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Autore: Slayer87    19/11/2010    2 recensioni
Quella era libertà pura, e Santana era libertà pura, quindi trattenerla sarebbe stato impossibile per lei, come le era stato impossibile portarsi il mare e il gabbiano a casa per continuare ad osservarli.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Brittana
Autore: Slayer87
Beta: Calcifer
Fandom: Glee
Pairing: Brittany/Santana
Rating: pg13
Wordcount: 917(fdp)
Note: prima incursione su questo fandom, perché loro sono troppo belle! La prossima sarà una Chris/Dave che già mi ronza in testa da un po’. Scritta per la community 1frase.

Brittana

A Brittany non era mai piaciuto che la chiamassero “Angelo”, fino a quando non l’ha detto Santana.
Da quel momento, un sorriso si dipinge sul suo volto tutte le volte che sente il nomignolo.
In quelle rare occasioni – Santana non è certamente un tipo da smancerie – Brittany pensa di sapere cosa vuol dire felicità.
Brittany si ricorda ancora la prima volta che Santana l’ha chiamata Angelo: è stato quando è caduta dalla piramide (era un pericolo quell’esibizione, cadevano tutte prima o poi) e non si alzava.
C’era una grande confusione, dentro e fuori dalla sua testa, e quando aprì gli occhi c’era Santana a fissarla, preoccupata.
Il suo mondo si era ridotto a quegli occhi scuri che la fissavano e Brittany si svegliò completamente solo quando Santana le disse “Angelo, stai bene?”
Brittany ogni tanto ritornava con la mente a quei momenti, specie mentre era pensierosa e guardava fuori dalla finestra di casa sua, oppure anche quando spostava le polpette con il naso da sola.
In quei momenti lo spazio si dilatava, e poteva stare anche delle ore con gli occhi fissi su un punto.
Arrivava poi il momento in cui la vista le se annebbiava e allora crollava addormentata su qualsiasi superficie avesse a disposizione.
E nulla le dava un senso di pace così grande come quello di addormentarsi pensando a Santana.
Lo faceva spesso, di pensare a Santana, specie quando non si parlavano per un po’, e Brittany cominciava a pensare di aver fatto uno sbaglio, o detto qualcosa di troppo.
Ormai lei conosceva Santana come le sue tasche, sapeva che ad esempio che da piccola aveva avuto problemi ad un occhio, ma ogni tanto aveva ancora di questi timori.
Santana era come il mare, che Brittany aveva visto una volta sola, ma le aveva comunicato immediatamente un senso di avventura e pura esplorazione.
C’era un sacco di folla, quel giorno, e lei si era fermata in mezzo alla battigia, bloccando il passaggio a tutti.
Aveva deciso che sarebbe rimasta lì tutto il giorno ad osservare un gabbiano.
Le sembrava impossibile, quasi un sogno, che qualcuno nel mondo potesse dialogare con il mare, come il gabbiano.
Quella era libertà pura, e Santana era libertà pura, quindi trattenerla sarebbe stato impossibile per lei, come le era stato impossibile portarsi il mare e il gabbiano a casa per continuare ad osservarli.
I suoi genitori le aveva preso un gelato per non farla piangere, e poi le avevano permesso di prendere una bottiglia vuota.
Voleva portare con sé almeno un pezzetto di mare, e mentre loro la tenevano sotto controllo, lei era andata fino alla spiaggia e aveva riempito quella bottiglia.
Era rimasto intrappolato anche un piccolo pesce, che lei aveva subito liberato.
I pesci non erano fatti per stare sotto il sole, dovevano vivere nell’immenso mare libero, aveva pensato.
Poi era tornata a casa, cullata dalla brezza, l’ultimo ricordo del mare.
Avevano attraversato la costa ed erano tornati in Ohio, a Lima.
La sua città non le era mai sembrata così piccola, in confronto al mare.
Poi era tornata a casa ed ad aspettarla c’era Santana, e improvvisamente le era sembrato di risentire il profumo del mare.
Conosceva così bene la sua amica che riusciva a capire quando diceva una bugia.
Perfino se stavano parlando al telefono.
Ma per lei Santana era come il mare, e lei non sarebbe mai riuscita ad arrivare fino all’orizzonte.
C’era uno stile, in Santana, qualcosa, che per lei era inafferrabile.
Però solo lei riusciva a leggerci sempre un tocco di malinconia, quando qualcosa non andava bene.
Allora la portava dietro la scuola e le dava un bacio.
Santana allora le afferrava la mano, e Brittany sapeva che andava tutto bene.
Come quando Santana era caduta dalla piramide.
Era in cima e aveva fatto un volo notevole, infatti Brittany si era spaventata tantissimo.
Ma Santana si era alzata, come un felino di quelli che Brittany talvolta vedeva in televisione.
Ed aveva ripreso a saltare e correre come se per lei la gravità non fosse un ostacolo.
Solo Brittany era andata a trovarla, il giorno dopo, quando Santana non era venuta a scuola, e sembrava un fantasma (come ci fosse riuscita per Brittany era ancora un mistero, ma sembrava proprio pallida).
Brittany allora l’aveva baciata, e Santana aveva fatto la lotta con una stampella per riuscirle a darle la mano, e quel pomeriggio l’avevano passato a coccolarsi.
Le piaceva un sacco quando lei e Santana potevano stare un po’ da sole, Santana sembrava un motore, con tutti quei gemiti deliziosi.
E poco importava se dopo sembrava che si fosse scatenato un tornado tra i loro capelli, facevano una doccia insieme e si addormentavano vicine.
A volte Brittany sperava di passare la vecchiaia così.
Forse pensare a quando era vecchia era troppo complicato, ma di certo voleva che almeno domani, e dopodomani, fosse così.
Avrebbe formato un patto con sangue, se fosse stato possibile.
Passare le giornate così si avvicinava molto alla sua idea di paradiso, e non era disposta a concedere la sua Santana a nessuno.
Poteva sembrare alla maggior parte delle persone una stramba bionda, ma quando voleva qualcosa, Brittany le faceva accedere per pura forza di volontà.
E quando aveva voluto che la fantasia mezza confidata a Santana su loro due diventasse vere, quella era diventata reale.
Santana le aveva portato una rosa, e l’aveva baciata piano sulla bocca: il suo primo bacio.
Poi si era schiarita la voce e aveva detto “Niente smancerie però”.
Era così che Brittany aveva smesso di soffrire di solitudine.
E forse era davvero cieca, come dicevano i ragazzi quando le raccontavano di Santana che andava a letto con loro, ma a Brittany la cecità non era mai sembrata più bella.

The End
   
 
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