CAPITOLO
1:
La
mia vita non è mai
stata tranquilla,e non lo sarà mai. La scelta di
ciò non è toccata a me,sono
nata e cresciuta sapendo che il mio futuro è nelle mani di
altre persone,che la
mia vita dipende dalle scelte altrui. Ma in fondo è
ciò che sono,non tanto ciò
che faccio. Perché io sono una delinquente,o peggio,tutto
dipende dall’incarico
che mi viene affidato. Per ora ho il compito di uccidere,più
precisamente di
uccidere Bill Kaulitz. Questo è il nome che mi è
stato detto giusto una
settimana fa,io mi sono già messa al lavoro e devo ammettere
controvoglia che
non è per niente facile. Da quel che ho capito si tratta di
un cantante di una
band tedesca,il motivo per cui lo devo fare ancora non mi è
chiaro,e dubito che
prima o poi lo capirò. Io non devo fare domande,io non mi
devo intromettere,io
devo eseguire e basta. Sin da piccola mi hanno addestrato per compiere
atti
illegali,a partire dalle cose più semplici come rubare,alle
cose più difficili
come uccidere,anche se fino ad ora non ho mai dovuto farlo,ma a quanto
pare è
giunto il momento. Non amo molto ciò che faccio,ma
altrimenti non sarei ancora
viva. Mio padre fa parte di qualche associazione illegale,della quale
non vuole
mai dirmi niente,e se ci tengo alla mia vita mi conviene solo obbedire
agli
ordini. Per quanto riguarda mia madre non so nemmeno se è
viva o morta,non me
ne hanno mai parlato,e,ovviamente,non posso fare domande su
ciò. La mia vita è
un vero schifo,ormai sono priva di sentimenti,l’unico che
riesco a provare è la
sofferenza permanente. Posso stare tranquilla che da quella non
verrò
abbandonata. Sono cresciuta senza andare a scuola,mio padre mi faceva
avere
lezioni private da vari insegnanti,tutti maschi. E la cosa non mi
è mia
piaciuta,a volte li vedevo tutti insieme che confabulavano con mio
padre,e mi
hanno sempre spaventata. Ho paura! Paura di qualsiasi cosa. Paura della
mia
nuova missione,non ho mai ucciso prima d’ora,e,se non
portassi a termine la
missione, verrei uccisa nel peggiore dei modi. Ma non posso avere
paura,mai. E
così la paura si tramuta in una barriera che impedisce al
terrore di influire
in ciò che devo fare. Come sempre d’altronde.