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Autore: Davi 1990    20/11/2010    0 recensioni
Quel giovedì il Dottor Robert Neville si trovava a casa per via di un permesso speciale.
L’uomo, sulla trentina, si trovava seduto dietro al tavolo della cucina. La piccola TV era accesa è il TG stava trasmettendo le notizie sportive.
Robert stava sorseggiando una tazza di caffè e fissava la moglie Zoe intenta a cucinare, era davvero fortunato nell’aver conosciuto una tale donna, pensò.
Dalla loro unione era nata la piccola Marley che in quel momento era a scuola. Lei era il uso angelo… la sua luce negli occhi.
Fan Fiction ispirata al film Io Sono Leggenda dove parlerà degli avvenimenti accaduti tra il 2009 e il 2012.
Il Virus più micidiale della storia dell'umanità come avrà preso possesso di New York? Cosa ha fatto Robert dopo la morte della sua famiglia?
Genere: Azione, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IL VIRUS DI KRIPPIN


-Qualche ora dopo-

 
Il Jet atterrò su una pista illuminata. Robert si alzò dal sedile passeggeri con occhi guardinghi.
L’idea di trovarsi a una delle basi militari di Washington non era certo la cosa che si aspettava in quella giornata ma oramai era lì, richiamato ai suoi doveri militari.
I motori del Jet fischiavano rumorosamente è lanciavano vento mentre il colonnello si apprestava a scendere dal mezzo tramite l’alta rampa meccanica. Sotto, tre uomini lo stavano attendendo, vestiti di tutto punto.
Al suo arrivo, fecero il saluto militare è uno di loro, il più anziano, esclamò a piena voce:
“Tenente-Colonnello! Benvenuto! Siamo lieti di rivederla”.
“Generale!”, rispose Robert portandosi la mano destra sulla fronte.
Gli altri due uomini, sulla ventina, erano semplici soldati armati di fucili.
Il Generale, più basso di Robert, aveva un’uniforme classica di colore verdastro ricolma di varie medaglie e in testa portava il classico cappello a visiera. Portava dei baffi poco folti e possedeva un volto severo segnato dall’esperienza, all’incirca aveva 60 anni è si chiamava Morrison:
“Ci segua!”, comandò a Robert.
La notte era ancora profonda è l’aria era abbastanza fredda. Molti aerei di vario genere erano posti sulla grande pista che si trovava di fronte al retro della grande base militare.
Una vettura adepta al trasporto di persone si fermò dinanzi ai tre, i due soldati aprirono la portiera e fecero entrare il Generale e poi il Colonnello, dopo entrarono anch’essi sul mezzo che partì verso l’entrata della base che si trovava a più di trecento metri.
Robert osservava il finestrino laterale, ricoperto da una patina di umidità. La pista era colma di illuminazione artificiale, eppure una strana tenebra gli velava gli occhi, una strana sensazione aveva in quel momento e specialmente si  ricordò il giorno in cui sentì il TG che mostrò l’intervista fatta alla dottoressa Krippin. Ricordò cosa lui disse a fine intervista e sorrise pensando di aver avuto ragione nel dubitare di quella cura contro il cancro.
Il generale Morrison, che era seduto al suo lato, attese che la vettura si fermò. Dopo essere scesi dinanzi ad un’immensa porta di acciaio, era l’ingresso del retro per accedere alla base, disse a Robert con volto scuro:
“Tenente Colonnello, quello che vedrà questa sera non sarà piacevole. Lei è un grande dottore per noi. E’ essenziale che insieme ai nostri altri esperti ci dica cosa diavolo sia quel mostro!”
“Eh?! Mostro…?”, ripeté senza capire Robert.
“Venga!” disse il generale, voltandosi con tutto il corpo e dirigendosi verso l’entrata che venne aperta. Robert lo seguì in silenzio e con curiosità.
Un mostro. Cosa voleva significare? Cosa centrava con la questione del presunto virus? Robert era confuso, non riusciva a trovare un senso a tutto ciò.
All’interno del lungo corridoio della base, costellato da numerose porte sui lati, vi era un po’ di agitazione ma nulla di tanto movimentato da presagire qualcosa di allarmante.
Dopo qualche minuto, i due giunsero dinanzi ad una porta blindata, sulla quale vi era un cartello con scritto ATTENZIONE! ZONA MEDICA SPECIALIZZATA IN CONTAGI DA VIRUS.
Il generale si fermò dinanzi alla massiccia porta di acciaio e disse a Robert:
“Dunque… lei sa il motivo per cui è venuto, colonnello Robert Neville?”
Robert a quella domanda si voltò a fissare l’uomo con sguardo interrogativo:
“Certo, generale. Anche se non mi sono state date tutte le dovute spiegazioni, so che sono giunto qui per un virus… è so che i pazienti siano deceduti ma una parte sembrerebbe cambiata, così mi è stato detto”, spiegò Robert rapidamente.
