso. Quelle stoffe erano nere.
L'immagine di Lucius Malfoy ammantato di nero e argento saettò veloce davanti ai suoi occhi.
"Tu e tuo padre vi siete sempre vestiti di nero. Perché io non potrei?" lo incalzò nuovamente, quando ormai Draco credeva di esser al sicuro.
Scosse la testa rassegnato, facendo cenno alla commessa che avrebbero continuato più avanti.
"Politica, Potter." spiegò, conducendolo verso i salottini d'attesa, in quel momento vuoti.
"Sono solo abiti!" protestò il Gryffindor, mettendosi comodamente seduto.
"Potter, non farmi perdere la pazienza." asserì Draco passandosi una mano sulla fronte "Di che colore erano le tuniche dei Mangiamorte e qual'era l'indiscusso colore preferito del Lord?"
"Vuoi dirmi che vestendoti di nero tu e la tua famiglia continuare a perorare la sua causa?!" ora sì che era veramente incazzato. Stava per alzarsi e... nella migliore delle ipotesi prenderlo a pugni quando la voce di Malfoy riempì nuovamente l'aria. Doveva aver sviluppato qualcosa di altamente magnetico quella voce, per esser in grado di bloccarlo a quel modo.
"Quando il gruppo di Mangiamorte iniziò a serpeggiare ne Mondo Magico non era una banda di assassini, non si chiamavano nemmeno Mangiamorte." il movimento di Harry si bloccò prima ancora di cominciare "Ho fatto delle ricerche in proposito e, sebbene possa rabbrividire per alcuni parallelismi, non posso che essere d'accordo con l'idea generale." gli occhi grigi si fissarono fuori dalla finestra, su un cielo nuvoloso e promettente pioggia "Dopo che tu hai vinto, abbiamo scoperto che il Lord era un Mezzosangue e l'incastro di tutti i fatti fu pressoché perfetto. Sai, la storia Babbana è interessante quasi quanto quella Magica. In ogni caso, vi sono delle esperienze che si possono definire universali." tornò a guardare Harry, con un sorriso intenerito da quell'aria spaurita.
"Ricomincio d'accapo, ti va?" il ragazzo annuì "Quando mio padre entrò a far parte dei Mangiamorte il movimento stava per svoltare verso un atteggiamento più cruento. Inizialmente, però, non era altro che un'unione di menti brillanti che volevano salvare il Mondo Magico dal suo declino. Il Lord aveva capito come la presenza dei Babbani fosse un pericolo per le nostre tradizioni e per la nostra vita. Per questo decise di iniziare a vestirsi di nero. Una delle sue numerose dicotomie immagino. Ho scoperto da chi ha preso spunto per questa sua passione per l'idea di portare il lutto per la Patria. Non è sua, non è inglese, non è magica. E' Babbana, italiana, e deriva dalla sua storia recente: un certo Mazzini si vestì di nero dall'età di sedici anni circa, perché voleva una Patria diversa da quella che gli veniva offerta. Avrebbe tolto il lutto solo se il suo sogno si sarebbe realizzato. È morto portando quel lutto addosso, ma questo per noi non è importante. Comunque, il Lord prese questo stile e lo adottò per se stesso e la cerchia interna di collaboratori più che di leccapiedi. Questo, come ti dissi, era il movimento originario. Mio padre si veste di nero da allora." ghignò divertito "Ed era anche un modo per sbattere in faccia al Mondo Magico e al Ministero la sua appartenenza a quel movimento, senza che nessuno lo potesse in realtà accusare di nulla: non è un crimine vestirsi di nero. È solo terribilmente inusuale."
"Ed è per questo che anche tu ti vesti di nero? Perché questo mondo così com'è non ti piace?"
"Posso contestare il modo che aveva il Lord di portare avanti le cose, ma ho un marchio su un braccio perché le idee, quelle, mi hanno sempre affascinato." sorrise all'espressione sbigottita dell'altro "Oh, tranquillo, non diverrò un nuovo Voldemort, ci tengo troppo al mio naso." sghignazzò, facendo finalmente ridere anche l'altro.
Quando l'allegria scemò Harry inclinò la testa di lato, guardando gli occhi d'argento illuminati e sinceri "Ok, afferrato il concetto. Quindi, io non posso vestirmi di nero altrimenti..."
"Tutti i politici del mondo e tutta la gente comune, penserà che tu ti sia bevuto il cervello. O che sei favorevole alla causa dei vinti. Molto politicamente scorretto."
"Afferrato anche questo." sorrise "Allora di che colore mi dovrei vestire per non sembrare ridicolo?" chiese.
Draco ridacchiò "Mi vuoi come consulente d'immagine, Potter."
Il moro alzò le spalle "Quando non spari stronzate non sei male, Malfoy." spiegò con finta aria di sufficienza che fece incurvare le labbra dell'altro.
"Anche andare in giro con un Malfoy potrebbe esser visto come un atto estremamente scorretto." commentò alzandosi e tentando di raggiungere nuovamente il bancone da dove la commessa li aveva guardati sbigottita per tutto il tempo.
Harry lo raggiunse e lo superò "Pensi che me ne possa fregar qualcosa?" gli fece presente ponendoglisi davanti. E Malfoy sorrise. Sorrise per davvero.
"No. Penso di no." mormorarono quelle labbra, quasi a vergognarsi di se stesse.
Quelle di Harry si aprirono e persino gli occhi s'illuminarono, mentre tendeva la mano al suo nemico di sempre.
"Affare fatto, Malfoy?"
"Affare fatto, Potter."
E chi l'avrebbe mai detto che i due avrebbero fatto pace proprio da Madama Malkin.




L'autrice si spiega... o almeno ci prova

Tutte le informazioni relative al mondo babbano sono documentabili (basta fare un giro su internet per accertarsene).
L'idea che i maghi vestano a colori è una di quelle cose che ho sempre avuta in mente e che mi viene diretta dalla lettura del primo libro della saga: Così come mi è passata la sensazione che, man mano che il Mondo Magico entrava in guerra, i colori sbiadivano. Mi è sempre sembrato che, a differenza di come è nel film, sia il mondo magico a essere un vivido puot puorri do colori vivaci e quello babbano un misto di grugiume appiattito. Da questa mia PERSONALISSIMA convinzione è nata questa fic.
Le interazioni tra mondo babbano e mondo magico sono azzardate, astruse, assolutamente infondate. Ma mi piacciono lì dove stanno. E no, non mi vergogno di aver messo un idea nobile, da cui è nata la società attuale come la conosciamo, nella testa di un mostro. Anche le idee più giuste possono essere traviate fino a divenire aberrazioni.

Spero che la lettura possa esser stata di vostro gradimento.
Un saluto
Leli

  
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