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Autore: Lady Asia_20    18/11/2010    1 recensioni
Buongiorno a tutti!!!
Questa è la mia prima fanfiction. Ed eccomi qui, a sognare insieme a voi su di un cartone che come per me, ha incantato molti altri. Ricordo che quando lo seguivo, non sopportavo il poco spazio dedicato a Yuri, colui che secondo me, nascondeva un mondo particolare dentro di se. Questo lo reputo come un viaggio introspettivo, in Yuri e Miki, un viaggio verso i ricordi del cartone e nuove situazioni inventate con la mia fantasia. Il tutto ha inizio proprio quando Yuri scopre che Miki è sua sorella… Se vorrete seguirmi, ne sarò felicissima!!!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi

Ricordi……

 

Non potevo credere di esserci riuscito… ero salito sull’ aereo quando il mio cuore non aveva alcuna intenzione di lasciarsi alle spalle il mio passato, la mia unica ragione che mi permetteva di vivere, il mio piccolo ma unico grande sole che era il solo a farmi capire che la mia vita aveva un senso…unicamente perché c’era lei.  Ero seduto sul sedile, la hostess si avvicinò a me informandomi che presto saremmo decollati e  che sarebbe stato consigliabile che allacciassi le cinture. Una fitta al cuore…presto le luci di Tokyo sarebbero state lontane, presto il suo viso sarebbe solo stato una marchiatura a fuoco nella mia mente, ma lei mi avrebbe solo odiato mentre io l’avrei amata per il resto della mia esistenza.

Non potei fare a meno di  prendere in mano quel polsino che portavo sempre con me nella tasca della giacca e senza volerlo mi resi presto conto che la tristezza aveva trasbordato. Si…il mio viso era bagnato dalle lacrime!!! In quel momento mille ricordi di Tokyo con lei si affollarono nella mia mente, il nostro primo incontro in quel parco e l’emozione che subito avevo provato nel vedere la sua dolce e snella figura correre a perdifiato incontro alla pallina da tennis..

Quel periodo è stato difficile per me, i miei genitori dopo tanto tempo avevano deciso di separarsi per risposarsi rispettivamente con un altro uomo e un’altra donna che, guarda caso, erano inizialmente sposati fra di loro!! La cosa non mi dava fastidio, ma certamente essere messo davanti alla realtà dei fatti così in modo repentino mi aveva causato qualche perplessità, senza contare che presto saremo andati a vivere tutti insieme. I fidanzati dei miei genitori avevano una figlia, Miki, Miki Kohishikaua. Ma allora non potevo sapere che mi sarei perdutamente innamorato di lei…e soprattutto, non sapevo che un giorno, avrei scoperto che la ragazza per  cui avevo perso completamente la testa in realtà…era mia sorella!!

Quel giorno  la  incontrai per la prima volta, non sapendo chi fosse, ma la guardavo mentre si allenava…ed ero rapito, c’era qualcosa di diverso che la distingueva dalle altre. Aveva uno sguardo estremamente dolce, assorto e non so descrivere il turbine di emozioni che mi scatenò quel giorno spiarla.. Mi stavo nascondendo dietro ad un albero per guardarla, ma c’era bisogno che lo facessi!?! E soprattutto….perchè lo facevo!?

Non avevo assolutamente una risposta, ma adesso col senno di poi posso dire che rimasi subito affascinato da quegli occhi color cioccolato fuso contornati da delle folte ciglia. Rimasi a osservarla per molto tempo, finché con un buffo ghigno sulle labbra la ragazza decise che il suo allenamento poteva essere terminato, raggiunse una piccola panchina dove aveva depositato la sua borsa degli allenamenti e preso dall’interno un asciugamano cominciò così ad asciugarsi le gocce di sudore che si erano impossessate del suo viso!! Potevo vederla molto più da vicino ora e mi resi conto che inevitabilmente avevo smesso di respirare per qualche secondo…era davvero molto carina, i suoi capelli erano castani ed al sole emanavano dei bellissimi riflessi ramati, erano leggermente mossi e lunghi, con un gesto elegante e sinuoso li liberò dal legaccio che li teneva raccolti e nuovamente non potei fare a meno di trattenere il respiro.. La sua bocca era piccola ma carnosa e aveva un sorriso meraviglioso, il suo nasino piccolo ed elegante. Subito, a primo impatto, guardando il suo viso non potei fare a meno di pensare che doveva essere una ragazza molto dolce, erano i suoi occhi a parlare, il suo sorriso appena accennato… Non so dire con precisione se fu li che comincia a innamorarmi di lei…

