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Autore: Edward    19/11/2010    6 recensioni
[Splendid + Flippy/Flaky] [Angst + Splatter]
I pezzi di Cuddles erano sparsi ovunque, la sua mano ancora stringeva quella di Giggles – di un rosa così sporco che non sembrava neanche più umano. La testa di Toothy galleggiava pigra nella vasca dei pesci, quella di Flaky era rossa di sangue e nera di bruciature. Gli occhi cavati, il vestito a festa immacolato.
« Flippy, guarda il cielo. »
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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The One Hundred Prompt Project Titolo: I will not die, I will survive

Titolo: I will not die, I will survive

Fandom: Happy Tree Friends

Personaggi: Splendid + Flippy/Flaky

 

Genere: Generale; Drammatico

Avvertimenti: One-Shot; Non per stomaci delicati; Missing Moments

 

Argomento: 14° [Elementi]

Prompt: 67° - Fuoco

 

Note: Che dire? Mi piacciono. Tanto, forse troppo. Spero che la fic si capisca, ma non si sa mai. Vi rimando all’episodio “Better off Bread”, che è tanto bello <3

 

 

 

 

I will not die, I will survive

Wake me up, I’m living a nightmare

 

« Flippy, guarda il cielo. »

 

 

Illuminato di rosso e colori sgargianti dettati dal fuoco, brillava sopra le loro teste con così tanta forza da risultare doloroso alla vista. Cosparso di terra e legno, di cadaveri e sangue, il terreno attorno a loro puzzava di caramelle bruciate e morte inaspettata.

Splendid alzò lo sguardo verso l’alto, con una mano premuta contro la testa di Flippy e l’altra e tenergli ferme le braccia, le gambe strette contro i suoi fianchi per non farlo muovere. Flippy ansimò, mostrò i denti e ringhiò nel comprendere che non sarebbe riuscito a liberarsi.

« Flippy, guarda il cielo. »

I pezzi di Cuddles erano sparsi ovunque, la sua mano ancora stringeva quella di Giggles – di un rosa così sporco che non sembrava neanche più umano. La testa di Toothy galleggiava pigra nella vasca dei pesci, quella di Flaky era rossa di sangue e nera di bruciature. Gli occhi cavati, il vestito a festa immacolato.

I colori della sera si acquietarono, gradualmente così come invece tornò a soffiare il vento sopra le loro teste, e nel sentire la presa dell’eroe farsi meno contro il proprio corpo Flippy si ribellò ancora. Rotolò in quello spazio ristretto che erano le gambe di Splendid per poterlo almeno guardare in faccia, e prendendo la pistola la puntò tra mento e gola. Non sparò, perché l’altro ancora non lo guardava. Teneva gli occhi fissi sul cielo, come se fosse l’unica cosa importante in quel momento.

Tornò il silenzio, di uno scoppiettante color cremisi, e finalmente l’eroe abbassò lo sguardo. Lento, vacuo e frustrato. Così tanto accusatorio che Flippy ghignò, e per la seconda volta non sparò.

« Non puoi salvarli tutti. » ringhiò tra i denti, puntellandosi su un gomito per poter sollevare il viso verso l’altro. Avrebbe potuto mordergli la gola e dissanguarlo, avrebbe potuto sparare fino a finire i colpi e godere del bagno di sangue che ne sarebbe scaturito.

Splendid aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi sembrò ripensarci e non disse nulla. Si alzò in piedi –il primo proiettile lo colpì al petto, il secondo alla gola e un altro ancora dritto in fronte- e si sistemò la maschera che gli copriva gli occhi, mentre i colpi rimbalzavano tra terra e cielo, tra Flippy e le macerie.

Di nuovo, l’eroe sembrò mostrarsi pensieroso. L’odore della carne bruciata era nauseante, le bancarelle a pezzi ricordavano le voci che una festa avrebbe dovuto portarsi dietro.

«…ho fatto una promessa. » riuscì solo a dire, mentre si allontanava abbastanza da poter evitare le mani di Flippy che, senza desistere, tentavano ancora di agguantarlo.

Fu un istante, e poi Splendid prese il volo, salendo abbastanza in alto da poter dimenticare le urla e il sangue, la voce innaturale di Flippy e quella più acuta e terrorizzata dei passanti.

Per dimenticare quella esile e imbarazzata di Flaky dovette salire fino alle stelle, fino alla pacata desolazione della galassia inesplorata.

Splendid chiuse gli occhi, e prese fiato. Poi, tornò indietro e prese a girare attorno alla Terra.

 

 

Le urla dei bambini festanti erano fastidiose e di un contagioso inspiegabile, l’odore dei dolci appena sfornati penetrante e così delizioso da risultare nauseante. Toothy agitava le braccia per attirare gente alla sua bancarella, indicando nel frattempo a Cuddles e Giggles come fare per catturare più pesci possibili.

Tutti videro Splendid arrivare volando, e tutti lo acclamarono per semplice abitudine. Lui salutò, sorrise e poi andò oltre, verso la fine della festa e delle bancarelle, dove i rumori non erano così forti e le urla si limitavano ad un semplice brusio di sottofondo. Si fermò solo quando vide due figure, in piedi sotto l’imponenza di un albero, e nell’atterrargli davanti cercò di sorridere come meglio gli riusciva.

Non disse nulla, ma sentì dietro di sé una luce salire veloce e silenziosa, di un giallo accecante. Allungò le braccia e afferrò il viso di Flippy, sentì Flaky irrigidirsi e si costrinse a premere i palmi delle mani contro le orecchie del soldato, abbastanza piano da non fargli male e abbastanza forte da renderlo sordo per un istante.

I fuori d’artificio scoppiarono, così forti da far tremare ossa e cuore, e Flippy sollevò lo sguardo. Non riusciva a sentire -«Scusa il ritardo, Flaky»- ma non aveva importanza. Sorrise, perché i colori erano così belli da mozzargli il fiato, e non badò più a nulla. Era riuscito a vedere i fuochi con la persona a cui teneva di più, e questo bastava.

Sorrise, con l’innocenza di cui non ha la consapevolezza di essere un mostro.

 

 

 

 

I will not die, I will survive

Fine

   
 
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