Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: UnicaRaptor    21/11/2005    8 recensioni
Draco ed Harry vanno in discoteca, per festeggiare la patenza di Harry dal mondo della magia.
Ma Draco evidentemente non si è rassegnato la fatto che l'amico parta, ed anche la coscienza di Harry è contraria a questo cambiamento...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Draco Vuoi Venire In Disco?

Di UnicaRaptor



Il gatto stava cercando di prendere la pallina.
Saltava come un ossesso da un mobile all'altro.
Aveva uno strano pelo, con sfumature tendenti al viola.
Indossava un grazioso paio di guanti di colore arancione, ed aveva una ghirlanda di tulipani bianchi sulle orecchie.
Stava attraversando la strada quando...


-Ma che cavolo è quella cosa li?-.

-E' un televisore Draco. Mi pare di averti già detto a cosa serve...-.

-O si certamente...A riempirsi il ciervello di cavolate! Non capisco cosa ci trovate di tanto bello in una scatola con un gatto dentro...-.

Harry roteò gli occhi.
Fissò Draco e si domandò per la millionesima volta se sarebbe mai stato capacie di accettare tutto quello.
Tutto quel mondo, piano di strani marchingegni, apparentemente inutili.
No, non che avrebbe mai potuto farlo...

-Io personalmente non ci trovo niente di bello , ma c'è chi passa tutte le sue giornate in poltrona a guardare quel gatto...-.

Draco sospirò e arricciò il naso.
Quella casa era un vero e propio disastro.
Ad ogni angolo c'erano indumenti gettati al caso, la cucina non aveva niente che avrebbe dovuto avere normalmente, il bagno diventava regolarmente un lago, le camere lasciamo perdere...Era senza parole per quelle.
Abbassò il suo sguardo sul gatto che stava camminando lungo il bordo del divano.

-Hai pure una bestiaccia in casa?-. Chiese all'amico.

-Mi tiene compagnia...-.

Draco, non curandosi della risposta, si sedrette sulla poltrona.

-E così hai deciso! Vita babbana...-.

-Si Draco, vita babbana...perlomeno sarà più tranquilla rispetto a quella che mi sarebbe toccata al ministero!-.

Il biondo fissò il moro con l'aria di chi sa.
Draco sapeva che Harry aveva fatto la scelta giusta.
Non gli rinfacciava il fatto di esersi trasferito, ma quello di averlo lasciato solo!
Erano amici da oramai due anni, ma Draco non capiva perchè Harry lo avesse abbandonato così...Senza una parola.

-Harry...Non pensi alla possibilità di...-.

-No! Nessuna possibilità, nessun ripensamento, nessun problema-.

Ed era vero...Harry era stra convinto!

Draco si lazò e estrasse la sua bacchetta dalla tasca interna della giacca blu cobalto.

-Adesso devo andare, ci sentiamo presto...Passa ogni tanto, anche solo per un salutino...-.

Harry sorrise.

-Certo! Ma pensavo, dato che è l'ultima giornata che ho per riposarmi prima di iniziare a lavorare...Non è che stasera verresti con me a ballare?-.

Draco fissò Harry.
Ballare?
Lui?
Bhè...

-Mhh...Si, si può fare...Ma, che genere di ballo?-.

Harry sgranò gli occhi e scoppiò a ridere.
Draco non capiva perchè facesse in quel modo...Che aveva detto di strano?

-Hem....Vedi: hai presente la festa di fine anno ad Howarts?-.

-Si...-.

-E ti ricordi pure i versi che faceva Hermione dopo che si era ubriacata completamente?-.

-Purtroppo...-.

-Ecco: quello è il modo in cui si usa ballare al giorno d'oggi qui...-.

Draco sospirò e con un gesto affrettato della mano dimostrò la sua opinione tutt'altro che divertita.

-Va bene. Verrò lo stesso, ma solo perchè sei tu, sia ben chiaro...Io ho un'immagione da mantenere...-.

Harry sorrise: alle volte sembrava che Draco lo conoscesse meglio di Ron, o Hermione...
Per esempio: se avesse chiesto la stessa cosa a Ronald, lui avrebbe risposto: "Ma sei matto? Neanche per sogno...!"
Notata la differenza?
Bhè, lui si.

-Ok...Noto con piacere che il grande Draco Malfoy non si ferma dinanzi a niente...-.

-Se se...scherza, scherza....Vedremo stasera chi è che riderà! A che ore devo venire?-.

-Facciamo le 22.30...-.

-Perfetto! A dopo allora...-. E così dicendo, Draco si smateriallizò.