I miei pensieri  in quel momento, vennero interrotti da un gruppo di bambini che vendendo la ragazza intenta ad asciugarsi con  l’asciugamano in testa, la tirarono dentro ai loro giochi soprannominandola “Mostro salvietta” e con mio grande stupore, invece di tirarsi indietro, la giovane decise di intrattenersi con loro inseguendoli..

Ancora adesso ripensando a quel momento, non posso fare a meno di pensare alla tenerezza che mi infondeva, il mio cuore era colmo di qualcosa che non sapevo esprimere e soprattutto di qualcosa di cui non conoscevo il nome. No…non ero ancora innamorato di lei, ma se non era quello, era qualcosa che molto si ci avvicinava…mi piaceva, mi attirava, mi incuriosiva e per chi mi aveva conosciuto prima di lei, sapeva che Yuri Matsura non era il tipo di ragazzo che si lasciava affascinare tanto facilmente!!

La guardavo inseguire quei bambini, ridere, scherzare e mi divertivo anche io insieme a loro e la mia testa vagava.. Cercavo di immaginare nella mia mente come potesse essere caratterialmente, se un giorno avrei avuto occasione di conoscerla, magari diventare amici…mi chiedevo se avesse un ragazzo, che mentre la guardava come facevo io in quel momento, non riuscisse a fare a meno di pensare che era bellissima.. Ma…quando mi svegliai dai miei sogni mi resi conto che lei era sparita ed io, avevo perso l’occasione di scoprire qualcosa su di lei. Rimasi sorpreso dalla mia reazione e nella mia testa mi chiesi –Yuri…che stai dicendo!? Che ti succede!?- ma non avevo risposte.. in quel momento la mia testa si trovava in un vortice, la mia vita era sottosopra, nulla era più come prima, troppe cose stavano cambiando nella mia esistenza e fu inevitabile per me pensare, che probabilmente stavo cambiando anche io.  Fu in quel momento che mi resi conto che affianco alla panchina qualcosa di colorato giaceva a terra, l’impulso fu troppo forte, comincia a correre, mi avvicinai e mi inginocchia quando lo vidi. Ricordai il gesto sinuoso ed elegante che aveva fatto con il braccio destro mentre si toglieva il legaccio dai capelli e mi  ricordai che sul suo polso era adagiato un polsino rosa, che ora giaceva a terra.. Lo raccolsi, era stata una tentazione troppo forte, magari se l’avessi incontrata di nuovo avrei potuto rivolgergli la parola e restituirglielo.

Il mio cuore già scoppiettava dall’eccitazione quando un barlume di lucidità si impossessò di me     –Eh si…certo Yu.. Cosa gli dirai… Sai…un giorno ti stavo spiando e hai perduto il polsino.. Comunque io mi chiamo Yuri…-

Non era proprio una buona idea. All’improvviso però, pensai che se l’avessi incontrata nel parco avrei potuto restituirglielo tranquillamente, spiegando che avevo notato che le era caduto mentre rincorreva i bambini. Alimentato da quella speranza feci qualche giretto nel parco nella speranza di vederla tra la folla, ma nulla.. Era scomparsa e con me ogni speranza di poterla rivedere…

Una stretta al cuore si impadronì di me e automaticamente portai il polsino vicino al viso, potevo sentirne il profumo.. Era un profumo dolce, sembrava vaniglia ma era talmente delicato.. Si addiceva perfettamente all’immagine che avevo del suo viso dolce e tenero. Nello stesso istante che riaprii gli occhi inebriato da quella fragranza, mi resi conto che sul tessuto erano stampate delle iniziali “M.K.”. Già…le iniziali, ma certamente non mi avrebbero di sicuro aiutato a sapere come e dove trovarla!!! Quindi mi arresi con immenso dispiacere!!

