- 5/Perfettina.
- Scorpius non riusciva a studiare.
- Stava seduto oramai da circa
tre ore al tavolo della Sala Comune ma non riusciva minimamente a
capire quella strana materia che era Erbologia.
- A lui riuscivano più facili materie come Arti Oscure o anche la stessa e noiosissima Incantesimi ma Erbologia non la capiva proprio.
- In un segno di disperazione
sbatté la testa contro le pagine aperte del libro iniziando a
insultare quella materia inutile e la sua poca intelligenza al riguardo.
- “Scorpius?” la voce divertita di Albus lo fece distrarre nuovamente “ cosa stai facendo?”
- “Non lo vedi?” rispose sarcastico il biondo tredicenne “ mi prendo a testate!”
- “Veramente ti prendi a librate” lo corresse con fare superiore e una tipica alzata di spalle arrogante.
- Lo sguardo gelido che gli rivolse l’amico valse più di mille parole “ Al, non iniziare a fare il perfettino che veramente non ne sono in vena!” la voce era tagliente, sadica e anche minacciosa ma il secondogenito dei Potter non si fece spaventare.
- “E dire che quando a fare la perfettina è mia cugina non sembra dispiacerti tanto.”
- “Cosa stai
insinuando?” chiede il biondo sporgendosi verso di lui con fare
superiore e cercando forse di intimidirlo.
- “Quello che ho
detto” Albus portò le mani dietro la testa “ si vede
lontano un miglio che le sbavi dietro.”
- “Io non sbavo dietro a Dominique” sbuffò lui con espressione
infantile sul volto che lo fece ritornare bambino anche se oramai le
sue fattezze stavano perdendo tutta la dolcezza di un tempo.
- A tredici
anni era diventato un ragazzino bello, seducente, reduce –anche-
di molti sguardi da parte delle altre ragazze forse anche più
grandi.
- “Non intendevo lei” si mosse Albus dalla sedia “ ma Rose.”
- A quel nome Scorpius
sbiancò in volto voltandosi a guardarsi intorno come se si
aspettasse che lei comparisse da un minuto all’altro “ non
è vero” disse poi, risoluto ma ancora teso.
- Il suo migliore amico rise del suo disagio posandogli una mano sulla spalla “sareste una bella coppia” disse solo per poi scomparire dietro la scala a chiocciola del dormitorio.
- Scorpius lo guardò
allontanarsi sentendo lo sguardo fisso di Rosmalda, una ragazza di
quattordici anni, fisso su di lui, poi scosse la testa.
- «sareste una bella coppia»
- Sorrise tornando a studiare.
- Rose correva per i corridoi trafelata per poter arrivare alla Sala Grande prima che i suoi compagni finissero il pranzo.
- Correva con il pensiero del cibo in testa come solo una degna figlia di Ron Weasley poteva fare.
- Si portò una mano al fianco stanca, poi sbuffò, strinse i denti e continuò a correre.
- Corse quasi due corridoi in meno di un minuto fino a quando non incontrò l’amico di suo cugino Albus.
- Malfoy, le pareva.
- Si arrestò sorridendogli cordiale mentre lui arrossiva di colpo.
- Stranamente si chiese il perché.
- “Ciao” salutò per prima con la voce leggermente affannata “ Sai dove è Al?”
- “In Sala Grande”
rispose lui tremando leggermente forse per il freddo anche se portava
una sciarpa rossa oro al collo.
- Rose fece spallucce notando che era cadaverico e che probabilmente avesse la febbre.
- “Anche io ci stavo
andando, allora lo incontrerò lì” gli regalò
un sorriso “ tu hai già mangiato?”
- Lentamente si accorse che
Scorpius le si era affiancato e che stava facendo il percorso con lei,
stretto nel suo mantello nero e con i bei occhi che lampeggiavano.
- “Non ancora, ho appena terminato una ricerca di Erbologia.”
- “Oh, io amo quella materia!”
- Fu tentato di dire che invece lui la odiava tremendamente ma quando si accorse che la cosa era fuori luogo tacque e immerse le mani nel pantalone “ già” disse solo.
- Sapeva che così facendo
non era di compagnia ma improvvisamente- come non gli era mai capitato-
di sentì avvolgere dal panico.
- Non sapeva cosa dire.
- Rose era la cugina di Al, il
suo migliore amico e anche se sapeva che erano pressoché simili
non se la sentiva di prendersi le stesse confidenze che aveva con
lui .
- Lei era diversa.
