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Autore: joei190    23/11/2005    3 recensioni
Beh... è un pò che avevo questa fic sul pc ma non era convinta se postarla o no... non l'ho ancora finita.. fatemi sapere se vi piace, se vi piace la continuo ^__^. (la dedico alla mia adorata compagna di banco _HeAtHeR_ perché senza di lei nn sarei mai stata ficer!)
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 1

Ultimo giorno delle vacanze estive, alla Tana Ginny e Ron si stavano preparando al ritorno ad Hogwarts. L'ultimo anno di Ron, e il penultimo di Ginny. C'era una certa agitazione, e non solo perché la scuola stava per ricominciare. Nessuno aveva sentito Harry durante l'estate. E neanche Hermione. Ron sembrava quasi più interessato al fatto che non sentisse Hermione da 3 mesi, piuttosto che a Harry che poteva anche essere mor-- Oh, non era possibile. Era Harry Potter. Nel pomeriggio sarebbero andati a Diagon Alley a prendere i libri, e ovviamente anche per salutare i gemelli che ormai erano diventati delle "celebrità" lì. Comunque, quella mattina sia Ginny che Ron erano agitati e contenti allo stesso tempo di tornare a scuola per rivedere Hermione e Harry. E se non fosse tornato? Era questo che li preoccupava.Ma sapevano che sarebbe tornato, DOVEVA tornare. Non parlarono d'altro per tutto il giorno.Quando fu il momento di andare a Diagon Alley,Ron iniziò a diventare ancora più agitato di prima, e Ginny sapeva qual'era il motivo. -Vorresti che lei fosse lì, vero?- e Ron, con molta noncuranza rispose: - Chi? - , ma Ginny sapeva che era tutto il giorno che lui pensava ad Hermione, anzi era da tutta l'estate. Era stato molto silenzioso, ogni volta che arrivava un gufo, si agitava e appena scopriva che si trattava di una semplice lettera del ministero, o di qualche amica di Ginny, risprofondava nel suo silenzio. Ginny non capiva perché non volesse parlarne, lei aveva tentato, parlandogli di Harry e dei loro innumerevoli casini... ma Ron cercava subito di cambiare argomento, oppure si chiudeva in camera sua. Lei aveva scritto ad Hermione, cercando di fare da Cupido fra quei due, ma Hermione non aveva risposto. Continuava a chiedersi perché due che si piacevano continuavano ad evitarsi così... in quel modo avevano sofferto tutti e due. E anche lei aveva sofferto. Non sentire Harry per tre mesi, non sapere dove fosse , se gli era successo qualcosa. Ma perché? Perché non dava segni di vita, non mandava una lettera? Mancava solo un giorno per scoprire se lui sarebbe tornato, ed era agitata. Forse più di Ron. Almeno lui sapeva che la sua Hermione era sicuramente viva.

A Diagon Alley, non c'era l'ombra di Hermione , o di Harry. L'unica persone che incontrarono mentre stavano comprando i loro libri di Pozioni fu Draco Malfoy. Restarono completamente sconvolti quando lo videro, era davvero l'ultima persona che credevano di incontrare lì, specialmente dopo gli ultimi tragici eventi di tre mesi prima. Ovviamente, non si fece mancare la sua solita battutina, e Ron lo guardò male senza rispondere, o altrimenti sentiva che quella volta se Draco avesse detto qualcos'altro l'avrebbe preso a pugni. Era la persona più spregevole dell'intero universo. Ginny, invece, si chiedeva come mai un ragazzo così carino fosse così tanto irritante. Ma era ovvio, non si era mai visto un ragazzo carino e allo stesso tempo simpatico, gentile, affettuoso... O forse c'era, Harry. Ma il quel momento, non si sentiva così tanto sicura riguardo ad Harry. Cercò di scacciare quel pensiero, e chiese al negoziante il libro di cui aveva bisogno, e nel frattempo Draco era andato chissà dove. Ron iniziò a lanciare parolacce contro di lui, quando vide entrare nel negozio Lavanda. 'Oh, no, questa dev'essere una maledizione... ' pensò, mentre la salutava. Non aveva voglia di vederla, sembrava che in quel giorno avrebbero incontrato solo persone che avrebbero volentieri evitato. Lavanda si dimostrò fredda nei confronti di Ron, si limitò solamente a chiedergli come erano andate le vacanze, lui rispose a monosillabi. Ginny si chiese come era possibile che quei due erano stati insieme. Sembravano due persone completamente diverse, l'unica cosa in comune che avevano era Grifondoro. Le venne in mente Draco... e non sapeva neanche perché. Non era nemmeno Grifondoro, lui.