Decisi di consolarmi con un buon caffè dal mio amico, nonché datore di lavoro, Freddy, lui era sempre stato un porto sicuro. Quando non ero molto in forma mi rifugiavo al negozio dove lavoravo anche se non erano le mie giornate, lui mi conosceva bene, sapeva quando era il caso di farmi domande o quando invece era meglio farsi gli affari propri. Forse con lui parlavo un pò di più, ma la vera trasformazione di me stesso sarebbe riuscita a farla solo Miki nel corso della nostra relazione…

Quando mi vide entrare subito Freddy si avvicinò a me, mi diede una pacca sulla spalla, di quelle che inevitabilmente mi facevano tossire per almeno 5 minuti e poi gli chiesi se mi offriva il caffè. Andai fuori a sedermi nei tavoli apposta allestiti per la stagione estiva, nell’istante in cui mi sedetti, una folata di vento mi raggiunse al tavolo portando con sé aromi differenti, uno di menta fresco e seducente, uno di pesco dolce e delicato e il suo volto ritornò nella mia testa…

-Yuri…Yuri…ma che ti prende…- non potei fare a meno di sorridere di me stesso..e nuovamente ripresi tra le mani quel polsino che era nella tasca dei miei pantaloni. Cos’era quella curiosità!? Quel polsino sembrava rovente tra le mie mani, era umido e impregnato del suo profumo, di quell’aroma inebriante che poco fa mi aveva mandato in tilt la mente. Non avrei dovuto averlo io tra le mani, non mi apparteneva eppure non ero riuscito a evitare di appropriarmene, avrei dovuto restituirlo alla legittima proprietaria, anche se….avrei voluto tenerlo!!! Fino ad allora nulla era riuscito a entrare dentro di me con altrettanta prepotenza. O meglio, si era entrata con prepotenza, ma allo stesso tempo con l’eleganza e dolcezza tipica della sua figura.

Per un istante ritornai in me…guardai fuori dal finestrino, quei dolci ricordi avevano alleviato per un istante il tormento che avevo dentro, Tokyo si stava allontanando sempre di più.. Le luci della grande città  cominciavano ad accendersi e il sole cominciava a fare spazio al tramonto e all’oscurità. Fino a quel momento non mi ero reso conto che il viaggio era allietato da un pò di musica e, se non fossi stato tanto amareggiato, probabilmente avrei potuto godermi tranquillamente quelle ore canticchiando tra me e me. Ma un colpo al cuore, un fendente secco e preciso, mi fece ritornare alla realtà quando sentii le note di una canzone e la prima strofa della stessa…

“guardo il cielo e non vedo altro colore, solo grigio piombo che mi spegne il sole, l’unica certezza è gli occhi che io ho di te.. Due fotografie tutto ciò che rimane, sul mio letto il vento le fa volare, la distanza che ci divide fa male anche a me….!!!”

Ed era davvero così….il ricordo dei suoi occhi pieni e gonfi di lacrime erano un dolore che avrei portato con me per sempre.. Sono talmente presuntuoso da pensare che nessuno l’avrebbe amata quanto l’amavo io, eppure…nonostante lei fosse sempre stata la persona più importante della mia vita, nonostante fosse sempre stata “l’oggetto” del mio folle e incondizionato amore, io ero stato quello che l’aveva fatta soffrire di più rispetto agli altri.. L’avevo ferita con i miei stupidi silenzi all’inizio, quando ero partito per New York la prima volta tenendola completamente fuori dalla mia decisione, l’avevo delusa quando ero tornato a casa con Angela facendogli credere che stavamo insieme. E per ultimo… e più grave, le avevo spezzato il cuore lasciandola qualche giorno fa, quando le ho fatto credere che non l’amavo più!!!! Non riuscivo più a sentire continuamente quella canzone che aveva sempre accompagnato la nostra storia d’amore, guardai di nuovo fuori dal finestrino e strinsi con tutta la forza che avevo il polsino che si trovava tra le mie mani… E di nuovo la mia mente tornò indietro… A  quel giorno che mi vedevo sedere a quel tavolo con Freddy…