“Già! Lei capirà, comunque, il perché io non abbia permesso al soldato che la contattata di dirle tutto il necessario, vero?”, fece Morrison scrutando Robert negli occhi.
“Be, signore… si tratta della sicurezza nazionale… è Top Secret, no?”, rispose Robert.
“Esatto! Lo fatta giungere qui per la sua grande esperienza nel campo medico, colonnello… per la sua professionalità. Io mi fido molto di lei, la conosco bene. Quando si mette in testa qualcosa la porta avanti fino alla morte, cosa molto utile in questo momento”, concluse il generale, abbassando la testa.
Robert un po’ confuso chiese:
“Signore… cosa sta cercando di dirmi?”.
“Ha ragione è inutile girarci intorno! Mi ascolti attentamente. Prima che entreremo in questo laboratorio, devo dirle come stanno le cose e cosa lo aspetta lì dentro”, chiarì l’uomo avvicinandosi a Robert che annuì con un po’ di agitazione.
“Molto presto, quello che le dirò verrà divulgato dalla stampa per ordine del Presidente. Alcune cose sono già state dette qualche giorno fa, ma non tutto, ad esempio non abbiamo divulgato che i pazienti malati sono morti. Il presidente non vuole tenere all’oscuro i cittadini americani è importante far sapere subito le cose come stanno anche se con qualche limitazione. Ancora non c’è una vera urgenza di epidemia ma, nel caso dovesse succedere ciò, il Presidente ha ordinato di far seguire il caso a qualcuno di molto esperto in questo campo e lei è stata la mia scelta, Neville!”.
“Cosa?!”, esclamò sorpreso Robert.
“Certo certo… so che lei ha una famiglia. Per questo ho deciso di fare installare un laboratorio sotto la sua abitazione!”, chiarì il generale con un sorriso.
“Ma… è troppo pericoloso per la mia famiglia! Cosa dovrei fare, mi scusi?”, domandò Robert con rabbia nascosta. Non poteva mettere in pericolo la moglie e la sua bambina.
“Non si preoccupi! Il laboratorio dovrà essere usato da lei solo nel caso scoppi l’epidemia… che Dio c’è ne scansi! Ma se accadrà, lei dovrà aiutarci le è chiaro?”, disse il generale Morrison con un tocco di autorità nella voce.
Robert rimase in silenzio per un po’, era obbligato ad ubbidire agli ordini:
“Ok… ho compreso, generale!”.
“Bene! Comunque, niente è detto, questa è solo una misura di precauzione. Ora, passiamo alla parte più importante, Neville! L’ho fatta chiamare qui, oltre per avvertirla della situazione che le ho appena detto, anche per un’altra ragione...  devo mostrarle un corpo”.
“… del mostro?”, domandò Robert.
“Esattamente! Deve sapere che come gli è stato riferito, metà delle cavie sotto poste alla vaccinazione dalla dott. Krippin è deceduta per una gravissima emorragia interna provocata da un Virus. Secondo gli esperti lì dentro” il generale indicò la porta alle sue spalle “la modifica del virus del morbillo ha portato alla creazione di un nuovo virus… un Virus Mutante!”.
“Mutante? Vuol dire che…”, Robert si interruppe pietrificato.
“Purtroppo, la cara Krippin ha fatto una vera cazzata!”, esclamò con rabbia il generale. “Certe volte odio questi scienziati, provano cose che sarebbe meglio lasciar stare! Questo fottuto virus sembra che al momento del contagio provochi un’emorragia catastrofica è che porti alla morte! Fortunatamente, sembrerebbe che sia un Virus solo da contatto. Si attacca, per ora, solo tramite saliva, rapporti sessuali e morso… bah, inutile spiegare tutto ciò a lei che è più esperto di me in materia!”.
“Aspetti… cosa intende con morso? Si riferisce ad un morso di un’ animale, vero?”, chiese Robert.
“Ecco… è questo che dovevo ben spiegargli prima di entrare. In tanti anni di servizio non ho mai visto nulla del genere, penso che neanche tutti gli scienziati e dottori del mondo abbiano mai visto ciò! Metà dei pazienti come le ho detto è morta, l’altra metà invece si è mutata, ecco perché il virus è classificato mutante. Le conseguenze che porta questo virus sono due: emorragia interna con conseguente morte come lei ora sa o porta i sintomi della rabbia e di aggressività infettando le persone rendendole diverse, senza farle morire!”
“Non posso crederci…”, sussurrò basito Robert strofinandosi una mano sulla fronte sudata “Ma… siete sicuri di ciò?”, chiese infine.
“Certo! Gli esperti hanno studiato attentamente ogni minimo particolare in queste ultime 48 ore!”
“48 ore? Come sarebbe?! Pensavo che la morte dei pazienti è la mutazione fossero avvenute da meno tempo!”
