Titolo: I
will not die, I will survive
Fandom:
Happy Tree Friends
Personaggi: Splendid + Flippy/Flaky
Genere: Generale; Drammatico
Avvertimenti: One-Shot; Non per stomaci delicati;
Missing Moments
Argomento: 14° [Elementi]
Prompt: 67° - Fuoco
Note: Che dire? Mi piacciono. Tanto,
forse troppo. Spero che la fic si capisca, ma non si sa mai. Vi rimando
all’episodio “Better off Bread”, che è tanto bello
<3
I will not die,
I will survive
Wake me up, I’m
living a nightmare
« Flippy, guarda il cielo. »
Illuminato
di rosso e colori sgargianti dettati dal fuoco, brillava sopra le loro teste
con così tanta forza da risultare doloroso alla vista. Cosparso di terra
e legno, di cadaveri e sangue, il terreno attorno a loro puzzava di caramelle
bruciate e morte inaspettata.
Splendid
alzò lo sguardo verso l’alto, con una mano premuta contro la testa
di Flippy e l’altra e tenergli ferme le braccia, le gambe strette contro
i suoi fianchi per non farlo muovere. Flippy ansimò, mostrò i
denti e ringhiò nel comprendere che non sarebbe riuscito a liberarsi.
«
Flippy, guarda il cielo. »
I pezzi di
Cuddles erano sparsi ovunque, la sua mano ancora stringeva quella di Giggles
– di un rosa così sporco che non sembrava neanche più
umano. La testa di Toothy galleggiava pigra nella vasca dei pesci, quella di
Flaky era rossa di sangue e nera di bruciature. Gli occhi cavati, il vestito a
festa immacolato.
I colori
della sera si acquietarono, gradualmente così come invece tornò a
soffiare il vento sopra le loro teste, e nel sentire la presa dell’eroe
farsi meno contro il proprio corpo Flippy si ribellò ancora.
Rotolò in quello spazio ristretto che erano le gambe di Splendid per
poterlo almeno guardare in faccia, e prendendo la pistola la puntò tra
mento e gola. Non sparò, perché l’altro ancora non lo
guardava. Teneva gli occhi fissi sul cielo, come se fosse l’unica cosa
importante in quel momento.
Tornò
il silenzio, di uno scoppiettante color cremisi, e finalmente l’eroe
abbassò lo sguardo. Lento, vacuo e frustrato. Così tanto accusatorio
che Flippy ghignò, e per la seconda volta non sparò.
«
Non puoi salvarli tutti. » ringhiò tra i
denti, puntellandosi su un gomito per poter sollevare il viso verso
l’altro. Avrebbe potuto mordergli la gola e dissanguarlo, avrebbe potuto
sparare fino a finire i colpi e godere del bagno di sangue che ne sarebbe
scaturito.
Splendid
aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi sembrò ripensarci e non
disse nulla. Si alzò in piedi –il primo proiettile lo colpì
al petto, il secondo alla gola e un altro ancora dritto in fronte- e si
sistemò la maschera che gli copriva gli occhi, mentre i colpi
rimbalzavano tra terra e cielo, tra Flippy e le macerie.
Di nuovo,
l’eroe sembrò mostrarsi pensieroso. L’odore della carne
bruciata era nauseante, le bancarelle a pezzi ricordavano le voci che una festa
avrebbe dovuto portarsi dietro.
«…ho
fatto una promessa. » riuscì solo a dire,
mentre si allontanava abbastanza da poter evitare le mani di Flippy che, senza
desistere, tentavano ancora di agguantarlo.
Fu un
istante, e poi Splendid prese il volo, salendo abbastanza in alto da poter
dimenticare le urla e il sangue, la voce innaturale di Flippy e quella
più acuta e terrorizzata dei passanti.
Per
dimenticare quella esile e imbarazzata di Flaky dovette salire fino alle
stelle, fino alla pacata desolazione della galassia inesplorata.
Splendid
chiuse gli occhi, e prese fiato. Poi, tornò indietro e prese a girare
attorno alla Terra.
Le urla
dei bambini festanti erano fastidiose e di un contagioso inspiegabile,
l’odore dei dolci appena sfornati penetrante e così delizioso da
risultare nauseante. Toothy agitava le braccia per attirare gente alla sua
bancarella, indicando nel frattempo a Cuddles e Giggles come fare per catturare
più pesci possibili.
Tutti
videro Splendid arrivare volando, e tutti lo acclamarono per semplice
abitudine. Lui salutò, sorrise e poi andò oltre, verso la fine della
festa e delle bancarelle, dove i rumori non erano così forti e le urla
si limitavano ad un semplice brusio di sottofondo. Si fermò solo quando
vide due figure, in piedi sotto l’imponenza di un albero, e
nell’atterrargli davanti cercò di sorridere come meglio gli
riusciva.
Non disse
nulla, ma sentì dietro di sé una luce salire veloce e silenziosa,
di un giallo accecante. Allungò le braccia e afferrò il viso di
Flippy, sentì Flaky irrigidirsi e si costrinse a premere i palmi delle
mani contro le orecchie del soldato, abbastanza piano da non fargli male e
abbastanza forte da renderlo sordo per un istante.
I fuori d’artificio scoppiarono, così forti da far tremare ossa e
cuore, e Flippy sollevò lo sguardo. Non riusciva a sentire -«Scusa il ritardo, Flaky»- ma non aveva
importanza. Sorrise, perché i colori erano così belli da
mozzargli il fiato, e non badò più a nulla. Era riuscito a vedere
i fuochi con la persona a cui teneva di più, e questo bastava.
Sorrise,
con l’innocenza di cui non ha la consapevolezza di essere un mostro.
I will not die, I will survive
Fine