*** *** ***

Erano le 22.00 e ancora Harry Potter non sapeva cosa indossare.
Sopra il letto aveva tutta una serie di camice e pantaloni che addirittura non metteva dall'anno del Torneo TreMaghi...E effettivamente erano pò più piccolini, rispetto a quelli che indossava in quel momento.
Era sicuro che avrebbe messo i Jeans...ma quali?
Aveva quelli strappati all'altezza delle ginocchia, quelli scoloriti al pari delle natiche, quelli che erano talmente a vita bassa da potere essere usati come spazzatrice per ripulire le strade, quelli con le tasche enormi...
E comunque, una volta scelti i pantaloni avrebbe dovuto scegliere una maglietta o camicia.
E anche lì era un bel casino...
Aveva le magliette di tutti i colori, dal nero al rosa, con tutti gli stemmi e/o disegni possibili.
Si sedette sul letto: perchè doveva essere talmente tanto indeciso?
In fondo si trattava di passare una sera in disco con un suo amico...Tutto qui.
"Già" Disse la coscienza di Harry. "Tutto qui eh? Ma chi vuoi prendere in giro?"
"Nessuno" Si rispose automaticamente lui.
Ma sapeva che non era del tutto vero...
Guardò l'orologio: erano le 22.15.
Aveva 15 minuti di tempo ver vestirsi.
Afferrò il paio di jeans scoloriti e la maglia che raffigurava un drago cinese.
"Per Dray" Pensò.
Cercò il portafoglio e le chiavi di casa, li prese e se li mise in tasca.
Indossò pure il giubbotto di jeans e aspettò Draco nel salotto.
Non ci volle molto, ed dopo un pò Draco apparve con uno strano *POP* nell'aria.
Harry si fermò a fissarlo per un istante, prima di sbavare come un mastino.
Draco riusciva ad essere elegante anche con un paio di jeans larghi quasi il dippio rispetto a lui, ed una camicia nera.

-Pronto Harry? Ci diamo alla pazzia....-.

-Risparmiati il tono ironico...-.

-Ok, come vuoi...Andiamo?-.

-Si, andiamo-.

Harry aprì la porta di casa e se la richiuse dietro, chiudendola a chiave.
Percorsero il vialetto esterno alla casa e risbucarono in una strada ben asfaltata.

*** *** ***

I lampioni illuminavano distrattamente le loro figure.
Un paio di motorini sfrecciarono vicino a loro e, dopo un'imprecazione ben poco raffinata di Draco, si sincamminarono lungo il marciapiede.

-E' vicina la discoteca...solo tre isolati da casa mia-.

-Oh bene...-.

Harry fulminò Draco con lo sguardo.

-Che c'è?-. Chiese il biondo con aria innocente.

-Che avevo detto prima circa il tono ironico?-.

Draco sorrise. -Uffi...Non mi lasci mai prenderti in giro...-.

Altra occhiata omicida.

Percorsero la strada fino ad un bivio, svoltarono a destra, camminarono per un'altra decina di minuti e senza neppure rendersene conto si trovarono davanti ad una fila di gente chilometrica.
Draco sbuffò, come da copione.

-Mamma mia! Non dovremmo mica fare tutta 'sta fila vero?-.

Harry non era propio un ragazzo che si potesse definire paziente.
E per una volta dovette ammettere di essere daccordo con Draco.

-Purtroppo si...-. Biascicò all'amico.

*** *** ***

Draco entrò con passo spedito all'ainterno dell'edificio.
La musica assordante gli impediva di parlare civilmente con Harry.
L'altro, dal canto suo, dopo avere attaccato il giacchetto all'attaccapanni, aveva trascinato il biondo dalla parte del bar.
Al centro della stanza c'èra un grande palco, con sopra un gruppo che tentava la fortuna.
In torno al palco, coppie, e non solo, stavano ballando come ossessi.
Draco guardò per un'attimo il *ballerini* e fece una smorfia di compassione.

-Ma quelli sanno cosa è la musica e come si balla, o non hanno mai sentito parlare di musicalità?-. Chiese acido ad Harry.

-Draco siamo in discoteca, non ad un concerto di Copin!-.

Draco non lo degnò.
Il ragazzo suonava il piano dall'eta di sei anni, ed era certo di sapere cosa volesse dire la parola musica.
E quella di certo non lo era.

-No, sicuramente non lo è!-. Urlò all'amico.

Il barista si avvicinò ai ragazzi.

-Cosa vi do?-. Chiese con aria scocciata.

-Qualunque cosa, basta non mi faccia vedere questo orrore!-. Disse Draco, sporgendosi in avanti per evitare di urlare come un matto.

L'uomo fece cenno di si con la testa.

-Tu sei tutto matto-. Disse Harry.

-COSA?-.

-TU-SEI-TUTTO-MATTO!-.

Draco sorrise e "diede" un'OK a Harry, che a sua volta si mise a ridere.

Il barista, dopo avere dato loro un paio di bicchieri con dento qualcosa di non spcificato, se ne andò dall'altra parte del bancone.
I due ragazzi bevvero un pò e poi Harry si alzò in piedi.

-Balliamo?-. Urlò ad Draco.

Draco lo squadrò. -Cosa?-. Stavolta aveva capito, ma non era sicuro di avere recepito bene il messaggio.

Harry si era reso conto di averlo invitato a ballare solo allora.
Fece finta di non avere detto niente e ritornò sul suo bicchiere...



