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Autore: KittyPryde    17/11/2010    4 recensioni
Nessuno aveva fatto caso né a lui né al suo cappello mentre uscivano indisturbati dall’edificio, ma una volta fuori si era reso subito conto che proprio non sapeva da dove parti-re per cercarlo, il mare.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Indossava con disinvoltura un paio di baffi brizzolati ed un borsalino sopra ad un pullover sbiadito che un tempo do-veva essere stato di un blu notte intenso.
Era vecchio, ma sembrava soprattutto stanco, forse per colpa del vento che cominciava a diventare più freddo e forte, o forse a causa della lunghezza di quel viaggio. Do-potutto lui e il suo cappello pensavano che sarebbe durato davvero molto meno.

Gli avevano sempre ripetuto che non avrebbe mai dovuto al-lontanarsi dalla propria camera senza essere accompagnato, per nessuna ragione, e lui non aveva mai disubbidito, ma quel giorno, alzandosi con la sveglia delle sette come ogni mattina, si era accorto che qualcuno gli aveva portato via il mare.
Prima di decidere che lo avrebbe cercato da solo aveva voluto assicurarsi che nessuno sapesse dove lo aveno nasco-sto o chi lo avesse rubato. Nessuno aveva saputo dargli una risposta soddisfacente, così aveva raccolto le sue poche cose, le aveva legate con lo spago perché non scappassero ed era uscito dalla stanza lasciando dietro di sé solo un biglietto scritto con grafia incerta:
“Sono uscito a cercare il mare. Tornerò per cena.”
Non immaginava che ci sarebbe voluto così tanto tempo.

Nessuno aveva fatto caso né a lui né al suo cappello mentre uscivano indisturbati dall’edificio, ma una volta fuori si era reso subito conto che proprio non sapeva da dove parti-re per cercarlo, il mare.
Furono la fortuna e l’odore di pane caldo a condurlo sulla strada opposta a quella principale. Camminò per tre isolati, superò il fornaio e proseguì fino a quando non riuscì a trovare un indicazione che lo guidasse; il cartel-lo indicava la direzione da prendere per arrivare a Porto-maggiore e lui, immaginando che dove si trovava un porto doveva esserci anche il mare, lo aveva seguito.

Credeva davvero di poter tornare per l’ora di cena.

Invece erano trascorsi ormai quaranta giorni senza che né l’uomo nè il suo cappello riuscissero a raggiungere il mare e senza che lui li contasse, perché ogni sera, addormentan-dosi, l’uomo confondeva ciò che era successo durante il giorno con i ricordi del giorno prima e di quello prima an-cora, e perdeva il senso del tempo. Le uniche cose che ri-cordava sempre con chiarezza erano il motivo del suo viag-gio e il nome di quel posto dove aveva deciso di andare a cercare il mare.

Quando credeva di aver preso una direzione sbagliata, fer-mava un passante e faceva sempre la stessa domanda.
« Mi scusi, vado bene per Portomaggiore? » Poi aggiun-geva. « Sa, ho perso il mare. »
Quasi tutti rispondevano nello stesso modo sorpreso, qualcuno di tanto in tanto sembrava preoccupato: “Ma è a piedi?” “Guardi che è molto lontano.” “Potrebbero volerci settimane!.”
C’era chi gli aveva offerto un passaggio o chi gli ave-va dato indicazioni, altri lo aveva allontanato credendolo pazzo, ma lui voleva soltanto ritrovare il mare.

Durante gli ultimi giorni, quando chiedeva informazioni nessuno lo avvertiva più di quanto Portomaggiore fosse lon-tano, dunque pensava di essersi avvicinato.

Una mattina aveva trovato un edicolante, già al lavoro no-nostante fosse appena sorto il sole.
« Mi scusi, vado bene per Portomaggiore? Sa, ho perso il mare. » L’edicolante aveva risposto di proseguire drit-to, che ci sarebbe voluto un po’ a piedi, ma sarebbe arri-vato prima di sera poi, mentre l’uomo stava già per allon-tanarsi, aveva aggiunto.
« …comunque laggiù non c’è nessun mare. » L’uomo ed il suo borsalino si voltarono.
« Come sarebbe a dire “non c’è nessun mare”? » Credeva davvero di esserci vicino, credeva davvero di poter raggiungere il mare prima di sera.
« Se non c’è il mare… perché lo chiamano porto? » L’edicolante alzò le spalle senza sapere cosa rispondere. « E che ne so io? Però le assicuro che lì non c’è. » Disse, poi riprese il suo lavoro.

Il mare glielo aveva portato via una delle infermiere du-rante la cena del giorno prima, non lo aveva fatto di pro-posito, ma mentre puliva il vetro della cornice, il mare era caduto e si era rotto. Non lo avrebbe buttato via se avesse saputo che per il Signor R. era tanto importante.
Lei lo considerava soltanto un vecchio poster.
Invece era la prima cosa che il Signor R. guardava tut-te le mattine appena sveglio, anche prima ancora di con-trollare la finestra per vedere che tempo facesse. Lui vol-tava la testa di lato e guardava il mare, sconfinato, anco-ra azzurro nonostante l’immagine fosse ormai sbiadita; gli sembrava di poterlo toccare, gli sembrava che potesse usci-re dalla sottile cornice nera nel quale era chiuso e inon-dare le mura bianche della sua camera.
Ma adesso il mare non c’era più, né appeso alla parete né a Portomaggiore e adesso che era sicuro di non poterlo ritrovare, il suo cappello e le sue cose legate con lo spa-go erano tutto quello che gli rimaneva.

Non poteva fare altro che tornare a casa.

In un bar chiese di consultare l’elenco telefonico e cercò sotto la lettera “C” il numero al quale rispose la voce da signorina annoiata di una centralinista.
« Casa di riposo Anni Azzurri. » L’uomo all’altro capo del telefono sospirò profondamente.
« Sono il Signor R. » Disse senza fare caso alla rea-zione della donna. « Sono desolato, ma potrebbe avvertire che non tornerò per cena? » Non fece caso nemmeno al suo blaterare di “la cercavamo da settimane” e “abbiamo chiama-to la polizia”, ma rispose cortesemente quando la donna gli domandò dove si trovasse e perché se ne fosse andato.
« In un bar, vicino a Portomaggiore. » Disse. « Ero an-dato a cercare il mare, ma non c’è nessun mare laggiù… » Non sembrava importarle davvero, era più interessata a far-si dettare l’indirizzo del bar dove il Signor R. si trovava e raccomandargli di non muoversi perché avrebbe mandato qualcuno a prenderlo che a sapere perché il Signor R. se ne era andato o se a Portomaggiore c’era o non c’era il mare.
« E veda di non fare altre sciocchezze. » Ordinò prima di riagganciare

Come se fosse una cosa da niente, aver perso il mare.
   
 
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