Quando, mezz'ora dopo, finirono con i libri e tutto il resto, andarono a trovare i gemelli nel loro negozio di scherzi. Era completamente pieno, e fuori la gente guardava incuriosita le vetrine, ridendo pensando all'effetto di quegli scherzi. I gemelli erano impegnatissimi, e riuscirono a salutarli prima di scappare dal negozio affollatissimo. Mentre uscivano, Fred urlò: -Ieri è passata Hermione!- Ma ormai erano usciti, e non sentirono. Tornarono alla Tana, Ron era ancora più depresso del solito e Ginny sperò che quella giornata sarebbe finita presto.

Non chiusero occhio durante la notte, e la mattina dopo sembravano due zombie. La signora Weasley li fece abbuffare per colazione, come al suo solito, dopodiché uscirono e andarono alla stazione, dove al Binario 9 e 3 quarti li attendeva il Treno per Hogwarts, come ogni anno. Lì, i signori Weasley salutarono i due figli. Ron andò nello scompartimento per i prefetti, sicuro di trovare Hermione. Ed era lì. Appena la vide,Ron ebbe l'impulso di abbracciarla .E lo fece. Gli sembrava impossibile che lei fosse di nuovo lì, davanti a lui, dopo tre mesi. Appena si sciolse l'abbraccio, restarono in silenzio. 'Possibile che non hai nulla da dirle? Dopo tre mesi?' la verità era che aveva così tante domande da farle che non sapeva quale fare per prima. Lei continuava a sorridergli, e pensava 'E allora? Non mi chiede nulla? Possibile? E perché continuo a sorridere come un'idiota aspettando che dica qualcosa lui?' . Così finì per dire la cosa più banale che potesse dire: - Ciao, Ron .- , - Ciao, Hermione -. -Come hai...- iniziarono a dire entrambi nello stesso momento, poi si misero a ridere. Stettero in silenzio per qualche altro secondo, poi Ron fece la domanda fatidica -Hai notizie di Harry?- , -No, credevo che tu sapessi qualcosa. - , - No. Visto che tu eri qui prima di me credevo l'avessi già visto qui da qualche parte sul treno .- ipotizzò lui, - No, Ron, credo che... non sia sul treno. Sono agitatissima, ho paura che possa essergli successo qualcosa! Io.. - Era sul punto di piangere, quando lui gli disse: - Hermione, non aver paura.Sono sicuro che sta benissimo. Non piangere...- E l'abbracciò. Lei sorrise, e in quel momento si sentirono entrambi sicuri, uno nella braccia dell'altra. Volevano che quel momento non finisse mai,che rimanessero tutto il viaggio così, come protetti da ogni pericolo. Insieme. Dimenticarono Harry, e tutti i pericoli che forse lui stava affrontando in quel momento, dimenticarono tutto ciò che era successo lo scorso anno, e anche quelli prima. Era come se il tempo si fosse fermato in quel momento. Ma a rompere quel momento così magico fu l'arrivo degli altri prefetti, il loro attimo perfetto sembrava essersi distrutto in mille pezzi. Fra loro, c'era anche Malfoy. -Oh, Weasley, finalmente ti dai da fare con la Granger!-. Rise. -Oh, Malfoy... ancora qui! Pensavo ti avessero chiuso ad Azkaban!- disse con sarcasmo Hermione, ma Draco fece finta di non sentirla e non le rispose. Non aveva passato una bella estate, affatto. Si era reso conto che essere un Mangiamorte non era * bello * come credeva, credeva che servire il Signore Oscuro sarebbe stata un'esperienza che l'avrebbe soddisfatto, e invece aveva passato un'estate da incubo, con Piton sempre alle calcagna. Dopo la morte di Silente e la loro fuga, infatti, Piton aveva detto al Signore Oscuro che Draco aveva ucciso il preside di Hogwarts. Era molto compiaciuto, Voldemort, e così gli aveva dato altri lavori da fare. Non si sentiva pronto a fare certe cose, uccidere persone o fare certe cose solo per compiacere il Signore Oscuro. Ma non poteva tirarsi indietro. E poi c'era stato il suo scontro con Potter. 'Avrei potuto ucciderlo, avrei potuto levarlo dai piedi e invece non l'ho fatto, perché?'. Questa domanda continuava a martellare il suo cervello, da un mese a quella parte. Non aveva detto nulla a Lord Voldemort, per paura di essere considerato solo un ragazzino pappamolle, e forse lui avrebbe anche sospettato del fatto che non era stato lui a portare a termine la missione a Hogwarts. Aveva deciso di tornare a Hogwarts, non era stato espulso, e l'aveva fatto non solo per, come aveva detto a Voldemort, controllare la situazione, ma anche per stare lontano dai Mangiamorte, e da tutto il resto. Vedeva Hogwarts come una liberazione. O quasi. Fosse stato per lui,la scuola sarebbe dovuta essere popolata solo da Serpeverde, e i Grifondoro sarebbero dovuti sparire tutti, uno per uno. I Weasley, la Granger, Potter... eppure, non l'aveva ucciso. No, non l'aveva fatto. In quel momento si chiese dove fosse. Allora, nel suo solito tono spregevole chiese: - Ci sono notizie di Potter?- ,ma Ron e Hermione si limitarono a guardarlo con disprezzo senza dire nulla. Forse, non sapevano nulla, o forse gli stavano nascondendo qualcosa. Forse Potter gli aveva raccontato tutto del loro incontro un mese prima. Chissà. Comunque, Potter non era su quel treno. Di questo era sicuro.