-Ehi Yu…ma ci sei o no!?!? Oggi sei strano.. Sei entrato che sembravi uno spettro, mentre ora hai stampato in faccia un sorriso indecifrabile!!!- disse Freddy distogliendomi momentaneamente dai miei pensieri,

-scusami, in effetti non so nemmeno io cosa prevalga in me oggi.. Non saprei spiegartelo credimi..-

-non ti costringerei a parlarmi di qualcosa che non sai decifrare nemmeno tu…però sai che se vuoi parlare puoi fidarti di me Yu!!! Non so cosa ti sia successo, da un lato ti vedo sereno, dall’altro sembri nostalgico…-

-in realtà… forse…potrei spiegarti cosa mi ha reso sereno….anche se può sembrare assurdo, non so nemmeno da che parte cominciare…- e scossi la testa in segno di disapprovazione.

Come potevo pretendere di spiegare a Freddy qualcosa che non comprendevo nemmeno io!?!? Freddy stava aspettando chiaramente che ricominciassi a parlare, ma sembrava capire che non avevo la benché minima idea di come avrei potuto raccontargli quello che era accaduto, dandone almeno un senso logico….come facevo… Non l’aveva un senso logico!!!

-forse Yu….dovresti cominciare dall’inizio… Non trovi!?!? È la cosa migliore…e magari io potrei capire così…-

-ci proverò… oggi sono andato nel parco e ho incontrato…-

Nello stesso istante in cui avevo forse trovato il giusto appiglio per raccontare il mio strano incontro, una brezza leggera portò con sé nuovi profumi, ma questa volta uno di quelli svuotò completamente la mia testa, mandandomi nel pallone. Era il suo profumo…l’avrei riconosciuto tra mille, dolce ma delicato, alla vaniglia… Questa volta però lo sentivo più denso e con maggiore intensità.. Immediatamente voltai il mio sguardo da dove avevo recepito che il profumo venisse e mi resi conto che sul marciapiede di fronte una ragazza con lunghe trecce castane dai riflessi ramati, stava correndo chissà dove guardando l’orologio. Riconobbi subito il borsone dell’allenamento, non potevo sbagliarmi, era lei… E il suo viso era inconfondibile… Sicuramente aveva un appuntamento….ed era in ritardo.. E a quel punto una curiosità assolutamente fuori luogo si impadronì di me. Magari…stava correndo dal suo ragazzo…era talmente bella che poteva tranquillamente aver rubato il cuore a qualche giovane imbecille…Yuriiiiiiiiii smettila….ma che dici!?!?!?!!?
Cosa faccio!?!? Sono troppo curioso, cercherò di non farmi beccare e la seguo. Detto questo mi alzo lasciando basito Freddy che mi guarda sconcertato e comincio ad incamminarmi…  

-ma Yu…..!?!?!? dove cavolo stai andando!?!? Mi molli così….!?!?- gli risposi mentre ormai stavo correndo, non volevo perderla di vista nuovamente…

-scusami Fred…prima o poi ti spiegherò…ciao!!!-

Ero stranamente emozionato, stavo inseguendo una persona che nemmeno conoscevo, stavo inseguendo le emozioni che mi aveva fatto vivere e non l’avevo mai sperimentato in vita mia…!!! Era tutto nuovo e misterioso per me!!! Per un istante temetti di averla persa di vista nuovamente, strinsi deluso e arrabbiato il polsino, gelosamente custodito nella tasca dei pantaloni, e mi ritrovai a rimproverarmi per essermi di nuovo bruciato un’occasione. Quando….sentii la sua voce chiamare un nome femminile..

–Meikooooo!!!!- allora non doveva incontrare nessun ragazzo…ma questi non dovrebbero essere affari miei comunque…!!!

Dovevo trovare un posto sicuro dove avvicinarmi senza destare sospetti!! Quando mi accorsi di una cabina telefonica accanto a loro. Se mi fossi messo dietro quella non mi avrebbero nemmeno notato!!! Così con discrezione mi avvicinai e mi appoggia alla ringhiera di legno che divideva la strada dal marciapiede.