- La guardò di sfuggita con i suoi capelli ricci, rossi, gli occhi celesti e accesi.
- Le mani minute strette intorno
lo zaino che portava solo su una spalla e la camminata fiera e decisa
degna di una figlia di due salvatori del mondo magico.
- Guardò le sue mani
invece vedendovi il marchio sporco che vi aveva lasciato suo
padre con le sue azioni e si incupì perdendo l’allegria.
- Lui invece cosa era? Solo il figlio di un Ex Mangiamorte!
- “Ehi” quando la
mano candida di Rose si posò sulla sua spalla sussultò
voltandosi verso di lei “ tutto bene?”
- “S-sì”
rispose debolmente e anche inutilmente visto che lei- forse come la
madre- da brava sapiente capì che stava mentendo.
- Indossò la maschera da
secchiona che le vedeva impressa sul viso tutte le mattina e sorrise
imbronciando le labbra “ bugiardo! Sei triste! Cosa ti
turba?”
- Probabilmente se quella
domanda gliela avesse fatta Albus si sarebbe innervosito, mandandolo al
diavolo per quel suo voler sapere sempre tutto ma Rose, invece, gli
fece una tenerezza inaudita.
- Sembrava più piccola
della sua età con il viso dolce e delicato che si ritrovava,
piccola e minuta di corporatura anche se- lui la osservava!- mangiava
tanto proprio come il padre.
- Era debole, forse, ma in realtà riusciva a correre per i corridoi della scuola senza mai stancarsi abituata, come la madre, alla ricerca continua di un po’ di tempo per studiare, divertirsi, conoscere gente.
- Rose …
- “Niente” rispose girando il capo e distogliendo poi i suoi occhi da quelli di lei.
- Rose non smise di fissarlo indagatrice seguendo la sua camminata.
- Era diverso dagli altri ragazzi del loro anno: Scorpius era più maturo, debole e
delicato. Tutte le ragazze dicevano che sembrava più grande,
sentiva i loro commenti circa la sua virilità e i suoi possenti
muscoli e, cosa che la colpì maggiormente, i suoi occhi
sembravano quelli di un uomo vissuto.
- Lo guardò ancora per poi seguirlo lungo il corridoio affiancandolo nuovamente.
- Camminarono insieme,
nuovamente fianco contro fianco, bacino vicino bacino, e quando si
trovarono ancora in silenzio di fronte la Sala Grande Rose lo
guardò ancora, prima di varcare la porta “ tu se
triste” disse solo prendendogli la mano.
- Scorpius sbarrò gli
occhi quando la mano calda di lei toccò la sua, strinse la
mascella quando vide il ferreo sguardo di Rose nel suo e si morse le
labbra per l’insistenza di lei.
- Lei era tenace, non si faceva mettere i piedi in testa e spaventare da una risposta sgarbata.
- Lei era orgogliosa e sicura di se stessa.
- La
guardò mentre perfettamente lo precedeva nella Sala Grande
sorridendo alle sue amiche e si sorprese a ricordare le parole di Albus
quella mattina
- «E dire che quando a fare la perfettina è mia cugina non sembra dispiacerti tanto.»
- Come una degna figlia di Hermione Granger anche Rose Weasley possedeva quei geni padroni che la rendevano quasi saccente e ambiziosa eppure a lui non aveva disturbato quel lato del suo carattere.
- Rose Weasley era un modello da imitare, il degno e perfetto ideale di persone che avrebbe voluto essere e avere accanto.
- «sareste una bella coppia»
- A tredici anni Sorpius Hyperion Malfoy rise di se stesso e di quello strano calore che gli avvolgeva il cuore quando lei, dal suo tavolo dei Corvi sapienti e ambiziosi, gli fece l’occhiolino in un tacito segno di mano.
Salve a tutti.Scusate se non mi sono fatta più sentire ma l'ispirazione era andata letteralmente a farsi benedire.
Amo questi due e mi era venuta in mente una storia, con il primo capitolo scritto, sempre con loro, che si chiama Kick Ass :) Lì troverete due personaggi più grandi e maturi però e principalmente diversi ma se vorrete leggerla mi farebbe piacere.
Mi scuso se non rispondo alle recensioni ma devo andare a fare una terapia per il ginocchio e non posso proprio; potrei rispondere poi ma non vvoglio farvi attendere oltre :)
Spero che questo vi sia piaciuto e prego di trovare ancora il vostro supporto, recensioni.
Un bacione a tutti, scusate ancora, £manuela