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Autore: Circe    20/11/2010    16 recensioni
I segreti che racchiude il piccolo frammento di anima rimasto nel corpo del Signore Oscuro..
L’amore infuocato, dirompente e disperato di Bellatrix..
I cambiamenti nel cuore e nella mente di Narcissa..
La dolce e ambigua presenza di Piton..
Tutto si svolge all’ombra del nuovo quartier generale dei mangiamorte, villa Malfoy, dove i vari maghi si ritrovano riuniti a vivere, pensare, temere, amare.
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Severus Piton, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Eclissi di luna: l'oscurità totale'
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Sgáth, che significa oscurità: Bellatrix

C’è un’atmosfera di attesa nell’aria. L’inconfondibile sapore di adrenalina, mista a paura, mista a frenesia, si insinua dappertutto prima di una battaglia tanto importante.

Mi piace, mi godo tutto.

Assaporo ogni istante lentamente, l’elettricità mi fa sentire viva. Sento la corrente devastante nelle vene e mi fa provare un piacere talmente forte da essere quasi doloroso. Quasi come un orgasmo, ma più frenetico, più distruttivo.

Resto da sola, mi piace che nessuno mi distragga, sempre in silenzio.

Nella penombra.

Mi guardo allo specchio della camera da letto. L’ho sempre fatto prima o dopo un atto importante, è un’abitudine che non ho mai perso, nonostante Azkaban.

Guardo il mio volto, i miei capelli, i miei occhi, il mio sguardo.

Mi preparo alla guerra.

Questo rito mi fa esaltare ancora di più, non so nemmeno io bene il motivo.

Mentre osservo il mio vestito nero, leggero e pieno di pizzi, lo smalto nero sulle unghie tornate quasi perfette dopo Azkaban, il gioiello nero e argento che capeggia sulla scollatura del vestito, mentre guardo i capelli, rimasti scompigliati e ribelli dopo gli anni di prigionia, mentre osservo tutto ciò, la mia attenzione si sposta vagamente sul mio ventre.

Un pensiero fugace attira impercettibilmente, su quel punto, la mia attenzione. Lo osservo con strana curiosità, e un piccolo fremito mi pervade lo stomaco e su, fino al cuore.

Appena svanisce, con le dita, mi sfioro leggermente da sopra il vestito, guardandomi sempre allo specchio.

L’idea vaga di lui dentro di me mi pervade la mente improvvisamente chiara e vivida.

È un’idea strana, ha qualcosa di bello e qualcosa di spaventoso insieme.

Non lo voglio, non lo desidero. Il mio Signore deve considerare me e solo me, nessun altro.

Eppure … eppure qualcosa mi dice di considerare l’idea.

Penso al plenilunio, penso che è vero, che ha ragione il mio Signore: di solito il mio ciclo si compie in quel periodo. Sono passati giorni. Non significa molto.

Ma sono quasi lusingata dal fatto che lui lo sappia, che ci abbia pensato, che abbia posto attenzione a questo di me, e mi soffermo sul pensiero per un bel po’ …

Dimenticando tutto il resto, pensando solo a lui.

Ci sarà sempre lui, solo lui, sarà sempre tutto per me, il più importante, l’unico. Nessun altro.

Sorrido, tutto ciò a cui riesco a pensare veramente ora, è la guerra. È combattere al suo fianco, come non ha mai concesso a nessuno prima d’ora.

L’ho sempre detto, ci sarò sempre io vicino a lui, per ogni cosa.

Io e solo io, Bella.

Continuo a guardarmi allo specchio e mi sorrido, con soddisfazione, crudeltà, magia. Sfioro la bacchetta e sento il legno fra le dita, sento il fuoco che la pervade, l’energia che racchiude che è intensa, più forte, è cresciuta.

Mi scalda.

È il momento di andare, sono pronta.

Lancio un ultimo sguardo attento nello specchio, l’immagine riflessa di me stessa contornata dal buio, mi attrae, sprigiona un potere forte, misterioso, oscuro.

Sembra quasi un’entità indipendente, che sorride con me nell’esaltazione del momento.

Di nuovo sfioro il vestito, sul ventre, ritraggo la mano con lentezza, sento le unghie sfregiare il pizzo nero.

Dovesse esserci davvero un successivo erede di Slytherin, mi sorprendo a pensare, allora sarà il mago nero più abile e potente di tutti i tempi. Dopo il mio Signore …

Sarà terribile.

E lo chiamerò Sgáth, che significa oscurità.

.........

EDIT: Il seguito a questa storia è intitolato "L'erede dell'erede" sempre edito qui su efp. Se volete dare un'occhiata, lo troverete nella mia pagina autrice! grazie ancora!

   
 
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