Ginny era in uno scompartimento poco più avanti, con le sue amiche. Cercava di scherzare e ridere con loro, ma le sembrava del tutto impossibile in quella situazione. Non aveva visto Harry, era andata a chiedere a Ron e Hermione (c'era anche Malfoy...) ma niente, loro non avevano idea di dove fosse. A quanto pare, non era su quel treno. Dov'era in quel momento? E soprattutto, l'avrebbe mai rivisto? Non riusciva a concentrarsi per ascoltare i racconti estivi delle sue amiche, non le sembravano minimamente interessanti. Malfoy.. Malfoy!? Perché pensava a Malfoy!? Mah. Intanto, fuori aveva iniziato a piovere. Non sembrava proprio il massimo come inizio di anno scolastico.

Il treno arrivò ad Hogsmeade poco più tardi, e dopo una decina di minuti erano ad Hogwarts. Era tutto così strano. Silente non era più lì, al suo posto c'era la McGranitt che, dopo l'ingresso di tutti i ragazzi, disse: - Benvenuti a questo nuovo anno ad Hogwarts. Non credo che sia opportuno fare un discorso, come tutti ben sapete il preside Silente non è più fra noi e non ho nient'altro da dire, tranne che sentiremo la sua mancanza. Hogwarts non sarà più la stessa. Ed ora, iniziamo con lo smistamento .- La sua voce era triste, malinconica. Dopo lo smistamento, ci fu un minuto di silenzio. Nessuno aveva detto di farlo, eppure era come se tutti si fossero messi d'accordo per commemorare il Preside. Nessuno poteva dimenticare che solo fino ad un anno prima c'era lui, seduto lì , come da molti anni a quella parte. Era come la fine di un'epoca, e sapevano benissimo che quell'anno non sarebbe stato uguale. No, non sarebbe mai più tornato tutto come prima. La cena iniziò, ma non c'era molto entusiasmo quella sera. Tutti entrarono nei dormitori, come se fosse una processione, senza la minima voglia di tornare ad Hogwarts. E inoltre, sembrava che ogni anno ci fosse meno gente. Hogwarts sembrava vuota, triste. Ron e Hermione guidavano i nuovi arrivati verso il dormitorio di Grifondoro, gli altri entrarono e andarono a dormire, senza fermarsi nella sala ???. E anche Ron e Hermione, dopo aver illustrato le regole più importanti della scuola ai pochi nuovi Grifondoro che si guardavano intorno stupiti, andarono a dormire. Si salutarono appena. Ron entrò nella sua stanza, e non potè fare a meno di guardare verso il letto di Harry. E in effetti, anche Neville ,Dean e Sean lo stavano facendo. Oltre a Silente, anche Harry non era più lì. Certo, era sicuramente vivo.. ma.. dove?? - Dov'è , secondo voi, ora?- Chiese Neville. Nessuno rispose, ma sapeva che nessuno poteva sapere la risposta. Andarono a dormire, ma Ron rimase sveglio tutta la notte. Non poteva pensare ad un anno senza Harry. Ma l'idea di passare più momenti da solo con Hermione non gli dispiaceva affatto.. anzi...

