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Autore: CastelliPerAria    22/11/2010    3 recensioni
"- Piacere, io sono Slash, il dio della chitarra…-
Il ragazzo rise e poi gli offrì la mano. Parlò con voce profonda e sicura:- Piacere, io sono Kyle.-"
Beh, mi mancava una nuova storia. E Kyle non è l'unico...niente incroci strani, ve lo assicuro. Ma dopotutto...le strade incrociate uniscono e dividono.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ehi Camminarono per un po’ridendo e scherzando. C’era un feeling particolare tra Debbie e Duff e Georgia l’aveva notato sin dal primo giorno.
Arrivarono a casa e si salutarono; Debbie e Duff, in particolare, si diedero un bacio sulla guancia imbarazzati.
Georgia aprì la porta di casa con una chiave arrugginita e stava salendo le scale con Debbie quando vide la madre distesa sul divano. Aveva un brutto presentimento e disse a Debbie di andare in camera, l’avrebbe raggiunta tra qualche secondo.
Anche Debbie aveva notato la donna e, ben cosciente del suoi problemi, aveva annuito e si era rintanata nella camera dell’amica.
Georgia si avvicinò al divano:la madre dormiva supina con indosso una vestaglia logora e accanto a lei c’era una bottiglia di rum completamente vuota.
- Cazzo…ancora.- sussurrò lei, raccogliendo la bottiglia e andando in cucina per gettarla nella spazzatura.
Aprì poi gli armadietti, cercando tra spezie, scatolette varie e bottiglie di olio, finchè non trovò una piccola riserva di Jack Daniels, vodka, tequila e sherry.
Prese le bottiglie e le mise in un sacchetto di plastica, quando le arrivò una voce alle spalle.
- Cosa stai facendo?- chiese sua madre, assonnata. Si sfregava gli occhi e aveva i capelli in disordine, oltre ad un colorito pallido.
- Butto via questa merda…mamma.- rispose Georgia dura agitando le bottiglie.
Sua madre accennò un passo verso di lei:- No, non farlo…mi servono.-
- A cosa, mamma? A sfondarti il fegato finchè non esploderà?- chiese Georgia con voce tagliente.
- Fanculo, Georgia, tu non capisci…mi servono.- disse sua madre avvicinandosi e allungando la mano verso la bottiglia trasparente della vodka.
- No, mamma.- disse Georgia ritraendo la mano.
- Dammela, cazzo! Ne ho bisogno…mi serve, Georgia, è l’ultima te lo prometto.- disse sua madre strizzando gli occhi e guardandola fissa nei suoi.
- No, mamma, sei un’alcolizzata….e non è così che si risolvono i problemi.-
- E tu che cazzo ne sai dei problemi, Georgia? Tu non sai cosa vuol dire mantenere una famiglia da sole, non sai cosa significa perdere un marito!- replicò la madre con voce lacrimosa e rancorosa.
- Ma so cosa significa perdere un padre…sei solo una stronza, mamma, non ricominciamo.- rispose la mora tagliente, infilando la bottiglia nel sacchetto di plastica.
Stava per uscire dalla cucina, quando sua madre la agguantò per i capelli.
-RIDAMMI LE BOTTIGLIE, CAZZO, RIDAMMELE!- urlò, come in preda ad un raptus.
Georgia si divincolò e spinse via la madre:- Che cazzo fai?! Ma sei scema?! VAFFANCULO, TU HAI BISOGNO DI UNO STRIZZACERVELLI, CAZZO!-
La madre iniziò a piangere di rabbia e le tirò uno schiaffo:- Stai zitta!-
Georgia rimase impassibile, le dita della madre stampate sul viso, e parlò con voce atona:- Tu sei solo una testa di cazzo che non sa affrontare i problemi. Tutti abbiamo passato dei mesi di merda, papà è morto e tu…tu sei la peggiore madre del mondo. Fottiti.-
Georgia se ne andò in camera sua in fretta, mentre le lacrime premevano per uscire, ma aveva promesso che, dopo il funerale di suo padre, non ne avrebbe versate mai più.
Entrò in camera in fretta e si chiuse la porta alle spalle, dalla scala giungevano ancora i singhiozzi rumorosi della madre.
Debbie  la guardò compassionevole dal letto dove era seduta e le si avvicinò cingendole le spalle con un braccio.
- Tesoro, calma, stai calma…- disse quando Georgia iniziò a respirare rumorosamente.
La mora infatti, per non piangere, si faceva prendere dall’angoscia e spesso aveva delle specie di attacchi di panico.
La rossa la abbracciò e le sussurrò all’orecchio delle frasi per calmarla.
Georgia versò silenziosa una lacrima, una sola, che le rigò il bel volto e poi iniziò a respirare normalmente.
Tirò su con il naso e si staccò dall’amica, prendendo una bottiglia dal sacchetto della spesa:svitò il tappo dello sherry e ingurgitò una generosa sorsata di liquore alla ciliegia.
- Bleah, è dolcissimo…- disse nauseata ma ne bevve un altro sorso.
Debbie le prese la bottiglia di mano e ne tracannò una sorsata anche lei.
Finirono sul letto bevendo sherry e parlando a bassa voce dei loro ricordi d’infanzia, senza accennare minimamente a quello che era successo prima.
Georgia si avvicinò alla finestra e aprì le ante, accendendo una Philip Morris.
Aspirò una generosa boccata di fumo per poi ammirare la viuzza tranquilla che si estendeva sotto di lei.
Scrutò l’orizzonte e le sembrò di vedere di nuovo un guizzo tra i cespugli.
“ Cazzo, in questo quartiere di merda ci sono pure i maniaci…” pensò la ragazza chiudendo un’anta “…spero che almeno si diverta, io proprio no.”

Chiedo venia, cazzo, scusate! Mi dispiace immensamente per il ritardo inconcepibile, so che avevo promesso di essere più puntuale ma non sapevo proprio cosa scrivere...spesso gli spunti vengono forniti dalla vita quotidiana ma non sappiamoi riconoscerli.
Spero vi paiccia e per favore, vi supplico, fatevi sentire! Mi piacerebbe moltissimo sapere cosa ne pensate e sarebbe un'ulteriore incentivo a continuare dato che non so più cosa scrivere! Fatemi sapere suggerimenti, critiche, tutto quello che volete!






 







  
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