-Oh Miki…ma è possibile che tu sia sempre in ritardo!?!? Ti aspetto da un po’ sai…-

-Oh Meiko ti prego perdonami, lo sai che sono una frana… Ho smesso anche prima l’allenamento per arrivare qui in tempo ma come al solito sono riuscita a tardare lo stesso…- era davvero buffa…chino il busto con le mani giunte in segno di preghiera e disse –ti prego…per farmi perdonare ti compro un mega gelato ma non avercela con me!!!-

La sua amica, Meiko, si avvicinò a lei e l’abbracciò con affetto.

-Ma certo che ti perdono….e poi voglio il mega gelato!!! E comunque sei così tenera Miki, che..non potrei fare altrimenti…!!!-

Provai quasi invidia per quella ragazza che poteva abbracciala e tenerla cosi stretta… L’aveva chiamata Miki e non potei fare a meno di pensare che presto avrei conosciuto un’altra ragazza di nome Miki….già…la figlia dei rispettivi compagni dei miei genitori!!

Tornai presto al soggetto della mia curiosità, quindi avevo visto giusto…Miki era tenera, dolce!!! Ero inevitabilmente fiero di me stesso…osservando i tratti del suo viso avevo scoperto qualcosa di veritiero sul suo modo di essere…eppure quella sarebbe stata l’unica cosa che mi era lecito sapere!!! Proprio mentre tutti questi pensieri mi vorticavano nella mente sentii dietro di me un gran trambusto…gli stessi bambini del parco gridavano a gran voce di aver ritrovato il loro acerrimo nemico…”Il mostro salvietta”!!!

Non saprei decifrare il viso di Miki quando se li ritrovò tutti attorno, a quanto pare seminarli doveva esser stato davvero difficile…ma i risultati non si erano visti assolutamente!!! Era divertentissimo vedere quanto insistessero per giocare con lei, con dolcezza si era inginocchiata accanto a loro spiegandogli che non poteva continuare ad essere il loro nemico in quanto aveva un appuntamento con la sua amica!!

La guardavo mentre con pazienza e tenerezza parlava, i suoi occhi sembravano liquidi da quanto erano intensi e non potei fare a meno di chiedermi se dopo quella giornata l’avrei rivista. Mi sarebbe bastato sapere che scuola frequentasse e magari avrei avuto la possibilità di parlargli forse un giorno!!!

Ero stranamente impaziente, inconsapevole di chi fosse questo nuovo Yuri che quella ragazza, Miki, aveva svegliato così all’improvviso… Mi resi conto con enorme stupore che non riuscivo a controllare la nuova parte di me stesso!! Quello non era Yuri che io avevo sempre conosciuto, il ragazzo razionale che non si lasciava scalfire e che cercava di tenersi lontano da implicazioni sentimentali con le ragazze!! In un certo senso ero sempre stato convinto di bastare a me stesso, forse anche perché avevo vissuto sulla mia pelle il dolore e il vuoto che mio padre scomparendo aveva lasciato a mia madre. E il dolore che aveva lasciato a me quel periodo in cui lui non c’era..

Avevo tratto le conclusioni che amando,avrei solo sofferto prima o poi un giorno…ma in realtà l’unica vera ragione per cui non mi ero mai attaccato o affezionato a qualcuno lo compresi solo molto tempo dopo.. stavo solo cercando quel qualcuno a cui mi sarei donato per sempre, che sarebbe diventata “la terra di mezzo dove avrei lasciato il mio cuore” come il testo della canzone diceva!!

Finora la mia attenzione era stata monopolizzata da quella ragazza sconosciuta che continuava a parlare con quei bambini sempre più insistenti…ma…all’improvviso qualcosa dentro di me esplose quando uno di loro disse

-Dai ti prego…giochiamo ancora insieme… Facciamo che tu sei il Mostro carta igienica Koishikaua!!!!-

No….non poteva essere lei!!! Rimasi così, a fissare quel viso gentile, bello come il sole. Lei non poteva essere Miki Koishikaua!!!

 

  
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