Passarono due ore a guardare le ragazze, a fare commenti poco carini sul loro abbigliamento, e non solo...

-Secondo me quella aveva un bel seno!-. Protestò Draco.

-Bhà, che gusti che hai! Era orripilante...Mettiti gli occhiali amico mio!-.

-Non è vero! Aveva un bel seno...-. Draco oramai non aveva più le forze neppure per parlare.

Lui ed Harry erano sbronzi, ma veramente sbronzi!
Harry non rusciva più a distinguere una donna dal barista di prima...
Era come se non avesse avuto gli occhiali.
Sentiva che stava per vomitare, da un momeno alla'altro.
Guardò Draco, che ricambiò il suo sguardo.

-Harry, io...io direi propio di, di andarcene...Ok?-.

Harry annuì: non vedeva l'ora.

Avevano fatto tutto tranne che ballare.
Ma allora perchè erano andati lì?
Nessuno dei due lo sapeva.
Nessuno dei due si era posto la domanda.
L'importante è che avessero passato una bella serata, in sieme.

Erano usciti dalla discoteca, e stavano lentamente camminando verso...verso non si sa dove.
Harry, senza neppure rendersene conto si era messo a sedere sugli scalini di una chiesa.
Fissava il vuoto, era molto attraente.

-Dray...-. Sussurò

-Dimmi Harry-.

-Voglio andarmene dal mondo della magia, ma non voglio andarmene da te-.

Draco fece finta di niente. -Sei sbronzo Harry..-.

-Si ma non sono scemo!-. Replicò. -Il fatto che riesca a stare sveglio mi porta a dire che sia ancora in me-.

Harry appoggiò la testa sulla spalla di draco, che era seduto accanto a lui.

-Draco promettimi che non ti scorderai di me-.

Draco aveva gli occhi lucidi, per l'alcool, sosteneva lui.

-Te lo prometto Harry...e poi come potrei farlo? Hai ancora da darmi la rivincita per l'ultima partita di Quidditch!-.

Harry sorrise.
In fondo l'ironia di Draco gli paiceva.
Gli piacevano i suoi modi aggrazziati.
I suoi occhi azzurri.
I suoi capelli biondi.
La sua pelle morbida.
Il suo naso lungo.
Il suo sorriso strafottente.
La sua bravura nel fare sentire l'altro un verme.
Insomma gli piacevano molte cose di Draco, e non se ne era mai accorto.

"Harry diglielo, non lasciartelo andare!"

Era la sua coscienza.
Per l'ennesima volta.

"Harry fallo, dopo sarà troppo tardi, credimi!"

Harry aprì la bocca per dire quualcosa, ma non ci riuscì.
Draco lo stava baciando.
Sentì la sua lingua, tentare di farsi strada nella sua bocca.
Sentì il sapore dolciastro dell'alcool scivolargli dentro.
Il petto di lui farsi più vicino al suo...

*** *** ***

La luce del sole, forte e penetrante lo prese negli occhi, pianamente.
Harry quella mattina si svegliò piuttosto confuso.
Aveva un gran mal di testa ed era completamente nudo.
Ripensò alla sera prima.
Draco a casa sua, Draco in discoteca, Draco fuori dalla discoteca, Draco che lo baciava...
Harry sospirò.
Sicuramente, dopo quella notte, non ci sarebbe stato più nessun Draco...
Prese un lenzuolo e se lo mise in torno alla vita.
Stava per andare in cucina quando la sua attenzione fù colpita da un bigliettino, posato sul suo comodino.
Riconobbe la calligrafia, raffinata e coincisa.

Buon giorno Harry!
Dormito bene? Io si...
Se avessi dormito...
Ti ricordo che ho preso il tuo invito molto seriamente.
Ci vediamo dopo, ti porto io qualcosa da mettere sotto i denti.
Per ora prendo solo un pò di indumenti, poi piano piano trasferirò a casa tua tutti i miei effetti personali.
Mi raccomando, prendi qualcosa per il mal di testa!
Perchè quando torno ti voglio in forma...
A dopo allora.
DRACO.


Harry non si chiese nè il come, nè il perchè della lettera, e del suo contenuto.
Qualunque fosse stato il modo in gli avesse chiesto di venire ad abitare con lui gli era grato.
Aveva sempre rifiutato il concetto di amore.
Specialmente se associato al nome di Draco.
Ma, sorte, scherzo del destino, fato o provvidenza, come la volete chiamare è indifferente, alla fine era stao Draco a farsi avanti.
"E così" Disse la sua coscienza. "E' successo. Bravo!"
Harry sorrise a se stesso.
Sorrise alla vita.
Alla semplicità degli eventi.
Sorrise per Draco.
Sorrise.
Si ripromise una cosa: mettere in ordine casa prima dell'arrivo del suo amante.
Ma prima doveva fare una cosa vitale.
Andò in bagno, aprì il rubinetto dell'acqua calda della vasca e aspettò il suo grillo parlante.
  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: UnicaRaptor