“No, colonnello! L’abbiamo avvertita solo poco fa, ma in realtà tutto questo è accaduto più di due giorni fa. Nulla è stato divulgato come le ho detto, almeno per ora, nelle ultime 48 ore abbiamo esaminato i cadaveri è i comportamenti registrati da una videocamera di sorveglianza. Siamo stati chiamati in azione dal laboratorio della Krippin perché sembra che avessero perso il controllo della situazione laggiù e giunti sul luogo abbiamo trovato la metà dei pazienti sopravvissuti… che divorava i cadaveri! Abbiamo agito con lo sterminio perché altrimenti avrebbero attaccato i soldati stessi è abbiamo preso un corpo di uno di questi sopravvissuti con la rabbia. Ora è stato analizzato nelle ultime 48 ore, insieme al corpo di un paziente invece morto per emorragia, e mi è stato dichiarato quello che le ho appena raccontato. Ora il punto è che vorrei che anche lei, con le dovute precauzioni, veda il corpo dell’infetto morto… ovvero di uno di quei pazienti mutato in una sorta di mostro! Vorrei sapere la sua dopo averlo esaminato”, concluse il generale.
“Oh mio Dio! Non riesco davvero a credere a tutto quello che mi ha riferito… è una cosa… assurda! Niente si è visto di così tremendo al mondo!”, farfugliò Robert guardandosi intorno, poi però chiese:
“Una domanda: che fine ha fatto la dottoressa…”.
“Alice Krippin?”, lo interruppe il generale con un sorriso “Be, non potrà gustarsi il suo spettacolo dell’orrore. E’ morta per la sua stessa creazione! In suo onore, abbiamo chiamato questo virus: Virus di Krippin!”
“Morta? E come ha fatto a contrare il Virus se è solo da contatto?”, chiese confuso è allarmato allo stesso tempo, Robert.
“Sembrerebbe che sia stata contagiata dalla saliva di un paziente, prima che mostrasse i sintomi”.
Robert non rimase molto convinto da quell’ultime parole, ebbe un intuito negativo ma non lo rivelò subito, voleva accertarsene prima di esporlo.
I due, dopo la lunga discussione, decisero di entrare dentro il laboratorio contenente il corpo del “mostro”.
 
La stanza era immensa, illuminata da una luce al neon. Il laboratorio era un ingorgo di persone e di macchinari tra cui vi erano  numerosissimi computer di ultima generazione. Moltissimi medici vestiti di camici si trovavano a smaniare sui computer. In fondo alla stanza c’era un punto diviso da un grande vetro.
Il generale Morrison esclamò a Robert indicando quel punto:
“Colonnello! E lì che si trova il corpo!”,
“Va bene… vado subito!”, rispose Robert.
Lasciato il generale, Robert Neville si diresse con passo lento verso l’immenso vetro che divideva il laboratorio. Prima di entrare lì, però, dovette andare a cambiarsi. Si mise un camicie bianco è una mascherina che copriva naso e bocca.
Giunto dinanzi al vetro vi erano delle guardie, riferitogli di essere un colonnello e mostrando i dovuti documenti, ebbe il permesso di entrare.
All’interno di quel reparto, separato dal resto del laboratorio, vide un gruppo di medici vestiti come lui intorno ad una lastra d’acciaio. Avvicinatosi e facendosi spazio, ebbe un sobbalzo al cuore alla vista del corpo.
Sembrava di vivere in un incubo. Una creatura, perché definire umana una simile bestia sembrava impossibile per Robert in quel momento, si trovava distesa in pancia in su sulla fredda lastra di acciaio.
La sua pelle era di un colore marroncino ricolma di venature violastre che sporgevano da essa; i capelli erano assenti, stranamente sembravano essergli caduti; la peluria del corpo non esisteva più, pur essendo un uomo. Sul petto vi erano ferite da arma da fuoco, ovviamente fu ucciso dai soldati 2 giorni prima.
Robert, rimase senza parole a tale visione. Gli altri medici non vi badarono intenti com’erano a lavorare intorno a quel corpo senza vita.
Di certo, su una cosa era sicuro: quella creatura non era più un essere umano. Che cosa aveva creato quella pazza della dottoressa Krippin? Si era spinta oltre il confine della natura, aveva aperto le porte dell’ignoto gettando una catastrofe inesorabile sul mondo. 
L’unica cosa da sperare era che quel virus, inizialmente osannato come un miracolo e come una salvezza, non diventasse una minaccia per l’umanità.
Il virus di Krippin, beffardamente chiamato come quella donna che inizialmente fu retta a regina del mondo, era il virus più potente è brutale che il mondo avesse mai conosciuto in tutti i suoi milioni di anni di esistenza. La gente credeva che per apocalisse si intendesse la distruzione del mondo, nessuno però, ha mai pensato che per apocalisse si potesse intendere la distruzione dell’uomo.
L’uomo senza il mondo morirebbe, mentre, il mondo senza uomo esisterebbe comunque. Che sia una vendetta da parte del mondo per tutti i crimini commessi dall’uomo nei suoi confronti? Che sia una prova divina? No. E’ stato l’uomo in questo caso a scavarsi la fossa con le sue stesse mani per mania di potere, di supremazia, per sentirsi osannato… per sentirsi Dio.
  
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