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Autore: SummerRestlessness    20/11/2010    4 recensioni
Nessuno aveva riconosciuto Hermione, che era entrata stretta al braccio di Krum.[...] O meglio, nessuno lo aveva fatto a parte due paia di occhi ben distinti. Il primo paio, composto da due iridi nocciola che in quel momento sprizzavano astio, vagava inquieto per la stanza da quando ne aveva avuto la possibilità e non smetteva per un attimo di saettare da un angolo all'altro, in cerca di una massa di capelli crespi e denti davanti un po' troppo sporgenti. Il secondo paio d'occhi invece, di un grigio glaciale e nebuloso, scrutava con sguardo acuto la folla, alla ricerca però non di capelli, non di denti, bensì di un altro paio d'occhi, ambrati, spesso brillanti di curiosità, altrettanto spesso socchiusi a mò di rimprovero.
E se al Ballo del Ceppo le cose non fossero andate proprio come sappiamo, ma un po' diversamente? Di chi saranno quegli occhi che cercano Hermione e perchè la cercano?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Pansy Parkinson, Ron Weasley, Viktor Krum | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Hermione

Draco era tornato a casa da Hogwarts per le vacanze di Pasqua, mentre fuori imperversava la guerra. Voldemort era tornato più forte che mai, a quanto pareva e Silente era morto, ucciso da quello stesso Piton che ora era diventato il preside della scuola. Harry Potter, il Bambino che era sopravvissuto… be’, i più dicevano che avesse paura e che si fosse nascosto attendendo solo il momento in cui il Signore Oscuro l’avesse trovato.

L’umore di Draco era peggiorato sempre più, dall’inizio della guerra: a dire il vero, a Draco non sembrava di avercelo più, un umore, perché tutto quello che provava era apatia.

Nessuna paura, nessun coraggio, nessuna voglia di combattere, nessun tifo per gli uni o gli altri. Semplicemente una grigia e pesante apatia che si rifletteva anche nei suoi occhi spenti.

Quella sera, però, qualcuno si presentò a casa Malfoy, facendo accendere una scintilla in quegli occhi. Per qualche minuto, si sentirono urla e schiamazzi fuori dalla porta; poi sua madre, Narcissa, andò ad aprire. A Draco sembrò di sentire la voce di quel cagnaccio di Greyback e immediatamente seppe che lui e quegli idioti dei suoi amici avevano catturato qualcuno.

Magari finalmente Potter.

Non lei, pregò Draco.

 

Non gli interessava che lei dovesse stare nascosta tutta la vita, che morisse in guerra, che passasse al lato oscuro consegnando Potter… semplicemente, non voleva vederla. Soprattutto, non voleva vedere nei suoi occhi il disgusto e l’odio che lei di sicuro provava nei suoi confronti. Perché lei, la perfettissima Hermione, nei suoi occhi, avrebbe trovato solo paura, rimorso, dolore, vigliaccheria; il tutto ricoperto da uno strato di incoscienza lattiginosa che solo lei avrebbe potuto sciogliere.

E in quegli occhi sarebbe anche riuscita forse a vedere il rimpianto. Già, il rimpianto che lo faceva stare sveglio tutte le notti, immaginando come sarebbero state diverse le cose se lui le avesse svelato la verità, tempo prima.

Se Hermione avesse saputo che pensava a lei, quanto ci pensava, come ci pensava e da quanto tempo. Immaginando e credendo che avrebbero anche potuto fermare la guerra magica, loro due. Insieme. Forse lui non si sarebbe fatto manipolare da Voldemort, avrebbe trovato la forza di ribellarsi, magari… probabilmente sarebbe morto. O forse no, ma in ogni caso sarebbe anche morto per dimostrarle qualcosa, per essere degno di lei. Oppure sarebbe semplicemente cambiato tutto, ma questo lui non lo poteva sapere.

C’era solo ancora una cosa di cui era certo.

Strinse la mano destra che teneva in tasca e sentire sotto le dita quel pezzo di carta stropicciato e logoro lo fece sentire più sicuro.

La sua profezia.

***

Erano passati pochi giorni da quando aveva incontrato Hermione per la prima volta. A quattro anni, Draco era già abbastanza sveglio, ma era ancora un bambino e tendeva a credere a molte cose.

Così, quando quella strana strega si era fermata un attimo a guardarlo giocare da solo nel giardino di Villa Malfoy, lui inizialmente aveva pensato che fosse una vera strega. Poi guardò meglio com’era vestita e gli venne in mente che sua padre gli aveva spiegato che qualche (lurido) babbano fingeva di essere un mago, per avvicinarsi alla loro razza superiore.

La strana babbana travestita da strega però si era avvicinata ancora al cancello nero che recintava l’imponente casa e l’aveva fissata con uno strano sguardo.

Draco, nonostante avesse saputo che non avrebbe dovuto farlo, si avvicinò anche lui. La signora continuò semplicemente a guardarlo senza sorridere, con le sopracciglia corrugate, come se fosse confusa. Poi, ad un tratto, sussurrò con una voce profonda che non sembrava adatta a lei una semplice frase, che Draco non capì subito. Ciononostante, percepì quelle parole come se gli avessero penetrato il cervello, come se avessero risvegliato una parte di lui che era già lì, ma che era assopita.

Corse verso l’ingresso della casa, salendo i pochi gradini che lo separavano dalla porta con un solo balzo. Arrivato in cima, si girò verso la strada per guardare un’ultima volta la strana signora, ma lei era sparita.

***

Draco strinse più forte il foglio tra le dita. Pregando che non fosse lei.

Quel giorno, 13 anni prima, il piccolo Draco era rientrato in casa con il fiatone, aveva strappato una striscia sottile da un foglio di pergamena che aveva trovato in giro e, come sotto un incantesimo, aveva scritto:

“La figlia di Menelao e di Elena:

lei sarà la tua unica forza e la tua unica debolezza.”

 

Più tardi, Draco aveva cercato e ricercato, si era informato ed aveva scoperto come si chiamasse la figlia di Menelao ed Elena, secondo la mitologia babbana.

 

Tredici anni dopo, stringendo la mano a pugno come a voler schiacciare quel maledetto foglio con sopra la sua stupida calligrafia infantile, Draco pregò, scongiurò e pregò ancora che non fosse lei.

Poi, lei entrò.

 

 

 

N.D.Summer

Ebbene, mie care… sono ancora qui! Se questo capitolo vi sembra assurdo considerate questo: è sabato sera e ho la febbre. Ora capite molte cose, eh? E vi ho risparmiato la drabble su Harry Potter e Macaulay Culkin! Non chiedete :P

 

Dunque, allora: siamo nel settimo libro (o settimo film, se preferite. Io però non l’ho ancora visto! -.-) ed è il punto in cui Greyback porta Harry, Ron ed Hermione a casa Malfoy, per consegnarli a Voldy. La storiella tra *** è successa pochi giorni dopo il capitolo precedente e ovviamente serve per capire come il giovane Malfoy abbia avuto la sua profezia, a cui tiene tanto.

Ovviamente la “figlia di Menelao ed Elena” si chiamava Hermione o Ermione, proprio come la nostra eroina!!!

Mi fermo qui, sento che potrei dire chissà quante altre stupidate. Commentate se vi va, che vi rispondo! :P

 

Ah, date anche un’occhiata a questo contest su HP

 

   
 
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