Ginny neanche dormiva. Fuori infuriava la tempesta. Pensò ad Harry, a Silente che non c'era più e aveva lasciato un vuoto incredibile ad Hogwarts. Pianse cercando di non farsi sentire dalle sue compagne di stanza. L'unica cosa che voleva fare era tornare a casa, per la prima volta da quando era ad Hogwarts.

Nei giorni successivi, l'atmosfera sembrava guastarsi sempre di più. Fra il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure che, a detta di tutti, era un vero incapace, il tempo sempre orribile, la mancanza di Silente e quella di Harry, sembrava che ormai la situazione era irreparabile. Certo, Ron e Hermione ormai passavano la maggior parte del tempo insieme, ma ,a differenza di quello che credeva Ron, non erano solo ma c'era anche Ginny. Sembrava molto più sollevato ora che la scuola era ricominciata e poteva stare tutto quel tempo con Hermione, ma anche lui non nascondeva ovviamente la sua preoccupazione per la situazione che li circondava. Quando era bel tempo - il che accadeva raramente - non potevano neanche uscire, se non in casi del tutto eccezionali, perché ormai non c'era più neanche la certezza che Hogwarts avesse una grande sicurezza. - non abbiamo neanche più la certezza che Hogwarts è inattaccabile. Neanche nella mia stanza mi sento al sicuro. - Disse Hermione mentre andavano verso la lezione di Pozioni, sempre tenuta dal professor Slughorn. Ron cercava di confortarla, e aveva una voglia matta di baciarla ogni volta che la vedeva , ma sentiva che in quel momento non voleva complicare le cose con Hermione, almeno la loro amicizia doveva rimanere una certezza.Anche perché, in quel momento Hermione aveva proprio bisogno di certezze. E in effetti, tutti. Tutti si aggiravano per i corridoi guardandosi intorno spaventati, sperando che non saltasse fuori un mangiamorte da un momento all'altro. Mentre Ron e Hermione andavano a pozioni, Ginny andava con le sue amiche verso la lezione di Difesa contro le arti oscure. Incontrò per i corridoi Malfoy che le disse: -Ehi, Weasley, non c'è il tuo Potter a difenderti?- Lei gli lanciò un'occhiataccia e lui iniziò a sghignazzare. Pensò 'è un essere spregevole.. spregevole.. spregevole...' ma non riusciva a convincersi del tutto. Lo guardò mentre entrava nell'aula di difesa contro le arti oscure e si rese conto che avevano la stessa lezione. 'Oh,no.' pensò, ed entrò nell'aula sperando che quell'ora passasse in fretta.

  
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